Ed ancora confondono…

Ogni volta che gli amici Pontifessi nominano il DSM, riescono a combinare disastri epici. Anche questa volta tornano a confondere (come evidenziato mille altre volte in molti nostri articoli) la causa con l’effetto.

Partiamo dal titolo scelto dai nostri amici:

LA CANNABIS INTOSSICA CON IMPORTANTI EFFETTI ACUTI SUL CERVELLO DI CHI L’ASSUME

Ammettendo anche il fatto che la scelta del titolo imponga la necessità di riassumere e sintetizzare, ci pare che il messaggio sia chiaro e netto: senza ombra di dubbio la cannabis intossica. E quali sono le prove di queste affermazioni? Andiamo a leggere il clamoroso camouflage pubblicato da Carletto, riciclando le parole di Fabio Bernabei, scrittore cattolico che dedica i suoi libri ad argomenti molto “eterogenei”.

http://www.bol.it/libri/autore/Fabio-Bernabei/7/S/1/

Ci permettiamo di iniziare questa breve analisi con un consiglio. Cari amici Pontifessi, occorre capire cosa sono ICD e DSM. Si tratta di due manuali creati con lo scopo di sistematizzare ed organizzare in maniera chiara tutta una serie di informazioni e terminologie che, altrimenti, sarebbero rimaste nel vago, nell’incertezza. In sostanza è uno strumento messo a disposizione degli psicologi e psichiatri americani e del mondo intero per garantire definizioni quanto più coerenti attraverso le diverse aree geografiche. In questo modo si cerca di fornire una specie di standard, nello stesso modo in cui il connettore RJ45 ha la stessa forma e piedinatura ovunque nel mondo, allo stesso modo in cui un telefono UMTS può funzionare ovunque nel mondo ci sia copertura WCDMA, allo stesso modo in cui si utilizzano i metri, i litri ed i kilogrammi in quasi tutto il mondo.

Perchè questa lunga ed importante premessa? Perchè vorrei chiarire una volta per tutte che il DSM ed ICD non sono giocattoli a disposizione del primo pirla che passa in strada. Si tratta di documenti molto tecnici, con una codifica molto precisa dei loro contenuti, scritti da tecnici e rivolti a tecnici. Probabilmente se copiaincollassi qui il codice sorgente del software neurale basato su un catalogatore di Kohonen che ho realizzato attorno al 1999, nessuno o quasi ne comprenderebbe il senso. Proprio perchè si tratta di un documento tecnico, scritto da tecnici ed indirizzato a tecnici.

Vi riporto alcune frasi tratte dal sito http://www.dsmiv.net …

Finally, it should be noted that while the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders is a text to allow the diagnosis and treatment of someone. It shouldn’t be used by anyone that has not received the extensive training it takes to use the DSM correctly; it should also not be applied, even in clinical settings, as a blanket/catch all solution to a problem as other issues may exist.

Per prima cosa, bisogna notare che il DSM è un testo che consente la diagnosi e la cura di qualcuno. Non deve essere usato da chi non ha ricevuto una formazione adeguata al corretto uso del DSM; non deve essere applicato, anche in ambito clinico, come l’unico strumento per individuare le soluzioni dato che possono esistere altre problematiche.

http://www.dsmiv.net/understanding-how-to-use-the-dsm-iv-tr.html

Tanto per fare un esempio chiaro e comprensibile anche agli amici Pontifessi. Tra le malattie elencate all’interno del DSM, c’è anche la disfunzione erettile. Questo non significa che l’unica causa di impotenza (intesa solo come mancata erezione) è una malattia mentale. Infatti nella descrizione 302.72, vengono esplicitamente escluse alcune delle altre cause (ad esempio l’assunzione di farmaci oppure altre patologie indicate nel DSM IV). Ed esiste sempre la possibilità che la disfunzione abbia cause fisiologiche. Davanti ad un paziente che si sottopone allo psichiatra per curare la sua impotenza, il bravo dottore dovrà studiare il caso in maniera seria, senza giungere immediatamente alla conclusione che la diagnosi sia 302.72.

In sintesi dunque: il DSM è una specie di catalogo. Un catalogo che deve essere usato con attenzione e con cautela. Un catalogo che non descrive compiutamente la realtà ma cerca, piuttosto, di categorizzare una realtà multiforme e variegata.

Fatta questa premessa passiamo al contenuto dell’articolo Pontifesso. Dicevamo che il titolone lascia poco spazio all’immaginazione. Addentriamoci dunque nei meandri del brano copiaincollato.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV-TR) dell’American Psychiatric Association (APA) distingue i Disturbi Correlati alla Cannabis in Disturbi da Uso di Cannabis e Disturbi Indotti da Cannabis.

Più o meno. Bernabei semplifica parecchio la realtà. DSM IV menziona diverse possibili condizioni riconducibili alla cannabis. Ma di nuovo, quanto contenuto nel DSM IV deve essere compreso ed utilizzato con intelligenza: il testo del DSM non afferma che la cannabis produce determinati effetti. Al contrario, il testo del DSM spiega che alcuni sintomi, quando verificati in uno specifico caso, sono descritti da un “disturbo da uso di cannabis” oppure da un “disturbo indotto da cannabis”. Tanto per sgombrare il campo, lo stesso DSM IV elenca anche disturbi indotti dalla caffeina, dall’alcool, dal tabacco. Eppure tutte queste sostanze sono legalmente acquistabili in Italia. Perchè allora concentrarsi solo su quelli legati alla cannabis?

Il Marameo, forse consapevole dei pericoli a cui si espone nella sua dissertazione, cerca di tirare un colpo anche alla botte:

I criteri per definire le manifestazioni di Abuso e Dipendenza da Cannabis sono i medesimi delle altre sostanze.

E non potrebbe essere altrimenti: il DSM IV associa il manifestarsi di alcuni sintomi ad uno specifico nome. Tutto qui. Cause diverse (sostanze diverse), nomi diversi. Pare chiaro e semplice. Peccato non si provveda però ad elencarle queste benedette “altre sostanze”.

Secondo il DSM IV-TR, negli effetti acuti la caratteristica essenziale dell’intossicazione da cannabis è la presenza di modificazioni comportamentali disadattive o psicologiche clinicamente significative, che si sviluppano durante, o poco dopo, l’assunzione di cannabis.

La citazione del DSM è soltanto parziale: il testo originale infatti impone che questi sintomi devono essere verificati continuativamente per un determinato periodo. Non basta il saltuario presentarsi di questi sintomi. Inoltre i criteri sono comuni a tutte le sostanze, compresi alcool, tabacco e caffeina. Leggiamoli dunque, questi criteri.

DSM-IV Substance Abuse Criteria

 

Substance abuse is defined as a maladaptive pattern of substance use leading to clinically significant impairment or distress as manifested by one (or more) of the following, occurring within a 12-month period:

 

  • Recurrent substance use resulting in a failure to fulfill major role obligations at work, school, or home (such as repeated absences or poor work performance related to substance use; substance-related absences, suspensions, or expulsions from school; or neglect of children or household).
  • Recurrent substance use in situations in which it is physically hazardous (such as driving an automobile or operating a machine when impaired by substance use)
  • Recurrent substance-related legal problems (such as arrests for substance related disorderly conduct)
  • Continued substance use despite having persistent or recurrent social or interpersonal problems caused or exacerbated by the effects of the substance (for example, arguments with spouse about consequences of intoxication and physical fights).

Note: The symptoms for abuse have never met the criteria for dependence for this class of substance. According to the DSM-IV, a person can be abusing a substance or dependent on a substance but not both at the same time.

 

DSM-IV Substance Dependence Criteria

 

Substance dependence is defined as a maladaptive pattern of substance use leading to clinically significant impairment or distress, as manifested by three (or more) of the following, occurring any time in the same 12-month period:

 

  • Tolerance, as defined by either of the following: (a) A need for markedly increased amounts of the substance to achieve intoxication or the desired effect or (b) Markedly diminished effect with continued use of the same amount of the substance.
  • Withdrawal, as manifested by either of the following: (a) The characteristic withdrawal syndrome for the substance or (b) The same (or closely related) substance is taken to relieve or avoid withdrawal symptoms.
  • The substance is often taken in larger amounts or over a longer period than intended.
  • There is a persistent desire or unsuccessful efforts to cut down or control substance use.
  • A great deal of time is spent in activities necessary to obtain the substance, use the substance, or recover from its effects.
  • Important social, occupational, or recreational activities are given up or reduced because of substance use.
  • The substance use is continued despite knowledge of having a persistent physical or psychological problem that is likely to have been caused or exacerbated by the substance (for example, current cocaine use despite recognition of cocaine-induced depression or continued drinking despite recognition that an ulcer was made worse by alcohol consumption).

American Psychiatric Association. 1994. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-IV. Washington D.C.: American Psychiatric Association. (pp. 181-183)

http://www.sis.indiana.edu/DSM-IV-Criteria.aspx

A queste affermazioni iniziali segue poi una lunga descrizione di alcuni degli effetti che possono (e sottolineo, possono) derivare dall’assunzione della cannabis.

Le certezze del titolo vengono messe poi in crisi dall’autore del brano, quando scrive:

L’intensità e la qualità delle modificazioni psicologiche o comportamentali dipendono: dalla dose; dalle altre sostanze assunte in associazione (ad esempio, alcol o altre droghe); dalle caratteristiche individuali del soggetto, come il tasso di assorbimento, la tolleranza e la sensibilità agli effetti della sostanza.

Dunque come conciliare il titolo tassativo e categorico con l’aleatoria frase del Maramao? La spiegazione più semplice è che come sempre il titolo venga messo “alla pene di segugio” da qualche amico Pontifesso.

Come riassumere dunque questo articolo? Semplice e pura disinformazione.

Attraverso la denaturazione del significato del DSM IV ed attraverso la selettiva citazione di parti dello stesso (tralasciando quelle scomode, ovviamente) si diffondono informazioni false (perchè è falso affermare, come nel titolo, che la cannabis intossica) e si nascondono dettagli preziosi (il significato del DSM IV, la definizione di abuso e di dipendenza che è comune ad ogni sostanza, l’elenco delle sostanze che possono produrre abuso e dipendenza). La solita figuraccia Pontifessa, in sintesi!

Ah Pontifessi… Non imparerete mai.

L’originale fotocopia Pontifessa del lavoro dell’eclettico Bernabei (che spazia dall’hard rock alla cattofobia) stà qui:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/11645-la-cannabis-intossica-con-importanti-effetti-acuti-sul-cervello-di-chi-lassume

15 pensieri su “Ed ancora confondono…

  1. Sandro Storri

    admin, ti sei speso fin troppo. il tuo pregevole articolo puo’ essere riassunto in :

    CARLO DI PIETRO, SEI UN IGNORANTE. STUDIA E POI PARLA ALTRIMENTI CONTINUERAI A FARE LA FIGURA DEL PIRLA. USA IL TUO TEMPO PER MIGLIORARE LA TUA CONOSCENZA, AD OGGI PIUTTOSTO SCARSA, INVECE DI VAGARE SU INTERNET TRA VIDEO DI ROCCO SIFFREDI E TESTI SGANGHERATI DA COPIA-INCOLLARE.

    admin, scusa per il maiuscolo. tempo che il geniale webmaster pontifeSSo sia un po sordo.

    Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Carletto è colpevole soltanto di copiaincollare il pensiero altrui.

      Certo, se evitasse di copiaincollare castronerie simili ne gioverebbe la sua reputazione, appannata da tanti controversi episodi del passato.
      Visto che proprio non riesce ad evitare di copiaincollare le boiate altrui, almeno diamogli credito del fatto che non ha prodotto questo collage di falsità. Si è forse limitato a scegliere il titolo (alla pene di segugio). Oltre ovviamente a non comprendere una parola di quello che ha copiaincollato: se avesse compreso il senso di quello che ha fotocopiato, avrebbe evitato di pubblicare simili idiozie. In dubbio, pro reo, quindi immagino che non abbia capito una ciolla di questo brano.

      Rispondi
    2. francesco

      perchè , il nuovo video del “guarito” dall omosessualità, che altro non è che un povero cristo che è stato violentato e abusato sessualmente dal padre per ANNI (con ovvia conseguenza traumatica che NON HA PORTATO all omosessualità psicologica, come mostrato dalla stessa dichiarazione)?

      poveri ignoranti.
      lorena in primis, l utente che vorrebbe mettere in carcere i gay che non si considerano malati mentali.
      ignoranti e criminali.

      Rispondi
          1. admin Autore articolo

            Cioè ?? Io vedo i commenti, compreso quello di Carletto che “straquota” (brrrr che orrore il linguaggio del Maldestro) qualche estroflessione della sua molteplice personalità! 😉

          2. Giux

            CDP che quota una delle sue tante anime… poi siamo noi gli indemoniati… 😀
            Cmq intendevo i commenti all’articolo che hai linkato… mancano….

  2. Giux

    ciao caro admin, non riesco a capire xkè i cattolici sono così astiosi contro la maria e così comprensivi nel caso del vinello….
    Alla fine non cè differenza tra una sbronza di rhum e una fumata… entrambe ti intossicano, ma abbastanza rhum da mettermi ko (non meno di due bottigli) lo compro x 20€ ovunque, legalmente e poi magari faccio i danni(non + ohh, ma da ragazzino si!) , la maria che nel caso, nella peggiore delle ipotesi, mi fa addormentare, non la posso comprare!
    Vai un pò a capire …

    Rispondi
    1. admin Autore articolo

      In effetti tra le “sostanze” c’è anche l’alcool. A quando una bella campagna Pontifessa volta a rendere illegale l’alcool, colpevole di essere menzionato (come la cannabis) tra le sostanze che possono dare dipendenza all’interno del DSM IV 😉

      Rispondi
      1. Caffe

        L’alcool, o meglio, il suo uso, è un comportamento sedimentato nei secoli nella nostra cultura, se pensiamo anche agli interessi economici correlati all’alcool, è facile capire che proporre la proibizione delle bevande alcoliche, di fatto, è cosa che non salterebbe in testa a nessuna persona normale; diverso è il discorso per le droghe leggere, esse sono apparse relativamente tardi in occidente, e per quelli che ne fanno uso hanno da subito assunto un connotato di trasgressione, di ribellione, ed è proprio questo che manda fuori giri i teorici del manganello, i clericali di ogni religione e i moralisti di ogni colore politico; la conseguenza è stata l’instaurarsi in molte nazioni, di un proibizionismo stupido e miope che ha il solo effetto di arricchire le organizzazioni criminali e riempire le galere di poveri diavoli.

        Rispondi
  3. DOC

    Ca**ooooo!

    Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. il DSM IV e il V che uscirà non sono riviste da parrucchiera. E chiunque ne faccia un uso a sproposito dovrebbe essere tacciato di abuso della professione medica

    Rispondi

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