La risposta migliore.

Quest’oggi replicare alle fesserie scritte da Brunello risulta particolarmente semplice: ci basta citare quanto scritto da StevenY2J tra i commenti Pontifessi.

Una ricerca del Censis ha dato per gli italiani un responso che suona sorprendente e in parte sconfessa le arroganti certezze di associazioni gay e siti che indecorosamente ne propagandano le stravaganze, forti anche del potere mediatico che hanno, dato che molti art director e producer televisivi sono gay. 

Risulta impossibile, tramite il sito Pontifesso, individuare la fonte dei dati che vengono citati. Con una breve ricerca vi offriamo la pagina di cui parlano ormai tutti. Una pagina del 2 dicembre 2011. Complimenti a tutti i giornalisti in generale (per la loro prontezza di riflessi). Ed a Brunello nello specifico: incapace di proporre realmente contenuti originali, vivacchia cavalcando l’onda, sfruttando la luce prodotta da altri. Ormai abbiamo imparato a conoscere il personaggio, nulla più ci stupisce.

http://www.censis.it/10?resource_50=114305&relational_resource_51=114305&relational_resource_52=114305&relational_resource_385=114305&relational_resource_381=114305&relational_resource_

La ricerca del Censis risulta tutt’altro che “sorprendente”. Riservano invece sorprese (forse poco piacevoli per gli amici Pontifessi) altri dati raccolti e pubblicati dal Censis e passati sotto silenzio (forse per colpa della sintesi giornalistica, forse per distrazione, forse per malizia) dai mass media. E dunque anche nel bel sito Pontifesso.

Innanzitutto non comprendiamo a quali “arroganti certezze” faccia riferimento Brunello qui sopra. Curiosa poi la solita “sindrome da accerchiamento” che, questa volta, prende la forma degli art director e producer televisivi. Perchè dentro i “media” c’è solo la televisione, per Brunello.

Gli italiani ritengono come istituzione prevalente la famiglia al 65 per cento; Papa Benedetto XVI, proprio 10 giorni fa, aveva ribadito che l’unica famiglia è quella fra uomo e donna e che ci sono leggi che vogliono sovvertire questa verità sacrosanta

Non sequitur. L’indagine risale a molte settimane addietro: forse il Papa, più attento di Brunello, ha letto i dati del Censis senza citarli espressamente? Ed il fatto che il Papa esprima la sua opinione (legittima, assolutamente legittima) cosa importa al legislatore italiano?

Circa la distorsione compiuta da Foxy: i dati statistici vanno presi per quello che sono, non si possono piegare e distorcere a piacimento. Stando ai dati del Censis, gli italiani considerano la famiglia il principale valore che ci rende “italiani”, che ci accomuna. Non ci sono riferimenti a come deve essere costituita questa famiglia. E non leggiamo, nel documento del Censis, riferimenti alle istituzioni. La domanda posta agli italiani verteva attorno a quello che ci accomuna come italiani.

Foxy poi fuga ogni dubbio e chiarisce ulteriormente la sua aberrante interpretazione dei dati del Censis.

Ripetiamo: la famiglia, quell’istituzione tanto maltrattata e messa sotto i piedi dai gay che pretendono di stravolgere la norma e la regolarità delle cose, è ad imitazione della Famiglia di Nazareth (Padre, Madre e Figlio), Gli italiani, dunque, dicono di sì e sorridono alla famiglia vera, quella fondata dall’unione tra uomo e donna. Al contrario, un’irresponsabile e turpe unione tra due uomini o due donne, altro non è che un abominio e un pasticcio contro natura e contro l’etica, Santa Caterina da Siena le reputava come “unioni schifare dagli stessi demoni”

Ripetiamo quanto espresso da Padre Lombardi: il sito Pontifex.Roma non è attendibile e non riflette in alcun modo la posizione della Chiesa su argomenti delicati come l’omosessualità. E con questo abbiamo messo una pesante pietra tombale sulle continue citazioni dei vari gigioni Pontifdessi. Ripetiamo: l’indagine del Censis non menziona la composizione della famiglia. L’interpretazione di Brunello è semplicemente, appunto, la sua interpretazione. E noi possiamo legittimamente affermare che le conclusioni a cui giunge Brunello sono delle solenni minchiate. Gli italiani non “sorridono” alla famiglia fondata tra uomo e donna. Lo dimostra il costante calo nel numero di matrimoni, l’aumento progressivo delle unioni libere, della convivenza prematrimoniale. Ed anche l’esplosione delle famiglie monogenitoriali. Tutti dati che si possono facilmente verificare, anche attraverso il sito di Istat.

http://www.istat.it/it/archivio/38613

L’imbarazzante e fallace interpretazione dei dati Censis si evince anche nella prossima frase di Brunello:

Gli stessi italiani, andando un poco contro corrente, dicono di avere fiducia nella religione e particolarmente nella tradizione religiosa, nella misura del 21 per cento (dato purtroppo basso per colpa dei sacerdoti eretici – affetti da “analfabetismo religioso” – che fanno perdere la fede alle persone oneste, ricollegando malamente i parroci infedeli alla fede cattolica).

Noi troviamo davvero imbarazzante gioire per un dato basso, bassissimo. Il 21,5% rappresenta poco più di una persona ogni 5. Vogliamo esagerare? Una persona ogni 4, stando ai dati Censis (la cui fonte trovate indicata più sopra), considera la religione come un elemento che ci identifica come italiani. E per fortuna che i soliti papaveri sono soliti parlare delle “radici cristiane dell’Europa”… Possibile che qualche sacerdote eretico possa abbassare in maniera così vistosa la percentuale di chi considera la religione come un elemento che ci contraddistingue come italiani? Noi ipotizziamo invece che la percentuale sia particolarmente bassa per colpa di siti come quello Pontifesso, con i loro messaggi deliranti, omofobi, sessisti, razzisti. La prova? Arriva direttamente dal rapporto del Censis. Analizzando infatti la percentuale (suddivisa per fascia di età) di persone che identifica nella religione un possibile mezzo per migliorsare la convivenza civile in Italia, si nota che questo valore è estremamente più basso tra i giovani (che hanno accesso ad Internet e quindi possono apprezzare il bel sito Pontifesso) mentre tra le persone mature questa percentuale è enormemente superiore. Evidentemente chi può leggere il bel sito Pontifesso perde fiducia nella fede, mentre chi sente le parole dei molti sacerdoti che ogni giorno svolgono pazientemente la loro missione sul territorio ha più fiducia nella religione.

Dunque, gli italiani hanno indicato con chiarezza che pilastri della loro stima sono la famiglia e la tradizione religiosa, quei due valori messi sotto i piedi dalle cassandre gay e dagli ambienti a loro vicini.

Altra clamorosa mistificazione. In che modo gli omosessuali ledono la “famiglia”? Non è chiaro il legame tra le richieste delle associazioni omosessuali (estensione di alcuni diritti anche alle “same sex couple”) e l’aggressione ventilata alla famiglia. Per la religione il discorso è ancora più semplice: se con “tradizione religiosa” si intende il bel sito Pontifesso, si parla di autodifesa: i Pontifessi aggrediscono ogni giorno gli omosessuali. Se qualche omosessuale replica alle loro baggianate si parla di autodifesa. Dato che, stanti le parole di Padre Lombardi, il sito Pontifesso non si comprende allora in quale modo gli omosessuali possano mettere sotto i piedi “la tradizione religiosa”.

Ora speriamo, che davanti a dati così chiari ed evidenti, la fabbrica della volgarità omosex la finisca, chiuda la bocca. Sono stati gli stessi italiani a sconfessare le male piante.

A noi pare invece che siano proprio le “male piante” che cercano di manipolare le informazioni chiare e nette, comprese quelle che arrivano dal Parlamento Europeo.

Gli italiani si dimostrano molto, ma molto più saggi di quel che si poteva pensare.

E Bruno Volpe si dimostra molto, ma molto più ignorante di quel che si potesse pensare!

Quanta perversa pochezza nella piccola mente degli amici Pontifessi!

La fonte della pochezza: http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/10964-serviti-i-circoli-gay-gli-italiani-amano-la-famiglia-e-la-religione

13 pensieri su “La risposta migliore.

  1. admin Autore articolo

    Copiaincolliamo qui il commento di StevenY2J che ha ispirato questo nostro articolo.

    Il 21% degli italiani hanno fiducia nella tradizione religiosa???
    Il 21 per cento??? Meno di un terzo della popolazione italiana? E voi ve ne rallegrate?
    Il 21% é un dato molto basso. Io, al posto vostro, non stapperei di certo le bottiglie di champagne.

    Per quanto riguarda la “famiglia” anch’io sono dalla parte della “famiglia” (sostengo che debba ricevere aiuti economici dallo Stato)eppure non sono neanche contro un riconoscimento delle unioni gay.
    Il 65% degli italiani é a favore della famiglia ma ciò non significa automaticamente essere contro l’omosessualità.
    Queste sono le solite, superficialissi me e infondate conclusioni di chi si professa “giornalista” e scrive soltanto per luoghi comuni e sentito dire.

    Gli omosessuali non sono “contro la famiglia”. Chiedono solo di essere riconosciuti come famiglia e questo non toglie spazio né alla famiglia eterosessuale, né al matrimonio né alla chiesa cattolica. Quelle di Bruno Volpe sono solo falsità e mistificazioni (come sempre). Nessuno vuole distruggere la società.

    Rispondi
    1. Faggot79

      Cosa vuol dire, nel contesto, essere contro la famiglia?
      Anche io sono contro la famiglia; nel senso che non desidererei mai e poi mai averne una mia. Certo non sono contro l’unica cosa che mi impedisce di finire sotto a un ponte

      Rispondi
      1. francesco t

        essere contro la famiglia vorrebbe dire essere contro tale forma sociale . in pratica è come essere contro le coppie gay, in tal senso.

        peccato che nessuno è contro la forma sociale di per sè, e nessuno mira a distruggerla.
        tu stesso, seppur non desidereresti mai una famiglia, non ti arroghi il diritto di denigrare coloro che la desiderano o che l hanno già.

        questo per far capire che i pontifessi e compagnia bella parlano di “esser contro la famiglia” quando invece tutto questo è palesemente falso.

        Rispondi
        1. stevenY2J

          Infatti. Quello che volevo far capire nel mio commento su Pontifex é che Bruno Volpe, come sempre superficiale all’ennesima potenza, contrappone l’essere “a favore della famiglia” (intesa come matrimonio fra uomo e donna) all’essere “contro i gay”.

          In pratica, secondo Volpe, se il 65% degli italiani é “a favore della famiglia” (= matrimonio uomo-donna) allora automaticamente il 65% degli italiani é “contro le unioni gay”.

          Non funziona così, ovviamente. Quello che ho cercato di spiegare é che io, per esempio, non voglio proibire a nessuno di sposarsi in chiesa così come il 99,9 periodico dei gay. Anzi, ben vengano misure economiche a sostegno delle famiglie con figli.

          Il punto é che riconoscere le unioni gay non significa proibire il matrimonio o danneggiare la “famiglia” (uomo+donna, beninteso che esistono tante tipologie di “famiglia”). Significa solo riconoscere dei diritti ad alcune persone, senza togliere alcun diritto alle altre.

          Certo, non devo spiegare queste cose a persone come voi, che ragionate meglio di me. Il problema é che certa gente (da Volpe a Cielo a Toffali ai soliti noti) che proprio questi concetti elementari non vogliono capirli.

          Un caro saluto
          Ste

          Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Anche ipotizzando che i dati a cui fanno riferimento sono quelli che hai indicato, le percentuali e la loro interpretazione non muta. Come non muta l’atteggiamento di Brunello: il Censis propone i suoi dati da mesi… E lui si accorge di questi dati solo perchè citati da altri… Che giornalista! 😀

      Rispondi
  2. admin Autore articolo

    Altra bastonata clamorosa sul crapino microscopico del minuscolo giornalista di Murat…

    Caro Dott. Volpe, da quanto leggo nel suo articolo, devo dedurre che nel suo percorso di studi non ha mai affrontato materie inerenti l’analisi dei dati statistici. Avendo io avuto questa fortuna mi permetto di aiutarla nell’analisi di questi dati. Mi segua: la condurrò nel magico mondo della statistica applicata alla ricerca sociale.

    Citazione Bruno Volpe:
    Gli italiani ritengono come istituzione prevalente la famiglia al 65 per cento

    Buono a sapersi. In primo luogo c’è da considerare il rimanente 35%. In un paese con 60 milioni di abitanti, questo significa 21 milioni di persone. Mica pochi. Il doppio degli abitanti del Belgio, per dare un’idea. Di ciò che pensano questi 21 milioni di persone ce ne freghiamo?

    Citazione Bruno Volpe:
    Papa Benedetto XVI, proprio 10 giorni fa, aveva ribadito che l’unica famiglia è quella fra uomo e donna

    Mi perdoni, Dott. Volpe, ma qui lei compie un’inferenza assolutamente inaccettabile sul piano metodologico. La sua linea di pensiero è: il 65% degli italiani sono favorevoli alla famiglia –> il Papa ha detto che la famiglia è basata sull’unione di un uomo ed una donna –> il 65% degli italiani considera la famiglia come composta da un uomo ed una donna. Nulla di più sbagliato, considerando che non è stata esposta alcuna argomentazione al riguardo.

    Sarebbe interessante conoscere il parere di quel 65% riguardo alle famiglie composte da due uomini o da due donne, non crede?

    Citazione Bruno Volpe:
    Gli stessi italiani […] dicono di avere fiducia nella religione e particolarmente nella tradizione religiosa, nella misura del 21 per cento

    Secondo lei questo 21% sarebbe una statistica della quale gongolare? Pare più un disastro, secondo me. E questo per due motivi.

    1) il 79% degli italiani non ha fiducia nella religione e nella tradizione religiosa: se per lei il 65% degli italiani che credono nella famiglia è un dato schiacciante che dovrebbe, cito testualmente, “chiudere la bocca alla volgarità omosex”, allora come interpretare questo 79%? Una disfatta di Caporetto, così ad occhio.

    2) Secondo gli ultimi dati disponibili (rapporto Caritas 2008) i cattolici (non comprendendo quindi le altre religioni cristiane) in Italia sarebbero circa 51 milioni, ossia l’87,97%.

    Presumendo (ma si tratta di una facile inferenza) che il 21% dai lei citato sia interamente costituito da cattolici, questo significa che circa il 67% dei cattolici di questo paese non hanno fiducia nella Chiesa e nella religione. Mi sembra un dato piuttosto pesante, sul quale fare (da parte vostra) delle adeguate riflessioni, non crede?

    Citazione Bruno Volpe:
    dato purtroppo basso per colpa dei sacerdoti eretici – affetti da “analfabetismo religioso” – che fanno perdere la fede alle persone oneste, ricollegando malamente i parroci infedeli alla fede cattolica

    Chissà, potrebbe essere quello il motivo. O forse, la butto lì così, la causa potrebbe essere il proliferare di certi estremismi, che trovano sfogo in giornali e siti dei quali non farò il nome , che spingono tanti bravi cattolici a distaccarsi da certi elementi, per evitare di essere accomunati a loro.

    Citazione Bruno Volpe:
    Gli italiani si dimostrano molto, ma molto più saggi di quel che si poteva pensare.

    Quanto ha ragione, Dott. Volpe… quanto ha ragione. Sono talmente intelligenti da dare pochissimo credito a certi imbonitori di bassa lega, che sulla base di qualche vago principio morale predicano bene e razzolano male, relegando costoro al rango di folcloristici ciarlatani, ma nulla più.

    Rispondi
  3. stevenY2J

    Ehi, grazie mille per la citazione.
    Sono onorato e commosso… mi sento davvero orgoglione di me, adesso

    Un saluto a tutti

    Rispondi
      1. stevenY2J

        Si, invece.
        Essere citato come “smentitore” ufficiale di un articolo di Pontifex é come essere indotto nella Rock ‘n’ Roll Hall of Fame.

        Rispondi

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