Archivi autore: alessandrapiccinini

Resta. Seduta. Vieni.

Più che un  “simpatica” lettera (come la definisce il settimanale Tempi) sul ruolo della donna nella società, quella che Costanza Miriano ha inviato al papa due giorni fa sembra un manuale di addestramento di cani: la donna deve essere docile e sottomessa, seguire e obbedire. Sembra che la mia cagna Tammy goda di più considerazione in casa mia. E infatti fa un po’ il cavolo che le pare: scappa ad ogni occasione e non riporta mai il bastone; ma naturalmente si tratta di una cagna secolarizzata, cresciuta con un’educazione materialista e senza rispetto per l’autorità.  Continua a leggere

Femmina di uomo

Sa che penso? Che la chiesa cattolica stia registrando oggi il suo più grande trionfo: l’uomo odia finalmente la donna. (Leonardo Sciascia, A ciascuno il Suo)

Da rompersi la testa a capire perchè Sciascia sia arrivato a questa conclusione, erano gli anni ’60 e il romanzo non parlava di femminicidio ma al contrario di una moglie che ammazza il marito. Penso e ripenso. Continua a leggere

L’invasione degli ultracorpi

Come tutti sanno dopo le recenti scandalose e urgentissime proposte di legge, il mondo sta per essere invaso da due potenti lobby: quella degli omosessuali bigotti che vogliono sposarsi (fors’anche in chiesa) nonchè adottare bambini strappandoli ai loro giochi felici negli orfanotrofi russi e quella delle donne in abiti succinti che escono di sera, costringendo mariti e fidanzati ad ammazzarle (per lo più a coltellate). Continua a leggere

Meeting di CL: la fiera della felicità

Porto mio marito al Meeting quest’anno. E’ tedesco, manco sa cos’è CL, ha sentito che il Meeting si svolge alla fiera di Rimini e pensa forse che sia una specie di fiera di primavera fuori stagione. Appena entrati vede ragazzi che giocano a beach volley in un finto campo da beach volley e poco più avanti gli stand delle pro loco di Rovigo (nota città d’arte e immancabile meta turistica dei giapponesi i tour in Europa) e di Galeata (folkloristico comune del forlivese). Comincia a chiedersi che cosa si vende (i tedeschi sono un popolo molto pragmatico) ma non trova niente da comprare, eccetto una birra cecoslovacca (è un tedesco un po’ qualunquista e poco patriottico: basta che la birra sia fresca va sempre bene). Io voglio andare a sentire la conferenza di John Waters nuovo guru ciellino che parlerà della sua conversione, ma i posti a sedere sono finiti da un pezzo e anche quelli in piedi. La conversione (detta anche “volta gabbana”) è un tema che tira sempre un sacco in questi ambienti dai tempi del figliol prodigo. Lui finisce la birra e mi concede due ore non un minuto di più: appuntamento alle 5 all’entrata. Per mio marito il Meeting finisce lì. Io invece vado alla conferenza di Waters. L’aspetto è proprio quello del guru: capello lungo barba occhio magnetico. Inizia a leggere e leggerà per due ore, la cosa è di una noia mortale e vedo qualche defezione persino tra gli adepti che si alzano e se ne vanno. Ma, tra i forse 10.000 presenti, si tratta effettivamente solo di qualche mosca bianca. La parte che ha messo a dura prova anche i più convinti è un aneddoto, suppongo realmente accaduto, di quando Waters vede un abito figo in una vetrina e vuole comprarselo. All’inizio ci rinuncia perchè da buon irlandese lo trova troppo caro, poi però, tormentato dall’irresistibile desiderio di quel vestito – crepi l’avarizia – torna indietro ed entra nel negozio per comprarlo. Guardandosi allo specchio vede che non gli sta poi così bene, ma ormai in preda al desiderio di averlo, lo compra lo stesso. A casa se lo rimette e riguardandosi, stabilisce che gli sta decisamente di schifo e si sente assalito dalla delusione.
Morale della favola: lo shopping non soddisfa il desiderio di felicità dell’uomo.
Morale numero due: no ai centri commerciali, sì agli oratori.
Conclusione logica: cristianesimo o consumismo. Scegliete voi.
Il Meeting finisce anche per me senza aver capito cosa si vende al Meeting e anche con una terribile domanda aperta sulla mia vita: siccome vedo con lo stesso orrore i centri commerciali e gli oratori (soprattutto ciellini), come potrò avere una vita felice?
PS: se volete sapere cosa si vende al Meeting di Rimini (perchè qualcosa state tranquillli che si vende sempre), assolutamente da leggere l’articolo di Leonardo Bianchi: http://www.valigiablu.it/meeting-rimini-comunione-e-liberazione

La vita che verrà (e quella che c’è già?)

Avete presente una bambina di 11 anni? sì insomma una di quelle bambine che frequentano la quinta elementare, una di quelle a cui a Natale si regalano barbie, trucchi finti e cose del genere. Una di queste bambine viene violentata ripetutamente dal compagno della madre fino a rimanere incinta. Lei non si accorge neanche di essere incinta proprio perchè è bambina, non capisce di queste cose ancora. Intanto le settimane passano e ormai ne sono passate 14. L’hanno chiamata Belen ma è un nome finto per proteggerne l’identità, proprio perchè è una bambina. Allora, questa storia si svolge in Cile. Continua a leggere

Il Texas in difesa della vita dal concepimento…alla (pena di) morte

C’erano 40 persone davanti al carcere di Huntsville in Texas il 27 giugno scorso, il giorno in cui hanno giustiziato Kimberly McCarthy . Tra queste un uomo di Dallas con un cartello che diceva “giustiziamo la giustizia non le persone”, e una folkloristica signora di 83 anni. 40 persone in tutto e nemmeno una associazione religiosa, un movimento per la vita, nemmeno una delle famiglie cattoliche che hanno sfilato negli ultimi mesi negli Stati Uniti contro la riforma sanitaria di Obama che estende la copertura assicurativa anche ad anticoncezionali e aborto.
Solo 40 persone che manifestavano contro l’esecuzione di Kimberly McCarthy, 52enne nera 500esima vittima della pena capitale in Texas, lo stato americano in cui si eseguono il 40% delle condanne capitali di tutto il paese.
La notizia purtoppo però è passata totalmente inosservata al settimanale ciellino Tempi, che però ieri ha ovviato alla dimenticanza pubblicando a nome di Benedetta Frigerio un bell’articolo sul Texas dal titolo ironico “Il Texas avrà una legge che limita l’aborto. Il governatore Perry: «Crediamo nel valore della vita. «La voce della maggioranza dei texani crede nel valore della vita e vuole proteggere realmente le donne e i non ancora nati» continua provocatoriamente la Frigerio, citando le parole del governatore del Texas Perry (già nominato al Nobel per la Pace) «I texani vogliono poi un sistema di giustizia reale. Non permetteremo che l’attentato al decoro e alla decenza ci impediscano di fare quanto richiesto dalle persone di questo Stato che ci hanno eletto».
Brava Bendetta, stavolta ci hai fatto proprio ridere!!!

Una violenta protesta pacifica

“Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”
E’ questo il motto dei “Veilleurs debout” che in Francia stanno portando avanti una forma di protesta singolare contro la legge Taubira, la legge che consente il matrimonio e l’adozione anche a persone dello stesso sesso. Questi giovani rimangono immobili, in piedi, nelle piazze, davanti ai municipi giorno e notte, pregando, cantando, leggendo. Una protesta abbastanza dura e faticosa. E pacifica. I ragazzi, tutti dai 18 ai 24 anni, non feriscono colpo, non urlano, non menano. Non c’è sangue, nè feriti. Bravi.
Tuttavia mi frullano nella mente le parole di quel motto: “meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”. Devo capire. Questi ragazzi sono disposti a “morire” (che comunque non è cosa così facile solo stando in piedi) perchè non si introduca una legge che consenta il matrimonio civile a coppie dello stesso sesso? E si sentono umiliati, “in ginocchio”, all’idea di vivere in un paese in cui coppie adulte e vaccinate possano godere di un diritto così elementare come un matrimonio civile? E durante la protesta pregano. E mi domando cosa chiedano a Dio. Di liberare la Sodoma-Francia dal male e salvare i giusti? Di curare i loro fratelli malati e riportarli sulla retta via? Di difendere le loro famiglie eterosessuali dal contagio?
Allora vado a rileggermi il discorso della ministra della giustizia francese Christiane Taubira pronunciato al parlamento nelle fasi di discussione del progetto di legge.
“Nel presentarvi oggi questo progetto di legge, che contiene norme che aprono il matrimonio e l’adozione alle coppie omosessuali a parità di condizioni normative, il governo ha deciso di permettere alle coppie dello stesso sesso di entrare in questo istituto e di formare una famiglia come le coppie eterosessuali, sia attraverso un’unione di fatto che noi chiamiamo concubinage, sia attraverso un contratto, il PACS, sia attraverso il matrimonio.
È proprio questo istituto che il governo ha deciso di aprire alle coppie dello stesso sesso.
È un atto di uguaglianza.
Si tratta di un matrimonio identico a quello che è regolato attualmente nel nostro codice civile. Non si tratta di un matrimonio di seconda categoria, non si tratta di un’unione civile riadattata. Non si tratta di un imbroglio, di un inganno: si tratta di un matrimonio inteso quale contratto tra due persone e in quanto tale produttivo di regole d’ordine pubblico.

Sì, è proprio il matrimonio con tutto il suo carico simbolico e tutte le sue regole di ordine pubblico, che il governo apre alle coppie dello stesso sesso, alle stesse condizioni di età e di consenso da parte di ciascuno dei coniugi, con gli stessi divieti, le stesse proibizioni sull’incesto, sulla poligamia, con gli stessi doveri di assistenza, di fedeltà, di rispetto, stabiliti dalla legge del 2006, con gli stessi doveri per ciascun coniuge l’uno nei confronti dell’altro, gli stessi doveri dei figli verso i genitori e dei genitori verso i loro figli.

Sì è proprio questo matrimonio che noi apriremo alle coppie dello stesso sesso. Che qualcuno ci spieghi perché due persone che si sono incontrate, che si sono amate, che sono invecchiate insieme dovrebbero accettare la precarietà, la fragilità e perfino l’ingiustizia, per il solo fatto che la legge non riconosce loro gli stessi diritti che a un’altra coppia altrettanto stabile con un progetto di vita condiviso.

Che cosa toglie alle coppie eterosessuali il matrimonio omosessuale? Se non gli toglie niente, abbiamo il coraggio di definire per quello che sono sentimenti e comportamenti. Noi osiamo parlare di menzogne rispetto alle parole pronunciate in occasione di questa campagna di panico sulla presunta soppressione delle parole “padre” e “madre” dal codice civile e dallo stato di famiglia. Abbiamo il coraggio di parlare di ipocrisia rispetto a coloro che si rifiutano di vedere le famiglie omoparentali e i loro figli esposti alle incertezze della vita. Abbiamo il coraggio di parlare di egoismo rispetto a coloro che pensano che un’istituzione della Repubblica possa essere riservata ad una categoria di cittadini.”

A questi giovani cattolici disposti al martirio per impedire il matrimonio civile delle coppie omosessuali vorrei chiedere di rivolgere la loro violenta protesta pacifica ad altre cause più vicine agli ideali di fratellanza e amore per il prossimo di cui la loro religione si fregia (e nel mondo ce ne sono tante).

Ancora sulla superioritá dell´uomo bianco e cristiano

Cari amici vi segnalo un altro articolo riguardo l´origine della superioritá dell´Europa cristiana sul resto del mondo. Che ci possiamo fare se siamo i meglio? E che nessuno tiri fuori sempre le solite storie su popoli evoluti come gli egizi, gli arabi, i cinesi eccetera. O magari sullo schiavismo e l´apartheid sopravvissuti fino a ieri in paesi cristianissimi proprio grazie all´ideologia della superioritá di un gruppo sull´altro.

Mi spiace per l’”antropologo star” Diamond, ma lo sviluppo dell’Occidente è questione di fede. Il famoso studioso lo ignora nei suoi libri, ma il dato innegabile è che l’Europa è arrivata prima di tutte le altre civiltà al “mondo moderno” grazie al cristianesimo.

Piero Gheddo, 21 giugno 1513 2013