Il ginecologo cattolico…ha detto sì!

O voi sacri stilisti perdonatemi perchè ho peccato!

Con questa invocazione eccomi a voi nella rubrica del “pettegolezzo omosessualista” per commentare l’n-ima titanica fatica “giornalistica” del nostro amato Cidippino, ovviamente l’n-ima di cui avremmo fatto a meno…

Il Maldestro oggi ha deciso di giocare a Trivial nuova versione (rigorosamente aderente al magistero) e di rispondere alla domanda di moda e costume:” Chi ha inventato il sacro ed immacolato abito da sposa?” Dopo lunga espiazione il Cidippino nazionale ha deciso di avvalersi di siti cattolici conformi al magistero ( indicati, finalmente, nelle note a fine articolo)

per dare l’annosa risposta, di seguito l’orrore in corsivo:

“Non è facile scrivere articoli tutti i giorni da anni, il tutto gratuitamente ed in puro spirito evangelico e nel tentativo di diffusione della Verità.”

Ma nessuno di noi vuole che tu per questo debba ammalarti, magari risparmiati ( e risparmiaci) qualche articolo, magari prendi un ano sabbatico…o magari prendine una decina…

” Come sovente accade, ad ispirare i miei articoli sono dei fatti che vivo in prima persona e che mi lasciano allibito o mi suscitano delle riflessioni. Tempo fa ho partecipato al matrimonio di una mia amica e, come si fa durante pranzi o cene lunghi, ogni tanto ci si reca nel giardino del ristorante di turno per fumare una sigaretta.Così ho fatto anche io che, purtroppo, ogni tanto mi concedo una sigaretta (brutto vizio) e, trovandomi a sfumacchiare con dei compagni di pranzo (un po’ alticci) si è cominciato a discutere delle solite cose ovvero: sei amico dello sposo o della sposa? Sei parente? Come li conosci? Ecc… Per farla breve, eravamo in 5 a fumare di cui 1 amico dello sposo, 1 amico della sposa (io) e 3 ex fidanzati della sposa; il tasso alcolico del gruppo ha fatto si che si degenerasse nella discussione e, i 3 ex, resisi conto della loro “comune esperienza” hanno cominciato a cantare volgarmente: ” .. se prima ero da solo a t**** ed il nome della sposa, adesso siamo in 2 a t**** ed il nome della sposa … ecc….” (t**** sta per fare l’amore, accezione volgare).”

Grazie per la nota esplicativa Cidippino, non ci saremmo mai arrivati, ma tu comunque evita di scriverlo sempre, ricorda i milioni di bambini italiani che leggono PontifeSS 🙂

“Mi sono allontanato con amarezza e dispiacere. Sicuramente i soggetti in questione, oltre ad essere ubriachi fradici adottando un comportamento poco consono a festeggiamenti che dovrebbero essere SACRI, si sono dimostrati dei gran cafoni, ma anche la neo sposa se l’è cercata.

A mio avviso una donna che si rispetti non dovrebbe accumulare cataste di ex fidanzati o perlomeno, dovrebbe avere la maturità di non invitarli al proprio matrimonio, come minimo per una questione di rispetto nei confronti del neo marito che, pur essendo devoto e fedele, potrebbe non essere esente da gelosie, anche riferite ad esperienze pregresse.”

Per la serie se una donna è violentata è colpa sua che si veste indecente, vero Babinix? A questo punto però Cidippino mi pongo un quesito: se la donna fosse stata conforme al suo subalterno ruolo ed avesse condiviso anni di infelicità col fidanzato n°1, sarebbe stata conforme al Magistero? Se sì, il fatto che abbia sposato il fidanzato (n+3), con n tendente…all’inferno lussurioso, è in accordo con la volontà di Dio? Perchè se sì allora è sbagliato il pregresso, se no allora il sacerdote che ha celebrato le nozze è perfido, nel senso che ha perso la fede, è massonicocomunista, nonchè indemoniato…hai chiamato il caro Amorth?

” Ma veniamo al punto dell’articolo ovvero l’abito bianco della sposa partendo da una breve introduzione storica:”

Ecco bravo vediamo dove vuoi andare a parare…

 “Le donne egizie portavano una gonna lunga, ricoperta da una sopraveste trasparente; sul capo un fazzoletto rigato, piegato dietro le orecchie.

Nella Grecia Classica la veste era molto semplice, il peplo per gli uomini e il chitone, una veste più lunga, per le donne. Sopra veniva drappeggiato l’imation o la clamide.

Le donne romane vestivano per lo più come le greche, con tunica e mantello. Il costume maschile richiedeva la tunica e la tipica toga.”

Ma…ma…ma…Cidippinooo!!! Egizie, Greche, Romane??? Stai per caso estendendo qualcosa per te legato al rito del sacremento del matrimonio anche ai PAGANI? no, vero? pensa se ti leggesse Strazy, per fortuna che è in tourneè. Vedi che succede quando ti fai prendere la mano dal copy&paste?

“Nel Medioevo, in Europa, il vestito aveva soprattutto lo scopo di preservare il corpo dal freddo, senza particolari attenzioni all’eleganza. Comparirono però a poco a poco alcuni capi che diventarono tradizionali: la lunga camisa di origine araba, le prime brache (indossate dagli uomini sotto la gonna o la cotta), i berretti delle più varie forme.”

La lunga camisa di origine araba…ma allora sei testardo e diabolicamente perseveri…

“Nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento si stabilizzarono alcune forme tipiche: per gli uomini il farsetto, i calzoni di maglia attillati, i vari copricapi; per le donne un abito lungo, dalla scollatura rotonda, una sopraveste senza maniche, variamente ornata e di diversi colori.Il primo abito bianco da sposa che si documenta è quello della principessa Filippa di Inghilterra nel 1406.”

Appena in tempo… sono andato di corsa a controllare la dati di nascita di Enrico VIII, per questa volta sei salvo…

“La moda rinascimentale era molto fastosa: tipiche tra gli uomini le brache larghe e la giubba con le maniche tagliate per far intravedere la fodera; per le donne una gonna larga, il corpetto sul busto a stecche, la camicia ricamata e la ricca zimarra.

In Italia, le severe disposizioni della Controriforma ispirarono costumi più severi e più semplici: tipico del ‘600 è il severo abito nero ravvivato solo dalla gorgiera, un enorme colletto bianco a pieghe.

Il secolo XVIII rappresentò il culmine dell’eleganza: paniers, redingote, gilet e culottes di seta o raso abbondantemente ornate.

Dopo la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lanciò la linea definita Impero con il bustino a vita alta da cui scende la gonna.

Da allora l’abito da sposa divenne sempre più importante, grazie anche alla Regina Vittoria che lanciò uno stile che prende il suo nome, Vittoriano: vita

stretta con corpetto aderente e gonna ampia con strascico”. [1]”

Giuseppina Bonaparte…ripeto Bonaparte… la Regina Vittoria…anzi Her Majesty the Queen Victoria…Cidippino un articolo proprio catechetico ed apologetico, ma magari accennare o anche ad inventarseli gli usi per l’abito da sposa dei protestanti? Mah…

“Nel XIX nascono molte delle tradizioni relative all’abito da sposa ed al matrimonio, come l’abito lungo bianco simbolo di purezza, il dolce nuziale, il ricevimento, i guanti.”

Non mi convince…facciamo qualche ricerca in merito…” La tradizione dell’abito bianco è stata tramandata sino ad oggi, anche se va precisato che prima del matrimonio della regina Vittoria, era possibile scegliere per il matrimonio qualunque colore, ad eccezione del nero (colore dei funerali) e del rosso (associato alle prostitute). L’errore che si fa oggi è di considerare il colore bordeaux (molto diffuso) come simbolo di peccato. L’unica eccezione era rappresentata dalle spose finlandesi del diciannovesimo secolo, che indossavano abiti scuri o neri. In seguito, si è diffusa la convinzione che la scelta del colore bianco rappresentasse la verginità, benché al colore blu fosse associata la purezza. Attualmente l’abito bianco è inteso semplicemente come la scelta più tradizionale per il matrimonio, e non necessariamente come simbolo di purezza.” (Wikipedia)

“Diciamo, intanto, che l’abito bianco non c’entra direttamente col Sacramento; ma e’ tradizione che la sposa indossi un abito bianco per significare la propria verginità. Il significato dell’abito bianco era ed è particolarmente importante: si voleva che fosse il più bello possibile; lo si trasmetteva di

madre in figlia o comunque lo si custodiva gelosamente in posto d’onore, proprio perché rappresentava la caratteristica del matrimonio conforme alla morale cristiana.”

Come si evince dall’estrapolazione da Wikipedia sopra, la scelta del bianco come colore per l’abito da sposa viene affermata come moda…dalla regina Vittoria, capo all’epoca della CHIESA ANGLICANA SCISMATICA…quindi quale morale cristiana? Sarà diventata morale cristiana dopo, nelle testoline bigottine delle donnine cattolichine… e quindi per osmosi nella testa di qualunque malcapitato che si sia ritrovato ad aver a che fare con la chiesa cattoilica stile PontifeSS…

“Ma ormai l’aspetto spettacolare predomina su quello spirituale ed è raro che quel bianco corrisponda a verginità. Al punto che, oggi, sta prendendo piede una consuetudine, che non saprei dire se buona o malvagia: quella di fare abiti da sposa non più bianchi, bensì bianco panna. In un certo senso è cosa buona, perché la sposa che lo indossa ammette di non meritare l’abito bianco e quindi praticamente di non voler mentire proprio davanti all’altare; ma il fatto che questo sia diventato consuetudine (e praticamente accettato dai parroci) potrebbe essere come dire che quello che interessa non e’ il bel significato, bensì il fatto spettacolare. [2]”

Cidippino, domanda: il sacerdote dovrebbe o meno sposare due persone vestite dignitosamente, ma solo di stracci, dei quali lei vestita arcobaleno perchè è l’unico che ha potuto raccattare?

“Dato che la tradizione è fondamentale e che il Matrimonio è davanti a Dio, non davanti agli uomini, ritengo doveroso che solo la donna vergine, non per vanto, bensì come motivo di ispirazione alle giovani ragazze affinché seguano il buon esempio, abbia diritto ad indossare l’abito bianco.”

Tradizione? Ma tradizione de che? è scritto nel magistero e non ce ne siamo mai accorti? E’ tradizione anche il bacio degli sposi dopo il sì, è giusto scambiarsi peccaminose effusioni davanti all’altare? Mah…perplessità…

il ginecologo cattolico ha detto sì!

 

 

“Concludo, sempre a parer mio, che data l’importanza dell’argomento trattato ed il significato esemplare che dovrebbe avere appunto l’abito da sposa bianco, sarebbe opportuno che il Sacerdote non consenta di indossarlo a donne non vergini, avvalendosi della dovuta consulenza di un ginecologo rigorosamente Cattolico e sottoposto a giuramento.”

E quindi assieme al giuramento di Ippocrate, il medico ginecologo cattolico deve prestare giuramento innanzi al prete, magari superando prima ardue prove di comprovata fede, non comprovato studio, dopo la visita dall’esorcista, la benedizione dell’emerito di turno e soprattutto…di PontifeSS! E perchè no, i rivenditori degli abiti da sposa potrebbero richiedere al medico in questione anche un nulla osta per la vendita dell’abito bianco!

Carletto grazie, grazie di cuore, per questi dieci minuti di sonore risate che mi ha garantito in questa calda e noiosa giornata!

S_Raffaele, powered by Pao 3:)

Di seguito dove leggere la commedia:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/8383-la-chiesa-vieti-labito-bianco-alle-spose-non-vergini-e-un-vilipendio-alla-virtu-della-castita-si-richieda-il-certificato-ad-un-ginecologo-cattolico

50 pensieri su “Il ginecologo cattolico…ha detto sì!

  1. Davide

    Questo pezzo di CdP è un capolavoro.
    Ce la vedo la sposa ad acconsentire alla visita del ginecologo cattolico pur di indossare un abito bianco.
    Carletto: la castità prematrimoniale è un valore anche per gli uomini cattolici..te lo sei scordato??
    Vatti a fumare una sigaretta, vizioso che non riesce a smettere di fumare…e poi dai lezioni di astinenza.

    Rispondi
  2. pao

    Insomma ragazzi.. non é colpa sua!
    Abitava un piano sotto Restivo, era talmente schiappa che non riusciva ad arrampicarsi sui pali della luce blu e li vedeva da sotto, tutti lo snobbano perché é un po´plem plem (eppoi é PESAAANTEEE), é un zitellone bigotto …logico che comparta con noi i suoi sogni proibiti sennó, a parte qualche sigaretta fumata con ubriachi ai matrimoni delle amiche (che si sposano chiunque ma non lui!)… che gli resta?

    Rispondi
    1. pao

      SRAF: Grazie per la nota esplicativa Cidippino, non ci saremmo mai arrivati, ma tu comunque evita di scriverlo sempre, ricorda i milioni di bambini italiani che leggono PontifeSS 🙂

      oh, io ci ho impiegato almeno due minuti buoni a capire che cactus volesse dire “t****”
      se avesse messo “t********” ci sarei arrivata prima! Risparmia anche sulle stelline adesso! (:(

      Rispondi
      1. S_Raffaele

        non è tirchio, come dimostrano i 1000 dati a simone, solo che lui non sa come si scrive perché non sa come si fa 🙂

        Rispondi
  3. Oscar Wilde

    A mio avviso una donna che si rispetti non dovrebbe accumulare cataste di ex fidanzati o perlomeno, dovrebbe…blablabla

    notato che è un pò di tempo che lo dice spesso “a mio avviso”.
    Ma a questo punto: è il magistero che dice che ladonna non vergine non deve vestire di bianco….o è solo una loro fantasia erotica?

    E soprattutto, “chissenefrega?”

    Rispondi
  4. paolo

    Avrei voluto commentare, ma non posso.
    Mi viene in mente una tale serqua di battute da camionista che, se le mettessi per iscritto, vi convincerebbero che io sia una creatura mitologica, col corpo di uomo e la testa di maiale.
    E inoltre la povera sposa non ha colpe, tranne quella di essere amica di Carletto.

    Rispondi
  5. Ale Cr

    Primo: finalmente Carletto ha ammesso di essere un totalmente illibbato ragazzino untra 30enne e quindi finalmente abbiamo capito perchè ancora oggi creda che la vagina faccia pipì (qualche post fa).

    Secondo: vedo e prevedo il nuovo articolo dei pontifessi: un “anatema sit” contro la nuova pubblicità della Sky (“Solo Sky fa miracoli”: calciatori vestiti da apostoli che pescano con le reti palloni da calcio; la Pellegrini che cammina sulle acque ecc…).

    Rispondi
  6. buddhist

    Se come “verginità” si intende l’integrità dell’imene siamo fuori pista. Non tutte le donne hanno lo stesso imene (ci possono essere delle varianti, vedasi “imene cribroso”) e non tutte vengono “sverginate” durante la prima volta… basta fare sport o subire un forte trauma fisico che… zac… si rompe xD

    Rispondi
  7. Droid

    Cito dall’articolo pontilesso:

    “Ma nessuno di noi vuole che tu per questo debba ammalarti, magari risparmiati ( e risparmiaci) qualche articolo, magari prendi un ano sabbatico…o magari prendine una decina…”

    Un ano? Un ano???? Ma dopo che ci ha scritto millemila articoli sulla sodomia e sulle sciagure che provoca andate a consigliargli proprio quello? 🙂 Figuratevi se se ne prende dieci, poi..

    Basta, vi adoro 🙂

    Rispondi
  8. Davide

    Questa svalvolata di CdP, ben si accompagna a quella del compagno di merende Fuchs
    http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/8380-dio-vi-vomitera-signori-tiepidi

    Abstract: C’è un concerto satanico nei pressi di Bari e chi è cattolico deve opporsi. Se non ti opponi, ma dici di credere in Dio, allora sei un tiepido. Se sei tiepido secondo l’apocalisse verrai vomitato. Fine.

    A parte la perla di conoscenza della lingua italiana:

    Noi siamo convinti che quel blasfemo concerto sarà un fiasco, perché i baresi sono maturi, perché non ostante certi vescovi, sanno dove sta la verità, sanno che i dibattiti che seguono ad eventuali atti inconsulti sono aria fritta.

    Non ostante il signor Fuchs sia un ignorante, egli persevera nei suoi scritti pontifessi. E come dice il proverbio tradizionalista: “Errare è umano, ma perseverare è diabilico” e quindi merita un esorcismo.

    Fuchs inoltre non ce la racconta tutta.

    L’apocalisse infatti recita:

    “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!
    Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.”

    Fuch: non sei né carne, né pesce, né caldo, né freddo: sei solo pontifesso e sinceramente non so quale orifizio l’Apocalisse prevede per la tua espulsione. Per ora mi accontento di vederti espulso dalla comunità civile, quel 96% di persone civili tra cattolici, musulmani, ebrei, gay, massoni, comunisti, donne che si sposano con l’abito bianco non vergini che pensano che le tue uscite siano solo pontifesserie. Il restante 4% è “anormale” come te (ano-rmale, come ano-zero, nel senso fuori norma) e quindi un abominio contro natura.

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro

      Che brutto essere vomitati! Io non andrei mai a pranzo con il Dio dell’Apocalisse… non mi piace la gente con la maleducata abitudine di vomitare quello che non gli piace :-/

      Rispondi
  9. Gianfranco Giampietro

    Carlo Di Pietro: ennesima dimostrazione di come si possono scrivere tante cose senza averci prima ben pensato, dandosi così la zappa sui piedi da solo.

    E’ l’articolo stesso di Carlo che documenta il fatto che l’abito da sposa bianco NON è una tradizione consolidata. E infatti non ha nemmeno più di un paio di secoli… oltre al fatto di non nascere affatto in ambito cattolico, anzi… kattoliko.

    Quindi Carlo cerca di richiamare le donne a rispettare una tradizione che c’entra niente con il suo tanto amato “magistero”.

    Altra cosa… da una parte Carlo ammonisce le donne non più vergini a non vestirsi di bianco…
    Poi però, parlando della “tradizione” recente di usare il color panna come riconoscimento del fatto del non poter indossare il bianco, Carlo trova ancora da mugugnare… ma non gli va bene niente insomma !

    Ma la cosa più ridicola di tutte è per me (anzi, a mio avviso) quell’ “avvalendosi della dovuta consulenza di un ginecologo rigorosamente Cattolico”

    Cioè, why ? Perchè un ginecologo di religione diversa è ovviamente un bugiardo la cui professionalità non può essere presa in considerazione? A questo punto si dovrebbe iniziare a discriminare chi esercita la propria professione in base alla propria religione?

    E poi è troppo scomodo andare a cercare ogni volta un ginecologo disposto a perdere tempo per queste cose…

    Io propongo questa idea: la Chiesa nomini dei preti specializzati in ginecologia… dei corsi di ginecologia non possono che far bene al clero… chissà che non diminuisca anche la pedofilia tra i preti a furia di vedere qualcosa di forse più interessante!

    Rispondi
          1. paolo

            O peripatetiche, se vogliamo.
            Forse sono io che sono vessato, ma nell’immagine del ginecologo cattolico che deve esaminare tutte le patate delle sposine per certificarne la verginità ci vedo un bel pò di morboso.
            Carletto, carletto, attento che diventi cieco…

    1. Giux

      allora è lui il vizioso non io… visto che io non fumo sigarette.. e lui si 😀 😀 CDP viziato… e ricordati che ci sono due cose che fumano… se fa freschino 😀
      tu quale sei?

      Rispondi
  10. diego

    trombare
    [trom-bà-re]
    (trómbo)
    A v. tr.
    1 volg. Avere un rapporto sessuale completo, possedere sessualmente

    t**** sta per fare l’amore, accezione volgare).”

    Ah!!! Questa volta è volgare??

    Rispondi
  11. Andrea

    Spiace che un giornalista ignori l’art. 32 della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
    La verginità conservata fino al matrimonio è una cosa onorevole, ma l’obbligo di una visita ginecologica è un insulto al buon gusto.

    Rispondi
    1. admin

      Io aggiungerei anche che non c’è alcun obbligo di sposarsi in Chiesa. Ci si può serenamente sposare, vestiti come meglio si preferisce, in Comune. Senza bisogno di visite mediche o di certificati per poter indossare taluni vestiti. 😀

      Rispondi
    2. diego

      veramente l’art. 32 recita : “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione divina. La legge non può in nessun caso violare le disposizioni aderenti al Sacro Magistero, alla Verità Assoluta, e alla Legge Naturale”

      Fonte: la sacra bibbia pontifessa.

      Rispondi
  12. Andrea ☮ il giullare matto Speaks

    Beh, io non mi limiterei alla sola visita ginecologica…… proporreri pure un’attenta ispezione del cavo orale e una rettoscopia!

    Rispondi
    1. admin

      Già … vuoi mica arrivare al matrimonio “vergine” solo in un senso, senza una approfondita verifica! Allora occorre coinvolgere anche un otorino-laringoiatra cattolico ed un proctologo cattolico! 😀

      Rispondi
      1. admin

        Certo, rettoscopia. ma anche il cavo orale deve essere ben ispezionato… sempre per evitare che tenga il “piede” in due “scarpe” 😉

        Rispondi
          1. admin

            Paolo noi apprezziamo la verginità delle donne. Ma cristianamente anche la verginità dell’uomo. Quindi se la sposa deve sottoporsi a visita medica, allora anche l’uomo si sottoponga a simmetrica visita medica… Solo in spirito di fraterna correzione, ovviamente! 😆

          2. diego

            ma come si fa a controllare la verginità della bocca??? E la verginità del pene??? Basterà una semplice autocertificazione del maschio che non abbia tenuto il ***** in più bo****???

  13. AlbertoB

    Un giorno sono andato al matrimonio di nonsochi , non ho ben presente chi fosse , ma tanto io ai matrimoni ci vado solo per magnare aggratis , ubriacarmi come una scarpa aggratis e magari tacchinare un po’. L’importante comunque è bere e magnare aggratis.
    A metà pranzo ne avevo già ‘du palle come cocomeri , per fortuna il vinello scorreva a fiumi anche perchè lo zio ubbriacone dello sposo continuava a riempirmi il bicchiere.
    Dopo il giro dei primi , lasagne e spaghetti e ravioli , mi son detto : vabbè , voi fate un po’ quello che vi pare , io vado a farmi una canna che qui le cose vanno per le lunghe.
    Arrivo in bagno e c’erano due o tre tizi , mai visti tra l’altro , che si stavano facendo due righe di bamba in allegria lì su lavandino e mi hanno detto :” Ohi bello , ti va una riga?” e io ho risposto “Ma si dai , finito qua poi andiamo fuori che c’ho il fumo , me l’ha portato ieri Mustafà che è tornato dal Marocco giusto l’altro giorno , era andato a portare i soldi alla moglie”.
    Detto fatto , la bamba era super , mi son guardato allo specchio del bagno e c’avevo du pupille che parevano palloni aerostatici.
    Comunque faccio su ‘sta canna e andiamo fuori a svampare , dato che in bagno era arrivato il nonno della sposa che c’aveva problemi alla prostata porello.
    Un po’ il vino , un po’ la bamba e un po’ il fumo… niente , sta di fatto che cominciamo tutti a svarionare , i tizi dicono che son tutti ex fidanzati della sposa e dicono anche che era un puttanone formato famiglia.
    Al che io dico “Vabbè , chemmenefotte , io non so neanche chi è la sposa quindi figuratevi voi. Anzi adesso faccio su un’altra canna perchè quella di prima mica l’ho sentita”.
    Insomma , mentre tiravo su ‘sto joint , tre cartine , super-professionale , dico ai tizi :” Ma.. eppure io da qualche parte ho letto che la sposa per vestire in bianco deve essere vergine. O era lo sposo? Mah… adesso come adesso non so neanche dove ho parcheggiato la macchina , domani se non sono troppo rincoglionito ci guardo”. Allora uno dei tre mi guarda e dice :”Zio fai un po’ quello che ti pare ma fai girare ‘sta canna che ce l’hai in mano da venti minuti ed è pure spenta cazzo!” e giù tutti a ridere. Ero fuori come una capra tibetana.

    Versione riveduta e corretta da AlbertoB.

    Rispondi
    1. diego

      ma immaginate quel poveretto… star lì ad ascoltare quei ragazzi che si raccontavano come si tro******* la sposa e lui ancora vergine per compiacere il signore ad ascoltare tutti quei particolari… e non aver niente da dire, pazienza che non si era tro***** la sposa… ma qualche avventuretta da raccontare…

      Rispondi

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