it is hard to resist the conclusion that this enemy is on many counts the projection of the self; both the ideal and the unacceptable aspects of the self are attributed to him. The enemy may be the cosmopolitan intellectual, but the paranoid will outdo him in the apparatus of scholarship… the Ku Klux Klan imitated Catholicism to the point of donning priestly vestments, developing an elaborate ritual and an equally elaborate hierarchy. The John Birch Society emulates Communist cells and quasi-secret operation through “front” groups, and preaches a ruthless prosecution of the ideological war along lines very similar to those it finds in the Communist enemy. Spokesmen of the various fundamentalist anti-Communist “crusades” openly express their admiration for the dedication and discipline the Communist cause calls forth.
Richard Hofstadter, Columbia University
Di nuovo complottismo. E complottismo. E complottismo. Dovrei fare il debunker… Oggi, come prevedibile visto l’andazzo generale, il Nostro si rimette nei panni dell’euro-scettico incallito adducendo come ovvio al Complotto Massonico e compagnia. A dargli man forte ovviamente non poteva che esserci che l’Auctoritas di De Mattei (della serie αὐτὸς ἔφα) che uscendo evidentemente dal campo a lui normalmente consono dove evidentemente non brillava si butta su un misto di sociologia, filosofia, etica ed economia applicata.
Iniziamo da un’editoriale che si accompagna alle migliori perle di giornali quali Libero e il Giornale (con tutto il rispetto per le redazioni dei due le quali possono vantarsi veramente di giornalisti iscritti all’albo): il complotto Tedesco. Il tutto ovviamente passa sotto silenzio la caduta elettorale in parlamento di quell’uomo di cui si parlava tanto.
Come già noto, secondo il Wall Street Journal lo scorso ottobre la cancelliera tedesca Angela Merkel chiese al Quirinale di sostituire il premier Berlusconi, incapace, a suo giudizio, di risollevare l´Italia dalla crisi finanziaria in cui era precipitata. A detta della rivista americana, Napolitano “cominciò a verificare il sostegno a un nuovo governo fra i partiti se Berlusconi non fosse riuscito a soddisfare l´Europa né i mercati”. Come da protocollo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il governo tedesco smentirono la ricostruzione fornita dal Wall Street Journal sulla nascita del governo Monti, che ha scatenato una bufera di fine anno nella politica italiana.
Come ovvio non si scrive che entrambi i politici abbiano spiegato chiaramente cosa si siano effettivamente detti. Da notare l’identificazione forzata di Scilipoti e combriccola con (tutta) la politica italiana…
A pensarci bene, mai nella storia degli stati moderni era accaduto che un presidente sfilasse la sovranità al popolo sovrano per metterla nelle mani di un governo non eletto da nessuno e diretto da un premier notoriamente membro della Bilderberg Group, vale a dire una sorta di gruppo di potere in odor di massoneria che controlla i gangli dell’economia mondiale.
Di nuovo il Nostro è duro di comprendonio. O ignorante. Difatti non pare aver capito che con la legge vigente il popolo elegge unicamente il parlamento, il parlamento il partito e quello, una volta insediatosi, fa il Governo. Nessuna scelta di Premier o cosa.
Sul gruppo Bielderberg non credo valga nemmeno metter parola.
Se per ipotesi, le accuse fossero vero, il “peccato” di Napolitano nulla sarebbe rispetto all’altro ben più grave “omissione” perpetrata nel 2009.
E eccolo che parte per la tangente…
Gli italiani si sono purtroppo dimenticati che il “caro” presidente Napolitano, vale a dire colui che ama i sacrifici del popolo bue italiano più dei tagli alla casta a cui appartiene, il 6 febbraio 2009, rifiutandosi di firmare il decreto “berlusconiano” cosiddetto “Salva Eluana”, ne decretò la morte.
A che serve riempirsi la bocca di parole mielose e di buoni propositi se poi non si ama con i fatti, gli ultimi e il popolo italiano?
Il fatto che fosse sua volontà non è come palese menzionato. Da notare poi l’identificazione a dir poco demagogica:
Eluana = popolo Italiano ergo approvare governo tecnico (= Monti = azioni sui Ministri) = approvare “morte” Eluana
Patetico.
Ma continuiamo: Volpastren non poteva certo limitarsi a questo. Cavalcando ovvie, per quanto comprensibili, generalizzazioni, il nostro se ne esce e pontifica ovviamente sul nuovo Governo. Ancora. Non per niente, ma sentiamo cosa ebbe da dire:
Perché licenziare liberamente i lavoratori? Perché ce lo dice l’Europa. E’ il mantra di Monti, la vera calamità naturale piovuta sulla testa degli italiani.
Appunto: con la prima frase dice tutto e nulla, con la seconda trova il suo capro espiatorio e lungo raggio, con la terza passa a i fatti di casa nostra… Un po’ come dire: piove governo ladro.
Freddo, insopportabile, presuntuoso, crede di parlare a nome degli italiani, ma ubbidisce agli ordini dei massoni e poteri forti europei. Il suo smisurato orgoglio, pari soltanto alla carenza di umana sensibilità, lo accosta a Satana, il re delle tenebre.
Questo non se vale nemmeno la pena di commentarlo. Ma è il motivo per cui ho citato tutto questo delirio perciò rimbocchiamoci le maniche: da notare come parta già nuovamente in quarta col delirio massonico (lui che ha riproposto quel geniale scritto ove si sbandierava a gonfie vele “Io non sono un complottista”). Poi, non appagato, decide di sciorinare come se il suo io fosse la parte più importante o quantomeno maggioritaria dell’Universo una serie di idee e sensazioni personali. Finendo in grande stile ergendosi a giudice del mondo, manco avesse il libro della vita (Ap 12:8) tra le mani.
A dir poco snervante.
A questo professore, non importano, parlano i fatti, per niente le classi deboli, i poveri, i lavoratori e i pensionati. A lui interessa la finanza e va avanti, perché spalleggiato da potenti buttafuori come nelle discoteche.
Ecco di nuovo che se spunta bel bello pretendendo di sapere persino ciò che l’oggetto del suo indagare ignora.
L’Italia non trova uno scatto di orgoglio per ribellarsi a questo signore della massoneria. Neppure tanti suicidi tra carceri, imprenditori e pensionati riescono a scuoterci. Un dato, l’inflazione è cresciuta al 2,8 per cento. Lo spread non scende di molto
Pensare ma magari è qui per questo (ammettendo pure gli errori per onor di verità) ovviamente non è consentito. O preso con la dovuta considerazione.
Ma attenzione: ora viene un’altro pezzo forte:
le famiglie non ce la fanno. E dobbiamo tenerci un signore che obbedisce all’Europa, quell’accozzaglia di Stati che è stata e sarà la nostra rovina.
Già. Non so come definire esattamente questo ammasso di rancore e confusione. Idee?
Il resto è più che pleonastico.
Ma arriviamo al clou: De Mattei. Che come detto s’è spinto oltre i suoi confini naturali (ammesso e non concesso che li abbia mai avuti) e comincia a delirare pure lui. Questa crisi certo deve aver dato alla testa parecchio ai PontifeSSi…
Come per altri articoli del genere, la parte interessante corrispondente a circa 3/4 dello scritto è totalmente inutile.
La principale preoccupazione del governo Monti sembra oggi quella di “salvare l’euro”, nella convinzione che dalla salute della moneta unica dipenda il benessere economico dell’Italia e dell’Europa.
Viene da chiedersi: perché non è così?
Il problema che l’Italia e l’Europa avrebbero di fronte sarebbe monetario e lo strumento per risolverlo di natura fiscale. La leva del cambio e la leva fiscale sono infatti i due strumenti principali delle manovre economiche dei governi. E poiché la leva del cambio è stata sottratta ai paesi che hanno adottato l’euro, a essi non resta che la leva fiscale, in attesa che anche questa venga trasferita a Bruxelles.
Un’altra domanda: dove vuol andare a parare?
Il passaggio finale dall’Euromoneta all’Eurotassazione scaturisce peraltro dal ruolo attribuito alla Banca centrale europea dal Trattato di Maastricht, di cui Mario Monti fu acceso fautore. La riflessione sul ruolo della moneta e delle banche che ne detengono l’uso e la produzione si impone dunque per meglio comprendere il processo di costruzione europea. A chi volesse approfondire il tema, consiglio la lettura del libro del professore Jörg Guido Hülsmann, “L’etica della produzione di moneta” (Solfanelli, Chieti 2011).
Quel titolo non mi dice nulla di buono. Oltre al fatto che già partendo con L’Etica si presuppone qualcosa di Kantiano, e cioè tanto fumo e niente arrosto. Ma forse è solo un mio pregiudizio…
L’autore è un brillante esponente della scuola austriaca di economia, una corrente, fondata da Carl Menger (1840-1921), che nel suo sviluppo incontra il realismo della tradizione scolastica.
Balzo dalla sedia: ci si chiede da quando gli scolastici, eccezion fatta forse per Occam e pochi altri, son stati veramente realistici. Vale a dire pratici. Già partendo dal presupposto che buona metà delle loro dottrine venivano da una mala interpretazione di Platone (diciamo pure che non si son riletti a sufficienza il Timeo e il Libro X della Repubblica), il quale era tutto meno che realista al punto da dover vedere nei movimenti planetari un δαίμων al punto che lo stesso Aristotele ebbe da rettificarlo rendendolo un vago motore immobile [κινοῦν ἀκίνητον] per non dire che si basava ancora sulla tattica eristica delle domande concatenate i risultati non possono essere dei migliori.
L’unica speranza è che non sia un tomista perché allora c’è da dire che in fatto di realismo e praticità siamo ai livelli degli asceti fine a sé stessi.
Ma concediamo anche dei meriti e ammettiamoli pure dacché pure in questa visione va constatato che non tutto il male vien per nuocere, cosa dovremmo dedurre? Un libro che propugna l’alto medievale Stato Etico?
Autori come Ludwig von Mises (1881-1973) e Murray N. Rothbard (1926-1995), che non partono da presupposti teorici, ma da una analisi pratica della circolazione monetaria, confermano le tesi già esposte dal primo trattato scientifico sulla moneta, il “Tractatus de origine, natura, iure et mutationibus monetarum” del vescovo francese Nicolas Oresme (1323-1382). Gli scolastici come Oresme non misero in discussione la legittimità della produzione della moneta in sé, ma affermarono che, come nel caso del suo uso, questa produzione deve rispettare alcune regole etiche.
Appunto: un semi-pitagorico filo-tomista. Ci mancava solo questa…
Ma di là da questo, il sottinteso è palese. Sempre che con regole etiche non voglia far un malo riferimento a Marx. Ma visto il personaggio sarebbe più unico che altro.
Quanto oggi sta accadendo è la conseguenza della separazione tra etica ed economia, che si è accompagnata, nell’età moderna, a una altrettanto netta dissociazione tra la politica e la morale.
Cos’è? Un figlio non riconosciuto tra un mancato sillogismo e un Post Hoc ergo Propter Hoc?
Ma arriviamo al dunque: dopo una breve ripassatina della storia del contante (con velati riferimenti al signoraggio, guarda un po’…), De Mattei arriva al vero fulcro del suo scrivere:
Il problema è in realtà più vasto perché non basta abolire i privilegi legali, se non si mutano i princìpi di fondo della società moderna, che ha sostituito il primato della metafisica e della morale con quello abnorme dell’economia.
Diceva il DeMatteide sul realismo? Come si può pretendere che la metafisica (= non fisico per definizione) risolva qualcosa di fisicissimo come l’economia, posso avere questa delucidazione per favore?
Non si tratta di utopia, ma di un ritorno al reale: quel reale che deve essere ritrovato su tutti i piani e a tutti i livelli, dall’economia alla politica, dall’arte alla filosofia.
Avrei già citato molte, troppe volte quella massima di Hagakure. Ma vista la sfacciataggine:
Lo spirito di un’epoca è qualcosa a cui non possiamo tornare. Esso tende a dissolversi, perchè si sta approssimando la fine del mondo.
Non può, in effetti, essere sempre primavera o estate, e ugualmente non può essere sempre giorno; quindi anche se desiderassimo riportare il mondo allo spirito del secolo scorso, ciò non sarebbe possibile. E’ importante trarre il meglio da ogni generazione.
L’errore di chi ha nostalgia del passato sta nel fatto che non afferra questo principio.
Ma coloro che mostrano considerazione solo per la realtà attuale, ostentando disprezzo per il passto, appaiono molto superficiali.
Lungi da me da prenderla come verità assoluta, quanto meno ne riconosco l’effettivo realismo. Al contrario di vagheggianti idee su un’ancor più eterea metafisica.
Gli utopisti definiscono utopia tutto ciò che si discosta dai loro sogni deformi.
Ottima auto-definizione. Un po’ cinica… ma ottima.
Ma al di fuori del reale c’è solo la follia autodistruttiva di chi oggi guida l’Europa.
Deprimente: non solo patetico. Anche deprimente.
Come sunto definitivo si può soltanto dire una frase: aprire la bocca e dare fiato.
Fonte dell’assenza di dignità: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/10108-il-brutto-pasticcio-merkel, http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/10114-al-governo-abbiamo-satana-vade-retro-casini-moralizza-ma-e-ricco-per-merito-di-moglie, http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/10102-dieci-anni-di-euro-la-moneta-nata-contro-letica
“A pensarci bene, mai nella storia degli stati moderni era accaduto che un presidente sfilasse la sovranità al popolo sovrano per metterla nelle mani di un governo non eletto da nessuno”
Umh, a me vengono in mente non pochi esempi, alcuni dei quali dovrebbero anche essere cari a Volpe…
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Comunque tutte queste minchiate pseudofilosofiche sbandierate ogni tanto da Volpe servono a portare sempre alla stessa tesi… il signoraggio bancario e roba del genere…
Per pura coincidenza si tratta di uno spauracchio molto caro ai movimenti di estrema destra, insieme al mito degli ebrei che controllano TUTTE le banche del mondo…
Aspetto con ansia una prestigiosa intervista di Volpe ad Alfonso Luigi Marra
Possibilmente con qualche foto di Sara Tommasi ed Aida Yespica che si denudano, cosa che potrebbe leggermente “convincermi” sull’argomento del signoraggio… In fondo Berlusconi ha dimostrato che, più potente del signoraggio bancario, è il signoraggio delle tette in televisione la vera chiave per il controllo delle masse…
FSM, il popolo elegge il parlamento, non il partito 😉
Corretto 😉
Nella mia pingue pigrezza ti ringrazio! 😀
Ma perchè invece di citare oscuri vescovi del XIV secolo o semisconosciuti professori germanici Brunello non va a leggersi “La ricchezza delle nazioni” di Adam Smith? Altrimenti gli consiglio gli scritti del Presidente Luigi Einaudi sui rapporti fra economia e legislazione anche se, di questi ultimi, dovrebbe già conoscerne quantomeno l’esistenza se ha sostenuto l’esame di economia politica alla facoltà di giurisprudenza…
Gira e rigira sempre lì casca l’asino anzi il Volpastro, sulla sua (sempre più presunta e non confermata) preparazione da avvocato.
Compagno Z: la censura nel titolo di Adam Smith è opera tua ?? Ho abilitato alcune funzionalità ed ho l’impressione che abbiano effetti imprevisti! :-/
@compagno z definire Rothbard un semisconosciuto professore germanico mi sembra un pochino esagerato… Semmai la cosa divertente è che la dottrina economica e filosofica austriaca è nettamente in contrasto con tutto ciò che Volpe propugna e che quest’ultimo ne abbia citato qualche passo per giustificare le sue affermazioni perdendo di vista la visione d’insieme: Rothbard predicava la libertà assoluta, il relativismo etico più sfrenato, l’assenza di stato e di ogni forma di assistenzialismo statale, la libera circolazione di persone e merci su tutto il territorio mondiale e l’uguaglianza assoluta degli uomini in quanto, appunto, uomini… Una chicca finale, era pure un “lurido ebreo deicida”! Ti consiglio vivamente di approfondire la sua dottrina economica, certe sue posizioni potranno sembrare bislacche, tipo che anche l’amministrazione della giustizia o il mantenimento dell’ordine pubblico debbano essere anch’esse appannaggio dei privati e non di un organo detentore del monopolio della forza eletto dal popolo, però quantomeno ti offre degli spunti di riflessione interessanti!
Melograno, ho visto che ti sei correttamente registrato. Credo però che tu abbia postato questo commento senza esserti prima “collegato” (trovi nella parte destra della pagina il link per “collegarti”). Grazie.
credo di averlo fatto… forse non mi aveva registrato… vabbè, pazienza!
Verificherò meglio. Ma se già l’hai fatto, sei ad un passo dalla perfezione! 😀
Ti chiedo scusa, ho verificato ed hai ragione tu. Probabilmente il “motore” di WordPress ha modificato leggermente il suo comportamento e questo mi ha indotto in errore. Once upon a time, un utente registrato non passava dalla moderazione del primo commento. Probabilmente in qualche upgrade è stato modificato questo comportamento. Meglio così. Ho imparato qualcosa di nuovo sul nostro WordPress. 😉
Ma se a me sta sul cazzo Monti, e più che altro non mi piace la politica che sta facendo tranne poche cose che si contano sulla punta delle dita di una mano, non è che Volpe mi mette fra i suoi seguaci?