Il 2013 è stato certamente un anno importante per i sostenitori del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. In Europa è diventato realtà in Francia e Regno Unito (ad eccezione della Scozia e dell’Irlanda del Nord) ed in Uruguay e Brasile per quanto riguarda il Sud America. Inolre in Oceania la Nuova Zelanda è diventato quest’anno il primo Paese a prevedere questo istituto.
Situazione più complessa per quanto riguarda gli Stati Uniti dove la decisione se permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi appartiene ai singoli Stati. Attualmente sono 13 gli Stati federali dove è permesso il matrimonio omosessuale e nel 2013 Rhode Island, Delaware e Minnesota. A livello federale la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale il Doma (Defense of Marriage Act), una legge voluta dal presidente Bill Clinton che obbligava il governo federale a considerare matrimoni solo le unioni fra persone di sesso diverso. Essendo dichiarato incostituzionale il Doma, il matrimonio omosessuale, a livello fiscale, viene riconosciuto a livello federale ed anche in quegli Stati dove non è previsto. Continua a leggere
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Sondaggio Gallup: il 60 per cento dei cattolici americani dice sì al matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Ad un mese di distanza dalla decisione della Corte Suprema Usa che ha dichiarato incostituzionale il Doma, la legge federale voluta da Bill Clinton nel 1996 che definiva il matrimonio come l’unione di un uomo e di una donna, l’istituto di ricerche sociali americano Gallup ha chiesto agli americani se sarebbero d’accordo nell’approvare una legge federale per introdurre il matrimonio per le coppie dello stesso sesso su tutto il territorio statunitense.
Il 52 per cento del campione intervistato si è detto favorevole a questa possibilità contro il 43 per cento di contrari ed un cinque che non ha un’idea in merito.
Coloro che politicamente si identificano come liberali sono i più propensi ad una simile opzione: ben il 77 per cento voterebbe a favore in un eventuale referendum. Percentuali molto alte anche tra i Democratici (70 per cento) ed i politicamente moderati (63 per cento) mentre si spaccano quelli che si definiscono politicamente indipendenti (53 per cento a favore e 41 di contrari). Contrari invece i Repubblicani ed i Conservatori (rispettivamente 66 e 67 per cento).
A livello religioso quelli che non hanno nessuna affiliazione sono maggiormente d’accordo ad introdurre il matrimonio gay a livello federale: il 76 per cento è a favore e solo il 19 è contrario. Nonostante la Chiesa cattolica sia contro il matrimonio per le coppie omosessuali, la maggior parte dei cattolici americani si discosta da questa linea: ben il 60 per cento voterebbe sì ad un eventuale referendum per introdurre il matrimonio gay a livello federale mentre solo il 36 sarebbe contrario. Invece serpeggia l’ostilità tra i protestanti: solo il 38 per cento è d’accordo contro un 58 di contrari. Continua a leggere