Buongiorno a tutti.
Anche se non vi abbiamo dedicato molta attenzione negli ultimi giorni le indagini per identificare il famigerato Calvo di Via Bono ed i portuali occhialuti suoi complici, presunti mandanti delle intimidazioni contro il Dott. E. Galantuomo, non si sono mai fermate.
Gli uomini delle forze dell’ordine hanno lavorato indefessamente giorno e notte ed i risultati, come vedremo tra poco, non hanno tardato ad arrivare.
Avremmo voluto che ad annunciare questi sviluppi nell’inchiesta fosse il Dott. Oronzo Canà, già gradito ospite del nostro sito. Purtroppo il Dott. Canà è attualmente irreperibile in quanto impegnato, in qualità di relatore, in una conferenza internazionale di criminologia presso la saletta nel retro della prestigiosa trattoria “Da Melchiorre” a Petrella Tifernina (Provincia di Campobasso) dal titolo “L’adorazione dei Santi Patroni quale efficacie (si scrive con la i, vero?) strumento di lotta allo stalking nei confronti di belle biologhe 26enni nonché al gomito del tennista”.
Conferenza che rischia di trascinarsi per le lunghe visto che il Dott. Canà è incappato, nel frattempo, in un conflitto di attribuzione con le autorità locali. Infatti pare che l’inflessibile vigile Gargiulo Salvatore abbia voluto a tutti i costi multare il Dott. Canà per il risibile motivo di aver parcheggiato la propria autovettura in doppia fila di fronte a quella del Primo Cittadino. Ne è seguito un rimpallo di responsabilità fra il Comune, lo Stato e la Regione ed a nulla è servito per il Dott. Canà qualificarsi come Pubblico Ufficiale. Della questione sarà molto probabilmente investita la Consulta.
Tuttavia, prima di rimare bloccato nelle lungaggini della Magistratura italiana, è riuscito a inviarci per mail un resoconto sullo stato dell’arte delle indagini di cui qui di seguito pubblichiamo un riassunto:
I primi interrogatori:
Come prima mossa gli inquirenti hanno deciso di interrogare il coniglio ed il pesce ritrovati presso il domicilio del Dott. E. Galantuomo. Tuttavia entrambi si sono chiusi in un ostinato silenzio e rifiutano di rilasciare dichiarazioni. Come già sapete, il coniglio è stato in seguito utilizzato per ulteriori esami balistici mentre il pesce, sospettato di favoreggiamento reale e personale, è tuttora trattenuto in stato di fermo presso il banco frigo dell’Ipercoop di Bari.
Il cambio di strategia:
Fallito il tentativo di ottenere informazioni, il Dott. Canà ha proposto ai suoi collaboratori una breve sessione di brainstorming presso il baretto all’angolo per fare il punto della situazione e concordare una strategia d’indagine.
Dopo tre caffè corretti, un paio di Crodino, svarite partite a biliardino e un grattaevinci da cinquanta centesimi, gli inquirenti concordavano che forse sarebbe stato meglio tornare in ufficio.
Lì giunti, hanno raccolto tutte le informazioni messe a loro disposizione dal Dott. E. Galantuomo per tracciare un profilo del misterioso “Calvo di Via Bono”.
Ma subito venivano assaliti da dubbi amletici. Innanzi tutto: il ricercato è davvero calvo o è solo rapato? E come si distingue un calvo da un rapato? La calvizie influisce sulla fenomenologia del reato? Esistono esperti di tricocrimonologia forense che possono rispondere alla domanda?
Anche la vaga indicazione “del Nord Italia” data dalla vittima non era di alcun aiuto: Come va intesa questa affermazione? Come Nord geografico (persona che vive nella Pianura Padana o nelle immediate vicinanze), Nord relativo (per esempio anche un abitante dell’isola dell’Elba vive a nord di Bari) o Nord socio-dialettale (persona che parla e si comporta e parla secondo le usanze del Nord)? Per non escludere alcuna possibilità si decideva di considerare “Nord Italia” qualunque terra emersa a settentrione del parallelo di Foggia, isole comprese.
La svolta:
Ma il rovescio della medaglia di una simile scelta si è subito palesato: come controllare tutti i calvi ed i rapati di un territorio tanto vasto? L’impresa sembrava impossibile e lo sconforto, unitamente ad un malcelato scetticismo, si impadroniva dei nostri.
Quando all’improvviso uno dei sottoposti del Dott. Canà, il Brigadiere Manolo, forse ispirato da San Michele Arcangelo, forse dal quinto bicchierino di Amaro, si ricordava di conoscere un funzionario dell’inteligenss italiana, incidentalmente maritato con sua cugina Gianlobrigida.
Le informazioni fornite dal Dott. E. Galantuomo venivano quindi girate a detto funzionario (di cui per motivi di segretezza non sveliamo l’identità) con la richiesta di fornire informazioni sulla possibile identità dell’attentatore calvo di Via Bono.
Poche ore dopo perveniva pronta risposta con l’indicazione di otto possibili sospetti di cui qui sotto vi alleghiamo le fotografie disponibili. Nel caso vi imbattiate in uno di loro, ricordate che si tratta di soggetti estremamente pericolosi e probabilmente armati di pericolosissime frattaglie. Non cercate di fermarli ma avvisate immediatamente le autorità (od al limite il parroco).
e se il parroco fosse calvo??
Compagno Z: hmmmm, escluderei l´ultimo a destra, anche se mi sembra di averlo giá visto da qualche parte…
..non ha la faccia di uno che dimentica frattaglie sulle cassette postali altrui!
Allora è un frutto del CVII° e bisogna diffidare di lui. Meglio rivolgersi a parroci di Campagna scrittori di libri di angeologia…
Eh ma io sono più bello di molti dei calvi raffigurati qui sopra!
ma admin, che c´entri tu ? Non sei neppure calvo ma,viste le temperature, dotato di un´ invidiabilissima pelliccia rossa..Occhio che di questi tempi potrebbero scambiarti per Babbo Natale!
Segnalo un altro tizio molto sospetto, non fatevi ingannare dal comuste natalizio e dell’aria rassicurante, perché sotto è calvo http://www.enttaeuschung.org/wp-content/uploads/2011/08/ratzinger.jpg