Secondo un sondaggio realizzato da da YouGov, le popolazioni europee sono rimaste per la maggior parte indifferenti al pontificato di Benedetto XVI.
Questa percezione è stata confermata anche da una rilevazione dell’istituto privato di studi politici, economici e sociali americano Pew Research Center che monitora costantemente la religiosità negli Usa e nel mondo.
Nonostante Ratzinger abbia dedicato le proprie energie a combattere la secolarizzazione nella società sembra che abbia fallito nel suo scopo proprio nelle nazioni europee con il maggior numero di cattolici: Francia, Germania, Spagna ed Italia.
In questi Paesi solo una minoranza di cattolici afferma che la religione sia molto importante nelle loro vite. Dal 2002 al 2011 la percentuale di cattolici francesi che è di questo parere non ha mai superato il 15 per cento attestandosi al 13 per cento nel 2011. La situazione è un po’ migliore in Spagna dove un cattolico su tre conferisce molta importanza alla religione nella sua vita ed un’analoga situazione è registrata anche in Germania dove il credo religioso è considerato fondamentale dal 36 per cento di chi si professa cattolico.
La situazione è peggiore propria in Italia: nel 2009 (ultimo anno di rilevazione da parte del Pew Research Center) solo un cattolico su quattro dava molta importanza alla religione con una diminuzione di ben quattro punti percentuali rispetto al 2002. Continua a leggere
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Dai cattolici americani la richiesta di un cambiamento all’interno della Chiesa
Il pontificato di Benedetto XVI si avvia alla sua conclusione e da molte parti ci si interroga su quale strada percorrerà la Chiesa cattolica sotto il nuovo papa.
Dallo studio dell’istituto privato di studi politici, economici e sociali americano “Pew Research Center” emerge che la maggior parte dei cattolici americani vogliono un cambiamento all’interno della Chiesa.
Nonostante il 51 per cento pensa che la Chiesa debba mantenersi ferma sulla tradizione (contro il 46 che ritiene che debba percorrere nuove direzioni), il 58 per cento vedrebbe positivamente la possibilità ai preti di sposarsi (il 35 per cento invece pensa che sia una cattiva idea). Il 60 per cento auspica che il nuovo papa provenga da un Paese in via di sviluppo.
La maggior parte dei cattolici americani (74 per cento) ha un giudizio positivo nei confronti di Benedetto XVI ma il favore è sceso rispetto al 2008 quando l’83 per cento dei cattolici americani apprezzava l’operato di Ratzinger: all’inizio del suo pontificato il favore era solo del 67 per cento.
La maggior parte dei cattolici americani (67 per cento) pensa che Benedetto XVI abbia fatto ben poco per contrastare i casi di abusi sessuali nella Chiesa, ad aprile 2008 questa percentuale era del 40 per cento.
Il 55 per cento pensa che abbia agito bene per quanto riguarda le relazioni con le altre religioni sebbene questa percentuale sia scesa dall’aprile 2008 quando sette cattolici su dieci avevano un giudizio positivo su questa parte del pontificato di Ratzinger. Continua a leggere
Pew Research Center: un americano su cinque non ha legami religiosi
Mentre gli uccrociati dell’associazione cattolica Uccr (Unione Cristiani Cattolici Razionali) sono contenti di far sapere la posizione delle donne cattoliche in materia di contraccezione tramite lo studio di Ethics and Public Policy Center – un istituto finalizzato ad «applicare la tradizione morale giudaico-cristiana a temi critici dell’agenda pubblica» – studi più seri sulla religiosità negli Stati Uniti vengono dall”istituto privato di studi politici, economici e sociali americano “Pew Research Center” che da anni monitora constantemente attraverso ricerche sociali la religiosità negli Usa.
Dall’ultima rilevazione di ottobre emerge come il 20% dei cittadini americani si considera indifferente alla religione ed addirittura a definirsi tale è un cittadino statunitense su tre sotto i trent’anni: la percentuale più elevata nelle rilevazioni del Pew Research Center.
Il numero dei non-religiosi è aumentato del 5% negli ultimi cinque anni ed include anche quei tredici milioni di americani che si dichiarano atei o agnostici.
La maggior parte (88%) di coloro che sono indifferenti alla religione non è in cerca di un altro culto e crede che le organizzazioni religiose siano troppo legate al denaro e troppo coinvolte nella politica.
Nel dettaglio negli ultimi cinque anni sono diminuiti del 5% i protestanti e dell’1% i cattolici mentre sono aumentati del 2% coloro che professano altre fedi non cristiane (attualmente il 6%). Gli atei sono aumentati solo dello 0,8% mentre gli agnostici dell’1,2%: entrambi sono circa il 5,7% degli americani.
Passando dal medio al lungo periodo Pew Research Center rileva che il declino interessa maggiormente i protestanti che sono passati dal 62% del 1972 al 51 del 2010.
Tutto sommato si mantengono stabili i cattolici (26% nel 1972 e 25% nel 2010) beneficiando anche di flussi migratori provenienti dall’America latina (in maggioranza cattolica). Continua a leggere