Sex, lies and videotapes (quasi autocensurato)

Che ci sia gente che fa delle caz…te da paura e ha la furbizia e la fortuna di non farsi riprendere da una videocamera nel mentre, si sa. Che quelle stesse brave persone siano le prime a crocifiggere quei poveri cristi che non hanno avuto la stessa scaltrezza e si ritrovano il peccato e il peccatore in prima pagina, si sa pure quello. D’altra parte cosa fa meglio a degli sfigati con un’autostima traballante del confronto con uno più sfigato di loro? Sono sciacalli che vivono delle disgrazie altrui. E basta. Vabbè, tanto con quelli lì io non ci parlo e basta. Ma che debba sentire dagli avanguardisti intellettuali del partito progressista di stamin…ia che la ragazza suicida che si era lasciata filmare dal fidanzato durante un rapporto sessuale “se l’è cercata”, mi fa leggermente vomitare.

Un soldato che parte per una missione militare in Libia e salta su una mina se l’è cercata. Una ragazza che fa sesso con un uomo, generalmente non cerca di morire. Anche se poi finisce che s’impicca e magari chiediamoci perché.

La ragazza è stata imprudente e anche ingenua. Forse lo era ingenua, o incosciente. Non dico di no, ma non mi sembrano difetti punibili con pene così severe come la morte. Al contrario qualche anno di galera a chi mette in rete video privati rubati o anche solo avuti per gentile concessione dal diretto interessato e in maniera confidenziale ci starebbero come minimo bene.

D’altra parte è anche un reato. Si chiama revenge porn. In realtà la pratica non è nuova e c’era anche quando la gente si faceva i filmini in casa con l’amante. Solo che prima al massimo, quando lei lo lasciava, lui ne mandava una copia a tutto il condominio e la cosa finiva lì. Adesso la questione diventa planetaria ed è poco poco più grave.

Tuttavia qui il problema è molto più profondo, strutturato direi, in quanto riguarda la struttura assurda di cui è formato l’uomo, inteso proprio come maschio. Alla gogna non è tanto l’ingenuità colpevole della ragazza che non ha considerato la rete e il suo irrefrenabile potenziale distruttivo sulle nostre vite già molto precarie, quanto invece, ancora e per sempre, la sessualità femminile.

Per cosa si condanna in fondo questa ragazza e come lei altre mille violentate, stuprate, derise? Non per il fatto che si sia lasciata ingenuamente filmare durante un rapporto, ma perché ha preteso di divertirsi col sesso. Ha vissuto il sesso in maniera ludica come un’attività ricreativa e non riproduttiva e coniugale esponendosi, proprio come un militare in Libia, al rischio calcolato di rimanerci secca.

Ed è così che, con l’assurda sentenza prima e con il suicidio della ragazza poi, assistiamo alla fine di un’illusione. Dell’illusione che il maschio ce la possa fare a stare dietro alle donne. Il poveretto è ancora lì a sguazzare nella sua eterna schizofrenica allucinazione. S’innamora della maga Circe ma torna da Penelope, vuole Beatrice ma lei, per essere perfetta, non deve nemmeno esistere, figuriamoci tr….are. Si sc..pa tutto l’elenco alfabetico all’alto al basso e viceversa, ma alla fine sposa la compagna di banco dal carattere rassicurante e dal bacino sufficientemente largo. Vuole una donna eternamente giovane, disponibile e in piena tempesta ormonale e la chiama troia, puttana, pom….ara. Desidera quello che disprezza. Vuole quello che gli sembra di non potere avere ma appena lo ottiene non sa più cosa farsene. Come dire, assomiglia a una maledizione. Per chi ci crede.

 

4 pensieri su “Sex, lies and videotapes (quasi autocensurato)

  1. admin

    Ale hai toccato un tasto molto complesso e con la tua solita verve hai dato una bella sferzata ai luoghi comuni. Io mi spingerei un poco oltre, ricordando alcuni meme visti “in giro”. Meme che stigmatizzano il sessismo di cui è intrisa la nostra cultura (si, quella che accusa di maschilismo l’Islam). Meme che evidenziano il diverso “valore” morale della stessa azione, compiuta da un uomo o da una donna. Ad esempio: perchè un uomo che va con molte donne è un figo mentre una donna che va con molti uomini è una troia? Queste “norme” imposte dalla cultura occidentale sono probabilmente molto più maschiliste dei vari chador e burqua. Ma non si può dire, ovviamente.

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    1. alessandra

      Caro Admin, è vero ci sarebbero tante cose da dire a cominciare dal meraviglioso pamplhet della grande Anna Kulisciioff dal titolo lampante “Il monopolio dell’uomo” di cui un giorno qualcuno magari si ricorderà quando parlando di “radici cristiane dell’Europa” tenterà di fare un distinguo tra cristianesimo e islam sulla questione della donna.
      Però si dovrebbe anche dire che non tutti gli uomini sono uguali e a tutti quelli che, in cuor loro, come te, (e non solo per apparire più fighi della figaggine) non hanno dato in fondo in fondo della puttana a questa ragazza va il mio più sentito ringraziamento.

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      1. Caffe

        Se l’è andata a cercare? No, non è certo così che ragiono io, ma so benissimo, per esperienza, che troppo spesso, un certo tipo di donne, preferisce, cerca e desidera il tipico maschio alfa, io lo definisco fascista, uno cioè che non ha bisogno di chiedere e dal quale, troppo spesso finisce per essere tradita, maltratta, umiliata e se finisce qui, spesso è già una fortuna; niente giustifica cosa può fare un uomo del genere ad una qualsiasi donna, specialmente se lei, pretende di comandare in un gioco che la vedrà sempre perdente, proprio perché quello è il gioco tipico di certi maschi misogini che a quel punto, da una parte si sentono minacciati da questa intrusione, dopo un millenario predominio e dall’altra, per reazione a questa sfrontatezza, perdono qualsiasi rispetto per una donna tanto emancipata e cominciano puntualmente a denigrare, a calunniare, a perseguitare, qualunque donna che si sottragga a questo secolare cliché: c’è piuttosto da chiedersi, però, perché mai, una qualsiasi donna normalmente dotata di buon senso, informata come si può essere in questi tempi, con tante campanelli d’allarmi che trillano all’unisono, riesca ancora cadere in certe trappole: non è certo per stupidità, o almeno, non è sempre per questo: un bell’esame di coscienza, non per colpevolizzare a tutti i costi qualcuno, ma solo per capire perché cose così assurde accadono ogni giorno, dovrebbero farselo pure le donne.

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        1. alessandra

          Certo un po’ più di prudenza e sano istinto di conservazione da parte delle donne non sarebbe male. Le aiuterebbe a sopravvivere.

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