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Per la Chiesa nelle adozioni gay i bambini sono una “merce” ma gli orfanotrofi continuano ad essere pieni

Orfanotrofio lager in RussiaA seguto della sentenza della Cassazione che ha confermato l’affidamento di un bambino alla madre omosessuale convivente con la sua campagna, i cattolici hanno reagito alla paventata possibilità che una coppia omosessuale possa adottare un bambino.
Tra i vari interventi il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ha titolato “Figli alle coppie gay? Sentenza pericolosa” mentre monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, intervistato da Radio Vaticana ha affermato che «l’adozione dei bambini da parte degli omosessuali, porta il bambino ad essere una sorta di merce».
Sempre Avvenire pubblica un articolo molto allarmante sulla crisi delle adozioni in Italia a commento del report sulle adozioni in Italia pubblicato dalla commissione per le adozioni internazionali della presidenza del Consiglio dei ministri.
Secondo il quotidiano della Cei «un calo così vistoso forse non se lo aspettavano nemmeno gli addetti ai lavori, che pur da un paio di anni segnalano grosse difficoltà. Il -22,8 per cento di bambini adottati nel 2012 non è una semplice diminuzione fisiologica visti gli anni di crisi; è, invece, un vero e proprio crollo». Nel 2012 «sono entrati in Italia 3.106 minori stranieri, contro i 4.022 del 2011. Il che vuol dire 916 bambini in meno. Le coppie adottanti sono diminuite più o meno della stessa percentuale: 2.469 nel 2012 contro le 3.154 del 2011, ben 685 in meno».
Per l’organo dei vescovi italiani «Il report della Cai non offre spiegazioni sul calo delle adozioni, oggettivamente inquietante visto che l’Italia è storicamente tra i più accoglienti al mondo». Continua a leggere

Il mondo cattolico: “La sentenza della Cassazione è un via libera alle adozioni gay. Anzi no”.

La sentenza della Cassazione che ha confermato l’affidamento di un bambino alla madre omosessuale convivente con la sua campagna ha provocato la reazione, per opposti motivi, sia del mondo laico che di quello cattolico.
Il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ha titolato “Figli alle coppie gay? Sentenza pericolosa” domandandosi: «Cosa augurare a questo bambino? Di restare a vivere con la mamma e con la compagna della mamma – così come ha stabilito la Corte di Cassazione – o di venir affidato al papà violento che se n’è andato quando il figlio aveva dieci mesi, rinunciando a vederlo e a educarlo?».
Sempre sul quotidiano dei vescovi Carlo Cardia ha scritto che il bambino «privato artificiosamente della doppia genitorialità, vede venir meno la dimensione umana e affettiva necessaria per la crescita e il suo armonico sviluppo, ed è lasciato in balia di esperienze, rapporti, relazioni umane, sostitutive e del tutto slegate rispetto alla naturalità del rapporto con il padre e la madre». Continua a leggere

La Corte di Cassazione: “Non è dannoso crescere in una coppia omosessuale”.

Non c’é pregiudizio all’adozione da parte di coppie omosessuali quando non è a rischio il corretto sviluppo del minore: questo in sintesi è quanto stabilito dalla prima sezione civile della Corte di cassazione con la sentenza 601/2013 respingendo il ricorso di un immigrato musulmano che ora vive a Brescia.
L’uomo, 27 anni, aveva avuto una relazione con una donna italiana e da questo rapporto era nato un figlio. Finita la storia tra i due era stato disposto l’affidamento esclusivo del bambino alla madre mentre gli incontri con in padre si sarebbero tenuti «con cadenza almeno quindicinale in un ambiente neu­tro e inizialmente protetto».
L’uomo invece insisteva per l’affidamento condiviso del bambino paventando «le ripercussioni sul piano educativo e della crescita del medesimo derivanti dal fatto che la madre, ex tossicodipendente, aveva una relazione sentimentale e conviveva con una ex educatrice della comunità di re­cupero in cui era stata ospitata». La Corte d’appello aveva respinto tali motivazioni «non essendo specificato quali fossero le paventate ripercussioni negative per il bambino». Inoltre il minore «aveva assistito a un’episodio di violen­za agita dal padre ai danni della convivente della ma­dre, che aveva provocato in lui un sentimento di rabbia nei confronti del genitore» e la Corte d’appello aveva giudicato come «irrilevante» il fatto che «la violenza non avesse avuto ad oggetto la madre» ma la sua convivente che è stata considerata pur sempre «una persona familiare al bambino» riconoscendo quindi il ruolo della convivente della madre per lo sviluppo del minore. Continua a leggere

Genitori gay. Dietrofront di Mark Regnerus che ammette gli errori del suo studio.

Alla fine è arrivata la stessa ammissione di Regnerus: «Non avevo idea sull’orientamento sessuale delle persone che ho analizzato».
Procediamo per gradi.
Negli Stati Uniti aveva suscitato polemiche una ricerca condotta dal sociologo Mark Regnerus dell’Università del Texas pubblicata dal Social Science Research secondo cui «se i genitori sono omosessuali, i figli adolescenti pensano di più al suicidio, sono più spesso disoccupati e seguiti dall’assistenza pubblica». Questa ricerca era stata ripresa anche da Avvenire oltre che nella galassia dei blog di fondamentalisti cattolici (Uccr e Pontifex in primis).

Sulla ricerca di Regnerus c’erano molti dubbi: prima di tutto aveva ricevuto un finanziamento di 800mila dollari da parte delle associazioni conservatrici Witherspoon Institute e Bradley Foundation.
Il Witherspoon Institute ha stretti legami con l’universo delle associazioni contrarie ai diritti degli omosessuali. Robert George – membro senior del Witherspoon Institute – è presidente emerito della National Organization for Marriage: un’associazione che si batte contro la legalizzazione delle coppie dello stesso sesso e contro la possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali.
Lo stesso Robert George è inoltre un advisor della Catholic League for religious e civil rights: un’associazione radicale cattolica che con la sua attività si oppone – tra l’altro – al riconoscimento delle coppie omosessuali.
Luis Tellez – presidente del Witherspoon Institute – è anche un membro del consiglio di amministrazione della National Organization for Marriage.
Lo stesso Bradford Wilcox – direttore del Programma “Famiglia, matrimonio e democrazia” presso il Witherspoon Institute che ha finanziato lo studio di Regnerus – è anche membro del comitato redazionale del Social Science Research che ha pubblicato lo studio di Regnerus: un piccolo conflitto d’interessi.

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Il cardinale Barbarin: “Le donne sono la parte più debole della società”.

In Italia l’ingerenza della Chiesa cattolica nelle scelte effettuate dalla politica è spesso motivo di discussione e gli esponenti del clero italiano ci hanno abituati ad interventi non particolarmente ortodossi.
La situazione non è felicissima neanche nella più laica Francia dove la proposta del governo Hollande di approvare il matrimonio omosessuale e l’adozione di bambini da parte di coppie gay sta suscitando il nervosismo del mondo cattolico.
Tempi.it dà notizia dell’intervento del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione secondo cui la scelta del governo «rappresenterà una rottura per la società». È interessante notare come – sia in Italia che in Francia – quando il dibattito verte sulle unioni omosessuali si usino termini come “rottura” o “strappo”: in Francia Barbarin parla di “rottura per la società” mentre in Italia Avvenire – a proposito della decisione della Giunta Pisapia sul registro delle unioni civili – scriveva di “strappo”.
Guardando la situazione degli altri sei Paesi Ue (Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi) in cui da anni è in vigore il matrimonio per gli omosessuali ci si accorge che non c’è stata nessuna rottura o strappo.

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Uccrociati di Uccr: la “lobby gay” minaccia gli psicologi. Un po’ di fatti per tornare alla realtà.

Gli uccrociati pubblicano un articolo dal titolo “Lo psichiatra Ablow: «approvo lo studio sui disturbi dei figli dei gay, ma temo a dirlo»”.

Per scrivere questo articolo i nostri “uccrociati” si sono affidati ad un articolo dal titolo “I dati sui figli dei gay sono veri. «Non dirlo è andare contro l’evidenza»” scritto su Tempi.it (il sito di Comunione e Liberazione) da Benedetta Frigerio.

Il succo dell’articolo è molto semplice. Il sociologo Mark Regnerus ha pubblicato uno studio sul “Social Science Research” riguardo le problematiche dei bambini cresciuti all’interno di coppie omosessuali.
Riguardo questo studio è intervenuto anche lo psichiatra americano Keith Russel Ablow che – intervistato da Fox News – ha detto: «Mi costa dirlo perché verrò minacciato e possibilmente leso» ed inoltre «anche io sarò minacciato per i dati che sto semplicemente riportando. Mi vogliono bruciare la macchina, la casa, verranno a protestare sotto il mio ufficio. Purtroppo siamo nel clima del politicamente corretto davanti a cui nemmeno i dati scientifici sono sufficienti a porre delle regole. Infatti, chi attacca questo studio, anche con rabbia e violenza, non lo fa mai portando argomentazioni scientifiche indiscutibili. Per questo ho pensato molto ad esprimermi in materia, perché tutte le volte che lo faccio vengo minacciato. Ho esitato perché sono sempre più preoccupato delle minacce e odio per posta e e-mail che ricevo ogni volta che, anche soltanto menziono, la questione apparentemente ineffabile di come le forze sociali legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere potrebbero influenzare il benessere nei bambini. Eppure, cedendo a queste preoccupazione significherebbe restare vittima del bullismo, tornando a quando ero un timido ragazzino di scuola, e io non sopporto questo». Insomma un eroe dei tempi moderni……
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