Ma eSSo legge il sito per cui scrive?

La domanda è legittima e lecita: ma Carletto il Geniale Webmaster legge gli articoli pubblicati dagli altri “contributor” sul suo bel sito Pontifesso?

Il dubbio sorge perchè con inquietante insistenza il Maldestro insiste pervicace, battendo e ribattendo su un tasto con maniacale insistenza. Leggiamo due titoli:

PERCHE’ LA CHIESA PERDE CREDENTI, PERCHE’ LA DISOBBEDIENZA CONDUCE ALL’INFERNO, PERCHE’ SATANA VUOLE TUTTO QUESTO E PORTA I RELIGIOSI ALL’ERESIA? “PERINDE AC CADAVER”

 

PADRE LIVIO FANZAGA E RADIO MARIA CONTRO IL PAPA E CONTRO IL PERDONO D’ASSISI? “NON C’È PAPA CHE TENGA CONTRO LA GOSPA*”? BOH!

Dunque il Maldestro propugna nei suoi brani una rigorosa aderenza alle affermazioni del Papa. Ogni forma di disobbedienza (senza specificare meglio il concetto) comporta l’abbandono di Dio e l’adesione a Satana. Un esempio di questo abbandono? Lo “scontro” tra l’attuale Papa e Padre Livio Fanzaga. L’argomento dello scontro? Ovviamente Medjugorje.

Leggiamo dunque qualche parola vergata dal Geniale.

Il Santo Padre, tuttavia, già con il sermone della notte di Natale ha dato inizio ad una vera e propria opera di battaglia contro “alfabetizzazione religiosa” e contro quella categoria di clerici e laici, impegnati nella pastorale delle anime, vittime delle “onde del mondo” e delle “mode del mondo”.

Interessante il concetto che abbiamo già affrontato in passato: il Santo Padre avvia una battaglia di “alfabetizzazione religiosa” contro chi è vittima delle “onde del mondo” e delle “mode del mondo”. Nulla suggerisce ovviamente al povero Maldestro, che tra i laici oggetto di questa “alfabetizzazione religiosa” possano essere proprio loro, i Pontifessi. La loro pericolosa vicinanza con la FSSPX e con Lefebvre (notoriamente lontano da Roma e dal Papa) li pone in una posizione davvero imbarazzante, una posizione da cui difficilmente possono permettersi di giudicare gli altri.

Dunque perché la popolazione si allontana dalla Chiesa? 

La risposta l’ha fornita il Papa: c’è “analfabetizzazione religiosa” che, progressivamente, ha distrutto il vero spirito missionario e logorato quello che era il concetto di “silenzio, parola e opere di bene”.

Questo stato di cose, eredità di quella parte progressista dei padri conciliari, ha un comune denominatore: la superbia, dunque la disobbedienza.

Ci piace notare il nesso tra la premessa, ottenuta mescolando sapientemente citazioni virgolettate con le parole del Maldestro, e la conclusione del pensiero del Geniale. Anzi, ci piace notare l’assenza di qualsiasi nesso tra la premessa e la conclusione. Infatti il Papa non ha attribuito alcuna responsabilità a “quella parte progressista dei padri conciliari”. Si tratta dunque di pure e semplici speculazioni di Carletto che, superbamente, si erge a giudice ed attribuisce al Santo Padre parole e pensieri.

La superbia del Maldestro si evidenzia poi in ulteriori passaggi:

PERINDE AC CADAVER, ossia “come un cadavere”, questo era il motto tratto da un testo di S. Ignazio di Loyola:

«Quelli i quali vivono sotto l’ubbidienza, devono lasciarsi guidare e reggere dalla Divina Provvidenza per mezzo dei superiori, come se fossero un cadavere, “perirtele ac si essert cadaver”. [1]

L’obbedienza non può essere passiva, automatica, servile, di pura esecuzione del comando; ma intelligente, cordiale, nella condivisione dei motivi che inducono il superiore ad esigerla.

A giudicare dalle parole di S. Ignazio di Loyola non ci sembra ci sia spazio per quel colorito giochino di parole che usa Carletto: un cadavere non è intelligente o cordiale. Ma evidentemente il Geniale si può permettere di interpretare il pensiero di S. Ignazio. Non ancora soddisfatto, chiarisce il suo pensiero attraverso queste parole.

L’obbedienza, che inclina a far la volontà altrui, può avere i motivi più diversi quante sono le virtù che la esigono, come l’umiltà, la pietà filiale, l’amicizia, la gratitudine, la pazienza, l’affabilità, la giustizia sociale, la liberalità, la penitenza.

Presa in senso più rigoroso, l’obbedienza induce ad eseguire gli ordini dei «superiori», quali sono tutti coloro che ci «superano» per l’età, l’esperienza della vita, l’abilità professionale, la cultura in genere.

Ci pare di leggere proprio le caratteristiche di un eSSere PontifeSSo: umile, pietoso, paziente, affabile, liberale. Esattamente le caratteristiche che abbiamo imparato ad apprezzare nei nostri amici Pontifessi. Incredibile!

Così come è incredibile la faccia tosta di Carletto che, forse inconsapevole di quanto scrivono gli altri suoi compagni di merende, ribadisce ed espande il significato dell’obbedienza: eseguire gli ordini dei superiori. Superiori sotto ogni aspetto: età, esperienza, abilità, cultura. Non vengono chiarite ovviamente le priorità. E ci stupirebbe il contrario: si eliminerebbe qualche alone di dubbio e di incertezza, dubbio ed incertezza che invece “fa gioco” alle strampalate teorie degli amici Pontifessi. Ma il significato, almeno quello, è chiaro: eseguire gli ordini dei superiori. E stanti i titoloni di Carletto, chi non si adegua (chi non ubbidisce al Papa), si schiera automaticamente con Satana.

Il concetto verrà riproposto in seguito, ma il preambolo è chiaro.

Nella Chiesa l’obbedienza è giustificata dalla sua struttura gerarchica dovuta alla soprannaturalità della sua origine, dei suoi poteri, del suo fine: nella Chiesa l’obbedienza è «vissuta come dipendenza dall’Alto».

Bene, si sottolinea nuovamente l’obbedienza, intesa come “eseguire gli ordini”. In questo caso gli ordini di una struttura gerarchica. Una struttura che ha origini (secondo il Maldestro) soprannaturali ma che è fatta di persone concrete che formano, appunto, la gerarchia ecclesiale. Ora, all’improvviso, il colpo di scena!

Il superiore, nei singoli casi della vita quotidiana, richiamando e interpretando le Regole, può non essere né illuminato né retto né – assai meno – infallibile…; donde il suo dovere di consigliarsi e dialogare coi sudditi nella comune ricerca della volontà di Dio a proposito dei veri interessi di ciascuno e di tutti. Soltanto allora le sue decisioni rispondono alle finalità del potere esercitato e l’obbedienza realizza il suo scopo.

Ma che fine ha fatto l’obbedienza rigida e rigorosa al superiore? Apparentemente non sono il solo a notare la stranezza di questo passaggio. Anche il caro FSMosconi (che ringrazio per la solita precisa disamina delle Pontifesserie varie ed assortite) nel suo brano ha notato la “stranezza” di questo passaggio. Forse il grimaldello per giustificare i suoi compagni di merende? Le parole di FSM qui: http://pontilex.org/2012/03/lautorita-come-paravento-per-i-fessi/

La seguente frase sottolinea citeriormente la stranezza di questo passaggio.

Il Catechismo della Chiesa cattolica ci rimembra che il dovere di obbedienza impone a tutti di tributare all’autorità gli onori che ad essa sono dovuti e di circondare di rispetto e, secondo il loro merito, di gratitudine e benevolenza le persone che ne esercitano l’ufficio.

Ed ecco che torna a fare capolino la rigida obbedienza all’autorità… Vai a capire cosa frulla nel cervelletto del Maldestro metre scrive! Difficile comprenderlo. Meno difficile comprendere il significato della prossima frase:

Ma perché la Chiesa sta perdendo fedeli?

Perché i religiosi ed i laici impegnati nella pastorale delle anime sono superbi e disobbedienti, riporponendo ciò che accadde nel Paradiso Terrestre

Ecco, già ci pare di intravedere questi laici, superbi e disobbedienti. Quei laici che si dichiarano fedeli a Roma, ma… Sempre quel “ma” con cui si frappone una certa distanza (piccola o grande a seconda della situazione) tra l’autorità e le iniziative intraprese. Quel “ma” che suona come un “distinguo”. Quel “ma” che richiama spesso le posizioni dei Lefebvriani.

Per cui, il disobbediente va punito e questo concetto è importantissimo, perché una pena, inflitta da una legittima autorità pubblica, ha lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa, di difendere l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone, di contribuire alla correzione del colpevole.

Accidenti, Carletto, quando si parla di “pena”, di “autorità pubblica”, mi sembra tu stia facendo parecchia confusione: la Chiesa non è lo Stato. non puoi parlare di ordine pubblico, di sicurezza delle persone. Stai parlando della legge materiale o della Legge Divina? Quanta confusione nel tuo crapino! Ma ci piace il concetto generale: secondo te, dunque, il disobbediente va punito. Per esempio, citando le parole di Padre Lombardi, si potrebbe invocare la punizione severa che invochi anche per quei siti che, senza rappresentare una voce autorevole per capire la posizione della Chiesa su tematiche delicate come l’omosessualità, pretendono di continuare a diffondere opinioni e giudizi del tutto personali e lontani da quelli della Chiesa. A noi quest’idea piace parecchio. Ed a te, Maldestro?

In sintesi, quindi, la Trinità è giusta e va ascoltata, la Chiesa è Corpo Mistico della Seconda Persona della Trinità ed è lo Spirito Santo a guidarla, il Pontefice è il ponte fra il divino e l’umano, è Simone da uomo ma è Pietro quando è Chiesa.

Ed ecco che il religioso che non rispetta alla lettera il Magistero ed il Codice di Diritto Canonico, non è più obbediente a Dio, ma è servitore di Satana, dunque la sua apostasia ricade sulle anime dei fedeli che, di conseguenza, si allontanano dalla Chiesa e si creano una spiritualità parallela che, senza la purificazione sacramentale e la comunione con Roma, porterà all’inferno.

Ci piace la sintesi: il Pontefice è il ponte tra l’umano ed il divino. L’hai scritto tu, Carletto. Ci piace. Ci piace molto. Perchè anche Giovanni Paolo II era, come scrivi tu, il ponte tra l’umano ed il divino. Avremo modo di approfondire in seguito questo dettaglio. Ma ci limitiamo a notare che nella tua dissertazione hai evitato accuratamente di chiarire un dettaglio: il Santo Padre è ponte tra il divino e l’umano anche quando non parla “ex cathedra”, perchè è al vertice di quella struttura piramidale ed autoritaria che chiamiamo Chiesa.

Non ci piace invece il tuo dito puntato contro “il religioso che non rispetta alla lettera il Magistero ed il Codice di Diritto Canonico, non è più obbediente a Dio, ma è servitore di Satana”. Perchè l’obbedienza (l’hai scritto tu, in cima) non è affare esclusivo dei religiosi ma anche dei laici. E veniamo dunque a questi religiosi che non rispettano alla lettera il Magistero ed il CDC. Già perchè nella sua prevedibilissima ed infantile logica, tutto questo lungo ragionamento è solo il preambolo per colpire poi qualcuno. Già perchè eSSo non lascia mai nulla al caso. Perchè la sua apologetica è soltanto strumentale ed asservita ai click del suo bel sito. Il bersaglio? Padre Livio Fanzaga.

Non me ne vogliano male Padre Livio o Paolo Brosio, ho già espresso in altri articoli che il mio non è un giudizio temerario, ma è una constatazione oggettiva […], specialmente perché la Santa Sede su Medjugorje ha chiesto e ordinato silenzio e attesa.

Ma di quali ordini farnetica il Maldestro? La Santa Sede ha istituito una commissione speciale che si occupa di Medjugorje. Commissione che ha l’obbligo della riservatezza. Non ci risultano obblighi per i fedeli. Se Carletto ne ha traccia, che produca adeguata documentazione. Per ora l’unico documento relativo al presunto “silenzio” imposto dalla Santa Sede si annida nelle parole che il Maldestro indirizza temerariamente a Paolo Brosio.

Accetti il mio consiglio, signor Brosio, per adesso stia zitto, almeno fino a quando la Santa Sede non si esprimerà, lo faccia per l’Unità della Fede, per il Simbolo Atanasiano, per l’obbedienza che si deve al Soglio di Pietro. Le sue parole, adesso, provocano frattura e tutti noi cattolici sappiamo molto bene chi è colui che divide.

Caspita, curioso che questo invito all’unità della fede giunga proprio dal Maldestro Webmaster che cura un sito attraverso cui si offre spazio a chi cerca di spaccare l’unità della Chiesa attraverso il pensiero di Lefebvre. Dunque, di grazia, dove sono questi inviti al silenzio della Santa Sede? Carletto, un invito: medita sulle parole che indirizzi a Paolo Brosio. Il silenzio. Fai silenzio.

Come è possibile che la Santa Sede, conscia dello scisma in atto, così come dichiarato dalla Commissione d’Inchiesta della ex Jugoslavia, non intervenga contro frasi e detti che quotidianamente vengono proferite su Radio Maria, in ambienti carismatici ed in altri contesti televisivi fuorvianti e non cattolici (perché disobbedienti)?

Forse la Santa Sede è altrettanto conscia dello scisma in atto per mano dei Lefebvriani e della FSSPX. Ed anche in questo caso non interviene contro le frasi e quello che quotidianamente pubblicate sul vostro bel sito Pontifesso. Frasi e pubblicazioni che, data la provenienza, sono disobbedienti, quindi non cattoliche, quindi demoniache.

Non me ne vogliano male Paolo Brosio, Padre Livio o i tanti amici che ho nel R.N.S. , ma non si scherza con la fede delle persone e non si agisce in disobbedienza al Romano Pontefice.

Tranquillo, non te ne vogliono. Perchè non ti leggono. E se anche ti leggono, Brosio e Padre Livio sono consapevoli del gravissimo errore in cui vi trovate voi, cari Pontifessi. Sono consapevoli della puzza di sulfurea eresia che circonda il vostro sito Pontifesso. Sono consapevoli del fatto che date spazio alle opinioni dei tradizionalisti e della FSSPX, in oggettiva e chiara disobbedienza al Romano Pontefice.

Già perchè proprio sul bel sito Pontifesso abbiamo letto giudizi davvero taglienti sull’operato dell’attuale (e del precedente) Romano Pontefice.

Ordunque, per quale ragione i giudizi (fino a prova contraria frutto delle elucubrazioni di qualche laico un tantino fanatico) proposti dal sito Pontifesso nei confronti del Romano Pontefice sono giuste mentre le opinioni di Padre Livio offenderebbero lo stesso Romano Pontefice?

Ripercorriamo qualche passaggio di precedenti articoli Pontifessi.

Secondo il quotidiano Repubblica, sarebbe imminente la firma del Papa per l’avvio del processo di beatificazione al Servo di Dio, Giovanni Paolo II. Se e quando il Papa lo valuterà, da cattolici, obbediremo al Suo alto Magistero. Però sono doverose alcune considerazioni. Giovanni Paolo II, che certamente fu maestro di spiritualità, fu anche l’uomo che approvò con maggior intensità quelle riunioni sincretiche che sono le giornate di Assisi alle quali lo stesso cardinal Ratzinger era un tantino allergico. Giovanni Paolo II fu colui il quale baciò il Corano e il gesto non ci pare dei migliori e più felici, fu l’uomo della messa in atto del Vaticano II e della visita alla Sinagoga, fu chi non comprese le legittime ragioni di Monsignor Lefebvre e lo scomunicò ignorando le motivazioni reali e profetiche di quel gesto che lo stesso Vescovo non voleva compiere. Dunque, in un momento storico contrassegnato da forte relativismo religioso ed etico, nel quale il mondo ebraico pare voler comandare e dire ciò che pensa, questa beatificazione sarebbe prematura e non adatta, darebbe la idea di una chiesa cattolica cedente e fuori strada.

Estigrandissimiquarzi! GPII approvò le “riunioni sincretiche” di Assisi. Baciò il Corano. Visitò una Sinagoga… Ovviamente cose riprovevoli, secondo gli amici Pontifessi. E poi il solito inchino deferente per Lefebvre.

Professor Cardini, da storico, é mai accaduto che un processo di beatificazione sia stato contestato?: ” varie volte e la cosa non mi turba da cattolico. Quello che vincola in quanto dogma, é la canonizzazione, ma non la beatificazione, per la quale ciascun fedele, nei limiti del garbo, é legittimato a dubitare senza incorrere in eresia”.

Perchè quando si parla della beatificazione di GPII si invoca la fallibilità del Romano Pontefice, mentre quando si parla di Lourdes o Medjugorje l’infallibilità non è più significativa? Il solito doppiopesismo Pontifesso.

Ancora una volta, la vera questione su questa beatificazione non consiste nel sapere se Giovanni Paolo II fu un buon uomo o un sant’uomo, quanto piuttosto nel capire che cosa significherà la sua beatificazione per le persone che non prestano alcuna attenzione alla distinzione tra beatificazione e canonizzazione. Essa significherà che la Chiesa considera come un santo, e perfino un grande santo tra i pontefici romani, un Papa il cui governo della Chiesa non è suscettibile di reggere il minimo confronto con gli esempi dei suoi santi e beati predecessori.

Arigrandissimiquarzissimi! Questa frase ci pare tutto tranne che un esempio di obbedienza al Romano Pontefice! Per non parlare dell’articolo da cui proviene questa citazione, dal sintomatico titolo: “Esposizione delle riserve sulla beatificazione di Giovanni Paolo II. La pesantissima e grave eredità lasciata dal “santo subito”, il Papa Polacco fatto beato per fini commerciali. I Cattolici leggano con attenzione

Ecco, crediamo di aver ben descritto la contraddizione costante in cui vive Carletto: si dichiara fedele al Romano Pontefice ma non perde occasione per pubblicare articoli offensivi per il Romano Pontefice stesso sul suo bel sito Pontifesso!

Ah quanta inconsapevole ignoranza, cari Pontifessi!

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/10972-perche-la-chiesa-perde-credenti-perche-la-disobbedienza-conduce-allinferno-perche-satana-vuole-tutto-questo-e-porta-i-religiosi-alleresia-qperinde-ac-cadaverq
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/10967-padre-livio-fanzaga-e-radio-maria-contro-il-papa-e-contro-il-perdono-dassisi-qnon-ce-papa-che-tenga-contro-la-gospaq-boh
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/10923-paolo-brosio-e-leccessiva-anche-stancante-propaganda-a-medjugorje-ai-qveggentiq-ed-alla-gospa
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/6476-quella-beatificazione-no-e-pio-xii
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/interviste/varie/6694-la-beatificazione-di-un-papa-puo-essere-criticata-non-e-dogma-nella-storia-e-avvenuto-anche-di-recente-chi-afferma-il-contrario-e-in-mala-fede-forse-troppa-fretta
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/7667-esposizione-delle-riserve-sulla-beatificazione-di-giovanni-paolo-ii-la-pesantissima-e-grave-eredita-lasciata-dal-qsanto-subitoq-il-papa-polacco-fatto-beato-per-fini-commerciali-i-cattolici-leggano-con-attenzione

7 pensieri su “Ma eSSo legge il sito per cui scrive?

  1. faunita

    Insomma, la madonnina di Medjugorije va bene quando “guarisce” gay ed ex sataniste (avete letto Fuggita da Satana? Praticamente è un romanzo pornografico con in mezzo qualche citazione dal film L’Esorcista e un po’ di splatter!!!) ma poi non è più buona???

    Mah…

    Rispondi
    1. francesco t

      pure i tdg o gli ebrei, se dichiarassero di aver guarito un omosessuale, sarebbero per loro automaticamente santi e benedetti dal signore.
      l importante è esser contro i gay, non l avevi capito?

      Rispondi
      1. faunita

        Purtroppo non ci arrivo mai… non sarò mai una buona pontifexa, temo…. ragazzi, ora che ci penso anche bestie sanguinarie tipo Idi Amin Dada aka “Big Daddy”, tiranno ugandese (il cannibalismo era ancora uno dei suoi vizi minori) o Jean Bedel Bokassa odiavano gli omosessuali (così come ogni altra categoria umana)… sta’ a vedere, amico, che tomo tomo cacchio cacchio il minidio pontifesso ha accolto anche questi due buontemponi nel suo regno, magari facendogli degustare il prelibato fegato à la mode pontifessa, decorato con croci e servito solo a mezzanotte, con coreografie di squilli citofonici!!!

        Rispondi
  2. pao

    infernalissimi i nostri pontimostri!
    Ed ora ce la rimenano con Medjugorie..proprio non gli va giu´.
    Forse sono invidiosi visto che a Barii l´unica apparizione é stata quella delle croci e del fegato sul citofono di una giovane ad opera dello stalker B.V., vecchio bavoso in calore, beccato in flagrante…
    ):D

    Rispondi
    1. faunita

      Ma anche lì l’apparizione dev’essere stata teleguidata da Satana, visto che questo B.V. di Murat ha osato fare proposte poco serie e a base di sesso… che brutto peccato…!!!

      Rispondi

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