semo tutti come paperino – parte 2

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Informazioni su sandro.storri

Progettista e sviluppatore di software precario (Sandro, non il software). Tipico prodotto delle periferie della capitale (aho!, che me 'mpresti na' sigaretta?). Appassionato di cinema e letteratura, usa l'italiano come un dialetto alternativo alla sua lingua madre, il romanesco. Sostiene la battaglia per i diritti civili anche se riconosce che spesso tratta la questione con degli incivili. Ha un pessimo senso dello humor e si vede, anche in questa breve biografia.

11 pensieri su “semo tutti come paperino – parte 2

  1. Gianluigi Loi

    ah Sandro ci sono diverse cose che non condivido.
    1 – i soldi non vengono creati dal nulla. La banca “scommette” sul fatto che tu non prenderai i soldi e te li deve. Praticamente te li prende in prestito, li movimenta e se li richiedi te li rende. Infatti “assicura” la sua solvibilità e non può erogare prestiti se non è solvibile.
    L’esempio della macchina è fuorviante. Se il garagista (che comunque pago per il servizio che mi eroga) usa la mia macchina questa si consuma e non crea valore. Se i soldi girano si crea valore.
    Non sono sicuro che utilizzare i sistemi elettronici sia la causa del “signoraggio secondario”. I prestiti sono sempre esistiti. La banca prende soldi e li presta. su questo guadagna. Scommette sul fatto che non gli chiederai i soldi e sul fatto che chi glieli chiede glieli rende. Questo ha un costo. Se riesce a prestarne molti può assicurare interessi migliori. Non sono sicuro che le banche abbiano prestato, prima dell’esistenza dei sistemi elettronici, soldi che possedevano e non soldi che avevano avuto in deposito, ma non conosco abbastanza bene la storia delle banche per essere sicuro,

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    1. Sandro Storri

      Gianluigi, lo scopo di una banca commerciale e’ esattamente quello che dici tu, ovvero prestare soldi e guadagnare attraverso gli interessi applicati. Il problema e’ COME la banca reperisce i soldi da prestare. Una banca commerciale e’ come un negozio dove si vendono soldi. il prezzo dei soldi venduti sono gli interessi. Come ogni commerciante anche la banca deve rivolgersi ad un grossista per fare scorta di merce da vendere. nel caso di una banca il grossista e’ la banca centrale. Se le banche prendessero i soldi dalle banche centrali ad un tasso “da ingrosso” (ora e’ circa 1%) e poi rivendessero i soldi al tasso di mercato (circa il 5%) non ci sarebbe nulla di male. questa e’ una normale prassi commerciale. il punto e’ che con il meccanismo della riserva frazionaria si moltiplica un prodotto per se stesso invece di prenderne uno fresco. e’ come se un venditore di vino, invece di comprare nuovo vino da vendere dal produttore, allungasse quello che gia’ ha con dell’acqua per venderne di piu’. se hai un minimo di cognizioni di gestione monetaria, ti accorgerai, inoltre, che l’effetto di moltiplica della riserva frazionaria intacca il potere di acquisto dell’unita’ monetaria.

      non ho mai detto che i sistemi elettronici sono la causa del signoraggio secondario. ho detto che il signoraggio secondario funziona perfettamente grazie ai sistemi elettronici ed e’ per questo che banche e governi, in combutta tra loro, spingono verso la gestione elettronica. in tempi andati l’assenza di sistemi elettronici ha causato il fallimento di molte banche (USA 1929) perche’ i risparmiatori si recarono in massa a ritirare i loro contanti. la presenza quasi esclusiva di moneta elettronica permette alle banche di compensare la mancanza di cartamoneta, dato che tutto (quasi tutto) il denaro in circolazione e’ elettronico e virtuale. non ti sembra alquanto strano che il denaro circolante per via elettronica sia di gran lunga maggiore del denaro effettivamente stampato dalla BCE? da dove viene quel denaro in piu’ che esiste solo nei computer delle banche? che effetto ha quel denaro elettronico sull’effettivo potere di acquisto delle banconote che hai in tasca?

      faro’ un altro video a breve per approfondire concetti che forse non ho saputo illustrare con chiarezza.

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  2. Gianluigi Loi

    grazie Sandro, non capisco però come la riserva frazionaria possa intaccare il potere d’acquisto dell’unità monetaria. Non è, infatti, stato intaccato da questo processo ma da altri elementi. Mi sfugge il problema. Mia madre mi da da tenere cento euro. Io le dico che anzichè tenerli li faro girare e anzichè renderle cento le renderò centodieci. Non ho cento euro, restano di mia madre. Li prendo e li presto a te. Non creo moneta. Tu me li rendi e mi rendi centoventi. dieci li tengo e dieci li do a mia madre: Che problema c’è? Se mia madre mi chiedesse i soldi me li farei prestare e li garantirei con il prestito fatto a te. Cosa c’è di male?

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    1. Sandro Storri

      c’e’ di male che sia io che tua madre spenderemo i nostri soldi. tua madre ha un saldo di 100 sul conto. tu dai a me 95 in prestito. ora tua madre ha un saldo di 100 ed io di 95. sia io che tua madre potremo fare, ad esempio, dei bonifici, pagare bollette ecc…

      lo vedi che la moneta in circolazione ora e’ di 195 euro mentre la base e’ di 100? se rileggi il mio intervento precedente ti ritroverai con l’esempio del vino allungato. il potere di acquisto viene logorato da questa moltiplicazione. l’unico che ci guadagna e’ la banca perche’ incrementa i propri crediti, ovvero il numero dei debitori. i debitori, al contrario della banca, non creano denaro dal nulla, lo creano lavorando. pensa ai mutui : la banca ti da un numero di euro elettronici creati dal nulla in cambio di una garanzia reale, una casa.

      prova a rifletterci.

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      1. Gianluigi Loi

        adesso provo a rifletterci, ma credo che mi sfugga qualche cosa. Il tuo ragionamento regge solo se escludi l’indebitamento e se escludi la banca dal sistema. E’ vero che nel nostro esempio, infatti, mia madre ha cento euro e tu novantacinque, ma tu ne hai anche novantacinque di debito. Totale zero, per te, purtroppo.
        Se metti la banca in mezzo il calcolo è ancora più complesso, ma sostanzialmente uguale, credo che sia a causa del primo principio della termodinamica …tu dici che si crea moneta, secondo me si crea debito … cosa mi sfugge?

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        1. Sandro Storri

          ti sfugge che io devo alla banca dei soldi che non esistono perche’ li ha creati dal nulla (effetto moltiplica riserva frazionaria), che pero’ io ho quei soldi disponibili e che li spendero’. di conseguenza immettendo quei soldi in circolazione, anche il potere di acquisto totale della base monetaria dalla quale e’ stata creata la riserva si abbassera’.

          se guardi la cosa in termini di dare/avere tutto funziona, dato che i soldi che mi sono stati dati in prestito sono una passivita’ che devo restituire. ma da un punto di vista di realta’ monetaria di scala questa operazione “diluisce” la base monetaria e le fa perdere potere di acquisto.

          si, faro’ un altro video per spiegare meglio.

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  3. Caffe

    Sulle cose economiche so una mazza, io so solo che, per forza di cose, devo mantenere un conto corrente presso una famosa banca italiana; ieri, come faccio spesso, via web ho consultato il mio estratto conto; sotto la voce, interessi e competenze, mi si addebitano oltre 24 euro per questo trimestre, cioè la differenza tra interessi percepiti e spese; fermo restando che pago per tenere acceso questo conto corrente, altre considerevoli cifre tra tasse, bolli e li mortacci loro; tenendo conto che, mediamente, sul mio conto lascio disponibili per movimenti imprevisti o d’emergenza, da anni, almeno 15000 euro, e che in venticinque anni non sono mai andato in rosso, traggo la conclusione che, come Bossi, il Monte senese, oltre che a derubarci, gli piace anche prenderci per il culo.

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    1. admin

      Anche tu cliente della famosa banca senese? 😀

      I costi di “tenuta” del conto in Italia sono incredibilmente alti. Anche se l’ABI afferma il contrario. Basta chiedere a chi vive all’estero per rendersene conto.

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