Le frasi…

L'ORSO BIANCO pensa che questa sia una stronzata...

L’insubordinazione può generarsi tra coloro che amano l’audacia e temono la povertà o tra coloro che, mancando di benevolenza, sono riprovevoli

I Dialoghi di Confucio, VIII 10. Einaudi, pg. 87

Salve. Rieccomi dopo un po’ di meritata pausa, già: parlo sempre un po’ troppo di me… andiamo dunque al punto: tralasciamo per una attimo le immani false claim, per non dire hate speech, su WOT e vediamo il contorno che funge da riempitivo al sito Non Secolarizzato nostro coinquilino.

Anzitutto notiamo dapprincipio che non la linea edit(t)oriale non è stata smentita: classica e oltranzista come sempre. Ma questo è il meno. Ci troviamo infatti dinnanzi alle frasi più paradossali, e in tutta onestà anche estremamente ingenue. Come il giudicare tutta l’ideologia nazista basandosi solo sul nome:

Ci si dimentica spesso, infatti, che  […] che il temine “nazismo” è semplicemente la (fuorviante(?)) contrazione del termine “nazional-socialismo”, e che Hitler fu il fondatore del Partito Socialista Nazionale dei Lavoratori Tedeschi, ossia il partito socialista tedesco.

che poi la linea generale dopo questa parentesi giovanile fu per linea di principio anti-socialista e anti-comunista è dato non pervenuto…

O addirittura usare frasi altrui per far apparire il bianco nero e il nero bianco (o forse si dovrebbe dire il bruno rosso e rosso bruno) fregandosene del tutto dell’epoca della citazione: epoca cui ricordiamo gli orrori erano ancora molto vivi e c’era un bisogno collettivo di smarcarsi in tutti i modi dai legami del passato recente:

Uno storico come Renzo De Felice (1929-1996) ha magistralmente spiegato come il fascismo sia stato un fenomeno rivoluzionario di sinistra(!?): la tesi gli è costata l’odio e la persecuzione anche violenta nell’ultimo quarto del secolo scorso (il che non è comunque prova di alcun che), ma ha aperto una strada storiografica importante, seguita da numerosi altri studiosi, che ha finalmente collocato il fascismo fra le ideologie rivoluzionarie(?) del “secolo breve” (1914-1989).

E come se non bastasse v’è pure la giustificazione di certi paragoni. A prescindere dai metodi di sopravvivenza dei rispettivi regimi che sì: furono uguali, lo si può concedere:

Un documentario mostra origini e caratteristiche comuni di nazismo e comunismo. Entrambe provenienti del ceppo socialista, le due ideologie si dividono privilegiando l’una la nazione l’altra la classe come strumento per fare la Rivoluzione. Salvo accordarsi quando viene ritenuto utile, come nel 1939 (che poi l’alleanza fosse stata fatta sotto banco poco importa…)– In Italia – e non solo – si utilizza la scorciatoia mentale di identificare come “di destra” i totalitarismi fascista e nazionalsocialista e come “di sinistra” quello comunista; in questo modo i due tipi di regime (quelli sconfitti dalla Seconda Guerra Mondiale e quello vincitore) sembrano(?) essere in contrapposizione, fino a indurre molti a pensare che il comunismo, alleato con Stati Uniti ed Inghilterra, abbia liberato l’Europa dal totalitarismo. Tutte le colpe sono addossate al totalitarismo “di destra” [fatemi capire: intende difendere un tipo di totalitarismo?! O è solo il suo pessimo italiano che fa sembrare la cosa tale?] e a tutte le “destre” precedenti (anche se nulla avevano a che fare con la “destra” fascista e nazionalsocialista (questo è corretto, forse una tra le poche cose in questo articolo)), mentre quello “di sinistra” assume (con tutte le “sinistre”, anche quelle successive(?)) una connotazione positiva, ed il merito particolare di aver affrontato e sconfitto il totalitarismo europeo.

Poi passiamo a cose più terra terra: la corruzione, al che… Lasciamo perdere:

Il malaffare è frutto, a nostro parere, di una mentalità italiana laicista che allo Stato ed alla collettività, antepone il particolare, l’individualismo ed il privato.

Strano perché poco fa aveva fatto un letterale Ad Hitlerum nei riguardi dello statalismo nemmeno troppo sotto le righe in favore dei privati. Che il Nostro non legga quello che ri-pubblichi? Da notare come tenti di rendere il termine laicista cattivo quand’invece ha il semplice valore, pari pari, di laico.

siamo davanti ad un  furto che viola il codice penale ed anche la legge naturale e di quella Dio.

Sul codice penale niente da eccepire. Avrei solo da ridire sugli argomenti successivi: nulla infatti da dire sugli intenti, ciò non toglie che una buona causa possa essere difesa con argomenti errati. Difatti parlare di legge naturale presuppone che esista una legge naturale, cosa di per sé dimostrata errata già da Hume. Sulla seconda considerazione invece non avrei nulla da dire, se non avesse pretese universali, sulla cui cosa… be’ parlerà certo più eloquentemente di me il commento all’articolo che mostrerò poco sotto.

Il vero nodo è di natura etica. Se chi sta al potere non capisce che fregare soldi pubblici (non che sia lecito rubare ai privati) è un furto, che va contro la morale, non ci sarà legge che tenga.

Anche per qui vale la considerazione cui sopra. Inoltre nessuno ha informato Volpastren che nemmeno tale imposizione servirebbe ad alcun che, visto che anche sedicenti detentori della morale se la sian, per così dire spassata? Basti citare la DC. Non ci vuole granché.

Poi, come se non bastasse, si dà la zappa sui piedi:

Non é un caso che nel Sudamerica, terra di corruzione patologica, le norme siano terribili, ma si ruba a man bassa.

Difatti è arcinoto che il Sud america sia una terra dal forte influsso cristiano e religioso in genere.

Detto ciò, la conclusione suona la più ridicola:

Pensiamo che solo una diffusa trasformazione etica possa prevenire i fenomeni corruttivi, se sappiamo mettere al centro della vita il Vangelo, forse otterremo risultati migliori .

Ed eccovi il commento promesso:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/11044-corruzione-diffusa-non-bastano-leggi-severe-applicare-il-vangelo#comment-12416

Che altro dire?

Passiamo poi al discorso secondo me più eticamente ambiguo che si potesse utilizzare per cominciare a parlare di un credo:

IO CREDO

E va be’, le prime due parole ci stanno.

In trincea. È finito il combattimento. La Croce Rossa sta raccogliendo i feriti. Il maggiore che guida gli infermieri si sente chiamare: “maggiore presto, siete prete, datemi la assoluzione. non sono prete”

Già qui si nota che è più un aneddoto più che un fatto reale. Su avanti: quale soldato moribondo pensa prima all’assoluzione e poi, se lo fa: cosa non menzionata nella storiella, ai familiari?

risponde il maggiore… “Ma sono cristiano. Ti trasporterò all’ambulatorio e la troverai un prete”. 

Magari un medico, no? Niente medico? Proprio spacciato spacciato?

Fatemi capire la logica di tutti questi discorsi che, davvero, non si trova…

“Maggiore io non avevo più fede ma ciò che ho visto è sentito me l’ha resa… Guardate”

No, non ha capo né coda. Sempre non si voglia collocare il tutto su un campo di battaglia di inizio novecento. Ma ad esser buoni.

 – disse additando uno dei morti che erano vicino a lui

No: afferrato. Qui le reazioni umane si vanno a farsi friggere come in un film dell’Asylum.

“Quest’uomo ferito, come me, ha chiamato il prete finché ha potuto, poi sentito che era vicina l’ora di partire ha gridato: sono cristiano, voglio morire da cristiano!

Appunto.

Ma come gli viene in mente dico io…

Ha intinto il dito nel sangue che sgorgava dalla ferita 

E c’ha fatto un cerchio alchemico per la trasmutazione umana.

e ha scritto sul muricciolo accanto a cui giaceva: IO CREDO IN DIO… e scrivendo queste parole è morto. Ebbene anch’io ora credo e voglio morire da cristiano”.

Cioè senza nemmeno un minimo di cure? No: qualcuno faccia capire che vuole questo qui. Ché non è chiaro. Ma per niente.

CHE COSA È IL CREDO – E’ il compendio delle principali verità che dobbiamo credere. È composto di 12 articoli. La tradizione ci dice che sia stata composto dagli stessi 12 apostoli, prima di separarsi e andare a predicare la fede di Gesù Cristo in tutto il mondo.

Un inizio un po’ forzato per entrare in tema, non trovate?

Fortuna che del resto non ci si deve per forza occupare. In fondo, per una volta, son cose di poca o nulla importanza in quanto per niente posto sotto ambigue luci.

Ma se comunque volete qualche curiosità, vi rimando ai passi del Fedone 64, 107d-115a. Piuttosto imbarazzante per i PontifeSSi.

Infine passiamo all’ennessimo appello all’autorità. Nello specifico di una  mistica cui sinceramente poco c’importa.

Ma c’importano invece le sue parole. [Note mie]

“Mi hanno detto che un prete, un religioso, allontanatosi dalla retta via(1), insegnava una dottrina contraria a quella della Chiesa(1a) e negava l’esistenza dell’inferno, allegando il motivo che Dio è troppo buono, che ha troppo amore per punire eternamente. Mio Dio, come è triste vedere coloro che dovrebbero essere la luce del mondo e le colonne della Chiesa(2), gettare nelle tenebre delle anime(3) e rovesciare le fondamenta della fede(3a-b)! Ma è proprio perché credo al tuo Amore(4), o mio Dio così’ grande, potente e buono, che io credo all’inferno(4a-5)

Notiamo infatti:

  1. un’accusa generica ad personam
  2. scherno
  3. ad consequantiam a hysteron proteron (indi per cui vd. sotto)
  4. un’altra velata accusa tendenziosa (i preti che non credono nell’inferno non credono nell’amore di Dio)
  5. confusione tra opinione  e fatto: un Pio Desiderio

E il seguito è anche peggio:

“Dio è troppo buono; non può punire in eterno”. E’ così che molti ti giudicano, Signore. E sotto questo sciocco pretesto, preferiscono servire le loro cattive passioni e le loro cattive inclinazioni piuttosto che rinunciare a se stessi e seguirti(1). Nulla tuttavia è più contrario alla dottrina della tua Chiesa : l’inferno è ben lontano dall’essere opposto alla tua bontà ed è precisamente perché io credo al tuo amore, o Dio potente e buono, che io credo all’inferno(!). Se tu non fossi l’Amore; se egoisticamente(2) chiuso nella tua beatitudine tu non avessi gettato sugli inferiori solo sguardi indifferenti(2a), forse l’inferno avrebbe potuto non esistere

Qui invece notiamo:

  1. Ingiuria e Ab Utili
  2. Straw Man

Più ovviamente il bel cocktail di prima. Di male in peggio.

 Ma Tu!… Tu hai creato tutto per amore. Hai formato l’uomo a tua somiglianza; l’hai vivificato con il tuo respiro; l’hai colmato dei tuoi doni,e  non hai chiesto a questa creatura così riccamente dotata, che un poco di fiducia, di fedeltà e di amore. E quando essa ti disprezza e si rivolta contro di te, tu resteresti impassibile, come un essere incompleto(1), privo di amore e di sentimento(1a)? Dio! Io credo ai rigori della tua giustizia perché credo alle eccessive tenerezze(1b) del tuo cuore”

  1. Straw Man-ingiuria

Il resto denota più che altro una carenza di affetto più umano che divino (non s’era detto che Dio non s’abbassava alle bassezze umane quali quel che si può definire senza mezze misure una vendetta?)… o una Sindrome di Stoccolma:

Ti amo, mio Dio. Amore Infinito, che ti chini verso la creature, che la sostieni e la sollevi. Ma io ti amo anche, Amore misconosciuto e oltraggiato, perché ti irrigidisci e punisci. Se l’inferno non esistesse, non ti amerei altrettanto.

Piuttosto imbarazzante.

Qui invece manca la proverbiale distinzione tra peccato e peccatore:

Quando vedo un principe lasciare, nel suo regno, tutti i delitti impuniti; quando lo vedo spargere le sue ricchezze con altrettanta profusione su vili e traditori come sui sudditi fedeli, e trascinare nell’avvilimento la grandezza e la maestà regale, non posso che disprezzarlo e chiamarlo ingiusto e fiacco. No, se non ci fosse l’inferno, mancherebbero la giustizia, la potenza e la dignità.

Qui invece si denota un’indole piuttosto preoccupante. Un desiderio di vendetta non indifferente insomma, sia pur per conto terzi:

Ti amo, ti adoro, mio Dio, nella tua misericordia per i deboli, nella tua bontà per i piccoli, nella tua generosità per i poveri. Ti adoro nel tuo perdono senza riserve; nell’amore che scende dal tuo seno su tutte le creature; nelle rue attese senza stanchezza; nelle grazie che spandi a profusione sulle anime per toccarle, per ricondurle a te, per illuminarle, per vincerle! Ti adoro anche, ti amo appassionatamente grande, maestoso, terribile, che consumi in una fiamma eterna coloro che hanno resistito all’assedio del tuo amore. 

Sono io o qui Dio appare come un narcisista capriccioso?

Del resto, non sei tu, mio Dio sovranamente buono, che condanni e punisci: sono i cattivi stessi che, rifiutando di gettarsi nelle fiamme del tuo amore senza fine, si precipitano in quelle dell’eterna giustizia”. [qui si vede che non hanno saputo gestire i fon: infatti inizia un commento] Si vede qui come questa mistica ragioni anche da filosofo, e in sintesi risponda all’argomento che “Dio è troppo buono; non può punire in eterno”.

Se davvero quella è una risposta da filosofo io sono il settimo discendente di Adamo.

“Dio non sarebbe Dio se non fosse sommamente perfetto. Non sarebbe perfetto se fosse soltanto buono e non fosse nello stesso tempo infinitamente sapiente, infinitamente grande, infinitamente giusto, infinitamente santo.

Come poi si possa considerare saggezza il capriccio sopra descritto solo la mistica lo sa….

Ora, conviene alla sua grandezza, giustizia, santità che Egli non dia alle creature il possesso della felicità infinita e della gloria eterna,m se esse non le hanno meritate attraverso la prova. La prova consiste proprio nella libertà dell’uomo che sceglie tra il bene e il male.

Da dio che si prodiga per la salvezza umana ci riduciamo sempre più a idee pseudo-farisaiche secondo cui…

la necessità del male per la prova.

Insomma una sorta di dio entomologo.

Che poi proprio a causa del Male(?) l’umanità possa odiarlo l’onnisciente non pare saperlo. Sempre anche questo non sia parte di un altro gioco leggermente malato.

Dio non è l’autore del male. Egli lo permette unicamente per provare l’uomo.

A che fine poi fare tutto ciò vista la conclamata onniscienza…

Non ci siamo proprio.

Ma la dottrina della Chiesa sulla grazia che ci assicura che Dio dà sempre all’uomo una grazia sufficiente per resistere al male, ci mostra Dio infinitamente buono, poiché offre alla creature un soccorso onnipotente per trionfare nella prova.

Quindi ricapitolando abbiamo un dio che mette i bastoni fra le ruote ma anche che, in uno sprazzo di schizofrenia, da una mano.

Imbarazzante.

La dottrina e gli insegnamenti della Chiesa illuminano tutta la questione. Volerla risolvere con l sola filosofia, senza poggiarla alla luce della fede, è voler vagare continuamente nelle tenebre”.

Che è come dire o la pensate entro i miei schemi o siete miei nemici. Una linea di pensiero vieppiù infantile, denota anzi scarsa fiducia nei propri metodi e nelle proprie opinioni. Per non parlare della fiducia in sé stessi.

Come si può concludere una caterva di frasi così dannatamente nonsense?

Ovvio: col fatto che parla parla ma alla fine Pontifex non sembra aver nulla da dire.

Fonte della confusione storica: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/11047-lalleanza-tra-stalin-ed-hitler-la-censura-dei-libri-di-storia-scritti-dai-comunisti

Fonte del… lasciamo perderehttp://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/11044-corruzione-diffusa-non-bastano-leggi-severe-applicare-il-vangelo#comment-12416

Fonte dell’aneddoto più immaginifico che reale: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/11046-il-simbolo-degli-apostoli-breve-spiegazione-del-credo-apostolico

Fonte dei discorsi a dir poco raccapriccianti: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/11037-la-venerabile-louise-marguerite-claret-de-la-touche-e-linferno

2 pensieri su “Le frasi…

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