In molte occasioni Carletto, il geniale webmaster, torna a raccontare una fiaba di cui probabilmente ignora l’epilogo. In molti articoli Pontifessi così come in diversi interventi (anche su questo sito) Charles ci spiega che fin dal 1949 essere comunisti coincide con una scomunica automatica. E sostiene che tale scomunica sia tutt’ora in vigore.
Cerchiamo di fare chiarezza: la scomunica di cui parla Charles non è una scomunica. Infatti si tratta di un semplice decreto in cui la Chiesa Cattolica chiarisce la sua posizione rispetto al PCI, all’ideologia Marxista/Leninista ed altri dettagli simili. Da alcuni passaggi dello statuto del vecchio PCI (obbligo all’ateismo) derivano poi -come conseguenza- la scomunica e l’apostasia. Molti autori infatti racchiudono l’espressione “scomunica dei comunisti” tra virgolette proprio per indicare che si tratta di un modo di dire. Curiosamente tra gli autori che virgolettano l’espressione “scomunica dei comunisti” troviamo anche un tale (Carlo Di Pietro) che scrive sul sito del militari di San Michele. Potete leggere qui cosa scrive CdP “prima versione” sull’argomento.
http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/1299/92/lang,it/
In tempi più recenti Carletto assume una posizione più netta e precisa. Recita infatti:
Il comunismo è stato scomunicato dalla Chiesa e tale scomunica non è mai stata revocata, in quanto per esserlo doveva essere comunicata per iscritto, e al momento la revoca non esiste e non dovrà esistere, perché il comunismo è contro Dio e contro l’uomo.
La frase è riportata al seguente indirizzo.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5557-depravazione-e-mal-costume-il-paradosso-della-legge-che-protegge-il-qdelinquenteq-il-catto-progressista-che-ci-vuole-peccatori-omos–fobos–paura-di-cio-che-e-eguale-a-se-concetto-fantastico-ed-insensato
Le parole sono chiare: è una scomunica (senza virgolette) ed è tutt’ora in vigore. E la ragione della scomunica è che il comunismo è contro Dio e contro l’uomo (e se lo dice Carletto allora è vero incontrovertibilmente).
Ma noi, demoniaci ed eretici, non ci fidiamo ciecamente della parola di Carletto ed andiamo ad indagare. Innanzitutto già 10 anni dopo la “scomunica”, viene prodotto un nuovo documento che dissolve alcuni dubbi. Infatti viene posta una domanda alla Congregazione del Sant’Uffizio (l’attuale Congregazione per la Dottrina della Fede):
È stato chiesto a questa Suprema Sacra Congregazione se sia lecito ai cittadini cattolici dare il proprio voto durante le elezioni a quei partiti o candidati che, pur non professando princìpi contrari alla dottrina cattolica o anzi assumendo il nome cristiano, tuttavia nei fatti si associano ai comunisti e con il proprio comportamento li aiutano.
Cosa era successo? E come cambiano dunque i rapporti tra PCI e Chiesa? Beh semplicemente il PCI aveva modificato il suo statuto (grazie al lavoro, tra gli altri, di Franco Rodano) in modo che fosse consentita l’iscrizione e la militanza indipendentemente dalle convinzioni religiose ed ideologiche. Veniva quindi a mancare la principale ragione della precedente “scomunica” cioè la presenza nello statuto dell’obbligo all’ateismo (cosa ovviamente incompatibile con il Cattolicesimo). Ecco dunque che nel PCI confluivano movimenti come MCA-MCC-PSC (di chiara ispirazione Cattolica). Per la Chiesa è ancora proibito votare PCI. Ma la domanda è sintomo dei profondi mutamenti avvenuti.
Leggiamo cosa sostiene Padre Giuseppe Pirola, gesuita.
La scomunica di Pio XII (ometto le debite precisazioni, perchè non colpiva tutti i comunisti, ma chi militava nel PCI condividendone l’ateismo incompatibile con la fede cristiana, motivo non unico ma vero della scomunica) è tacitamente decaduta fin dai tempi di Giovanni XXIII per due ragioni.
La prima, in forza della distinzione di Giovanni XXIII tra ideologie erronee che sono e restano sempre quelle che erano, e movimenti storici mutabili, ivi comprese le persone che vi aderiscono: non le idee, ma la storia e le persone sono il nuovo metro di giudizio inaugurato da Giovanni XXIII. Ciò che conta per giudicare, è ciò che uno fa, se è o no, “uomo di buona volontà”.
La seconda: la correzione dello statuto del PCI promossa da Togliatti, che ha eliminato la necessità di professare l’ateismo marxista per essere comunisti in Italia, e ha aperto l’adesione e l’ iscrizione al partito senza differenza di religione, questa o quella, atei e no. In pratica l’ateismo decadeva a opzione privata di ciascuno e non era più dottrina obbligatoria di partito, cui si dovesse aderire per essere comunisti.
(fonte: http://www.diodopointernet.it/page.asp?pageID=1541)
Dunque secondo l’opinione di un sacerdote gesuita (sicuramente valide almeno tanto quanto quelle di Carletto, il geniale webmaster), il documento del Sant’Uffizio aveva perso validità fin dalla separazione (operata da Giovanni XXIII) delle ideologie da tutti i “movimenti storici” definiti mutabili (quindi i partiti, i sindacati, le associazioni, etc etc).
Come se tutto questo non bastasse, viene in nostro soccorso un piccolo “dettaglio” prettamente legale. E dunque probabilmente avulso alle competenze di un geniale webmaster. Nel 1983 l’allora Papa Giovanni Paolo II promulga il nuovo Codice di Diritto Canonico (in latino, Codex Iuris Caninici, CIC). A differenza della triste italica tradizione di non abrogare mai nulla, il nuovo Codice di Diritto Canonico (CIC) sancisce in uno dei suoi canoni (una delle leggi):
Entrando in vigore questo Codice, viene abrogata qualsiasi legge penale, sia universale sia particolare emanata dalla Sede Apostolica, a meno che non sia ripresa in questo stesso Codice.
In pratica quindi il CIC si propone come “punto zero”, punto di partenza per il diritto Canonico. Stante la mancanza di indicazioni specifiche nel nuovo CIC in relazione alla “scomunica dei comunisti” oltre che l’assenza di indicazioni in tal senso dal Magistero in seguito, risulta ovviamente decaduta la precedente norma del 1949.
Carletto, ora non hai più scuse. Non citare il magistero per giustificare la tua vicinanza ai movimenti di estrema destra.
Fonte principale: http://it.wikipedia.org/wiki/Scomunica_ai_comunisti
Ma perchè non ascolta un po’ di bella musica?
Beh magari ascolta anche musica. Magari è pure buona.
La domanda vera è: perchè scrive queste cose manifestamente false? Dobbiamo sperare che lo faccia per distrazione, per superficialità e fretta, che lo spingono a rivolgersi a fonti inattendibili.
Ma questo scatena altre considerazioni: perchè si occupa di argomenti che non conosce a fondo? Perche’ picchia la capoccia contro il muro rischiando di farsi male?
Lo schema sembra sempre lo stesso. Lui scrive affermazioni prive di fondamento e poi aspetta.
Secondo me CdP nel segreto della sua stanza, tra un brano di musica e l’altro, passa il tempo analizzando l’intera Internet a caccia di chi riesce a stanare tutti i suoi “false claim”. Ci misura. E si compiace quando lo “becchiamo” con il dito nella marmellata. Si compiace e gioisce per la nostra abilità.
Poi prevale il suo orgoglio e quindi la fatica ad ammettere il suo errore, quando questo diventa palese come in questo caso.
come volevasi dimostrare. era tutto troppo contradditori ocon la realtà dei fatti per esser come affermava di pietro.
nel caso voglia replicare, metto le mani avanti dicendo che ne io ne mio padre ne i miei nonni ne via dicendo son stati mai scomunicati essendo tuttavia di sinsitra, anzi siamo ben accetti nella nostra chiesa.
questo vale anche per altri miei conoscenti e i loro parenti, che vanno in altre chiese(sempre cattoliche).
insomma, è una palese contraddizione che mostra che a conti fatti ciò che di pietro dice, non è applicato.