In perenne estasi mistica, infatuato del soprannaturale, sempre presente laddove una madonnina lacrima sangue o sussurra segreti, giura e spergiura che sì, è vero, è tutto vero, anche se a noi miscredenti, faziosi, cinici e insensati proprio non sembra.

Autore di libri sulle apparizioni di Medjugorjie, i miracoli di Fatima, i segreti di Padre Pio e i viaggi dei vivi nel mondo dei morti e ritorno. Ma soprattutto nemico giurato di Francesco che considera usurpatore del sacro trono cattolico. Per lui il papa è solo uno ed è Ratzinger, il quale, si dice, da tempo rifiuti di rispondere ai suoi sms, alle mail e l’abbia persino radiato dal gruppo mariano di Lourdes di whatsapp.

Anche se in alcuni punti le due biografie coincidono, non si tratta di Paolo Brosio bensì di  Antonio Socci: 56 anni, di Siena, ex ciellino della prima ora e giornalista del suo storico settimanale il Sabato, ex vice direttore di Rai2, conduttore del programma televisivo Excalibur che sostituì Santoro dopo l’editto bulgaro. Scrive su Libero ed è direttore dal 2004 della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Eccheccà!!

Se non avete tempo. né fegato, di leggere I misteri di Medjugorjie, Il Quarto Segreto di Fatima, “il Segreto di Padre Pio”, il Genocidio censurato: Aborto, un miliardo di vittime innocenti, Non è Francesco (in collaborazione con Mogol) e Tornati dall’aldilà, con “prove scientifiche” e selfie dall’inferno e dal paradiso, segnalo almeno il suo ultimo articolo apparso su Libero (e dove se no?) dal titolo “Ora basta, stai umiliando la Chiesa”, in cui il tu sottinteso è proprio rivolto al fake dell’unico vero papa Raztinger, Francesco.

Vorrei commentarlo riga per riga ma la mia innata pigrizia mi impedisce di avventurarmi in siffatto impervio e cieco sentiero. Perciò sottolineo solo alcuni passaggi che mi sono sembrati particolarmente ispirati:

1. “A Cuba Bergoglio ha preso in giro i dissidenti… addirittura omaggiando e legittimando i tiranni sanguinari”. Non come  Woytila, papa prediletto di Socci, che è andato a prendere il tè con Pinochet che sarà anche stato un sanguinario tiranno, ma lui almeno non era comunista
2. “Bergoglio è arrivato a dire loro (ai vescovi americani)  che non si deve fare «della Croce un vessillo», quando tutta la tradizione cattolica proclama l’esatto contrario”. Crociate 3.0. Armiamoci e partite.
3. Bergoglio ha intimato ai vescovi e ai cattolici americani di non rompere più le scatole a Obama e ai Democratici (che erano in rotta con la Chiesa pure per i matrimoni gay). E non ha nemmeno pronunciato la parola Gender, roba da pazzi.
4. Bergoglio, ha sostituito l’annuncio di Cristo con la continua invettiva sulla spazzatura differenziata e sul riscaldamento globale: nel discorso pronunciato all’arrivo negli Usa, dove ha ringraziato il laicista Obama per la sua «iniziativa per la riduzione dell’inquinamento dell’aria», il laicista Obama…. e ci mancherebbe pure, caro Socci se ti piacciono gli stati confessionali puoi sempre emigrare in Iran.
5. il papa ha dedicato ben 12 righe del suo discorso, su 34 complessive, ai temi ecologici. Mentre Gesù Cristo non è stato nemmeno nominato. Oltretutto la tesi del riscaldamento per cause umane è stata smontata da tanti scienziati di valore.  Ah bè, Socci è un antiecologista giurato, vive in una casa col tetto d’amianto e mangia solo cavolfiori della terra dei fuochi. In tema di ambiente se la gioca con Bejing.
6. Egli ha portato la Chiesa in un pantano ideologico eco-catastrofista Ecco appunto
7. Bergoglio ha un’idea banale, marxisteggiante, del primato dell’economia. Ritiene che siano sempre gli interessi economici la causa di guerre e genocidi (oltreché dell’inquinamento). Dimentica che invece le più grandi guerre e i peggiori genocidi sono stati perpetrati per motivi ideologici (tuttora l’islamismo insanguina il mondo per la sua religione). Ecco, appunto caro il mio Socci, le guerre si fanno anche per motivi religiosi… e se te le dici da solo io cosa ci sto a fare?
8. Un altro episodio grottesco è il regalo fatto al papa da Raul Castro, l’opera dell’artista Alexis Leyva Machado: un grande crocifisso realizzato con i remi delle imbarcazioni dei migranti del Mediterraneo. A parte il fatto che sulle nostre coste gli emigranti non arrivano con barche a remi. Dai non fare il pignolo, mica potevano regalargli un crocefisso di plastica di gommone. E anche per Antonio Socci, TSO