Il giovincello…

Carissimi questa giornata si apre con novità eclatanti. Vi segnaliamo alcuni articoli Pontifessi che, siamo sicuri, incontrerranno il vostro favore e vi procureranno ilarità e gioia.

Iniziamo con il giovincello Babini che riprende la Hack e la definisce “un caso di demenza senile”.

Eppure una come Margherita Hack avrebbe voluto magari esaminare le piaghe di Cristo e forse non sarebbe neanche stato sufficiente:

“lei fa parte di quella corrente che non crede e non crederà mai, preda di uno scientismo arrogante”.

Al punto da pretendere la patente a novanta anni, sfidando le leggi del corpo:

“non so, ma forse sarà stato un caso di demenza senile? A quella età tutti diventiamo pericoli pubblici al volante e anche lei dovrebbe rendersene conto. Ma quella signora ha il chiodo fisso della scienza, che ci vogliamo fare“.

Beh è interessante notare che il gerarca Babini è nato nel 1929. Margherita Hack invece è del 1922. E’ noto che l’avanzare dell’età comporta un decadimento progressivo delle facoltà intellettuali oltre che di quelle fisiche. E’ altrettanto noto che questo decadimento non è una funzione lineare del tempo: lo stesso Brunello non si stupisce della morte di un 25enne, testimoniando dunque la sua profonda consapevolezza che ogni individuo ha un suo percorso, una sua “tabella di marcia” unica e specifica.

Per quale ragione allora il Babini è in grado di giudicare una donna che è praticamente sua coetanea? E se fosse invece il Babbione in preda ad una galoppante demenza senile? Sembra la classica scena di un film girato in un manicomio: ogni paziente, interpellato, propone la stessa idea: “Qui sono tutti matti. Tranne me!”…. Ecco, il Babbione distribuisce giudizi su tutti. E se fosse lui quello picchiatello?

Noi non abbiamo certezze, solo dubbi, come quei cazzari di Kazzenger!

La seconda “perla” proviene dal caro Brunello che, come anticipato qui sopra, ritiene inopportuno indignarsi per la morte del giovane calciatore originario di Bergamo e dalla storia segnata da molte altre tragedie (tra cui la perdita dei  genitori oltre che del fratello). E’ assolutamente legittimo non essere d’accordo con le scelte di chi ha deciso di sospendere i match in corso e di rinviare tutte le partite. Meno legittimo imporre, come vorrebbe invece Foxy, rosari riparatori al posto dei cori da stadio. Leggiamo le sue parole.

L’età non ci esime dalla morte, dalla disgrazia e dal lutto. Nessuno è in grado di sapere l’ora e il quando del momento. pertanto che senso ha discutere sulla “impossibilità” dell’evento?

[…]

Invece di sospendere i campionati e le competizioni, non sarebbe stato più opportuno giocare regolarmente e recitare, tutti gli stadi insieme, milioni di persone, un Eterno Riposo?

Non potevano certo mancare bestialità sul vero e proprio chiodo fisso degli amici Pontifessi: l’omosessualità. Ancora non riescono a digerire il fatto che il mondo intero la pensi diversamente da loro. Ancora non riescono a superare il trauma di quella sentenza della Corte di Cassazione che sancisce la necessità di garantire trattamenti simili ai coniugi ed alle “same sex couples”. Leggete le scempiaggini:

Bambini a cui viene imposto di venire al mondo con tecniche procreative disumane. Bambini a cui vengono imposti due mamme o due papà, se non la “famiglia aperta”. Bambini per cui l’inseminatore magari diventa il terzo genitore di una coppia lesbica. Da Washington a Roma c’è un solo capitolo in cui è impedita ogni opinione controcorrente, ogni pronunciamento democratico, ogni espressione di dissenso: l’agenda gay.

Beh a noi risulta che l’inseminazione artificiale non sia legata strettamente alla fantomatica ed inesistente “agenda gay”. Molte coppie eterosessuali scelgono questa strada per porre rimedio a problemi di infertilità della coppia. Evidentemente questo concetto sfugge all’anonimo autore dell’articolo che viene attribuito alla testata Tempi ma che apparentemente compare solo all’interno del sito Pontifesso (oltre che di un blog che è solito amplificare la voce degli steSSi).

Perciò devi chiamare “matrimonio” le unioni dello stesso sesso.

Ma a dire il vero non risulta che gli omosessuali vogliano chiamare “matrimonio” le loro unioni. Risulta invece che molte “same sex couples” vorrebbero avere diritti paragonabili a quelli di una coppia di sposi. Vorrebbero poter avere notizie sul loro partner ricoverato in ospedale, ad esempio. Sono questi i “diritti” (nulla di trascendentale, dunque) che molte coppie sognano. Certo, ci sono argomenti più delicati, come l’adozione o la procreazione. Ma la sentenza della Cassazione parla di questi “diritti” molto fondamentali, molto “terra terra”. Tutto questo sfugge agli amici Pontifessi che riciclano questo brano senza rendersi conto dell’abissale distanza che separa le parole fotocopiate dalla realtà dei fatti. Distanza che viene certificata dalla seguente frase:

È il caso della recente sentenza della Cassazione italiana, sono i casi delle direttive Onu e Ue, che fanno obbligo alle legislazioni di adeguarsi al dogma dell’indifferenziazione sessuale.

Come ribadito qui sopra, la Cassazione non ha imposto l’indifferenziazione sessuale. E chi lo afferma è profondamente ignorante. Oppure in malafede.

Diverse parole, diverso autore, stessa tematica: il fantomatico “matrimonio gay” (una chimera inventata dai cattolici intransigenti). Questa volta l’autore è un misterioso personaggio (Italo Carta), sconosciuto ed anonimo. Esiste un Italo Carta anche su Facebook, che si dichiara idraulico. Forse la stessa persona?

Leggiamo il virgolettato di Tempi:

Certi diritti vanno dati agli omosessuali. Ma l’ideologia presente nella sentenza elimina il principio di evidenza. Il rischio è che la volontà del più forte si imponga su quella del più debole e innocente. Negare la differenza tra sessi diventa così un crimine

Una domanda: ma se i cattolici sono, come sostiene Brunello, la maggioranza degli italiani (quindi “il più forte”) e gli omosessuali sono solo una sparuta minoranza (quindi, sempre secondo Brunello, a-normali perchè diversi dalla norma), l’affermazione del Carta risulta un autogoal: corriamo un grave rischio: la maggioranza (rappresentata dai cattolici) impone le sue scelte ad una minoranza (gli omosessuali). Il Carta dunque si mostra in sintonia con le nostre teorie: occorre preservare i diritti di pochi, diritti che rischiano di essere sopraffatti dai molti cattolici.

Sull’ultima frase (negare la differenza tra sessi diventa un crimine) ci permettiamo di invitare l’imprudente Carta alla lettura della sentenza. Riportiamo di seguito la trascrizione di una parte di detta sentenza.

2.2.2 – Ma la diversità di sesso dei nubendi è -unitamente alla manifestazione di volontà matrimoniale dagli stessi espressa in presenza dell’ufficiale dello stato civile celebrante-, secondo la costante giurisprudenza di questa Corte, requisito minimo indispensabile per la stessa “esistenza” del matrimonio civile come atto giuridicamente rilevante (cfr., ex plurimis, le sentenze nn. 1808 del 1976, 1304 del 1990 cit., 1739 del 1999, 7877 del 2000).

Questo requisito, pur non previsto in modo espresso né dalla Costituzione, né dal codice civile vigente […], né dalle numerose leggi che, direttamente o indirettamente, si riferiscono all’istituto matrimoniale – sta tuttavia, quale “postulato” implicito a fondamento di tale istituto, come emerge inequivocabilmente da molteplici disposizioni di tali fonti […].

Ed ancora, più sotto.

La diversità di sesso dei nubendi è, dunque, richiesta dalla legge per la stessa identificabilità giuridica dell’atto di matrimonio.

E come se tutto questo non bastasse:

Al riguardo, deve essere infine precisato che, nella specie, l’intrascrivinbilità di tale atto dipende non già dalla sua contrarietà all’ordine pubblico […] come invece, originariamente affermato dall’ufficiale dello stato civile di Latina a giustificazione del rifiuto di trascrizione […], ma dalla previa e più radicale ragione […] della sua non riconoscibilità come atto di matrimonio nell’ordinamento giuridico italiano.

Come può l’inopportuno Carta scrivere frasi come quella evidenziata qui sopra? Ma di quale sentenza parla?

 Ma l’affermazione più rischiosa, non riportata a mezzo stampa, è quella per cui è «stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio». «Questo è l’aspetto più grave di tutta la vicenda – spiega a tempi.it Italo Carta, rinomato psichiatra, già ordinario di psichiatria e direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria all’Università degli studi di Milano. «Ho curato e curo molti omosessuali e ritengo che, se proprio vogliono mantenersi in questa condizione di coppia, possano ricevere certe tutele. Ma che il matrimonio naturale sia così minacciato è una violenza distruttiva per la salute mentale della società intera».

Qualche riflessione sulla frase sottolineata: il Carta afferma di “curare” molti omosessuali. Di grazia, quali sono le patologie che affliggono i suoi pazienti omosessuali? E quali invece le patologie che vanno per la maggiore tra i suoi pazienti biondi? Sempre di grazia, possiamo avere statistiche dettagliate anche in base alla misura del piede? O forse il Carta vuole proporsi come seguace del Nicolosi? Chi abita dalle parti di Milano può contattare il “luminare” per chiedere chiarimenti e riportarci l’interpretazione autentica di quanto attribuito al Cartone? Circa la prima parte: quale sostanza psicotropa ha assunto il Cartone nello scrivere quelle sue parole visto che la sentenza della Cassazione recita:

c) che deve essere escluso che l’aspirazione a tale riconoscimento giuridico “possa essere realizzata soltanto attraverso una equiparazione delle uinioni omosessuali al matrimonio

Inoltre:

E’ certo, pertanto, che la Corte costituzionale ha esclusao che il diritto fondamentale di contrarre matrimonio sia riconosciuto dall’art. 2 della nostra Costituzione a due persone dello stesso sesso[…].

Poi aggiunge:

In conclusione, la Corte ritiene che l’articolo 12 della Convenzione non faccia obbligo allo Stato convenuto di concedere l’accesso al matrimonio a una coppia omosessuale come i ricorrenti

Da dove provengono dunque tutti i problemi sollevati dal Cartone? Probabilmente lo psichiatra ha letto con troppa fretta il contenuto della sentenza e si è lasciato impressionare da alcune frasi tratte da documenti prodotti dalla Corte europea.

3) conseguentemente, il diritto al matrimonio riconosciuto dall’art. 12 ha acquisito, secondo l’interpretazione della Corte europea – la quale costituisce radicale “evoluzione” rispetto ad “una consolidata ed ultramillenaria nozione di matrimonio”,- un nuovo e più ampio contenuto, inclusivo anche del matrimonio contratto da due persone dello stesso sesso

Peccato che poi la Cassazione puntualizzi che spetta al potere legislativo degli Stati membri della UE, ribadendo quanto riportato anche qui sopra in relazione al famoso art. 12.

Forse tutte le preoccupazioni del Cartone derivano dalle seguenti parole:

Ed allora, il limitato ma determinante effetto dell’interpretazione della Corte europea – secondo cui “la Corte non ritiene più che il diritto al matrimonio di cui all’articolo 12 debba essere limitato in tutti i casi al matrimonio tra persone di sesso opposto”-., sta nell’aver fatto cadere il postulato implicito, il requisito minbimo indispensabile a fondamento dell’istituto matrimoniale, costituito dalla diversità di sesso dei nubendi e, conseguentemente, nell’aver ritenuto incluso nell’art. 12 della CEDU anche il diritto al matrimonio omosessuale.

Ma nuovamente ci tocca far presente al povero Cartone che occorre leggere i documenti nella loro interezza, con attenzione. Infatti alle parole riportate qui, seguono queste:

La Corte europea, in altri termini, sulla base della ricognizione delle differenze, anche profonde, delle legislazioni nazionali in materia, “che spaziano dal permessi dei matrimoni omosessuali al loro esplicito divieto”, ha (soltanto) rimosso l’ostacolo – la diversità del sesso dei nubendi appunto – che impediva il riconoscimento del diritto al matrimonio omosessuale, riservando tuttavia la garanzia di tale diritto alle libere opzioni dei Parlamenti nazionali.

Insomma, tanto rumore per nulla… Tante ipotesi, tanti deliranti voli pindarici per cosa? Per un pronunciamento della Cassazione che cita decine e decine di altri documenti, di norme italiane ed estere oltre che comunitarie. Il solito nulla cosmico emulsionato dal vuoto pneumatico!

Come al solito, il resto dello sproloquio del Cartonato si basa su assunti assurdi ed arzigogolati. Smontati questi assunti, come un castello di sabbia tutto il resto del cartonato crolla sotto il suo stesso peso.

Suggeriamo la lettura dell’intero dispositivo della Cassazione. Lungo, complesso, delicato. Ma interessantissimo, perchè ad esempio pone un paletto fondamentale a certe bizzarre idee propugnate periodicamente dagli amici Pontifessi, citando espressamente il divieto di discriminare qualcuno per il suo orientamento sessuale (citando espressamente il termine “omofobia”).

http://www.cortedicassazione.it/Documenti/4184_03_12.pdf

Gli articoli citati sono disponibili ai seguenti indirizzi.

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/interviste/religiosi/11394-mons-babini-gay-candidati-allinferno-margherita-hack-forse-un-caso-di-demenza-senile-san-tommaso-cambiamento-radicale

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/sport/11390-quanta-inutile-ipocrisia-dietro-la-morte-del-povero-morosini

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/esteri/11385-i-qdiritti-umaniq-estesi-al-capriccio-gay-hanno-un-costo-lo-pagano-i-bambini

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/11383-il-matrimonio-gay-mette-in-pericolo-la-salute-mentale-della-societa

18 pensieri su “Il giovincello…

  1. francesco t

    per inciso italo carta è direttore scientifico della scuola di psicoterapia , e ha un altro ruolo alla bicocca.
    certo ciò non cambia il fatto che sia alquanto sconosciuto, e che le sue fantasiose interpretazioni dell omosessualità siano di fatto contrarie a quelle del suo ordine.
    un altro meluzzi insomma, e non sorprende, vista l età.

    ovviamente, si è fatta d obbligo una segnalazione mail alla sua associazione, visto che le sue affermazioni fanno un danno d immagine alquanto grande alla scuola di cui fa parte.

    Rispondi
  2. FSMosconi

    Da notare come la sparata di Babini ricalchi per filo e per segno l’ardua dichiarazione del Nostro Carlo Eugenio/Gladiator/Affus/Rosy/cozza: http://pontilex.org/2011/08/qualche-valido-motivo-per-non-essere-creazionisti/comment-page-1/#comment-18844
    Babini: Ma quella signora ha il chiodo fisso della scienza, che ci vogliamo fare?
    Affus: io mi chiedo se degli psicopatici con la fisima della scienza potrebbero mai capire qualcosa della bibbia
    Inquietante.

    Rispondi
      1. Pier91

        ahahah già, ma ne avevo “bisogno” per controllare le fonti tratte dagli insuperabili articoli quotidiani di Pontilex 😀

        ora è tornato tutto raggiungibile, e la prova è che ho potuto aprire un articolo capeggiato dalla seguente immagine di accompagnamento
        http://www.pontifex.roma.it/images/stories/donna-risorgimento.gif
        sinceramente penso sia più vergognosa e imbarazzante la censura del resto per non parlare della mancanza di rispetto per la deliberata alterazione di una opera d’arte che come tale va mostrata per come essa è stata concepita!
        non ne fanno proprio una giusta

        Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Tempo addietro avevo attivato un servizio che mi tiene aggiornato sulla disponibilità del sito Pontifesso… Non ho ricevuto notifiche di disservizi da parte del loro sito… Ma potrebbe essere un disservizio del disservizio 🙂

      Rispondi
    2. admin Autore articolo

      Riporto brevemente una notizia… Senza scendere nei dettagli (che sono tutti da comprendere)…
      Il sito che mi informa della disponibilità di Pontifex (oltre che di Pontilex) mi ha appena scritto:

      Dear User, because of continual failure for a duration of 12 hours your test was suspended.

      Test URL: pontifex.roma.it
      Type: http

      In effetti al momento il sito Pontifesso mi risulta indisponibile. Attendo di effettuare nuovi controlli più tardi… 😉

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      1. admin Autore articolo

        Piccola parziale rettifica. Forse hanno modificato la configurazione del loro sito. Fino a poche ore fa il loro sito “rispondeva” anche se si interpellava la URL senza “www” davanti. Ora bisogna specificare anche il “www” 🙂

        Rispondi
  3. Gianluigi Loi

    Purtroppo il Carta è psichiatra e pure formatore, ma le sue teorie sono decisamente impressionanti … il parlare di “matrimonio naturale” come di cosa ovvia e indiscutibile non depone a favore della sua accuratezza scientifica e la sua relazione con la salute mentale della società (come se la società possa avere una salute mentale) è decisamente ridicola. Spero sia stato mal riportato, ma credo che le mie speranze siano vane. Nel merito. Credo, come Sgarbi, che il matrimonio sia dannoso e che ogni persona debba essere preservata da questa orribile sciagura ma è innegabile che in Italia a questa promessa si colleghino diritti e provvigioni non indifferenti, dai quali qualcuno è escluso proprio per le sue preferenze sessuali. Se non è discriminazione legata alle preferenze sessuali questa non so proprio cosa lo è.

    Rispondi
  4. StevenY2J

    Ciao gente,
    ne approfitto per lasciare qua il mio commento all’intelligente e approfondita analisi della “questione Hack” fatta dal signor Babini, fine conoscitore dell’animo umano ed erudito filosofo.

    (quote name=”Banfi”][quote name=”Betta”]Lux,
    è legittimo dire che Margherita Hack è una demente, la legge non lo vieta.
    E’ legittimo, evidentemente, per Margherita Hack perorare la sua causa.
    E’ legittimo osservare che la demenza senile non guarda in faccia nessuno.

    Perchè deve per forza buttarla sull’insulto?[/quote]

    HA INSULTATO ALESSANDRO M.
    MONS. BABINI HA POSTO UN PUNTO ESCLAMATIVO, SI RIFERIVA AL DISCORSO DELLA PATENTE E LUX HA FATTO BENE A DIRE CHE LA DEMENZA SENILE COLPISCE ANCHE CHI NON SA LEGGERE E BORBOTTA E OFFENDE SENZA MOTIVO.[/quote]

    (commento mio): Entrando nel merito, e a parte le ignobili parole offensive di Babini (il “forse” e il punto esclamativo non vogliono dire nulla. Se io dico che una certa persona “forse” é un cretino! non le sto certo facendo un complimento), la Hack ha ragione da vendere.
    Infatti, il medico a cui si é rivolta per il RINNOVO DELLA PATENTE (che lei già possiede da oltre cinquant’anni) si é addirittura RIFIUTATO DI VISITARLA, comunicandole per telefono che “é troppo vecchia”.

    Effettivamente, in ITalia non esiste un limite di età per guidare o per avere la patente. Non c’é una legge, dunque anche un novantenne ha diritto alla patente.
    La patente può essere rifiutata solo per la mancanza o la sopragiunta mancanza dei requisiti fisici, psichici e morali idonei per la guida.
    Il medico, dunque, avrebbe dovuto almeno visitare la Hack, accertare il possesso o la mancanza dei requisiti richiesti dalla legge e, a questo punto, negarle il rinnovo della patente.

    Rifiutandosi di visitarla, il medico é venuto meno ai propri doveri e, secondo me, può essere chiamato anche a risponderne in sede disciplinare. E’ come se un paziente, chiedendo un appuntamento con un dietologo, si sentisse rispondere per telefono che non sarà visitato perché é troppo grasso o troppo magro.

    La Hack ha subito una discriminazione in base all’età (vietata dall’art. 3 Cost.) non perché le sia stata negata la patente ma perché non é stata nemmeno visitata. E, ripeto, in Italia non esiste una legge che vieta il rinnovo della patente a chi supera un certo limite di età. Ogni persona ha DIRITTO alla patente, se dimostra di possedere i requisiti necessari per la guida, a prescindere dall’età.
    Dunque, il medico che ha rifiutato la visita é andato CONTRO LA LEGGE.

    Prima di offendere in questo modo una persona (premesso che é vergognoso il fatto che un uomo di Dio si permetta di offendere), il signor Babini dovrebbe informarsi un po’ meglio sulla vicenda.
    Nemmeno un vescovo può permettersi di dare del demente ad un altra persona (con o senza “forse”). Non si tratta né di cattofobia né di pregiudizio. Si tratta di rispetto.
    (fine commento mio).

    “Misteriosamente” Pontifex non l’ha ancora pubblicato nonostante l’abbia inviato stamattina ma, siccome sono certo che si tratta di un “disguido tecnico” e che loro ci tengono a non far perdere tempo agli utenti, ho intenzione di rompere le balle e postare ogni giorno questo commento finché non lo pubblicheranno o mi banneranno.

    Ciauz

    Rispondi
    1. francesco t

      ormai un bel pò di miei commenti si sono persi per i loro “disguidi tecnici”.
      eh beh, alla fine non potevo pretendere che tutti i miei commenti scomodi potessero esser pubblicati da un sito quale pontifex.

      sarebbe come chiedere alla narth di dare ricerche scientifiche non modificate a loro piacimento, ma tant è.

      Rispondi
      1. StevenY2J

        Io copio-incollo i commenti e poi insisto un po’ nel postarli. Non, peraltro, io sono abbastanza veloce a scrivere ma ciò non toglie che sia sempre uno sbattimento e se poi non li vedo pubblicati mi sono sbattuto per niente. Tra l’altro, non sono proprio una persona che offende…
        Ho notato, però, che se ogni tanto aggiungo al commento che i miei precedenti non sono stati pubblicati e chiedo una spiegazione via mail, “magicamente” i miei commenti vengono pubblicati… mah…

        Rispondi

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