religioso hate speech anti-gelug o spam pro-cattolico?

Il simbolo dell'attuale capro espiatorio nonché fonte d'invidia immotivata da parte dei Nostri: vade retro Satana!

Una volta c’era un terribile demone che non poteva avvicinare Gyose, ma che nessun altro poteva resistere. Esso perseguiva una famiglia che non credeva olto in Gyose. Questa famiglia convocò un altro lama per fare gli esorcismi. Ma il demone non fece che riderne e beffarsene, senza smettere di molestare la famiglia.

Vita di Milarepa, Capitolo 1

Che i Nostri abbiano degli evidenti complessi nei confronti di qualsiasi altro culto è evidente, d’altronde che aspettarsi da chi elogiò quel tal pontefice il quale ebbe da dire peste e corna della libertà di coscienza? Ma forse è solo invidia, o forse solo una pia maniera di ristabilire l’onore perduto della Santa Sede a seguito dei recenti scandali nell’unica maniera di cui sono capaci: denigrare la concorrenza.

Ovviamente chi si occuperà di questo sporco lavoro? Ma ovvio: il “massimo esperto di brevetti” Introvigne, che non già contento di aver tirato per la giacchetta i Porporati più intransigenti nella sua analisi sulla secolarizzazione adducendo a distinzioni leggermente forzate per minimizzare la crescita dell’incredulità nel Bel Paese, ora evidentemente si sente in grado di giudicare una credenza in una maniera del tutto non imparziale come chiederebbe il suo ruolo o comunque come dovrebbe insegnare la sua professione il tutto a ovvio vantaggio di quel Papa che, a mio parere, farebbe molto molto a meno di questa pubblicità gratuita… o spam, che dir si voglia.

E così ci troviamo con dichiarazioni come queste:

  • E uno: “Se i terremotati che applaudono il Dalai Lama conoscessero un po’ di storia del buddismo forse si farebbero idee diverse”. Scopriamo infatti che, a differenza di quanto viene sempre detto e scritto, il Dalai Lama non è il capo religioso del buddismo, ma solo di una corrente minoritaria,  il buddismo tibetano, e che altre forme di buddismo come alcuni gruppi giapponesi lo considerano nemico del buddismo stesso. con tutta la buona pace del fatto che si parla di uno che deve la sua fama alle persecuzioni anzitutto politiche e che in Giappone, data la sua forte tendenza al settarismo, specie nei periodi feudali, tali diatribe siano più che altro congenite e non certo rappresentative dell’intero buddhismo
  • E due:O che, quando ci fu nell’800 e all’inizio del 900 la prima scoperta di questa religione da parte degli europei, il buddismo tibetano veniva considerato con disprezzo, perché considerato impuro e poco fedele al vero buddismo. Ma qui si parla di persecuzioni politiche, sveglia!
  • E tre: Ci sono due problemi completamente distinti che vanno sempre messi a fuoco quando si parla del Dalai Lama e che, naturalmente, si intersecano tra di loro. Il primo è il numero strabiliante di ingiustizie e di violazioni dei diritti umani di cui, dagli anni 50 a oggi, la Cina si è resa protagonista nei confronti del Tibet e dei tibetani, e questo richiede effettivamente una riflessione.Violazioni che peraltro in occidente vengono quasi sempre bellamente ignorate. Appunto Pisapia intendeva fare solo dle familismo con quella nomina, parimenti il Nobel al Dalai non aveva affatto intenti politici e soprattutto non esistono delle associazioni per l’indipendenza politica del Tibet… E ricordiamoci che costui lavora al CESNUR. Secondo me dovrebbe farsi un bel ripassi dei culti antichi prima di passare senza nozion di causa a quelli moderni, che dite?
  • E quattro: Significativo in questo senso è stato il recente episodio che ha visto la città di Milano rifiutare al Dalai Lama la cittadinanza onoraria per poi applaudirlo in consiglio comunale.Su questo forse ha un po’ ragione ma ricordiamoci che questo per lui è solo il primo problema… indovinate quale sarà il secondo?
  • E cinque: Il secondo punto invece qual è? (appunto) E’ un tema completamente diverso, cioè il Dalai Lama è il capo di uno Stato illegalmente invaso, ma anche un leader religioso, oggetto in occidente di una deformazione persino comica, di cui credo sia lui il primo a ridere. Quale? Nell’immaginario occidentale egli è una sorta di papa dei buddisti; in realtà il buddismo è un mondo molto diviso e il Dalai Lama è il leader di una delle scuole di buddismo, quella tibetana gelug, che è una delle scuole che interpretano in modo differente il buddismo. Per così dire il terzo buddismo rispetto alle due scuole tradizionali del Grande Veicolo e del Piccolo Veicolo. Non è quello giapponese, per intendersi, ed è un po’ particolare, dato che mette insieme buddismo e culti prebuddisti pieni di dei e spiriti. E con ciò?
  • E sei: Ciò nonostante in occidente gode di un grande successo. Il che va ovviamente a sfavore del loro attuale beniamino B4x4 E’ un fenomeno mediatico che ha una sua paradossale ambiguità annotata dal maggior esperto del buddismo tibetano, Lopez Donald, il cui grande libro sul paradosso del Dalai Lama in occidente si chiama Prigionieri di Shangri La e non è mai stato tradotto in Italia. come no, ed è stato pure recensito:http://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=34325741&st=30 ottima la risposta in questo senso del recensore FulgurComunque, acquisisce elementi anche la teoria, espressa da Lopez in “Prigionieri di Shangri-la” che il buddhismo modernista, originatosi inizialmente in Sri Lanka, sia il sostanzialmente frutto di un incontro del Theravada con il pensiero occidentale, in quel caso anglosassone quindi fortemente protestante, e che abbia incorporato tutta una serie di elementi del pensiero protestante. Leggendo certi giudizi da “bacchettoni del Dharma” si direbbe proprio che sia così :lol: Scherzo ovviamente, nessuna critica nè rancore verso di te o il buddhismo modernista. Insomma si capisce come il volume sia l’ennesima ciofeca della serie Contro il Buddhismo
  • E sette: Cosa dice questo libro? Donald nota questo paradosso per cui davanti al pubblico occidentale il Dalai Lama è il maggior esponente del modernismo buddista (quod erat demostrandum… ) che ricostruisce il buddismo come una religione nei limiti della ragione fondata sull’analisi razionale e sulla compassione e la benevolenza. (Di nuovo: CVD) Quando invece parla  ai tibetani il Dalai Lama ridiventa il capo della corrente gelug che è piena di aspetti che altri buddisti trovano discutibili. Ad esempio? Il culto degli oracoli, che sarebbero persone possedute da uno spirito, anche il Dalai Lama ha uno di questi spiriti di cui si fida parecchio. Ma no: ma forse i Nostri non hanno la minima idea di che cosa sia un Boddhisattva e men che meno Avalokitesvara! Non l’avrei mai immaginata tanta poca conoscenza da parte loro… Tali spiriti lottano contro altri oracoli con scontri nella comunità tibetana che hanno fatto anche dei morti. Se segui i miti della fondazione da parte dei diversi Re Divini… che sarebbe come dire che credi al biblico Diluvio. To’ però effettivamente loro ci credono veramente Oppure una apocalittica tibetana, una fine del mondo con una guerra in cui i non buddisti saranno uccisi in modo doloroso. A me risultavano solo elementi indistinti quali mondi che si creano ciclicamente, prossima distruzione tramite il fuoco e il ritorno del Buddha sotto forma di Maitreya che verrà a portare la pace fra tutti gli uomini… Poi, se loro voglion traslare la loro teleologia sul buddhismo liberissimi di farlo e passare per fessachiotti in malafede
  • E otto: Molti di quelli che applaudono il Dalai Lama non sanno chi sia, non sanno che non è il papa del buddismo, ma di una corrente che vive un momento di transizione in cui da una parte ci sono spinte moderniste che presentano il buddismo come una religione secolarizzata, quasi la religione del quotidiano La Repubblica. Tuttavia, per non perdere il contatto con la base dei tibetani, si parla ancora di spiriti e credenze ambigue che, se lo sapessero, quelli che lo applaudono in Emilia troverebbero quantomeno bizzarro. Perché invece elogiare gli esorcismi di cristiani su demoni cristiani tramite croci è molto meno bizzarro per un essere razionale… ma soprattutto è un valido motivo per non accogliere un perseguitato politico

Prontamente smentite negli ultimi attimi da un’apologia a dir poco imbarazzante:

In conclusione cosa possiamo ancora dire?

Detto questo, bisogna anche seguire il magistero della Chiesa, il quale ci dice che non dobbiamo soffermarci in un atteggiamento polemico con le altre religioni, ma dobbiamo dialogare con esse. Se leggiamo il Catechismo della Chiesa cattolica vediamo che dice che in tutte le religioni è presente la ricerca di Dio

Peccato che lo credessero anche i greci pagani ellenistici prontamente messi fuori legge nei tempi che furono e ancor prima i Buddhisti… i quali però non erano evidentemente in grado di ottenere i favori del Nostro.

Oh, e comunque qui sento proprio quella puzza di Ecumenismo tanto invisa a Carletto e a Brunello nostri, voi no?

perché è all’opera la ragione la quale, sia pure con difficoltà, è in grado di scoprire molte verità. Il catechismo ci dice anche, però, di accostarsi con cautela a queste religioni non cristiane  o precristiane, perché in questo sforzo di avvicinamento può anche darsi si nascondano suggestioni del demonio.

Cioè indagate ma rinunciate al frutto della ricerca. Ipocrita da far schifo.

E non sto citando fonti medievali, ma una espressione nel catechismo vigente pubblicato nel 1992.

Cioè… Post-CVII?!!! Brunello lo truciderà per questo. O forse no?

Che altro dire? Introvigne non sa più che altro fare per arginare il disincanto nei confronti dei Porporati, se non appunto denigrando la concorrenza in malo modo. Leggermente patetico, vero?

Fonte della citazione iniziale: Vita di Milarepa, I suoi delitti, le sue prove, la sua liberazione. Adelphi 2007, V edizione a cura di Jacques Bacot

Fonte dell’Introvignata: http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/12153-introvigne-fischi-al-papa-applausi-al-dalai-lama-se-i-terremotati-conoscessero-il-buddismo-

2 pensieri su “religioso hate speech anti-gelug o spam pro-cattolico?

  1. Gianfranco Giampietro

    Il culto degli oracoli, che sarebbero persone possedute da uno spirito, anche il Dalai Lama ha uno di questi spiriti di cui si fida parecchio. Tali spiriti lottano contro altri oracoli con scontri nella comunità tibetana che hanno fatto anche dei morti. Oppure una apocalittica tibetana, una fine del mondo con una guerra in cui i non buddisti saranno uccisi in modo doloroso.

    Dunque in occidente si sa ben poco del Dalai Lama e del buddismo tibetano.

    Come al solito è facile spettegolare di misteriose “superstizioni” straniere senza portare alcuna fonte valida… al pari di miti sui cinesi che mangiano feti o di fachiri indiani che stuprano galline… tanto l’importante non è documentarsi, ma sparare la prima vaccata che mette in cattiva luce il bersaglio.

    Io adesso sarei proprio curioso di vedere una qualsiasi fonte SERIA che citi questa assurda apocalisse in cui dovrebbero sopravvivere soltanto i buddhisti.

    Tenendo soprattutto conto del fatto che:

    1. I buddhisti non credono nella “fine del mondo”, in quanto hanno una tradizionale percezione “ciclica” del tempo dell’uomo e dell’universo.

    2. Non è nella mentalità buddhista vedere chi non lo è come una specie di peccatore sulla via sbagliata che verrà punito da qualche entità o spirito.

    Autori di Pontifex per favore trovatemi una cavolo di fonte sulla vaccata che avete sparato.

    Rispondi
  2. Gianfranco Giampietro

    Comunque su una cosa sono d’accordo con quelli di Pontifex

    in occidente si sa ben poco del Dalai Lama e del buddismo tibetano

    E’ vero, e Pontifex ne è il più chiaro esempio.

    Rispondi

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