Quale migliore occasione per dare la colpa a Crozza?

Ero sicuro che Bruno Volpe parlasse dell’alluvione di Genova come una punizione divina. Non sapevo di preciso per cosa: il ballottaggio era tra gli autobus atei e Crozza. E difatti Bruno Volpe ha parlato dell’alluvione di Genova come punizione divina per quanto ha detto Crozza.

Non ha rimorsi di coscienza a scrivere quello che scrive, anzi magari è anche fiero. Cosa non si fa per avere qualche cliccatina in più sulla pubblicità. Peraltro anche incoerente perché prima dice che non va strumentalizzata la tragedia e poi strumentalizza a suo piacere. Complimenti Brunello. Proprio uno schifo bello e buono. Bleah!!

Mi sento di dire che non c’è niente di malvagio a voler attrarre visite sul proprio blog (anzi mi meraviglio che Brunello non voglia essere letto da me e immagino da altri), né ad inserire un titolo ad effetto. Né a voler inserire qualche bannerino per le donazioni o per la pubblicità c’è niente di male in se e per se.

Il problema è se il denaro diventa ossessione. E per chiunque, ma specie per un cattolico vero, s’impone una vita senza l’ossessione del denaro, una vita sobria e senza lussi sfrenati: difatti Brunello NON è cattolico. Il problema, quindi, è se non ti poni alcun limite. Il problema è se parli di Maurizio Crozza solo perché speri che il nome famoso presente nel titolo o nell’artiolo risalti.

Come per la denuncia a Nanni Moretti. Ricordate? È finito su qualche pagina nazionale, poi non c’è stata nessuna denuncia e tutto è stato dimenticato. Pontifex compreso. Idem per Iva Zanicchi.

Anche Monsignor Babini, che i più vogliono in letargo da qualche parte, era strumentale a questo. Lui parlava a ruota libera, e magari le sue dichiarazioni venivano riprese dai giornali. E giù visite su Pontifex. E giù clic sulla pubblicità. Solo che adesso hanno capito il giochetto e non se lo fila nessuno più.

Perché Brunello ha fatto i conti senza l’oste (a proposito di conti, Brunello da Montalcino hai pagato la trattoria?). Il titolo non basta. Il titolo, peraltro, è l’ultima cosa che io penso quando scrivo un post ma lo penso ben, perché è la prima cosa che guarda il lettore. Dev’essere pertinente con l’articolo. Non deve avere per forza millemila parole. Può contenerne anche una sola, o pochissime. Al momento in cui scrivo quest’articolo, non ho idea di quale titolo darvi. Lo penserò solo una volta finito.

Il contenuto dell’articolo è la prima cosa cui mi dedico, perché anche se non è la prima cosa che guarda il lettore,  è la cosa principale che mantiene i lettori su un blog. Che li spingono a rimanere più tempo e poi a ritornare.

Il titolo è lo specchietto per le allodole. I lettori-allodole non sono stupidi. Tranne i fake che con ogni probabilità si crea Brunello per bestemmiare e dare del pedofilo a qualcuno. Se vengono attratti su un blog e lo trovano interessante la maggior parte delle volte che vi sono attratti, allora magari diventeranno lettori affezionati.

Se trovano uno che in un articolo sull’alluvione a Genova, dà un pensiero sommario e distaccato alle vittime senza nemmeno degnare di una parola i due bambini morti e poi scrive tutto solo per attaccare Crozza, state tranquilli che il 90% dei lettori dopo aver vomitato e mandato improperi liberatori verso Brunello da Montalcino e contro i suoi avi, non ritornerà mai più. Anzi se può, ne parla male.

La morte di due bambini, evidentemente, l’ha lasciato del tutto indifferente, al punto tale da non prendersela nemmeno con le donne morte, che al pari delle donne violentate e non secolarizzate, ovviamente nella perversa ottica di Brunello se la vanno a cercare. No, qua doveva spararla più grossa. Deve attrarre visite, vista la sua invidia del pene verso Pontilex. È stato, peraltro, nuovamente sbugiardato grazie ad Alberto B e quindi sa che deve recuperare. Quindi alza la posta. Va a periodi: adesso è il periodo ateismo-bestemmie-Crozza.

Da un noncattolico come lui non c’era da aspettarsi cose diverse. Sì perché Bruno Volpe non è cattolico. Finge di esserlo. E finge di divulgare la religione cattolica, pur non avendo conoscenze e titoli.

Propugna in realtà una religione tutta sua: il dio della religione volpastrenica è un dio buonissimo, ma capace di mandare le peggiori catastrofi. È potentissimo e perfettissimo, ma permette il male. Predica l’amore, ma odia i gay, le donne, chi non crede in lui e tutti quelli che criticano Brunello.

E Volpastren, in preda ad un delirio di onnipotenza, si crede il dio sceso in terra di questa religione. Mai una fonte, mai una citazione degna di nota. La sua parola è la sua parola. Chi la contesta è meritevole di offese.

Volpastren è talmente preso dagli atei e da Crozza, che non ha avuto il tempo nemmeno di commentare le parole di Storace: e per uno come Brunello che ha esaltato il fascismo, due parole a sua difesa no?

 

 

p.s. chissà se B.V. lo stalker era in giro come Volpastren la sera di Halloween o se stando ai domiciliari non poteva uscire. Spero solo non abbia violato gli arresti. Vai a capire. Brunello sei tu lo stalker arrestato a Bari ad agosto?

 

15 pensieri su “Quale migliore occasione per dare la colpa a Crozza?

  1. AlbertoB

    A me è piaciuta molto la SOLENNE LECCATA DI CULO a quell’altro impresentabile che di nome fa Scilipoti.
    Poi chiedetevi perchè in giro per il mondo , come italiani , ci sfottono alla grande : tra maiali puttanieri ottuagenari e minchiette alla Scilipoti… c’è da piangere.

    Rispondi
    1. Sandro Autore articolo

      Solenne leccata di culo derivante dal fatto che Scilipoti ha detto quello che ha detto, senza contare chiamato a parlare Don Strazione (alias Don Marcello Stanzione). Agli occhi di Brunello, il Danny de Vito de noantri è diventato subito un vip da coccolare e da intervistare. Sempre per quel discorso delle visite sul blog che ho riportato.

      Volpastren è ossessionato dalle visite, e chissà come rode nel vedere che quei pochi che se lo filano, lo contestano pure.

      Rispondi
      1. admin

        Sandro non sono un esperto di click pubblicitari.
        Secondo te i banner del sito Pontifesso sono del tipo “pay per impression” o “pay per click”? Perchè se si tratta del primo tipo, le nostre visite fanno comunque guadagnare soldi al sito Pontifesso. Mentre se si tratta di advertise che paga solo quando viene fatto “click” sulla pubblicità, il nostro accesso alle loro pagine risulta ininfluente… 😉

        (ed ora Brunello inizierà a documentarsi sul tipo di ad-network a cui aderisce il sito Pontifesso) ):-D

        Rispondi
        1. Sandro Autore articolo

          Ottima domanda. Nemmeno io sono espertissimo, ma per quello che so:
          (a) le pubblicità di Pnet (network publisher) di Aruba pagano per 0.10 ogni click;

          (b) citando i termini di pagamento Google, al punto 12: “Tale somma [cioè quella da pagare al publisher] sarà determinata sulla base di un numero di fattori, ivi inclusi (a) il numero di validi click sugli Annunci visualizzati sulla/e Sua/e Proprietà, (b) il numero di valide impressioni di Annunci visualizzate sulla/e Sua/e Proprietà, (c) il numero di Eventi Referral validamente completati ed iniziati attraverso i Pulsanti Referral visualizzati sulla/e Sua/e Proprietà, e/o (d) altri eventi verificatisi in connessione con la visualizzazione degli Annunci sulla/e Sua/e Proprietà”.

          (c) appare anche il logo di web performance sul sito pontifesso: qua non è possibile tanto capirlo, ma possiamo arrivarci ad intuito, il pagamento può avvenire anche in base alle visite.

          In parte, quindi, è plausibile pensare che ogni visualizzazione generi (per fortuna non tutti, ma una parte) di introiti pubblicitari a Brunello, che quindi oltre a motivi di invidia del pene ha anche solidi motivi venali per attrarre visite e per finire sui giornali. Altro che Magistero e Dottrina …

          Senza denari non si cantano messe ….

          http://publisher.arubamediamarketing.it/ulteriori-informazioni-network-publisher.html
          https://www.google.com/adsense/localized-terms
          http://www.webperformance.it/it/inserzionisti/campagne-performance

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          1. admin

            A maggior ragione risulta imperativo dotarci di strumenti che ci difendano dall’invasiva pervadenza della pubblicità presente su “alcuni” siti… Per esempio Privoxy…. 😉

          2. buddhist

            Quando il contratto prevede un pagamento per pubblicità “pay per view” solitamente si considera la singola visita. Per esempio se io vado su un sito avente questo tipo di spot il contatore del pay per view conta la mia visita, ma se tornassi una seconda volta non vengo conteggiato. Solitamente si fa valere una visita 24 ore (indipendentemente se entro 1-3-1000 volte), ma il guadagno è davvero miserevole (tranne se non sei un sito tipo repubblica, corriere ecc. … che ovviamente ha milioni di accessi ogni giorno)

  2. Sandro Autore articolo

    p.s. piccola lezione per Brunello: ho messo tutti i link a sostegno di quello che dico. Io! Tu, caro Brunello, no. Non citi mai niente. ¡Toma castaña!

    Rispondi
  3. AlbertoB

    Ogni tanto mi domando che gusto ci prova Bruno Volpe a fare il pagliaccio scrivendo pagliacciate… si perchè di questo si tratta , l’esibizione di un clown. Vecchio e solo e triste , ma sempre di un pagliaccio stiamo parlando.
    Ah già , gli introiti pubblicitari dell’impresa commerciale Pontifex.
    Credo che i soldi guadagnati quando ancora qualcuno gli dava un lavoro stiano finendo.

    Rispondi
    1. admin

      quando ancora qualcuno gli dava un lavoro
      Intendi lo zio Pietro, dove Brunello nostro lavorava insieme con una biologa 26enne di cui ci ha raccontato tutto ed il contrario di tutto?

      Rispondi
        1. admin

          Consiglio la lettura delle reazioni all’ultima barzelletta firmata Foxy. Splendido il troll “sergio” che sostiene le idee di Brunello (ed anzi fornisce spiegazioni politiche alle sciagure, contravvenendo alle indicazioni di Brunello che afferma di non buttarla in politica). E splendido invece GiBa che ci fa pubblicità a tappeto… 😀 … Ed il nostro nome resiste fin da questa mattina, segnale di una scarsa attenzione dei moderatori Pontifessi… 😉

          Rispondi
          1. Gianluigi Loi

            ridicoli … ennesima bestemmia sul loro sito … ma i moderatori che fanno? forse se ne deve creare anche uno a Bari (Murat) ? oppure avete ragione tu e admin, le scrivono loro per scagliarsi contro i commentatori e fare un pò di pulizia poliziesca …

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