La faccia tosta…

 

Il Mondo secondo Volpe...

Don Marino: Sono tutti così [i giovani ribelli]. Di fuori sono angeli e di dentro sono demoni, eccellenza. Non sono come noi…
Colombo: …che semo demoni dentro e fori.

da In Nome del Papa Re

 

No no no. Il Nostro ancora inciampa. E inciampa e inciampa e inciampa e inciampa… oh, se inciampa. Iniziamo con una articolo che definire risibile sarebbe poco. In pratica: un busillis molto dialettico e poco logico a cui viene data come soluzione il buttare il bambino con tutta l’acqua. Detto così sembra un tragedia? Lo è: leggete.

Un barcone con circa settanta afgani e pakistani, sabato sera, è naufragato sulle coste brindisine; probabilmente era diretto a Bari. Davanti a vite umane e lutti, bisogna sempre fare un passo indietro e pregare(?). Esattamente quello che non ha fatto il gay gentile Vendola. Puntuale come una cambiale in protesto, ha esordito dicendo che l’evento serva di lezione per una politica dell’accoglienza. Ergo: i morti siano utili per cambiare scelte politiche, come “tirare i morti per la giacchetta“. Vendola, politicamente(?), ha la sensibilità di un avvoltoio.

Allora fatemi capire bene: c’è stato un incidente in mare. Un politico, perché di politico si tratta, dice che questo (l’incidente, la tragedia, ditelo come volete) deve essere di lezione. Ovviamente sottintendendo che così non deve essere più!

Ovviamente ciò non vuole essere una difesa a spada tratta, certo: ammesso e concesso che il significato delle parole del Presidente della Regione Puglia siano quelle riassunte da Brunello, c’è da dire che si poteva essere un po’ meno avventati.

da notare la storia del tirare i morti per la giacchetta: della serie trave e pagliuzza

.Innegabilmente a barche in difficoltà nel mare bisogna dare tutta la doverosa assistenza al fine di prevenire disastri. Questo, oltre che le regole di umanità, lo prevede il codice della navigazione, tuttavia, occorre dire qualche cosa sulle immigrazioni.

E qui inizia il delirio. Visto che però questa vuol essere una disamina a due articoli piuttosto lunghi taglio corto:

  • Manca il lavoro per i locali, le industrie licenziano, spiegateci come gli immigrati possano essere collocati.
  • Inevitabilmente, terminano nelle braccia dei caporali della terra (e dunque in collisione coi locali per i prezzi più bassi di manodopera) o nella criminalità organizzata. Ecco la ragione per la quale diciamo di no agli immigrati che entrino senza regole certe e senza elementi che ne documentino la capacità di sussistenza.
  • inoltre […] la maggior parte di loro, è di religione islamica, spesso inconciliabile ed incompatibile con la nostra civiltà.

Allora fammi capire: si trovano delle persone che, dal punto di vista puramente economico, possono dare reddito; lui controbatte che non c’è abbastanza lavoro, ma dimentica che non si può dar lavoro a qualcuno che cacci; poi si lamenta che quelli che caccia se ne vadano da chi, approfittando del degrado, se ne approfitta anche contro lo Stato; termina infine con l’arringa anti-islamica-a-prescindere non avendo mai nello stesso articolo il perché di tali parole. C’è qualcosa di incredibilmente sbagliato in tutto ciò…

Non a caso esordisce come gran finale una proposta piuttosto utopica e, qui verrebbe da metterci la mano sul fuoco, violante almeno un paio di trattati internazionali sull’immigrazione:

L’unica corretta politica di accoglienza dovrebbe essere gestita da noi italiani presso i paesi di partenza, con appositi uffici, deputati alla ricerca preventiva di un alloggio e di un lavoro; ivi compreso il viaggio gratuto. Solo in questo modo si potrà contrastare la criminalità e l’illegalità.

Ma non era lo Stato sovrano a dover decidere in accordo con gli altri?

Così mi risulta una specie di ambasciata-colonia per l’espatrio in terra natia, cosa di per sé assurda perché ciò implicherebbe che ogni Nazione abbia appezzamenti su ogni luogo da cui si potrebbe partire alla facciaccia della Libertà dei Popoli…

Il prossimo articolo è invece tratto da un sito di cui onestamente m’interessa poco, quel che invece m’interessa è l’autore: tal Enrico Zoffoli. Un tradizionalista sotto mentite spoglie. Basti pensare c’ha contestato implicitamente d’Eresia lo stesso Ratzinger esordendo con un Aristotelico «Per amore della verità!» all’affermazione che avesse scritto i suoi libri per amor di Chiesa. E tra i libri citiamo un’apologia della pena di morte, tra le tante.

Lungi da me il voler fare le pulci a un defunto mi verrebbe da dire che i Nostri se la son scelta bene la fonte. Eh… !

E allora iniziamo. Premessa: visto che però 3/5 buoni dell’articolo sono mero riepilogo della Dottrina Cattolica sulla Regalità di Cristo (cosa di cui Volpe pare non essersene accorto) mi limiterò a citare solo l’inizio e la parte finale, ergo anche se potrà apparire l’analisi non sarà per sommi capi. Ma vediamo questo gioiellino dell’apologetica. Chissà riferito a cosa poi visto che Volpe non ha fin’ad oggi citato notizia alcuna su qualche scandalo all’interno della Chiesa…

«Questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri … » (1 Gv. 2, 18 ss). Dunque, chi confonde la “Chiesa” con gli “uomini di Chiesa” induce ad attribuire a questa le colpe dei suoi membri. In realtà, oggi certi promotori – in alto e in basso – di un ecumenismo a tutti i costi non fanno che deplorare le colpe della Chiesa

Se dalla prima parola si può comprendere lo spirito di un uomo, citando Hagakure, direi che questo delinea un bel tipetto. O sono solo io che ha notato la denigrazione?

preoccupati che questa si riconcili con quanti, nei secoli scorsi, essa avrebbe offeso. Sembra che ebrei, musulmani, protestanti di tutte le sette, greci scismatici di tutti i riti, credenti di tutti i culti, ecc. abbiano molte e grosse pecche da rimproverare alla Chiesa Cattolica: dal nepotismo alla simonia, dall’oscurantismo all’ambizione del potere, dall’ipocrisia alla corruzione dei costumi, dalla cupidigia delle ricchezze alla complicità coi tiranni. Per letterati e storici di tutte le ideologie sono un boccone ghiottissimo particolarmente certi episodi come l’Inquisizione, le Crociate, il caso Galileo e innumerevoli altri, meno noti, ma non meno discussi e incresciosi, la cui responsabilità si fa ricadere sulla Chiesa. Non c’è iniziativa infelice di papi, legati pontifici, cardinali, vescovi, ecc. che non le sia attribuita. La Chiesa sarebbe la prima colpevole di insuccessi diplomatici, riforme fallite, manovre equivoche, disposizioni dissennate, scismi secolari, scandali a non finire.

E veniamo un po’ come se ne esce: dopo tutto questo polverone, tutto questo scandalo, quale sarebbe la genialata che dovrebbe mettere a tacere questi infondatissimi “sospetti”?

L’accusa è grave, e più allarmante è la conclusione che se ne potrebbe trarre a favore dell’ecumenismo più confusionario e malaccorto: la religione professata da una “chiesa tale” non può essere l’unica degna di fede, superiore e preferibile alle altre. Ciascuna è “vera”, sia pure a suo modo; quindi, capace di procurare la salvezza a quanti vi aderiscono, contro il “colonialismo missionario”, altra accusa mossa alla Chiesa Cattolica. Inoltre, si potrebbe persino obiettare che, se in passato questa spesso e gravemente ha errato, si avrebbero tutte le ragioni di temere che per l’avvenire commetta altri e anche peggiori errori; per cui non è affatto affidabile come “Maestra di vita”.

Ok ok, leggo leggo e prendo nota della tesi. Ora le prove…

Con accuse del genere si comprende come un cattolico sprovveduto possa restare profondamente scosso, disarmato. Ma, evidentemente, ignora la natura intima della Chiesa quale essa si è sempre riconosciuta e presentata al mondo. Egli ha sempre creduto che la Chiesa è santa, come ha appreso dall’unanime professione di tutti i “simboli” (cf. D-S 1, 2, 3, 4, 5, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 19, 21, 22, 23, 26, 27, 28, 29, 30, 36, 41, 42, 51, 60, 61, 62, 63, 150, ecc.).

S. Paolo aveva dichiarato che la vera Chiesa di Cristo è «tutta gloriosa, senza macchia, né ruga o alcunché di simile», e quindi «santa e immacolata … », (Ef. 5, 27. D-S 493). Appunto per questo, il Concilio Ecumenico di Vienne, seguendo il solco dei Padri, la ritiene “sposa di Cristo” (coniux Christi), “Chiesa Madre” (unica et immaculata ac virgo sancta mater Ecclesia) (D-S 901).

Quindi una persona è innocente… perché dice di essere innocente! Geniale. O estremamente disturbante.

I Documenti del Magistero pontificio e conciliare non cessano di affermare e spiegare che la Chiesa è il Corpo mistico di cui Cristo è Capo, lo Spirito Santo, l’Anima, i fedeli, i membri. La dicono ripetutamente “Sposa di Cristo”, “regno di Cristo”, “famiglia di Cristo”, “pienezza di Cristo”, “gregge di Cristo”. È “Madre”, “sacramento di salvezza”, “portatrice della Rivelazione”, ecc.

Che prova è? E comunque complimenti per l’autoreferzialità al massimo.

S. Ireneo, ai suoi tempi, aveva già tutto intuito e riassunto quando scriveva: «Nella Chiesa, Dio pose Apostoli, Profeti, Dottori e tutta l’azione dello Spirito, di cui partecipano quanti ricorrono ad essa; mentre se ne privano altri, seguendo una falsa dottrina e vivendo una pessima vita. Dovunque infatti è la Chiesa, ivi è lo Spirito di Dio, e dov’è lo Spirito di Dio, là è pure la Chiesa con la pienezza della grazia ».

Onestamente: a una persona che ragiona con la testa propria non potrebbe importare per niente chi sia Ireneo. Bisognerebbe infatti sapere che l’avere ragione o meno prescinde dalla persona per logica elementare (mettiamo ad esempio che due auctoritas si contraddicessero, come si risolve?)…

Qui inizia il ripasso di teologia. In poche parole: la Vera Chiesa è quella dello Spirito Infuso da Cristo, il resto è umano e la parte dello Spirito è quella migliore, ergo…

Se la vera Chiesa è essenzialmente santa della santità attiva propria della “Sposa di Cristo”; e della santità passiva; partecipata in atto da alcuni, e in potenza da altri, è assurdo ed ingiusto attribuire delle colpe alla “Madre dei Santi”, mentre ad essa spetta tutto il bene che la sua storia ha potuto e potrà registrare.

Come si dice? Ah, già: paraculismo. Non per niente, non me ne vogliate, ma secondo questa logica anche gli stessi Papi che furono, i più vicini a Gesù secondo questa visione, furono per paradosso anche i più lontani Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini (Mc 8,31; Mt 16,21-3) non c’è da stupirsi che queste frasi fossero rivolte a Pietro quindi..

Per altro, se così fosse significa che anche i Giusti che non hanno agito contro la parte corrotta furono colpevoli perché non agirono in azione ma in potenza e parimenti chi scelse nella sua ingenuità i membri colpevoli. Non si pretenderà ovviamente per questo la perfezione da parte degli uomini, ma da parte di un Dio Infallibile che invasa ci si aspetta almeno un po’ di coerenza negli effetti. No?

I peccatori, che essa gesta nel proprio seno, le appartengono soltanto perché – per i soccorsi da lei offerti – si trovano nella privilegiata condizione di potersi ravvedere. Ma, finché si ostinano nel male, essi non riflettono il volto di Cristo, rifiutano il suo amore, si ribellano alle sue leggi, non fanno propria la vita del suo Corpo, rinnegano la Chiesa, la denigrano, provocando il disprezzo e le invettive dei suoi nemici, rendendosi complici della sua tentatademolizione. In breve: le colpe attribuite alla Chiesa sono esclusivamente proprie degli “uomini di Chiesa”, laici e chierici, in basso e in alto. Uomini, detti “di Chiesa”, solo perché appartengono ad essa come tralci secchi e sterili, ancora inseriti nella vite, ma prossimi ad essere recisi e gettati al fuoco.

Ovviamente l’idea che si possa essere fedeli fino al melenso e nel contempo ferrati criminali non è presa neanche in considerazione…

Tipico direi.

In realtà, pur non essendo scismatici né eretici, la loro fede è in via di estinzione, sopraffatta dall’impeto di concupiscenze ereditate da una natura corrotta, alimentate nel terreno di coltura di un mondo dominato dal Maligno e per il quale Gesù non ha pregato (Gv 17, 9).

To’, un’altro appello all’Autorità.

Ma passiamo al dunque, ch’è la parte che più m’ha fatto uscire dai gangheri per la sua faccia tosta:

A loro volta filosofi, storici e letterati, ecc. più si accaniscono a biasimare la Chiesa, più condannano duramente se stessi, perché quel che le rimproverano è precisamente l’origine esclusiva della società di cui essi fanno parte, e della cultura da essi creata.

Le accuse mosse alla Chiesa sono la più rivoltante e vergognosa espressione dell’ipocrisia umana.

Come commentare questa lode all’ignoranza? Come?!

 

Volpe, un consiglio: la prossima volta che vuoi scrivere o citare qualunque cosa fa’ una bella cosa: conta fino a 10 e dopo chiediti se non hai fatto una scemenza.

E ti prego piantala con questa mania per il modernismo: l’ossessione per le cosa non fa mica bene, sa’?

 

Fonti delle supercazzole: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9630-immigrati-ecco-i-danni-del-buonismo-vendola-strumentalizza-le-mortihttp://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/9626-differenza-fra-chiesa-e-uomini-di-chiesa-la-chiesa-e-colpevole

3 pensieri su “La faccia tosta…

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