Tra lodi, ovazioni, squilli di tromba da parte del mondo cattolico (ed indifferenza da parte di tutti gli altri) anche in Italia è approdata La Manif Pour Tous (Lmpt), il movimento che in Francia si è opposto senza successo all’introduzione del matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Zenit (l’agenzia di stampa della congregazione dei Legionari di Cristo) dava notizia che in cinque piazze italiane (Roma, Bisceglie, Venezia, Bologna, Bolzano, Pisa) il popolo della Lmpt si sarebbe riunito l’11 ottobre per opporsi al disegno di legge contro l’omofobia: «La Manif Pour Tous Italia chiama nuovamente a raccolta la società civile a vegliare in difesa della famiglia e della libertà di espressione, e a manifestare il proprio dissenso contro il disegno di legge Scalfarotto». Una vera e propria crociata quella degli organizzatori della Manif Pour Tous e Zenit scrive che «in tutta Italia stanno nascendo comitati per combattere una battaglia antropologica in difesa della famiglia e della libertà d’espressione».
Anche Tempi non poteva ignorare questo “evento storico” dando spazio ad un comunicato dell’organizzazione in cui annunciava questa «prima grande mobilitazione nazionale» contro un «un provvedimento degno del peggior stato totalitario».
Le idee dell’organizzazione sono molto chiare ed infatti Paola Biondi di Lmpt scrive che il contrasto al disegno di legge Scalfarotto ha l’obiettivo di «diffondere tramite l’indottrinamento di Stato (cioè in tutti i gradi di istruzione, dall’asilo nido all’università) l’ideologia Gender, attraverso corsi di terrorismo umanitario guidato da “esperti formatori” cioè gli ideologi Lgbt». In effetti è noto che nei Paesi in cui è stata introdotta una legge che contrasta le discriminazioni legate all’orientamento sessuale tutti gli educatori (dall’asilo sino all’Università) sono omosessuali.
Sembra entusiasta dell’evento di Lmpt Raffaella Frullone sulla Nuova Bussola Quotidiana scrivendo che «dal basso prende forma, voce e vita un movimento che risveglia le coscienze e mobilita le masse, portando le persone in piazza per dire no ad un provvedimento presentato come “contro l’omofobia” ma realizzato ad arte per impedire che qualunque voce contraria si levi contro l’ormai imperante ideologia del gender». Insomma c’era da aspettarsi delle città nel caos e bloccate a causa delle “masse mobilitate” contro il disegno di legge Scalfarotto.
Passata la “festa” è ovviamente il caso di fare i conti con le cifre e Tempi riporta che a Roma si sono riunite circa un migliaio di persone anche se dalle foto pubblicate sul sito stesso di Lmpt e nella loro pagina Facebook e riportate in questo articolo sembrano molto meno. Si ammette invece della partecipazione di «molte meno persone nelle altre città, dove gli organizzatori hanno evidenziato la scarsa consapevolezza dei cittadini su quello che si sta discutendo in Parlamento».
Fotogallery della dimostrazione della Manif Pour Tous a Roma (foto tratte – senza nessuna selezione o taglio – dal loro sito internet e dalla loro pagina Facebook).
Anche Zenit scrive della manifestazione tenutasi nelle piazze italiane e – pur non riportando il numero dei manifestanti presenti – tiene a far sapere che «bambini, anziani, famiglie ma, soprattutto, tanti giovani hanno animato ieri sera a piazza del Pantheon». Di certi i bambini – se presenti – a causa della loro tenera età non sapevano neanche cosa stavano facendo e magari avrebbero voluto fare qualcos’altro.
Intervistato da Zenit, Gianfranco Pillepich, portavoce della Manif Pour Tous, rivela: «Noi aspiriamo a diventare un movimento popolare volto a far prendere coscienza a più gente possibile e ad acquisire un più ampio volume». Sempre Pillepich: «Continueremo a seguire con interesse ciò che accade intorno alla legge e cercheremo di mobilitare un po’ più di persone per nuove iniziative già nel breve termine. Con una strategia più programmatica riusciremo a organizzare qualcosa di più grande, ne siamo sicuri». Di certo un atteggiamento più umile – quasi a giustificare l’insuccesso dell’evento – rispetto a Raffaella Frullone sulla Nuova Bussola Quotidiana che aveva scritto di «un movimento che risveglia le coscienze e mobilita le masse».
Nonostante le parole misurate del loro portavoce, grande entusiasmo – sempre sulla Nuova Bussola Quotidiana – viene espresso da Andrea Lavelli: «Nello scorso fine settimana centinaia di persone hanno riempito le piazze di varie città d’Italia per ribadire il loro no al disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia». Per Lavelli Lmpt ha «centrato l’obiettivo di dare vita alla prima grande mobilitazione nazionale contro il disegno di legge sull’omofobia» e «venerdì sera a Roma erano in più di mille a riempire Piazza della Rotonda». “Enorme successo” anche nelle altre piazze italiane secondo Andrea Lavelli: «In contemporanea, centinaia di persone scendevano in piazza per vegliare anche a Pisa, Bolzano, Bologna, Bisceglie, mentre sabato sera è stata la volta di Venezia» mentre dall’organizzazione aggiungono che in media ci sono state 200 persone a piazza. Evidentemente le foto presenti nella stessa pagina facebook di Lmpt non esprimono questa “grande partecipazione” perché i manifestanti sembrano molti di meno di 200 persone a piazza. Fotogallery della dimostrazione della Lmpt in cinque piazze italiane (foto tratte – senza nessuna selezione o taglio – dalla loro pagina Facebook).
Milano sarebbe stata addirittura invasa dalle Sentinelle in piedi: «Il colpo d’occhio per i tanti passanti del sabato sera milanese è impressionante: una piazza piena di persone in piedi, immobili, in silenzio, immerse nella lettura di un libro e assiepati ovunque anche lungo le pensiline dei tram». Un evento tanto “impressionante” che è stato ignorato da tutti i media (anche cattolici come Avvenire) e di cui non vi è neanche una foto negli stessi media che riportano la notizia.
Per fortuna un partecipante alla manifestazione delle Sentinelle in piedi, Riccardo Zenobi riporta la sua testimonianza sul blog Campari & De Maistre: «La manifestazione in sé è consistita nello stare in piedi per circa un’ora, fino alle diciotto; durante questo tempo, alcuni passanti si sono rivolti allo staff per sapere per cosa ci eravamo riuniti (piazza Cordusio è un punto di passaggio di Milano, ci passano continuamente delle persone), e alcuni di essi si sono anche uniti alla veglia, facendoci raggiungere il totale di circa 500 persone riunite in piazza a manifestare». Ovviamente non c’è motivo di dubitare delle parole di Riccardo Zenobi sebbene la foto che correda l’articolo non riguarda Piazza Cordusio a Milano ma Piazza Vittorio Veneto a Bergamo (così come riporta anche Wikipedia) mentre i partecipanti presenti nelle foto della pagina facebook delle Sentinelle in piedi (riportate in fondo) sembrano di gran lunga inferiori a 500.
Fotogallery della dimostrazione delle Sentinelle in piedi a Milano (foto tratte – senza nessuna selezione o taglio – dalla loro pagina Facebook).
Continua Zenobi: «Da segnalare alcuni disturbatori (io ne ho visti solo 2) che sono passati in mezzo alle sentinelle portando un foglio con scritto “le vostre idee sono il nostro sangue”, vestendo una t-shirt sulla quale era stampata una macchia di sangue. Dopo alcuni minuti se ne sono andati, e uno di loro ha urlato alcune parole contro di noi, chiudendo con l’unico argomento che hanno tutti i sostenitori del “mondo arcobaleno”: gridare “omofobi!” a chiunque non sia d’accordo con loro, per suscitare una reazione emotiva e chiudere la discussione prima di iniziarla». Ovviamente di questa “provocazione” nell’epoca degli smartphone e delle macchine digitali non esiste nessuna foto o video. D’altronde a cosa servono quando basta la “fede” per credere che agli eventi della Lmpt e delle Sentinelle in piedi abbiano partecipato migliaia di persone?
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Poverini…. fanno tanta tenerezza con le loro magliettine rosa con i bamboccini disegnati sopra. La famiglia perfetta dei bamboccini. Zitti, non fate rumore non li svegliate…
Poverini noi? a me sembrate ubriachi della vostra superbia come tanti bambocci che credono di saperla lunga e poi euforici e ubriachi di illusioni vanno a sbattere a tutta velocità contro un muro.
Semplicemente cercate la felicità nella direzione sbagliata rincorrendo surrogati e falsi valori illudendovi
di sentirvi appagati, ma troverete la disperazione di aver speso una vita di falsità innanzitutto con voi stessi.
Noi non siamo solo cattolici, ma anche persone che amano la vita per com’è, non ci piacciono i surrogati, amiamo le cose genuine anche nel mangiare e bere.
Vi auguro di scoprire i valori veri e il vero senso della vita.
Non finirò mai di stupirmi delle tendenze necrofile di tanti commentatori. Per il resto hai ritratto esattamente la figura dei credenti, gente che crede di saperla lunga rincorrendo entità inesistenti e falsi valori che si illude lo pongano su di un piedistallo, fingono di sentirsi appagati e segueno una vita di favolette salvo poi andare a sbattere contro il durissimo muro della realtà.
Lasciamoli pure manifestare. Quando la gente si accorgerà che i matrimoni gay non fanno male a nessuno, saranno sempre di meno. La Società andrà avanti, mentre loro rimarranno lì… in piedi!
Spero per loro solo che non piova quando “manifestano”.
ma alla fine che libro stavano “leggendo”?
Sinceramente pensavo che rendere ancora più patetiche queste “manifestazioni” non fosse possibile…ma quando ho visto le foto di partecipanti con scatole di pasta Barilla (come se tale marchio fosse diventato l’emblema della loro distorta ideologia) mi sono dovuto ricredere.