il diritto alla critica

tutte le persone che hanno ricevuto un minimo di educazione sanno che il diritto alla critica e’ sacrosanto. avere la possibilita’ di criticare le posizioni altrui e’ uno dei pilastri fondanti della societa’ civile.

Bruno Volpe, avvocato 50enne barese del quartiere Murat, concittadino di B.V., avvocato 50enne barese del quartiere Murat arrestato per staliking su una ragazza 26enne, ci da una dimostrazione di come il diritto alla critica possa essere distorto. questa dimostrazione ce la da in questo articolo.

 

Per due diversi motivi :

1) il diritto a dire cio’ che si pensa deve essere messo in relazione con la propria storia personale e la propria autorevolezza. Nel caso di Bruno Volpe entrambe, storia personale ed autorevolezza, sono prossime ad uno stato di ridicolo. Un ridicolo che rende le affermazioni fatte nell’articolo piu’ degne di una risata che di qualsiasi altra reazione. Bruno Volpe si copre di ridicolo scrivendo :

Le Pubbliche autorità, in altri e beati tempi, avrebbero impiegato cinque minuti a disperdere una manifestazione che mai avrebbe dovuto essere autorizzata, del caso traendo in arresto i partecipanti, ma questo è altro discorso.

dimenticando che l’unica notizia di arresto che ci e’ arrivata e’ quella di  B.V., avvocato 50enne barese del quartiere Murat, arrestato per staliking su una ragazza 26enne. Prima di invocare l’arresto per dei cittadini che esercitano il loro sacro ed inviolabile diritto a manifestare, Bruno Volpe dovrebbe spiegarci se lui ed il suddetto B.V. sono la stessa persona. Bruno Volpe dovrebbe spiegarci se e’ stato ospite delle patrie galere prima di invocare il carcere per della gente che non ha commesso alcun reato. Aggiungiamo che Bruno Volpe e’ uno dei giornalisti meno autorevoli in circolazione. Smentito decine di volte, allontanato dalla Sala Stampa Vaticana, ridicolizzato pubblicamente in trasmissioni (ricordate “La Zanzara”?). Quale autorevolezza e credibilita’ possono avere affermazioni come quelle fatte nell’articolo?

2) Diritto alla critica non significa diritto all’insulto. Bruno Volpe ha gia’ ampiamente dimostrato di essere un personaggio dei modi beceri e dal linguaggio fintamente forbito. Con uno stile degno dei giornaletti di quartiere insulta a tutto spiano chiunque non condivida la sua visione allucinata del mondo. Bruno Volpe, che sicuramente non ci legge, dovrebbe imparare le regole basilari del vivere civile, ovvero rispettare le persone per cio’ che sono. Contrastare, anche duramente, le loro opinioni ma rispettare le persone. Bruno Volpe questo non lo ha mai imparato. Continua ad insultare e a pretendere, in cambio, rispetto.

Bruno Volpe ha perso un’altra occasione per tacere, per smetterla di insultare, per darci un taglio con i suoi proclami neonazisti, omofobi e violenti. e non veniteci a dire “poveretto, e’ fuori di testa”. NO! Bruno Volpe non e’ pazzo. E’ pienamente consapevole delle bestialita’ che scrive e se ne deve assumere le responsabilita’ fino in fondo.

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Informazioni su sandro.storri

Progettista e sviluppatore di software precario (Sandro, non il software). Tipico prodotto delle periferie della capitale (aho!, che me 'mpresti na' sigaretta?). Appassionato di cinema e letteratura, usa l'italiano come un dialetto alternativo alla sua lingua madre, il romanesco. Sostiene la battaglia per i diritti civili anche se riconosce che spesso tratta la questione con degli incivili. Ha un pessimo senso dello humor e si vede, anche in questa breve biografia.

10 pensieri su “il diritto alla critica

  1. bluedragon

    ho letto adesso l’articolo di Volpe. Al di là della farneticazione, voglio solo precisare una cosa che, se letta in maniera superficiale, può persino apparire condivisibile: la questione dei cartelli di militia christi. siccome per lavoro mi sono spesso occupato di questioni relative a tali manifesti (di ordine razzista, politico, religioso, omofobo, quanti ne volete) devo precisare che i manifesti vengono rimossi per 2 motivi, spesso concomitanti: 1- possono creare problemi di ordine pubblico e/o recare offesa a questo o a quel personaggio istituzionale (ricordo una vicenda con dei manifesti, contro il governo monti, che citavano anche napolitano. rimossi); 2- sono ABUSIVI. nel caso di milita christi non ero al lavoro, a posso ben immaginare che, nonostante i manifesti affissi citassero solo le parole di un papa, peraltro beato, e non contenessero altro che una espressione di un pensiero, per quanto poco condivisibile, siano stati rimossi perchè: 1-ABUSIVI; 2-perchè potevano creare problemi di ordine pubblico. Le FF.O. hanno deciso di rimuoverli per consentire il corretto svolgimento di una manifestazione DEBITAMENTE AUTORIZZATA (al contrario dei manifesti). forse una misura persino esagerata in quanto a prudenza, qualcuno potrebbe dire. Ma con decine di migliaia di persone in piazza, chi se la sentirebbe di fare il contrario? sottolineo che succederebbe (succede) anche quando gli eventi si svolgono in segno opposto. Ci fosse, che so, una visita del Papa, o una GMG, sparisce ogni manifesto che possa offendere la religione. Volpe, non si tratta di censura, è pur buonsenso.

    Rispondi
    1. Cagliostro

      Ti confermo che i manifesti erano abusivi come ha ammesso lo stesso Militia Christi nella loro pagina facebook ufficiale.
      http://i.imgur.com/P8lVU.png

      Se avessero chiesto normale autorizzazione (pagando le dovute tasse) nessuno avrebbe potuto rimuoverli: questo è quello che succede quando non si rispettano le regole.

      Rispondi
      1. admin

        Ma ovviamente questo sfugge al “bravo giornalista” di Murat. Che subito parte, a testa bassa, senza fare alcuna verifica, con la storiella della cattofobia.

        E dimostra per l’ennesima volta che la cattofobia non è altro che una grossissima clamorosa buigia che ha solo lo scopo di confondere le acque e di far parlare di altro, anestetizzando la sensibilità delle persone nei confronti delle vere e reali discriminazioni (come quelle perpetrate dai cattotalebani nei confronti degli omosessuali, delle donne, degli extracomunitari).

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  2. admin

    vogliamo parlare del pippone auto-referenziale stra-pieno di Ad Hominem e, questi sì, denigrazioni gratuite contenute nell’articolo di risposta all’UAAR?

    Ma anche no.. Quel brano è talmente deprimente che non si riesce neppure a leggerlo… 😀

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  3. francesco t

    la parola bambini nei suoi articoli recentemente è pronunciata talmente tante volte che qualcuno potrebbe pensare a un interesse particolare per questi ultimi.

    no ma mi sono sganasciato dal ridere quando ho letto “anche malattie gravi nel caso si scambiassero effusioni”.
    già me l immagino: una vecchietta, shockata, vede due ragazzi che si baciano e con la mano alla testa sviene a terra al grido “oggesùmariasantasantissima, che atrocità!” . alchè arriva l avvocato bruno volpe, in incognito al gay pride per fare fotografie che dimostrino le nudità e la perversione della manifestazione (chissà poi che uso avranno nel pc..) , che grida “FERMI TUTTI! ho visto i colpevoli!! VOI, si voi, esseri sodomitiomosessualistipatologicimalaticontronatura! si, voi ! fermi dove siete! ho visto tutto e non potete negare di aver fatto un tentato OMICIDIO! oltretutto la signora è palesemente cattolica, pertanto avete commesso reato di CATTOFOBIA baciandovi in quel modo davanti a quella signora che sta a 100 metri di distanza! ora vi querelo! e chiamo pure la polizia per farvi arrestare per atti impuri a danno dei bimbi come me! gne gne gne, gne gne gne! “

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  4. Eliana

    Cari amici di Pontilex, è un pezzo che mi diverto a leggervi. Forse oggi ho io una news per voi: guardate dove scrive CDP, e cosa si è inventata la direttrice del giornale per preservare il buon carletto dalle giuste e meritate critiche:
    http://www.dentrosalerno.it/web/2012/06/25/memento-censura-ai-commenti/
    e dire che su questo giornale dove scrive anche l’angelologo più famoso dell’universo ci scrivono pure persone intelligenti. Pensate che una ha pure il coraggio di scrivere contro la pedofila nella chiesa e dice che l’omosessualità non è una malattia. Andate, andate a vedere dove carletto copia da Pontifex

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    1. admin

      Eliana ti sarei grato se tu scegliessi di non usare proxy situati all’estero. Grazie. 🙂

      Per quanto riguarda la testata “dentrosalerno”… Che dire? Sappiamo che pubblica periodicamente contenuti proposti più o meno in contemporanea anche sul bel sito Pontifesso. Pubblica articoli dei “giornalisti” Carlo Di Pietro e Bruno Volpe oltre che del “sacerdote” don Marcello Strazione, prete di Campagna.

      Impressionante la ridicola difesa della direttrice… Ridicola perchè riprende le stesse parole di Carletto. Ragionamenti come “non ti piace una pagina? non guardarla”. Poi però alla prova dei fatti, quando fa comodo, si preferisce minacciare querele per far togliere contenuti dalle altrui pagine. Ma come, non era sufficiente non guardare le pagine sgradite?
      Altro cavallo di battaglia di Carletto, le querele… Se la direttrice di DentroSalerno non è in grado di giustificare la loro scelta di censurare i commenti in maniera più intelligente, può anche evitare di dare spiegazioni. Pathetic.

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    2. admin

      Come non condividere uno tra gli svariati commenti che manifestano dissenso per la pubblicazione sulla testata “dentro salerno” dei contributi del “giornalista” Carlo Di Pietro…

      Scommetto che la disturberebbe parecchio se venisse dimostrato che un genio come Leonardo fosse stato gay. Ma che lo fosse o meno, cosa cambierebbe della sua genialità? Niente. Caro Di Pietro, ma perchè si ostina a dimostrare che gli omosessuali devono per forza essere considerati inferiori? Sta facendo eugenetica? Che desolazione verificare che questo disegno contorto viene spiattellato su questo così bel giornale diretto da una Signora tanto in gamba e gentile. Spero che presto si modifichi la linea editoriale a favore di una più onesta informazione.

      E come non condividere i commenti alla pubblicità (gratuita?) fatta da “dentro salerno” alle “opere” letterarie di Don Strazio e del Maldestro?

      Oggi nessun editore pubblica alcunché se una qualche “affiliazione” (o l’autore) non comprano un bel numero di volumi. Indicativamente si va dai 2500 ai 4000 Euro a seconda dei casi. E’ un modo per ridurre i rischi e le spese.
      Chi ha pagato in questo caso?

      Perchè le reazioni prodotte dagli articoli di Carletto sono sempre le stesse? Perchè le critiche mosse al Maldestro sono le medesime?

      Io son cresciuto in una famoglia religiosa e San Bosco è stato sempre venerato. Mai sentito di morti resuscitati. Sono andato a cercare in internet per curiosità e l’unico che racconta questa storia è Carlo Di Pietro. Direttrice, per rispetto dei suoi lettori chieda le fonti a cui si è riferito questo suo giornalista. Non è credibile uno che se la canta e se la suona da solo e mette a rischio la credibilità del suo ottimo giornale.

      Suggerisco inoltre di leggere i commenti del seguente articolo. Uno, in particolare, è firmato dal prete di campagna. Ma sembra proprio un commento di Pontenza…

      http://www.dentrosalerno.it/web/2012/05/15/successo-seconda-marcia-per-la-vita-benedetta-da-dio/

      Rispondi

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