I PontifeSSi: ne faranno mai una giusta?

All’esterno mostravano una splendida figura, covando nel loro interno il loro cupo pensiero reale

Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto XXIII dell’Inferno

 

Niente, non vuole capire. Non vuole e io non lo costringo. Eppure si sente toccato al punto dai discorsi di questo sito che si premura anche di rispondere. Nel mio modesto caso, e non l’unico per polverone alzato, Volpasten ha fatto quel che gli riesce meglio: ribattere con gli stessi argomenti facendo una magrissima figura.

Lampante il caso di Plotti, ove l’intervistato usa continuamente gli stessi concetti se non le stesse frasi direi quasi formulari usati altre volte dal neo-Maldestro per combattere un non meglio specificato sincretismo (si riferisce a Stanzione o all’idea distorta che ha Foxy del dialogo?).

Ma arriviamo a noi: Volpe cerca disperatamente di svincolarsi dall’accusa di razzismo. Malamente, come al solito:

Papa Benedetto XVI, alla fine del suo viaggio nel Benin, ha detto che la civiltà di un popolo si misura da come tratta gli stranieri. Un’affermazione vera e significativa. Del resto, nella Scrittura, si legge che le tre categorie favorite sono: la vedova, l’orfano e lostraniero, ricordando le traversie e l’umiliazione del popolo ebreo sia a Babilonia che in Egitto. Uno Stato che possa ragionevolmente dichiararsi ed anche apparire umano, ha il dovere di accogliere e dare solidarietà a chi sfugge dal suo Paese per motivi di repressione, di guerra e via discorrendo. Esiste chi, per altro, fugge da un terribile avversario: la fame.

Un inizio lodevole per uno che definisce l’altrui favella come stravagante, ma al solito il succo è un’altro…

Fatta questa premessa, nella quale si ribadisce la necessità di dare solidarietà a chi soffre, occorre analizzare il problema dal versante del popolo che riceve le visite. Per assicurare una degna ospitalità agli immigrati, bisogna realizzare un equilibrio sapiente tra diritti dello straniero e diritti di chi abita in loco. Un falso buonismo, deleterio e poco serio, ha fatto considerare che qualsiasi orda di immigrati vada accolta.

Quindi chi è immigrato non deve avere diritti dello straniero ma sottostare alla legge dello Stato accogliente. Che purtroppo per Foxy riconosce all’immigrato, almeno sulla carta, il diritto d’asilo entro limiti ovvi (nel caso di condannati per reati penali ad esempio c’è l’estradizione, per i perseguitati politici invece questo non vale per rispetto della Carta dei Diritti dell’Uomo). Insomma, non sarò laureato in legge ma Volpe che dovrebbe butta giù delle parole che non si addicono affatto ad un avvocato…

E’ giusto assicurare nell’emergenza le cure e i bisogni, ma bisogna valutare le esigenze dei residenti. Se in uno stato non si trovano sufficienti occasioni di lavoro regolare per i residenti, figurarsi per lo straniero.

Traduco dal vago: gli stranieri ci rubano il lavoro

Patetico? Un po’

Paradossalmente, l’entrata indiscriminata  dei profughi, favorisce organizzazioni malavitose che li sfruttano come animali e li lasciano nella fame più nera.

Da cui la famosa formula xenofoba immigrato = criminale. Eppure mi risulta che non tutti i malavitosi siano stranieri…

In altri casi, quando non trovano un’occupazione decente, giocoforza, gli immigrati si riducono ad assolvere il ruolo di manovalanza della malavita.

Il classico caso di tautologia per allungare il brodo…

Ecco, dunque, che occorre coniugare solidarietà con il rispetto della legalità.

E la pace è guerra e la libertà è schiavitù…

Non vogliamo operare discriminazioni di massa, ma in tanti casi (considerato che la maggioranza dei migranti arriva via terra e non mare), costoro sono rom o zingari.

In poche parole:

Non sono io che sono razzista sono loro che sono neri…

Nessuna preclusione razziale, ma nella loro maggioranza, questi signori fanno poco o nulla per rendersi simpatici agli indigeni, spesso si dedicano al furto, allo scippo ed alla violenza; atti delinquenziali che certamente compiono anche gli italiani.

Una sana politica migratoria, pertanto, deve contemperare queste esigenze: solidarietà e rispetto della legalità, auspicando fermezza  e nessun buonismo, nel reprimere gli atti illeciti dei migranti, quando occorra.

Insomma: far capire a Brunello cos’è la discriminazione è come parlare con un muro di granito. Inutile…

ma finiamo in grande stile: eccovi il concetto che hanno i PontifeSSi di scienza:

“questo Re non é solo della Terra, ma anche dell’Universo. Tutto, infatti, é stato da Lui creato ed ha avuto origine per sua iniziativa, anche se gli uomini sulla terra fanno davvero di tutto per contraddirlo”. Ma la scienza spesso non tollera questa visione: “gli scienziati seri, assolutamente no. Bisogna certamente rispettare il lavoro e il corso della ricerca, ma questa sia in primo luogo rispettosa dell’etica e del diritto naturale. In pratica, ogni investigazionescientifica non potrà mai cozzare o violare quella che é la legge naturale. Gli scienziati parlano di big bang, ma nessuno sa spiegare che cosa ci stava prima e quale mente potrebbe mai aver reso tanto armonioso l’Universo. La bellezza e l’armonia sono fonti del Divino e non dell’umano”.

Insomma: siete liberi di investigare tutto quello che diciamo noi…


Fonte dello sconforto: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9557-stranieri-accoglienza-cristiana-e-legalita risposta a http://pontilex.org/2011/11/la-coerenza-di-volpasten-un-po-piu-indietro/http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/9556-bonicelli-cristo-re-delluniverso-tutto-dipende-da-lui-riconoscere-cristo-centro-della-vita

2 pensieri su “I PontifeSSi: ne faranno mai una giusta?

  1. Sandro Storri

    se non fosse che ormai lo conosco da anni e so che razza di nazista e’ Volpe, da questo ultimo articolo avrei pensato che fosse ubriaco.

    Rispondi
  2. pao

    “Eppure mi risulta che non tutti i malavitosi siano stranieri…”

    Infatti FSM, ad esempio stalker poco sveglio del Murat che si é fatto beccare mentre scriveva insulti sui muri ed imbrattava il citofono di una 26enne con fegati e croci , risulta essere un vile criminale nostrano …
    Oh, chissá perché Bruno Volpe che é di Bari e vive nel quartiere Murat non ci ha ricamato su uno dei suoi leggendari articoli… Mah, non si sa.. no… no … ):D

    Rispondi

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