Carlo Di Pietro: tra menzogna e fantasia – pontifex.roma resta sempre fuori dalla comunione con Roma, e carletto conferma!

Noto intanto che non ho ricevuto risposta sul motivo di tanta pubblicità su pontifex.roma.it. Pubblicità che fa ritenere vi sia un intento più commerciale e lucrativo che non apologetico. Comunque…

Caro Carlo, ho letto il tuo articolo ma vedo che non smetti di fare di tutta l’erba un fascio. Infatti tutti i commenti che tu citi ad indicare la “maleducazione” di pontilex.org, dove alcuni dei cui membri sono a volte un po’ provocatori, appartengono in questo caso ad una sola persona: Sandro Storri. Quindi il ridurre il tutto a Storri è fuorviante. Tieni inoltre presente che tu citi due post, e difficilmente puoi conoscere una persona valutandola da due post…

Mi chiedo però: è più provocatorio ed offensivo scrivere quello che scrive Storri (che nel caso peggiore si limita ad usare espressioni tanto colorite quanto inappropriate) o dire

…dato che tuo figlio è gay, meglio se tu avessi abortito?…

… se una persona pecca è meglio che muoia così non ha più a peccare?…

Il punto è, caro Carlo, che per quanto gravi possanno essere le parole di Storri questi non si prefigge di insegnare nulla a nessuno, non spaccia le sue parole come “i veri insegnamenti della Chiesa”, come “la vera Tradizione”… tu si. Storri parla a titolo esclusivamente personale e senza l’intento di trascinare qualcuno sulla sua – non conosco Storri ma per quel che mi riguarda potrebbe essere solamente una persona un po’ troppo passionale nelle sue esternazioni. Nel caso di pontifex.roma.it, invece, si spacciano le vostre provocazioni come insegnamenti magisteriali con il rischio che qualche persona psicologicamente labile o facilmente influenzabile creda in queste sciocchezze. Renditi conto della gravità di quello che spacciate per Magistero e della possibile influenza che lo stesso può avere sugli altri che a riguardo ne sanno meno di te…

Mi spiace che tu parli solo con me e non con gli altri utenti di pontilex.org giudicandoli non degni di ricevere risposte… questo è a mio avviso un modo sbagliato di proporsi all’altro: se uno è nella verità, non deve temere di dirla a chiunque, poiché la Verità deve essere annunciata fino ai confini della Terra e la Verità regna dove c’è verità e la si persegue. Forse che Gesù ha ritenuto indegne di ricevere il suo messaggio le prostitute? O i pagani? E allora perché, se ti professi suo discepolo, neghi il dialogo a chi lo cerca (fosse anche in modo provocatorio?)? Chi è nella verità, non deve temere nulla… ne avere remore a dialogare con chiunque: poiché se uno che è dalla verità ha paura di dirla o di dialogare su essa… vuol dire che non è dalla parte della verità.

Inoltre caro Carletto pontilex.org non ha mai detto di essere in comunione con Roma (ne credo si cerchi una simile apostrofazione, non la si cerca – e non voglio dire che non ci sia – per il fatto che non è un blog di fede, lì si parla un po’ di tutto, non solo di fede… Anche perché, a parte il sottoscritto, nessun’altro li per quel che ne so parla di religione e di fede…

Ti chiedi come abbia fatto ad accettare di scrivere articoli in un sito …dedito anche all’insulto, che pubblica parolacce nei commenti, vignette blasfeme, fotomontaggi offensivi, pettegolezzi che vanno sul personale, diffamazioni, minacce e addirittura commenti che istigano alla violenza, oltre a commenti gravemente offensivi nei confronti di Sacerdoti e laici impegnati in un cammino di Fede…  Intanto mi risulta difficile comprendere come informazioni offensive che tu ritieni siano pubblicate su pontilex.org siano da te rivelabili seguendo una procedura così complicata come quella che proponi. Se le informazioni sono pubbliche su pontifex.org, perché non possono esserlo anche su pontifex.roma.it? Cosa c’è da nascondere e tenere così celato da richiedere documento di identità, numero di telefono per conoscere tali offese? O forse è solo una scusa per gettare fango, screditare un sito pontilex.org senza dare alcuna prova a riguardo? Se pontilex.org ti ha offeso mostra il loro errore senza remore e senza timore: ma non puoi fare delle accuse e poi non portare pubblicamente le prove: non è corretto!

Di certo in nessuno dei miei articoli trovi parole offensive e per quel che ne so in nessun articolo di pontilex.org si dice qualcosa che sia contrario al Magistero. Se sbaglio ti prego di mostrarmi l’articolo in cui pontilex.org contraddice il Magistero e il punto del Magistero contraddetto. Diversamente le tue sono solo parole al vento…

Come vedi caro Carlo, io chiedo sempre ed esigo documentazione delle affermazioni che una persona fa, poiché solo così può nascere un dialogo serio e scevro da ogni malinteso o tentativo di falsificazione o mistificazione.

Dici il falso quando affermi che quei commenti (quelli di Storri) rappresentano lo stile di pontilex.org poiché, basta che ne leggi qualcun altro e scoprirai come questo linguaggio così colorito e poco ortodosso rappresenti l’eccezione nel sito, non la regola. Fai meno demagogia populista e impara a non falsificare la realtà.

Ti preciso inoltre, caro Carlo (e sono un po’ stanco di ripetere sempre la stessa cosa) che io rappresento solo me stesso e nessun atro.

Ti preciso inoltre che io non sono don Giorgio, tanto è vero che se leggi i miei vecchi articolo sono molto critico verso il comportamento di don Giorgio di cui contesto quanto meno il linguaggio scurrile che definisco “da scaricatore di porto”, quindi anche qui Carlo mio… hai toppato! Tuttavia ti ripeto: non puoi fare di tutta l’erba un fascio… su pontilex parlano tutti, ognuno ha la sua idea più o meno giusta. La bontà delle stesse è data dalla validità della prove che si esibisce a loro corredo e dalla ragionevolezza delle tesi, non certo dal nome di chi le pronuncia.

Veniamo ora al contenuto della mail di Carletto. Miei commenti in rosso

Tutto ciò depone palesemente a sfavore della credibilità del sig. Simone, dato che:

1) i massoni sono scomunicati dalla Chiesa, leggasi “Humanum Genus” di Papa Leone XIII, datata 20 aprile 1884 [4], il Codice di Diritto Canonico del 1917 e non ultima la dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 26 Novembre del 1983 [5]

La mia credibilità non è assolutamente intaccata: lo sarebbe se dimostri l’errore delle mie tesi, non certo per il fatto che scrivo su un sito che a te risulta essere guidato da massoni (Gesù mangiava in casa di pubblicani, o parlava con le prostitute… dice qualcosa questo sulla validità del suo messaggio… – senza offesa per gli amici di pontilex.org, era solo un esempio senza alcun intento comparativo). Guarda al contenuto delle cose, non alla loro apparenza: impara ad essere meno superficiale e populista… a lungo andare la gente si stanca e perdi – se mai ne avessi ancora – di credibilità.

2) gli attivisti gay sono ipso facto contrari alla Chiesa, in quanto sia il Catechismo di San Pio V [6], che il Catechismo di San Pio X [7] annoverano la pratica omosessuale, propagandata appunto dagli attivisti gay, nell’ambito dei 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio e, a livello di gravità, collocano il vizio impuro contro natura al secondo posto, meno grave solamente dell’omicidio volontario.

In epoca più recente, il 1° ottobre 1986 a Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, approvò la seguente lettera sull’omosessualità dichiarando: ” […] Di conseguenza questa Congregazione ha ritenuto il problema così grave e diffuso da giustificare la presente Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali, indirizzata a tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica. […]Solo all’interno di questo contesto, si può dunque comprendere con chiarezza in che senso il fenomeno dell’omosessualità, con le sue molteplici dimensioni e con i suoi effetti sulla società e sulla vita ecclesiale, sia un problema che riguarda propriamente la preoccupazione pastorale della Chiesa. Pertanto dai suoi ministri si richiede studio attento, impegno concreto e riflessione onesta, teologicamente equilibrata. […]Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata. Pertanto coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l’attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un’opzione moralmente accettabile”. [8]

Carletto però permettimi: non puoi scrivere una marea di articolo sul fatto che GPII sia un papa eretico, elencare 101 sue eresie (di cui aspetto ancora spiegazione – da te promessa e a cui non hai mai dato seguito) e poi, quando ti fa comodo, citare GPII con una tranquillità disarmante: UN PO’ DI COERENZA PER PIACERE!

Quelli che tu ancora chiami ..peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio… sono stati definiti, dal nuovo Catechismo …peccati che gridano verso il cielo… per una maggior aderenza alla Scrittura da cui sono presi. Infatti gridano verso il cielo: il sangue di Abele (Cf Gen 4,10); il peccato dei Sodomiti (Cf Gen 18,20; Gen 19,13); il lamento del popolo oppresso in Egitto (Cf Es 3,7-10): il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano (Cf Es 22,20-22); l’ingiustizia verso il salariato (Cf Dt 24,14-15; Gc 5,4). Ti inviterei ad utilizzare la versione attuale del Catechismo della Chiesa Cattolica: se è stata fatta la nuova versione e se ti ritieni aderente al Magistero di Santa Romana Chiesa sei chiamato a seguire i testi ufficiali e più “aggiornati” (il termine è brutto ma prendilo nel senso giusto).

Detto questo: in quale mia frase trovi che ci sia contraddizione con quanto sopra riportato? Io ti ho solo detto: non sei credibile perché dici che l’omosessualità è una malattia e la Chiesa NON HA MAI DETTO  che l’omosessualità è una malattia. E qui dimostri, ancora una volta, che ho ragione e che il falso sei tu e il tuo sito. Infatti non mi citi il testo in cui tu sostieni la Chiesa dica questa cosa…

Giusto per la cronaca, in quel documento al punto 10 c’è anche scritto: Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni.

Tu e il tuo sito ritenete di essere stati aderenti a questo dettame? Non puoi prendere il documento solo nel pezzo che ti fa piacere e dimenticare tutto il resto… Questa è scorrettezza intellettuale!

Un Cattolico che si rispetti, se non a scopo di correzione fraterna e mai di connivenza, ha l’obbligo di non avallare, né schierarsi con pubblici peccatori, dato che “il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all’amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell’uomo e attenta alla solidarietà umana. È stato anche definito una parola, un atto o un desiderio contrari alla Legge eterna “.

Non bisogna schierarsi con pubblici peccatori dici… eppure Gesù l’ha fatto: con l’adultera non ha forse preso le sue difese in pubblico? Chi è senza peccato scagli per primo una pietra contro di lei… e se ne andaro tutti partendo dai più anziani… Non è questione di schierarsi con i peccatori o meno: anche perché se non dovessimo schierarci con i peccatori (la differenza tra pubblico e privato è davvero biasimevole: un peccato che tu lo faccia alla luce del sole o nascosto nell’ombra, sempre peccato resta) non ci schiereremmo con nessuno: tu che forse stai studiano teologia (almeno così mi pare di avere letto) saprai o imparerai che il solo giusto è uno solo, Gesù Cristo, tutti gli altri, santi compresi, sono poveri peccatori  bisognosi della Sua misericordia per salvarsi. Ci ricorda Proverbi che … i giusti peccano sette volte al giorno… (e tu da studente di teologia dovresti ben sapere come il sette indichi, nella numerologia biblica, la totalità, la completezza). Per cui, nessuno di noi è esente dal peccato e ognuno di noi è peccatore. A volte addirittura i peccati che ci appaiono più gravi sono in realtà i meno gravi (ricorda che ti ho detto di tener presente i vari parametri per valutare la gravità di un peccato e di non giudicarlo a prescindere: deliberato consenso, piena avvertenza, etc.). Ricorda cosa disse Gesù ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: i pubblicani e le prostitute vi passeranno innanzi nel regno dei cieli…

Ed ancora:  “il peccato è un’offesa a Dio: « Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto » (Sal 51,6). Il peccato si erge contro l’amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare « come Dio » (Gn 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è «amore di sé fino al disprezzo di Dio». Per tale orgogliosa esaltazione di sé, il peccato è diametralmente opposto all’obbedienza di Gesù, che realizza la salvezza.” Catechismo della Chiesa Cattolica – PARTE TERZA LA VITA IN CRISTO [9]

Non capisco questa tua teologia spiccia sulla natura del peccato ma comunque…

Mi dispiace vedere che quanto di fa comodo utilizzi il Catechismo della Chiesa Cattolica attuale, e quando invece non ti fa comodo usi versioni precedenti. Io ho l’abitudine di usare sempre ed un solo testo come riferimento principale (possibilmente il più recente – se l’hanno aggiornato non credi ci sia un motivo?) ed altri come eventuali approfondimenti e comparazioni. Non mi appartiene e trovo offensiva ed intellettualmente scorretta la tua politica di saltare di qua e di la a seconda della tua convenienza. Il Catechismo attuale o lo accetti per la sua interessa o non lo accetti: questo “acquisto a blocchi” è quanto di più relativistico che conosca.

Mi piace il tuo citare il salmo 51… se vai avanti nella lettura troverai anche scritto

…poiché se offri olocausto tu non lo accetti

uno spirito contrito è sacrificio gradito a Dio

un cuore affranto ed umiliato tu o Dio non disprezzi…

Tienilo presente che può tornarti utile

E’ altrettanto fondamentale ricordare che “il peccato mortale distrugge la carità nel cuore dell’uomo a causa di una violazione grave della Legge di Dio; distoglie l’uomo da Dio, che è il suo fine ultimo e la sua beatitudine, preferendo a lui un bene inferiore” , appunto ciò che fanno gli attivisti gay ed i massoni. [9]

Queste conseguenze che tu citi riguardano ogni persona che commette peccati gravi, a prescindere dal loro orientamento sessuale.

Sul peccato potremmo scrivere per giorni, ma in questa sede ci limiteremo a ricordare al sig. Simone ed ai lettori che nell’ambito dei peccati rientra anche quello di omissione, che è gravissimo.

E cosa avrei omesso di dire io, secondo te? La menzogna, giusto per inciso, è ben più grave dell’omissione poiché essa non è reticente ma è falsa, non omette, ma dice una cosa quando in realtà è tutt’altro.

I peccati possono essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto umano, oppure secondo le virtù alle quali si oppongono, per eccesso o per difetto, oppure secondo i comandamenti cui si oppongono. Si possono anche suddividere a seconda che riguardino Dio, il prossimo o se stessi; si possono distinguere in peccati spirituali e carnali, o ancora in peccati di pensiero, di parola, di azione e di omissione. [9]

La tassionomia dei peccati, per quanto possa essere “interessante” (nel senso che ti dà l’apparenza di sapere quel che dici), ai fini pratici è poco rilevante…

La Chiesa Cattolica, essendo stata fondata da Cristo Signore per portare la salvezza a tutti gli uomini, ed essendo perciò spinta dall’obbligo di diffondere il messaggio evangelico, ritiene suo dovere servirsi anche degli strumenti di comunicazione sociale per predicare l’annuncio di questa salvezza […] Così pure è dovere dei sacri pastori istruire e guidare i fedeli perché essi, anche con l’aiuto di questi strumenti, perseguano la salvezza e perfezione propria e di tutta la famiglia umana. Peraltro è compito anzitutto dei laici animare di valori umani e cristiani tali strumenti, affinché rispondano pienamente alla grande attesa dell’umanità e ai disegni di Dio.

Invitiamo pertanto il sig. Simone, per il bene della sua anima, a volersi relazionare con il sito Pontilex.org con intenti correttivi e non di pubblico avallo e sostegno dei loro articoli ispirati al peccato e ben evidenti, altrimenti sarà colpevole dinanzi a Dio doppiamente, perché scandalizza le anime degli umili e non si fa maestro di vita.

In quale dei miei articolo ho per caso avallato quello che tu dici? Chi scandalizza non sono certo io (che annuncio quello che la Chiesa scrive e nulla di più)… chi scandalizza sei tu che manipoli i documenti magisteriali, li ignori per servirti di quelli che dicono ciò che vuoi, li accetti a blocchi, a pezzi a seconda della tua convenienza (prendi la Nostra Aetate in cui si dice esplicitamente che gli ebrei non sono deicidi: documenti da te ignorato, prendi la Mulieris Dignitatem sul ruolo della donna da te ignorato, etc.), spacci per vere notizie che ad oggi non sei neanc’ora riuscito a provare (omosessualità=malattia) E poi sarei io quello che scandalizza… Se io mento… tu dovresti aver ragione: trovami un passo del Magistero in cui si dice …l’omosessualità è una malattia… oppure …gli omosessuali sono indemoniati… oppure …se tuo figlio è gay avresti fatto meglio ad abortire… oppure …se tuo figlio fa tanti peccati prega che muoia così non ne fa più… Questo è ciò che io ti contesto: se non mi dai prove che la Chiesa dice questo, io ho ragione e tu hai torto, io difendo la verità e tu menti, e tu dai scandalo! E GUAI A COLUI CHE DÀ SCANDALO… RICORDI?

A questo punto qualche contestatore potrebbe dirci: ma anche Gesù perdonò Maria che era una peccatrice incallita?

Certo, però come si evince da (Luca 7, 36-38) ” 36 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.” Ed ancora (Luca 7, 47-50) “47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?». 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!»”. [11]

Maria fu perdonata perché aveva tanto amato, ma non il peccato come aveva fatto in precedenza, bensì aveva amato in quel momento Cristo, difatti, Gesù le disse “la tua Fede ti ha salvata”. Inutile specificare che per Fede Gesù intende la comprensione da parte di Maria della gravità peccato, il riconoscimento del bene (ovvero Gesù) ed il proposito di non peccare più, quindi di dedicarsi alla pratica delle virtù, dando il buon esempio e seguendo il Maestro. [12]

Però secondo la tua logica avremmo dovuto pregare o sperare che la Maddalena morisse così non avrebbe più peccato e quindi non avrebbe potuto poi essere perdonata e ricominciare la sua nuova vita… Io non ho mai detto che non serva una conversione del cuore (serve a tutti quella, senza distinzione) ma solo che …i tempi e i modi in cui questa avverrà questa conversione li sa solo il Signore… e di certo non sta a noi pregare perché una persona muoia al fine di farla peccare meno (cosa cristianamente inaccettabile –  con che autorità poi noi potremmo permetterci di farlo? siamo forse meno peccatori? io sicuramente no, non so te carletto!)… rileggiti ciò che ho scritto circa la vicenda di Paul Claudel e poi ne riparliamo… quante maddalene ci sono ora in giro… e quante sono attese dal Signore? Quante samaritane ci sono in giro… e quante sono attese dal Signore al pozzo di Sicar? Tu vorresti che queste peccatrici si convertissero entro domani se no… che crepassero… ma non è così che funziona: RILEGGITI LA PARABOLA DEL LAVORATORE DELL’ULTIMA ORA, E POI NE RIPARLIAMO!

Veniamo all’articolo del sig. Simone intitolato “Ecco perché pontifex.roma.it non è in comunione con la Chiesa Cattolica (Magistero alla mano)” [13]

In sostanza, l’articolo del sig. Simone, colluso con massoni ed attivisti gay quindi poco credibile dal punto di vista del buon Cattolico, tende a smontare mediocremente la credibilità delle affermazioni di Pontifex.Roma in materia di Magistero ma, come già gli ho dimostrato in passato [2], purtroppo si sbaglia … e lui non se ne fa una ragione!

Che sia colluso con massoni ed attivisti gay è una tua idea, del tutto personale, destituita di ogni fondamento, spero leggendo sotto ci sia qualcosa di più interessante. Riguardo alla smentita, caro mio non hai smentito nulla: ti ho chiesto: dimmi il passo in cui c’è scritto che la Chiesa dice gay=malato… pensa che sono ancora qui che lo aspetto. Ti ho chiesto: dimmi il passo in cui la Chiesa dice meglio morire giovani che peccare tanto… pensa che sono ancora qui che lo aspetto : NON HAI SMENTITO ASSOLUTAMENTE NULLA!

Oltre ad errare, il sig. Simone si dimostra quindi notevolmente superbo (perseverando in un nuovo errore). Come ci insegna San Tommaso la superbia è la radice di tutti i mali e, come ci insegna la Scrittura: “quali sono le conseguenze della maledizione di Dio contro il superbo, che egli detesta e abbandona? San Paolo, parlando dei filosofi perduti dalla loro superbia, dice: «Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi» (Rm 1, 24). Eccoli decaduti, degradati, ridotti al livello di animali che seguono gli istinti. Per usare i termini dell’Apostolo, il superbo diventa «animalis homo» incapace di percepire ciò che appartiene allo Spirito di Dio (cf. 1 Cor 2, 14)”. [14]

Vabbhè… potrei girarti la stessa osservazione per quanto sopra: tu sei il superbo, non io… ma sono poco avvezzo a questi attacchi: in genere vado alla sostanza dei fatti e non giro intorno ai discorsi come mi sembra stia facendo tu.

Veniamo alle fallaci teorie secondo cui Pontifex.Roma non sarebbe in comunione con la Chiesa Cattolica:

1) Il sig. Simone dice:

Perché un sito in cui si va ben oltre il diritto di avere delle riserve sulla beatificazione di un pontefice, ma lo dichiara addirittura eretico, all’inferno (non si sa bene poi con quale autorità si pronuncino parole tanto gravi) oltre che apostrofarlo con epiteti tanto canzonatori quanto offensivi quali “menestrello” o “gigione da palco” non può essere in comunione con la Chiesa Cattolica;

Risposta di Pontifex.Roma:

Precisando che al momento non è più presente nella Congregazione per le Cause dei Santi la figura dell’ Advocatus diaboli  [15], istituita da Papa Sisto V nel 1587, perché eliminata da Giovanni Paolo II nel 1983 con la costituzione apostolica “Divinus perfectionis magister” [16].

Precisando che i predecessori di Giovanni Paolo II nel ‘900 si erano limitati a sole 98 Canonizzazioni, appunto perché l’Advocatus diaboli  [15] sovente interveniva bloccandone di fatto le cause, mentre Giovanni Paolo II ebbe una sorta di carta bianca proclamando addirittura 500 Santi (su cui non discutiamo) e 1300 Beati (circa).

Precisando che la beatificazione è un atto diocesano con cui il Sommo Pontefice concede il permesso di rendere un culto pubblico al beatificato, in alcune parti della Chiesa, fino a che il beato sia canonizzato. Questo atto dunque non è un precetto; è un atto temporaneo e non definitivo; è riformabile. La beatificazione si riduce a permettere il culto. L’atto di beatificazione non enuncia direttamente né la glorificazione né le virtù eroiche del servo di Dio beatificato. [17]

FALSO: forse non conosci bene i passi per la beatificazione e la canonizzazione ma uno beato lo divento solo dopo che si sono pronunciate l’eroicità delle virtù del servo di Dio (e in quel momento il candidato diventa venerabile, poi seguono altri passaggi che possono portare prima alla beatificazione e poi alla canonizzazione)… ma non possiamo dialogare se sei così ignorante, Carlo, perdonami…

E’ doveroso diritto di Religiosi e Cattolici il poter analizzare se effettivamente sussistano i presupposti per una beatificazione. Questo non vuol dire che non la si riconosca, assolutamente, ma che è giusto sollevare dubbi.

Un conto è dire “ho dei dubbi”, un altro è dire “il papa è eretico”. E’ questo ciò che io ti contesto, non che tu abbia dei dubbi sulla sua beatificazione, ma sul fatto che tu elenchi (non si capisce a quale titolo e sulla base di quali studi) 101 eresie di GPII e contesti il Magistero ordinario della Chiesa, tu che non hai neppure un titolo in scienze religiose. Ma come ti permetti?

Su Pontifex.Roma, basta fare una ricerca digitando “Giovanni Paolo II” [18] o “Karol Wojtyla” [19] per imbattersi in più di 500 articoli, di cui 40 parlano della controversa beatificazione (solo in spirito di legittima analisi critica) ed i restanti 460 circa, presentano solo parole di gioia e di gratitudine nei confronti del defunto Papa.

Cos’è avete una personalità doppia? Come si può essere grati e avere sentimenti di gioia per un papa eretico? Suvvia carletto: di nuovo, un po’ di coerenza. Non puoi dare un colpo al cerchio ed uno alla botte…

Giusto per la cronaca gli articolo del link da te posto non sono 500 ma 290 in tutto (sono pure numeati: 200 per GPII e 90 per Woityla… non si può essere così spudorati nel mentire). E ti assicuro che NON NE HO TROVATO UNO, almeno dal titolo, che avesse parole di ammirazione, gioia  e gratitudine da parte vostra nei confronti del papa. Se sbaglio correggimi. Carlo: ora io sono qui che perdo il mio tempo e ti scrivo ma mi sento davvero preso in giro che menti in modo così spudorato e in cose così banali.

Se è vero che in 2 occasioni sono presenti termini quali “menestrello” o “gigione da palco” vanno ricondotti all’articolo, al fine di valutarne l’ironicità tipica dell’editorialista che ne è autore.

L’editorialista è Bruno Volpe (che per quel che ne so non è avvezzo a ironie varie – fermo il fatto che simili forme di ironia sono del tutto fuori luogo e fermamente censurabili – qui l’articolo per tuo riscontro http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5826-giovanni-paolo-ii-e-i-cortigiani). Ma possiamo anche parlare del titolo: “Parole e opere di Giovanni Paolo II lontane chilometri dalla Dottrina ufficiale della Chiesa”. Dai Carlo, un po’ di serietà…

E’ anche vero, però, che sulla figura di Giovanni Paolo II troverà centinaia di autorevoli testimonianze in cui sono espresse migliaia di belle parole e grandi complimenti.

Mi spieghi come è possibile che prima lo elogiate e poi lo insultiate? Tanti complimenti ad un papa eretico? Delle due una: o GPII è eretico e voi che lo sostenete siete eretici come lui, oppure avete scritto che è eretico solo per fare polverone, per farvi notare ben sapendo che alla fine neppure voi ci credete. Ma tu, Carlo, GPII lo ammiri o lo disprezzi? Tertium non datur

Si può accusare un sito di non essere in comunione con la Chiesa Cattolica per 2 termini?

Ti assicuro che sul tuo sito c’è ben di più di 2 termini… basterebbero 101 eresie… e diversi altri epiteti… ho messo quelli perché me li ricordavo ma se cerchi troverai moooolto di più… ma tu sei o no il webmaster nonché co-direttore di pontifex.roma.it?

Ed ancora, lei che ha studiato, come mai nel “bollettino ufficiale di quella fatidica giornata del 14 Maggio 1999” [20] in cui Giovanni Paolo II baciò il Corano, quindi fu apostata in quell’occasione, qualche membro della Sala Stampa Vaticana fece sparire tutti i riferimenti sull’accaduto? E come mai fece sempre sparire nomi e cognomi dei delegati islamici presenti in udienza privata dal Papa?

Io so di teologia, non mi occupo delle pubbliche relazioni della Sala Stampa vaticana… hai provato a chiedere a loro il motivo di tale assenza?

Qualche dubbio è legittimo, dunque non si tratta di nostri giudizi temerari, bensì di fondati sospetti che è giusto denunciare.

In merito alle altre sue precisazioni, forse fa riferimento ad una serie di articoli inviatici dal Sac. Teologo Ex Agente Segreto Vaticano Don Luigi Villa che, come facciamo con tanti altri gentilissimi Teologi, sono stati volentieri letti, analizzati e pubblicati.

Dubito pubblichereste mai testi di p. Raniero Cantalamessa, o di mons. Bruno Forte… quindi non dimostrare tutta questa apertura… pubblichi solo quello che ti fa comodo e che “fa scandalo” forse più per servire un bisogno di visibilità che non quello di fare onore alla verità.

Sarà forse eretico anche lo stimatissimo amico vaticanista de “La Stampa” Giacomo Galeazzi che ha pubblicato ultimamente il testo “Wojtyla segreto” [21] in cui è presente una controinchiesta ben più dura di quella pubblicata da noi? A noi sembra che gran parte della Gerarchia Cattolica abbia apprezzato il testo.

Se l’hanno apprezzato vorrei vedere qualche commento di qualche esponente di questa “gran parte della gerarchia cattolica” e poi permettimi… tu ti permetti di dichiarare eretico un papa… perché io non posso dichiarare eretico un semplice laico quale è il sig. Galeazzi?

***

2) Il sig. Simone dice:

Perché un sito in cui si dichiara eretico un concilio, il Vaticano II, o lo si denigra non può essere in comunione con la Chiesa Cattolica (cfr. “Se il vero obiettivo è il Concilio […] sappiano che senza accettarlo resteranno fuori dalla Chiesa” Card. Saraiva Martins – la frase era riferita ai lefebvriani ma quello che mi interessa far notare è il senso della frase)

Risposta di Pontifex.Roma:

In quanto meramente pastorale e non dogmatico, Pontifex.Roma non denigra il Concilio Vaticano II [22], anzi, lo esalta e lo considera una roccaforte della Fede, tuttavia opinabile in qualche suo documento. Ciò che Pontifex.Roma condanna è l’applicazione pratica delle norme liturgiche previste dal Concilio Vaticano II ed il conseguente degrado che, causa abusi liturgici, eccessivo permissivismo dei Vescovi e personalità “esuberanti” di alcuni sacerdoti e laici, ha trasformato la Santa Messa, in taluni casi, in un incontro umanista snaturandone il significato dell’Estremo Sacrificio che ivi si Celebra.

In merito alle presunte dichiarazioni del Card. Saraiva Martins [23], nostro caro amico, ci sembra che lei abbia capito male. Le ricordiamo che José Saraiva Martins, elevato al rango di cardinale da Papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 21 febbraio 2001, è stato Prefetto della Congregazione per le cause dei santi fino al 9 luglio 2008, giorno in cui gli è succeduto mons. Angelo Amato. È inoltre membro della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, della Congregazione per i vescovi, del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari e del Consiglio Speciale per l’Europa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

Sarà leggermente più competente in materia di Fede Sua Eminenza Martins di lei, caro sig. Simone?

Non ho capito il senso della precisazione circa il ruolo curiale ricoperto da Martins che hai precisato… se me lo spieghi meglio te ne sarei grato…  Quelle sono le parole del Card. Martins che credo siano abbastanza esplicite e per nulla equivocabili. Non puoi dirmi nella stessa frase che il Vaticano II è stato una roccaforte della fede e dirmi allo stesso… opinabile in qualche suo documento: di nuovo, come è possibile?

In relazione al fatto che il Concilio Vaticano II sia stato un mero concilio pastorale e non dogmatico, ho qualche riserba, non fosse altro per il fatto che la Dei Verbum è una costituzione dogmatica, la Lumen Gentium pure… è vero non sono stati pronunciati dogmi ma è comunque un Concilio Ecumenico che la Chiesa nella sua millenaria tradizione ha sempre ritenuto godere di infallibilià (datti un’occhiata alla storia della Chiesa e vedrai che chi andava contro ciò che dichiarava un concilio era sempre dichiarato successivamente eretico…). Quando poi tu scrivi Ciò che Pontifex.Roma condanna è l’applicazione pratica delle norme liturgiche previste dal Concilio Vaticano II ed il conseguente degrado che, causa abusi liturgici, eccessivo permissivismo dei Vescovi e personalità “esuberanti” di alcuni sacerdoti e laici, ha trasformato la Santa Messa, in taluni casi, in un incontro umanista snaturandone il significato dell’Estremo Sacrificio che ivi si Celebra. dici che la colpa non è del Concilio ma di chi non ha sorvegliato sulle stravaganze che si sono poste in essere… e questo è cosa ben diversa dal dire che il Vaticano II ha prodotto frutti satanici… avresti dovuto dire: il Vaticano II è stato applicato male…  ma la tua obiezione non è su una parte del Vaticano II o sulla sua male interpretazione ma proprio sul Concilio e ciò che esso ha decretato. Giusto per la cronaca la vostra avversità non riguarda solo l’aspetto liturgia ma anche il rapporto con le altre religioni (vedi Nostra Aetate e il discorso ebrei deicidi…). Carletto ti arrampichi sugli specchi in modo maldestro… VOI IL VATICANO II LO RESPINGETE ECCOME!

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3) Il sig. Simone dice:

Perché un sito che spaccia per membri in comunione con la Chiesa la fraternità San Pio X (quando il Papa stesso ha scritto che non lo sono) non possono essere in comunione con la Chiesa Cattolica (cfr. motu proprio “Ecclesiae unitatem” di Benedetto XVI)

Risposta di Pontifex.Roma:

Pontifex.Roma non spaccia per membri in comunione con la Chiesa la Fraternità San Pio X [24] perché non è vero. Pontifex.Roma in spirito ecumenico, ospita anche interviste a taluni stimatissimi membri della Fraternità che, come sottolineato dal Santo Padre nel motu proprio “Ecclesiae unitatem”, non certo operano per il male delle anime. (in che punto lo precisa, scusa? – ma visto che sei così avvezzo a mettere riferimenti a piè di pagina, mettili per cose utili, non per cretinate, dai su…)

Pontifex.Roma è ben consapevole che tuttora sussistono dei grossi ostacoli, dovuti al non riconoscimento della validità del Concilio Vaticano II da parte dei Lefebvriani, che così facendo ne impediscono la piena comunione con Roma. (mi rallegro nel vedere che ne prendi atto)

E’ bene ribadire, però, che la Fraternità è attualmente guidata da Bernard Fellay, 50 anni, svizzero, uno dei quattro vescovi ordinati da Lefebvre nel 1988 a cui il 21 gennaio 2009 è stata revocata la scomunica. (La revoca della scomunica non implica che ci sia comunione con Roma: gli ebrei o i buddisti non sono scomunicati, eppure non vi è comunione con Roma)

E’ opportuno ricordare che i responsabili della Fraternità San Pio X, Bernard Fellay e padre Franz Schmidberger, erano stati ricevuti in udienza da Benedetto XVI, il 29 agosto 2005, nella Villa Pontificia di Castel Gandolfo. Al termine dell’udienza, un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede aveva segnalato che essa era avvenuta “in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione”. [25]

Perché quindi negare ospitalità su Pontifex.Roma ai membri della Fraternità San Pio X, se anche il Santo Padre li accoglie “in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione”. [25] ???

Rileggiti qui: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/6401-don-stanzione-non-e-un-bugiardo-siete-voi-che-ignorate-la-verita-ignoranti-altro-attacco-del-sito-razzista-anticattolico-e-blasfemo-contro-pontifexroma e qui http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/6391-mons-lefebvre-e-labito-ecclesiastico dove don Stanzione, tuo direttore spirituale dice: Il solito sito omosessualista  anticattolico di quattro gatti presuntuosi che scimmiotta Pontifex con il suo odio quotidiano anticristiano pensa di offenderci definendoci Lefebvriani e non cattolici, dimenticando nella loro ignoranza invincibile che i seguaci di mons. Lefebvre sono cattolici a tutti gli effetti

Non è che hai problemi di alteriosclerosi carletto mio?

Detto questo… se date la parola alla fraterità San Pio X, perché il Papa li accoglie “in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione”… perché non dare spazio anche agli ebrei, anche loro il papa li accoglie “in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione”… date spazio pure a loro allora, no? Dai Carletto, non scherzare su cose serie… ANCHE QUI AVETE SPACCIATO PER VERE COSE FALSE, AVETE DATO SCANDALO!

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4) Il sig. Simone dice:

Perchè un sito in cui si preferisce … che una persona muoia in modo che faccia meno peccati … è fuori (ma di brutto) dalla Chiesa Cattolica (cfr. mah … tutto, qualsiasi testo, libro, rivista, giornaletto approvato dalla Chiesa, il Signore dice  …io non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva … pontifex.roma dice … io voglio la morte del peccatore cosi non pecca più …)

Risposta di Pontifex.Roma:

Perché, come ci insegna il Santo Padre Benedetto nella sua Regola: Concludendo così le sue parole, il Signore attende che ogni giorno noi rispondiamo coi fatti alle sue sante esortazioni. Ed è appunto per emendarci dai nostri vizi che ci vengono concessi in proroga i giorni di questa vita, secondo il detto dell’apostolo: «Non sai che la pazienza di Dio ti spinge alla conversione?» (Rm 2,4). E dov’è che si parla di pregare per far morire il peccatore scusa?

Tuttavia, gli Evangelisti Matteo (18,6), Marco (9,42) e Luca (17,2) ci insegnano, in ordine, che Gesù disse [26]:

“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.”

“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.”

“È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.”

Cosa significa questo che, nella fattispecie dell’esempio da lei riportato che è riferito al sig. Vendola, finanche Gesù (quasi “esasperato”) insegna che il peccatore che non vuol guarire, che persevera nel peccato (non mi sembra si sottolinei che il peccatore nella fattispecie sia un reicidivo o un impenitente… QUESTO TE LO SEI INVETATO DI SANA PIANTA) e che scandalizza i piccoli (che sarebbero gli umili ed i deboli di spirito) è meglio che muoia (anche don Stanzione sopra ha dato scandalo, vuo dire che deve morire pure lui?). Tutto ciò, solo per il bene della sua anima, affinché viva meno per peccare meno, quindi avere minori responsabilità dinanzi all’Estremo Tribunale (STUPIDAGGINI COLOSSALI, BESTEMMIE GRAVISSIME. TROVAMI UNO DEI TUOI 200 AMICI VESCOVI CHE CONFERMA QUESTA VERSIONE – VISTO CHE è LA VERITà – E POI NE RIPARLIAMO… DUBITO PROFONDAMENTE TU NE POSSA TROVARE. SEI FALSO)

Sig. Simone, lei vorrebbe dire che Gesù mente?  Tu menti e cambi il messaggio di Gesù, tu lo rielabori secondo le tue idee, aggiungi parole non dette, tu cambi la Parola Le ricordo che il voler negare una sola verità di Fede, come dice Sant’Agostino, equivarrebbe a dare del bugiardo a Dio. E tu lo stai facendo e persisti in questa tuo peccare

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5) Il sig. Simone dice:

Perché chi non è ancora in grado di distinguere tra errante ed errore (che da Giovanni XXIII in poi è stata recepita in modo totale) non può essere nella Chiesa (cfr. Pacem in Terris, Concilio Ecumenico Vaticano II, Catechismo della Chiesa Cattolica, etc. etc. etc.)

Risposta di Pontifex.Roma:

“Non si dovrà però mai confondere l’errore con l’errante, anche quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verità in campo morale religioso. L’errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua dignità di persona; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità. Inoltre in ogni essere umano non si spegne mai l’esigenza, congenita alla sua natura, di spezzare gli schemi dell’errore per aprirsi alla conoscenza della verità. E l’azione di Dio in lui non viene mai meno. Per cui chi in un particolare momento della sua vita non ha chiarezza di fede, o aderisce ad opinioni erronee, può essere domani illuminato e credere alla verità. Gli incontri e le intese, nei vari settori dell’ordine temporale, fra credenti e quanti non credono, o credono in modo non adeguato, perché aderiscono ad errori, possono essere occasione per scoprire la verità e per renderle omaggio”. (S.S.Giovanni XXIII – Lettera Enciclica Pacem in Terris)

Sempre confidando nell’aiuto di Dio, Pontifex.Roma che è sito di apologetica Cattolica, ben conosce la differenza tra errante ed errore, ed appunto si prefigge il compito di difendere e diffondere la Retta ed Ortodossa Dottrina Cattolica al fine di favorire una corretta conversione dell’errante dall’errore.

Tanto è vero che per Vendola speravaste che la madre abortisse: ottima distinzione. Quello si che il classico esempio del condannare il peccato e non l’errore. Ma hai riletto quello che scrivi prima di pubblicarlo? E’ una contraddizione dietro l’altra, è quasi imbarazzante risponderti.

La delicatezza, a volte, non è il nostro forte (togli pure il …a volte) perché su nostre ripetute sollecitazioni e richieste di accogliere la Parola di Dio, veniamo attaccati con fervore, cattiveria e parolacce (specialmente dai siti gay – abbiamo una rassegna stampa interminabile POSSO VEDERLA, TANTO è PUBBLICA SE PUBBLICATA SUI SITI, NON DOVRESTI AVER PROBLEMA A MOSTRARLA). Partendo dal presupposto che nessuno è obbligato a leggerci e che la civiltà vorrebbe che ad un messaggio di Fede non si risponda con blasfemità ed insulti, facciamo propri gli insegnamenti evangelici quali:

“In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.  Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.  Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi”. (Luca 10,5-14)

Nell’estremo tentativo di attirare a noi peccatori incalliti (quindi di sottrarli alla massima punizione divina – BHA IO SONO AVVEZZO A GIUDICARE LA MIA ANIMA E LA GRAVITà DEL MIO PECCATO NON QUELLO DEGLI ALTRI… RICORDI LA TRAVE E LA PAGLIUZZA?), delle volte siamo costretti a pubblicare articoli con toni forti al fine di attirare lettori (piuttosto credo al fine di attirare lettori incuriositi o divertiti e che magari poi cliccano sulla vostra marea di pubblcità per farvi guadagnare qualche soldino: VERGOGNA). Gesù dice: ” Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. (Matteo 10,16). Le nostre parole dure sono parole dettate da animo semplice (direi da animo traviato, con una visione altamente distorta del Signore e coscientemente distante dal Magistero della Cheisa), non cattivo, e la prudenza del serpente di cui parla Gesù è l’astuzia che, a volte, deve contraddistinguere il buon Cattolico (ma vedi come sei manipolatore: astuzia e prudenza sono cose diverse: tu si che cambi la Parola, alteri la Scrittura, la manipoli a tuo uso e consumo).

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6) Il sig. Simone dice:

Perché un sito dove si dice … meglio per quella madre se avesse abortito … non può essere nella Chiesa Cattolica (cfr. I dieci comandamenti)

Risposta di Pontifex.Roma:

Gli Evangelisti Matteo (18,6), Marco (9,42) e Luca (17,2) ci insegnano, in ordine, che Gesù disse [26]:

“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.”

“Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.”

“È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.”

Cosa significa questo che, nella fattispecie dell’esempio da lei riportato che è riferito al sig. Vendola, finanche Gesù (quasi “esasperato”) insegna che il peccatore che non vuol guarire, che persevera nel peccato e che scandalizza i piccoli (che sarebbero gli umili ed i deboli di spirito) è meglio che muoia. Tutto ciò, solo per il bene della sua anima, affinché via meno per peccare meno, quindi avere minori responsabilità dinanzi all’Estremo Tribunale.

E’ normale che il riferimento all’aborto è una mera provocazione giornalistica e si ispira ai passi evangelici succitati. Sig. Simone, lei vorrebbe dire che Gesù mente?

Io voglio dire innanzitutto che un sito che si propone come diffusore della vera Dottrina non può permettersi simili provocazioni poiché qualche pazzoide potrebbe prenderle sul serio.

Io voglio dire che una frase estrapolata dal contesto e presa a prescindere da quello che è il messaggio evangelico non può essere presa a modello. Al li dà del fatto che tu non pregavi perché una persona morisse per peccare meno, ma addirittura che non nascesse che è cosa diversa … Per quel che riguarda il caso della persona peccatrice nata… tu prima mi citavi la Maddalena… anche per lei avresti pregato …meglio che tua madre avesse abortito?… mi dirai di no perché poi lei… si è convertita… e scusa perché a lei dare qeusta possibilità e ad un altro peccatore no? Ma ti rendi conto di quanto tu sia incoerente?

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7) Il sig. Simone dice:

Perché un sito in cui si dice … i terremoti e gli uragani sono una punizione divina … non può essere nella Chiesa Cattolica (cfr. Benedetto XVI un po’ dovunque, non ultimo l’intervista rilasciata “A Sua immagine” oppure l’omelia pronunciata il Venerdì Santo dal Predicatore della Casa Pontificia Cantalamessa davanti al Papa)

Risposta di Pontifex.Roma:

La recente discussione sviluppatasi nei media circa la questione dei castighi divini pone in gioco un’enorme ricchezza di temi che ci toccano tutti da vicino e soprattutto costituiscono una sfida ed un invito per noi cattolici a manifestare le nostre convinzioni di uomini e di credenti con spirito di servizio, modestia ma anche coraggio, in assoluta fedeltà, su temi di tale importanza, al sacro deposito della fede cattolica, così come risulta dagli insegnamenti della Scrittura e della Tradizione, nell’interpretazione del Magistero della Chiesa, che trova oggi un’espressione autorevole ed ufficiale nel Catechismo della Chiesa Cattolica ed in particolare nei recenti documenti del Magistero Pontificio.

L’insegnamento della Scrittura e della Chiesa sulla sofferenza è ben più ampio e illuminante della sola per quanto fondamentale dottrina secondo la quale Dio fa soffrire coloro che ama. Se ci fermiamo a questo e non vediamo che il male è conseguenza del peccato, viene fuori un Dio ingiusto dal volto mostruoso, mentre il peccatore appare non responsabile della sofferenza che patisce. (e chi ti dice che sia sempre il peccatore a soffrire? lo stesso Gesù esclude questa possibilità quando gli apostoli gli chiedono, davanti al cieco nato, chi ha peccato perché nascesse cosi? e Gesù rispose: NE LUI NE I SUOI GENITORI: quindi non sono la sofferenza non deriva dal peccato personale ma non deriva neppure dal peccato dei propri genitori…)

Occorre pertanto ricordare che il concepire la pena come castigo del peccato risponde ad un normale, istintivo ed universale senso di giustizia che è patrimonio anche dei non-credenti onesti, e per questo non deve assolutamente scandalizzare l’idea di un Dio che punisce o della sventura come punizione del peccato. Infatti la punizione non è malvagità, ma giustizia e Dio è sommamente giusto. [27]

Padre Cantalamessa abusivamente cancella Sodoma e Gomorra e il Diluvio Universale: complimenti !!! La deriva continua. Negare anche una sola verità di Fede equivale a dare del bugiardo a Dio. Intervenga la Santa Sede [28]

Il papa era presente, l’azione liturgica era in mondovisione… il testo pronunciato dal predicatore della Casa Pontificia dopo il nulla osta del Teologo della Casa pontificia se il messaggio fosse stato errato sarebbe stato corretto con una nota esplicativa e invece, nulla. Anzi il Papa nell’intervista ad “A Sua immagine” riconferma quanto pronunciato da Cantalamessa… ma cosa vuoi che intervenga la Santa Sede, se è la Santa Sede che dice questo? chiediti invece se non sia tu ad avere una visione distorta della verità…

E’ vero che il Concilio Vaticano II dice che la Bibbia va intesa non “ad verbum ma ad sensum”, però è anche vero che se tanti Santi Padri e Dottori della Chiesa, fra cui, Anselmo d’Aosta, Alberto Magno, Bonaventura da Bagnoregio, Tommaso d’Aquino, Atanasio, Basilio il Grande, Giovanni Crisostomo,  Gregorio Nazianzeno, Gregorio Magno, Giovanni Damasceno e tanti altri sostengono che “l’ira di Dio è dato certo e tangibile, che colpisce l’umanità con castighi”, noi riteniamo che il Deposito della Fede sia più autorevole dell’omelia di Raniero Cantalamessa che, non ce ne voglia a male, non è né Santo, né Padre e né Dottore della Chiesa.

Caro Carlo… ai tempi di questi bravi santi vigeva ancora la visione eliocentrica della terra… vuoi forse farmi credere che per tale motivo dobbiamo ritenere che sia il sole a girare intorno alla terra? La teologia, fermo restando il deposito della Fede, è sempre in evoluzione e sempre più cerca di avvicinarsi alla verità Rivelata. Di certo Cantalamessa lo puoi pure criticare… ma osi criticare pure Joseph Ratzingher, nonché Benedetto XVI?

Fino a prova contraria il Santo Padre in materia non si è espresso “ex cathedra”, quindi il concetto di castigo divino non è stato né mutato e né muterà mai rispetto a quanto scritto nel depositum fidei [29]

Sig. Simone, non vorrà mica insegnare esegesi ed ermeneutica a San Tommaso d’Aquino ed a San Giovanni Crisostomo?

La voglio insegnare a te, non a loro… che mi pare sei molto ma molto indietro a riguardo. Il Magistero non è solo quello straordinario dei pronunciamenti ex-cathedtra ma anche quello ordinario… sono entrambi importanti. Cresci un po’ e non fare come al tuo solito quello che acquista la fede a blocchi a seconda della convenienza.

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8) Il sig. Simone dice:

Perché un sito in cui si dice … gli ebrei sono deici … non può essere nella Chiesa Cattolica (cfr. Nostra Aetate)

Risposta di Pontifex.Roma:

In ambito cristiano per deicidio si intende l’uccisione di Gesù. I Vangeli attribuiscono al Sinedrio, al procuratore romano Ponzio Pilato ed agli abitanti di Gerusalemme la responsabilità della crocefissione e della morte di Gesù.

E’ vero che, secondo il Canone I del Concilio Lateranense IV viene stabilito che Dio è immortale e immutabile, cioè non soggetto a cambiamenti. Pertanto Gesù Cristo, dunque, “Immortale e impassibile secondo la divinità, Egli si fece passibile e mortale secondo l’umanità”.

Tuttavia il Catechismo del Concilio di Trento (1545) ci insegna che: “Uomini di ogni stirpe e di ogni classe si accordarono nell’infierire contro il Signore e il suo Cristo (Sal 2,2). Pagani ed Ebrei furono istigatori”.

Sempre il Catechismo del Concilio di Trento (1545) ci insegna che: “È chiaro che più gravemente colpevoli sono coloro che più spesso ricadono nel peccato. Se infatti le nostre colpe hanno condotto Cristo al supplizio della croce, coloro che si immergono nell’iniquità crocifiggono nuovamente, per quanto sta in loro, il Figlio di Dio e lo scherniscono con un delitto ben più grave in loro che non negli Ebrei. Questi infatti – afferma san Paolo – se lo avessero conosciuto, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria (1 Cor 2,8). Noi cristiani, invece, pur confessando di conoscerlo, di fatto lo rinneghiamo con le nostre opere e leviamo contro di lui le nostre mani violente e peccatrici”.

A livello puramente teologico, per concludere, non è presente il termine deicidio riferito solo egli Ebrei, bensì a tutti coloro i quali peccano quotidianamente e, così facendo, si macchiano di deicidio.

Peccato che questa cosa ve la dimentichiate sovente di sottolinearla, mentre non avete la stessa riluttanza nel dichiarare deicidi gli ebrei che, come dice la Nostra Aetate, non ebbero alcuna risponsabilità

Il depositum fidei ci insegna che:

“Non dicano i giudei: «Non abbiamo ucciso Cristo»” Sant’Agostino (cfr. Enarratio in Psalm. 63)

I giudei, gridando «Il suo sangue cada su di noi e sopra i nostri figli», affermano: «Se in questo affare vi è qualche colpa e se da essa dovrà seguire qualche vendetta che tu, o Pilato, temi, essa sia trasferita da Dio su di noi e sui nostri figli e noi e i nostri figli la sconteremo». Questa somma empietà dei giudei, pose in rilievo San Massimo (580 ca-662; Hom. III de Passione).

Perché non citi anche, per amore della verità, che la folla fu sobillata dai sommi sacerdoti? Vedi come sei omissivo, come manipoli la verità, la Scrittura?

Per arginare il fenomeno di movimenti antisemiti, che molte volte si appropriavano abusivamente delle omelie di San Giovanni Crisostomo Dottore della Chiesa (massimo sostenitore del deicidio provocato dagli Ebrei), fu pronunciato tale documento per questioni di opportunità giuste:

«Con il lodevole rifiorire dello studio delle discipline bibliche, in varie regioni circolano, però, sentenze ed opinioni che mettono in dubbio l’autentica verità storica e obiettiva della Sacra Scrittura, non solo del Vecchio Testamento (come il sommo Pontefice Pio XII già aveva deplorato nelle lettere dell’enciclica Humani generis; cfr. A.A.S. XLII 576), ma anche del Nuovo Testamento, perfino quanto riguarda i detti e i fatti di Nostro Signore Gesù Cristo. Poiché simili sentenze ed opinioni turbano Pastori e fedeli, gli Eminentissimi Padri preposti alla difesa della fede e dei costumi, ritennero di ammonire tutti coloro che si occupano, per iscritto o a voce, di libri sacri, affinché trattino un sì importante argomento con la debita prudenza e riverenza, ed abbiano sempre davanti agli occhi la dottrina dei Santi Padri, il pensiero e il Magistero della Chiesa, affinché le coscienze dei fedeli non siano turbate, né lese le verità della fede».

Per concludere, quindi, deicidi secondo numerosi dei 33 Dottori della Chiesa furono gli ebrei, mentre secondo l’attuale teologia siamo tutti noi peccatori che, sì facendo, riconfermiamo quotidianamente il deicidio.

Per concludere, secondo gli insegnamenti del Vaticano II (che dal dire sopra contrariavate solo per l’applicazione delle norme sulla liturgia e quindi per il resto lo accogliavate), gli ebrei non hanno responsabilità diretta… questo è quanto! La teologia e gli studi teologici né storici non si sono fermati a San Giovanni Crisostomo… IMPARALO QUESTO!

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9) Il sig. Simone dice:

perché un sito che mi scrive che la donna è inferiore in autorità e potenza all’uomo (cfr. Mulieris Dignitatem, Catechismo della Chiesa Cattolica) … non può essere considerato serio dalla Chiesa Cattolica

Risposta di Pontifex.Roma:

Dice il Signore: “Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie. In quel giorno il Signore toglierà l’ornamento di fibbie, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, anelli, pendenti al naso,  vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, cappelli e vestaglie.  Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura” (Is 3, 16-24). E che senso ha questo passo qui? Bha… tanto per fare una citazione così?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che l’uomo e la donna sono creati e voluti da Dio: in una perfetta uguaglianza per un verso, in quanto esseri umani e nel loro reciproco essere di maschio e di femmina. L’uomo e la donna sono, con un’identica dignità, “a immagine di Dio”. Nel loro “essere uomo” ed “essere donna”, riflettono la sapienza e la bontà del Creatore.

Dio volle l’uomo capo della donna (anche questo è scritto nel Catechismo? Ne sei sicuro?) poiché Cristo sarebbe stato Capo della Chiesa e questa verità la volle imprimere nella naturale ed essenziale relazione matrimoniale come anche su un piano generale di vita associata. Il Nuovo Testamento ci presenta chiaramente questa dottrina nelle parole dell’Apostolo Paolo:

“Ma io voglio che sappiate, che il capo d’ogni uomo è Cristo, e che il capo della donna è l’uomo, e che il Capo di Cristo è Dio” (1 Corinzi 11, 3);

Bravo CdP procedi con un’analisi letterale… In Deuterononio leggiamo che mangiare crostacei è abominio… cosa dobbiamo fare con loro? A te piacciono i crostacei?

“Conciossiachè il marito sia capo della donna, siccome ancora Cristo è Capo della Chiesa, ed Egli stesso è Salvatore del Corpo” (Efesini 5, 23).

Bravo CdP procedi con un’analisi letterale… In Deuterononio leggiamo che mangiare crostacei è abominio… cosa dobbiamo fare con loro?

Cristo è il Capo della Chiesa in tutte le età ed in tutti i paesi e se l’autorità dell’uomo e la subordinazione della donna si poggiano su questa eterna verità non cesseranno di essere la legge perfetta della vita umana fino alla fine. (è importante leggere bene il “se” – quando l’uomo e la donna, col peccato, non riconoscono Cristo come capo, tutto il discorso crolla come una casa costruita su basi poco solide ed il mondo va incontro alla rovina).

Quanta deviazione c’è in queste tue tesi assurde…

***

Conclusione:

Caro sig. Simone, anche in questo caso, come già accaduto in precedenza nell’articolo da noi pubblicato “Il Sig. Simone, i 1.000 euro, il sito di satira e l’omosessualità come malattia” [30] in cui lei voleva smentire il Magistero della Fede (nella fattispecie ridicolizzando la mia persona), dicendo che secondo la Chiesa gli omosessuali sono normali e facendo una grande confusione con il termine “norma”, anche questa volta la sua superbia e le cattive frequentazioni (on line), l’hanno tradita.

Quello che io volevo smentire nel mio articolo, riuscendoci alla perfezione perché non hai dimostrato il contrario, è che MAI E POI MAI LA CHIESA HA DICHIARATO MALATI NE INDEMONIATI GLI OMOSESSUALI. Provami il contrario se ci riesci!

Le ricordo che lei non era neanche a conoscenza (o forse se ne era dimenticato) dell’esistenza della Congregazione per l’Educazione Cattolica e dei documenti che divulga.

Conosco bene la Congregazione (come non potrei!) e non vedo da cosa deduci questa tua tanto falsa quanto fantasiosa illazione…

Le ricordo che la suddetta Congregazione esplicitamente ritiene gli omosessuali non normali nelle tendenze psicologiche in quanto, salve future smentite, sino ad oggi si pronuncia così:

Papa BenedettoXVI, ha ordinato che non vengano accolte nei seminari vocazioni religiose e sacerdotali omosessuali.

Se rientrassero nella normalità, la Congregazione per l’Educazione Cattolica non avrebbe emanato norme disciplinari per i seminari così severe.

Infatti, nel documento la Chiesa dice: “Le tendenze omosessuali profondamente radicate sono oggettivamente disordinate” per tali non possono essere accettate.

Tali persone, recita la regolamentazione: “si trovano in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne”.

La Congregazione si è espressa per l’ingresso in seminario degli omosessuali (di cui ti ho precisato distinguono in grado di radicamento dell’omosessualità). Ma se bastasse solo questo dovrei ritenere che neppure le donne sono normali, visto che non possono diventare prete ne gli uomini sposati… Te l’ho già scritta questa cosa, rileggitela che è meglio e fai poco il saputello su cose che non sai… Tu leggi percaso la dicitura “malato” o “anormale”… perché a me sfugge

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La saluto cordialmente e la invito a non scendere nel personale con discorsi pregiudizievoli ed infantili, come presenti nel suo articolo “Ecco perché pontifex.roma.it non è in comunione con la Chiesa Cattolica (Magistero alla mano)” [31] .

NON VEDO IN CHE MODO SONO SCESO NEL PERSONALE… HO SOLO DETTO DELLE COSE E DIMOSTRATO LA LORO VERIDICITÀ, VERIDICITÀ CHE NONOSTANTE TUTTO NON SEI RIUSCITO MINIMAMENTE A SCALFIRE…

Riconfermo la mia stima nei suoi riguardi perché almeno ci ha provato in maniera educata, non incivile come sono soliti fare i suoi amici saccenti, massoni e gay di Pontilex.org, e la invito, se ha necessità di visibilità, a voler scrivere articoli di Catechismo elementare per noi (comunque sottoposti doverosamente alla nostra supervisione, perché non possiamo consentirci di pubblicare blasfemie).

Ti rigrazio per la stima ma mi trovo in grave difficoltà a scrivere per voi articoli di Catechismo non fosse altro per le diverse comprensioni che abbiamo del Magistero: il mio allineato al papa attuale, il tuo ancorato al 1300 e ad un’analisi letterale dei testi. Se hai un attimo rileggiti la Divine afflancte spiritu di Pio XII sull’importanza del genere letterario nell’esegesi della Scrittura… e poi ne riparliamo…

 

Che Dio la benedica +

Il segno di croce è riservato ai vescovi… che credo e spero tu noi sia

Carlo Di Pietro

 

Simone

 

129 pensieri su “Carlo Di Pietro: tra menzogna e fantasia – pontifex.roma resta sempre fuori dalla comunione con Roma, e carletto conferma!

  1. Davide

    Eroico: non meritava tanto questa mezza tacca.

    Di “santi” ne ho incontrati pochi nella mia vita..e sono quelli che non si vedono e non si sentono: non come questo invasato affetto da crisi di mancanza di visibilità.

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    1. holtjar

      Adesso CdP mi ha annoiato con il suo odio per i gay, adesso voglio sentirlo che parla del suo amore per la vagina … dai Carletto, raccontaci come sei toro, su qua tra maschi, dicci, dicci un po’ cosa ne pensi della passera?

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    2. S_Raffaele

      Sono portato a credere che, da DSM, si possa definire un pò paranoico, poichè si rinchiude in una realtà parallela persecutoria, e un pò paraculo, poichè diventa paranoico quando più gli conviene…

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  2. admin

    Ribadisco: l’immagine che si forma nella mia mente dopo aver letto quanto affermi, Simone, è quella di un “combattimento” (virtuale, immaginario) tra uno sportivo inglese ed il suo fioretto che si trova davanti un troglodita con la clava. Quello pensa che il peso della sua clava sarà determinante. Tu invece con il tuo fioretto meni fendenti e stilettate sottili e silenziose ma implacabili.

    Infinintamente grazie!

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  3. stefano

    Simone io mi sono sempre definito una “puttana informatica”… Quindi preferisci la nostra compagnia a quella dei farisei Pontifessi. Bene, prendo atto della tua pervicace inclinazione a redimere i peccatori piuttosto che ad imbiancare i sepolcri. 🙂

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    1. simone Autore articolo

      mi descrivi quasi come un perfetto che va in giro a dire agli altri cosa è giusto e cosa è sbagliato… parli di inclunazione a redimere i peccatori da cui dovrei dedurre che io sono esente dal peccato o meno peccatore di quelli che dovrei redimere? E chi te l’ha detto?
      La Chiesa non è fatta da uno che parla e da altri che ascoltano, ma un popolo, gregge e pastori assieme, che insieme procedono verso il Signore che viene. Se leggi nei Vangeli Gesù non stava mai innanzi ai suoi ma …in mezzo a loro…
      Non uno che guida e il resto che lo segue: ma un popolo, una moltitudine che vanno incontro a Lui, via verità e vita.

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      1. stefano

        Simone scusami forse sono stato poco chiaro nell’esporre il mio pensiero. Volevo solo fare una battuta riferita alla tua frase Gesù mangiava in casa di pubblicani, o parlava con le prostitute… dice qualcosa questo sulla validità del suo messaggio… – senza offesa per gli amici di pontilex.org, era solo un esempio senza alcun intento comparativo. Come “membro” di Pontilex.org non mi sento offeso dalle tue parole, anzi mi sento onorato di poter leggere i tuoi commenti ed i tuoi articoli qui.

        Ecco perchè affermavo che prendo atto della tua pervicace (in senso ironico) inclinazione a redimere noi peccatori (pubblicani e prostitute come me) piuttosto che frequentare i candidi sepolcri imbiancati degli amici Pontifessi-farisei. Tutto qui 😀

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  4. Sandro Storri

    Simone, i miei commenti erano piu’ che mai motivati. il signor Di Pietro ha pesantemente insultato me e la mia compagna (di allora). per quanto riguarda me non c’e’ problema, se mi insulta io rispondo, per quanto riguarda la signora in questione (e ti garantisco che si tratta di una Signora), Di Pietro si e’ permesso di scrivere cose irripetuibili che sono comunque ancora memorizzate tra i commenti bloccati di pontilex.

    i commenti pesanti che ho fatto sono stati una legittima reazione ad insulti e violazioni della privacy commessi da Di Pietro.

    Chi ha avuto modo di scambiare idee con me sa bene che non sono certo quello che e’ rappresentato in quei due commenti. E’ altrettanto vero che non rinnego quei commenti e sono pronto ad assumermene la piena responsabilita’, cosa che invece Di Pietro non riesce a fare, dato che cerca di svicolare dicendo che “altri” hanno scritto al posto suo.

    Io sono ancora in attesa della sua denuncia, dato che ho gia’ pronta la mia.

    Rispondi
    1. simone Autore articolo

      Non voglio entrare nel merito della questione, poichè immagino sia delicata – a maggior ragione se vengono coninvolte persone a cui si tiene – ma è sempre sbagliato abbassarsi ai livelli infimi a cui si riducono certe persone. Bisogna cercare di saper dire le cose con “eleganza”, magari non agendo di impulsivamente, diversamente infatti CdP da perfetto servitore della verità spaccerà in eterno quei due post come il pensiero di pontilex.org. E’ capace che tra tre anni tira fuori ancora quei due post lì…

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  5. petrus

    Rimane sempre il fatto che dire che pontifex è fuori dalla Chiesa cattolica sia lapalissiano. Lo capirebbe anche mia nonna, nella semplicità della sua fede cattolica (anzi, quella veramente Fede e pure Cattolica), senza ricorrere ai Padri della Chiesa o al CCC.

    Rispondi
    1. admin

      Vedi la differenza tra tua nonna e gli amici Pontifessi è che tua nonna non guadagna dalla pubblicità presente sul loro sito 😉

      Pare ovvio che ai Pontifessi, della vera Tradizione o del Catechismo frega poco o nulla. A loro frega solo vantare un grande numero di accessi al loro sito. Numeri che però (vedremo presto) sono smentiti da semplici dati di fatto 😀

      Rispondi
    2. Andrea Laforgia

      Io sono ancora molto incerto sulla vera natura di quel sito. Sembra davvero un’operazione commerciale. E’ talmente fuori dal mondo ciò che pubblicano che viene davvero il dubbio che sia un luogo alimentato da troll provocatori. Se non fosse che quel tale Bruno Volpe è stato intervistato (alcune interviste sono presenti su YouTube) e ha espresso le stesse (vergognose) idee che pubblica sul sito, verrebbe da credere che quel sito sia stato fondato da gente che ha tutto l’interesse a tirare il cristianesimo nella fossa.

      Rispondi
  6. admin

    Simone devo ammettere che hai costretto Carletto al superlavoro…

    Hai parlato delle donne (che non sono ammesse al sacerdozio) ed eccoti servito:

    http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/8439-femministe-allinterno-del-qcattolicesimoq-ignoranza-deriva-o-superbia-e-le-donne-ministranti-chirichette

    Abbiamo parlato spesso dell’omofobia che permea gli articoli Pontifessi ed eccoci serviti:

    http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/8443-omosessualita-qomofobiaq-e-pontifexroma

    Hai affrontato il complesso rapporto esistente tra GPII ed il sito Pontifesso ed eccoti servito:

    http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/8442-giovanni-paolo-ii-la-beatificazione-e-pontifexroma

    Hai affrontato l’argomento della “comunione” degli amici Pontifessi con Roma e del loro rapporto con Lefebvre ed eccoti servito:

    http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/8441-i-lefebvriani-il-riconoscimento-del-concilio-vaticano-ii-e-pontifexroma

    Hai tenuto sveglio Carletto tutta notte… Ora ci chiederà i danni per il sonno che ha dovuto perdere per colpa nostra… 😀

    Rispondi
    1. petrus

      Non credo che abbia lavorato poi così tanto…
      Ormai, a furia di arrampicarsi sugli specchi per difendere le proprie posizioni, sono arrivati alla formazione di una specie di magistero proprio, per cui hanno per ogni domanda una risposta preconfezionata – che a loro appare inattaccabile, sebbene sia stata già ampiamente sbugiardata da chiunque – e pronta da copiaincollare.
      Potrebbero numerare tutte queste perle e farne un vademecum, una sorta di catechismo pontifesso, almeno sarebbe a tutti chiaro quale magistero e quale dottrina difendono a costo del sangue: la loro.

      Rispondi
  7. Miandros

    Simone, tu parti dal presupposto che quelle persone siano in buonafede (va bene anche Buona Fede), ma io non riesco ad accreditargli nessuna onestà intellettuale.
    E’ vero che alcuni non sanno usare nè congiuntivi nè consecutio temporum e quindi difficile pensare che siano in grado di elaborare concetti così complessi (alcuni sono proprio decerebrati, ma d’altra parte proprio questi rappresentano il “target” del sito, come hai ben spiegato), ma taluni hanno una discreta capacità intellettiva tant’è che i refusi ortografici che commettono (quando non fanno past/copy) significano scritture di getto.
    Ebbene costoro operano in malafede (va bene anche Mala Fede tant’è che anche io, da tempo, sono convinto che siano fuori dalla comunità cristiana) e mi chiedo se sia opportuno e utile accreditare loro la qualifica di interlocutori.
    Questa gente parla di apologetica ma non hanno alcuna intenzione di rappresentare la Verità del proprio credo in antitesi con altre verità, bensì di “convincere” tutti gli altri alla sottomissione acritica a suon di dogmi e minacce (ma preferirebbero bastone e olio di ricino).
    Adesso eslatano ul Ministro della Salute iraniano (o era pakistano?) che ha tacciato gli omosessuali di malati da curare…
    http://www.pontifex.roma.it/index.php/complimenti-e-fischi/8388-complimenti-al-ministro-indiano-ghulam-nabi-azad-lomosessualita-e-una-malattia-arrivata-dai-paesi-stranieri

    No Simone, apprezzo la tua fiducia nel prossimo, ma questi non intendono, nè intenderanno mai ascoltare chicchessia.
    Non perchè non possono, ma perchè non vogliono.

    Io ho la mia idea, ma sarei curioso di sapere perchè, secondo te, facciano così.
    Restiamo Umani.

    Rispondi
    1. admin

      Abbiamo una teoria: vuoi gettare discredito sugli amici Pontifessi? Lascia che scrivano in preda ai loro fantasmi ed alle loro paure. Lasciamo a loro il compito di produrre sciocchezze. Noi ci limitiamo ad evidenziarle.

      Simone con la sua precisione e le sue risposte meticolose e pacate fornisce agli amici Pontifessi l’occasione di evidenziare le loro contraddizioni, la loro incongruenza. E noi stiamo alla finestra, guardando lo spettacolo offerto dai Pontifessi stessi.

      Un esempio “al volo”? Ora Carletto censura i commenti quando non attinenti all’apologetica perchè il loro sito non è avvezzo al “pettegolezzo” (questa la scusa ufficiale).
      Ma perchè non applica la stessa censura agli articoli di Brunello in cui si parla di taralli? Cosa hanno a che fare i taralli con l’apologetica?
      Oppure perchè non censura gli articoli di Foxy in cui si parla di Yara Gambirasio? A noi risulta che i diversi articoli dedicati a Yara (la solita intervista a Bruno, la solita intervista a Meluzzi, il solito editoriale di Foxy) trattino semplicemente di cronaca, di pettegolezzi (in un articolo si elogia il prete di Brembate, nell’altro lo si accusa di essersi montato la testa)… Insomma gli esempi sono countless.

      Spetta solo a noi dunque evidenziare le incongruenze e le incoerenze tipiche dei nostri amici Pontifessi. Per puro spirito di correzione, evidentemente! 😆

      Aggiungo inoltre che fino ad ora Carletto è quello che è sembrato meno refrattario ai nostri insegnamenti. Ha iniziato ad indicare le fonti da cui preleva il suo materiale, ha compreso (sperem) che l’omosessuale non è condannato in quanto tale ma solo se commette atti. Insomma inizia ad apprezzare i nostri suggerimenti.
      Brunello ha un atteggiamento diverso: quando riceve critiche si chiude a riccio, manda qualche insulto e poi cambia bersaglio. Prima Vendola, poi il concerto di Bari, ora Internet… Durerà qualche giorno, poi cambierà ancora bersaglio… 😀

      Rispondi
      1. Oscar Wilde

        Qui non c’è nessun Massimo Meridio…
        ma se volete io posso essere il vostro LEONIDA….
        THIS
        IS
        PONTILEEEEEEEEEEEEEEX!!!!! *calcio*

        Rispondi
    1. diego

      per creare ponti bisogna creare armonia non imporre una non specificata legge naturale basata su una religione che ha fatto moltissimi danni all’umanità

      Rispondi
      1. affus

        Tu sai che se si impone una legge,ci saranno sempre quelli che hanno una legge fatta in casa , nella loro testa, a cui daranno più ascolto . Una legge che cerca l’autonomia e alla fine diventa la legge del piu forte ….. Pensa ai danni che ha fatto la Rivoluzione Francese che voleva imporre la libertà e l’uguaglianza. Non guardare a qualche fattucchiera tipo Anna Marchi che ricattava e defraudava i poveracci incolti e analfabeti , fatta mettere al rogo dai santi tribunali dell’ inquisizione sacrosantamente, in un epoca dove non c’era nessun potere civile da rispettare , anzi c’era il tribunale del signore medioevale che faceva il bello e cattivo tempo . Pensa che in america e nei paesi anglosassoni dove non c’è stata nessuna rivoluzione francese, che era specificatamente anticristiana , non c’è stata la fame e tutti quelle brutture con gulag e campi di concentramento che sono figli della comunismo e delle idee libertarie della rivoluzione francese. Pensa alla cambogia di Pol Pot !!! Chi ha combattuto le idee cristiane ha fatto solo regredire l’ umanità e il progresso. … Ma ritornando al primo enuciato, cioè a quelli che non daranno ascolto alle leggi eterne , all’interno della stesso cattolicesimo c’è la via di uscita al problema . Se pecchi, ovviemente è la legge che te lo dice , il cattolicesimo ti indica la via della salvezza . Una salvezza che non ti viene da un moralismo e da kilometriche omelie da sorbire alla luterana maniera , no, una salvezza che ti viene da Dio stesso. Tu peccatore dovevi pagare, dovresti pagare, ma c’è uno che ha pagato al posto tuo . Nel Vecchio Testamento la vittima , rappresentata da un agnello , veniva sgozzata e il sangue era sparso sull’ altare, intorno all’altare , il sangue interemente versato ,alludeva alla vita tolta e giustizziata del reo . Quella vittima è il peccatore che dovrebbe versare il sangue davandi alla maestà divina . Infatti l’altare degli ebrei nel tempio, unico luogo deputato ai sacrifci ,nasceva davanti alla stanza dell ARCA dove solo il sommo sacerdote poteva entrare una volta all’anno . Cosa significava ? In quell’Arca c’era la legge !!! Quindi la vittima veniva portata davanti alla legge che aveva trasgredito e veniva lì giustiziato e la cosa veniva attestata con lo spargimento del sangue . ok !! fine prima puntata .

        Rispondi
          1. admin

            Ora comprendi per quale ragione ho invitato Affus a non abbandonarci mai… E’ troppo divertente averlo con noi 😀

            Comunque se vuoi la “roba” di Affus devi andare dalle parti di Brunello… Potresti unire l’utile al dilettevole 🙂

          2. francesco t

            ma divertente non è l aggettivo che userei io admin :/ a me sembra piuttosto pesante, caotico e inconcludente.

          3. admin

            Ma io guardo i commenti di Affus e sorrido… Chi vuole può dedicare tempo ed energie e rispondere alle sue frasi. L’alternativa? Sorvolare leggiadri i suoi messaggi… 🙂

          1. affus

            Anna Marchi si è comportata come una strega delle lande ignoranti dei borghi medioevali italiani . Con la scusa della fattura e di creme speciali o intrugli vari , spogliavano nudo le povere vittime che a loro si affidavano . nel medioevo facevano brutta fine , ora diventano femministe e donne eroiche . Il sangue versato rappresenta la pena che dovrebbe pagare l’uomo davanti alal giustizia divina per l’infrazione alla legge eterna di cui abbiamo parlato.

        1. diego

          già, andiamo in america dove non ci sarebbe stata la rivoluzione… non ci sono le riserve indiane, nono assolutamente. I bravi americani cristiani non hanno perpetrato un genocidio verso i padroni dell’america, nono assolutamente. La crisi del 1929 non è partita dall’america, nemmeno quella del 2008. Fame?? nooooo affamati e senzatetto sotto la metro di NY??? mica ce ne sono!!!! In Gran Bretagna non c’è stata la fame??? Macchè… gli inglesi no di sicuro.. gli irlandesi? gli scozzesi?? Chi ha combattuto l’idea che la terra fosse al centro dell’universo, piatta e che il sole le girasse attorno ha fatto regredire molto l’umanità!! Certo, su questo hai sicuramente ragione!!! Perchè no?? in fondo sono stati proprio i padri del cattolicesimo a dire che se la terra fosse sferica il cristianesimo non avrebbe senso!!! E non parliamo di africa: l’intervento degli europei è stato di primario aiuto a quel continente. Pensa un po’, il Burkina Faso presta dollari a mezzo mondo!!!! Per fortuna che ci sono i cattolici con la loro legge naturale: pensa un po’, di recente hanno votato una legge per favorire la Chiesa e che fa questa legge???? Fa di tutto per allungare la vita di una persona, perfino quando il vostro dio vuole che finisca!!! Perchè è ovvio: una vita che finisce in modo naturale secondo una non meglio definita volontà divina dev’essere prolungata in ogni modo, togliendo risorse da coloro i quali veramente potrebbero salvarsela la vita!!! Ah… per fortuna che ci sono i cattolici: con voi sicuramente in un paio di secoli l’umanità sarebbe estinta e magari la prossima civiltà, se mai ne nascerà una nuova, abiurebbe queste ridicole idee e potrebbe vivere in armonia per sempre!!!

          Rispondi
  8. Fed

    Io ormai non so più cosa pensare. Leggo Pontifex con assiduità per farmi delle sane risate. Quello che trovo inaccettabile, però, da umanista, è il continuo stupro della lingua italiana perpetrato da Karlen Von Petren. I refusi si sprecano, i verbi diventano congiunzioni (e vs è), molti articoli sono farciti di termini dialettali (nulla contro il dialetto, ci mancherebbe!), la punteggiatura sembra messa da un non vedente per non dire poi che alcune frasi non hanno alcun senso in lingua corrente. Un “giornalista” che non rilegge neppure i suoi pezzi, non può essere un giornalista. Se KVP è iscritto all’ordine (cosa che dubito, visto che non lo credo capace di passare l’esame), qualcuno dovrebbe procedere con la revoca della sua tessera!

    Rispondi
      1. Fed

        Ma ci rendiamo conto? Una persona che non sa distinguere una congiunzione da un verbo si fregia del titolo di giornalista. Io sono quanto meno esterrefatto. Deve aver copiato, non ci sono altre spiegazioni.

        Rispondi
        1. admin

          Noi non abbiamo spiegazioni. Abbiamo solo i tuoi stessi dubbi. Se ora CdP non usa più la punteggiatura alla pene di segugio (tipo la profusione di .? e .! ) è merito nostro. Gli abbiamo svelato che era uno dei trucchi che usiamo per ricondurre vari commenti “bizzarri” alla sua augusta persona. E come per magia tutti i commentatori del sito Pontifesso hanno smesso di usare la punteggiatura alla pene di segugio. 😉

          Rispondi
      2. Sandro Storri

        a me risulta che sia Di Pietro che Volpe siano pubblicisti. c’e’ una differenza sostanziale tra essere un giornalista professionista ed un giornalista pubblicista.

        Rispondi
        1. admin

          Confermiamo: entrambe sono pubblicisti. Con tutto quello che ne deriva. Ma è innegabile che possano fregiarsi del titolo di “giornalista”. Purtroppo per tutti gli altri giornalisti.

          Rispondi
  9. Fed

    Eh no. Essere pubblicisti è ben diverso da essere giornalisti. Per essere pubblicisti non hai bisogno di passare alcun esame. Ti iscrivi ad un albo dopo che hai pubblicato un certo numero di articoli (varia da regione a regione) e dopo che hai guadagnato una certa somma di denaro dalla pubblicazione di questi articoli. Il giornalista professionista, invece, per essere iscritto all’albo deve sostenere un esame scritto ed orale. L’esame si tiene con cadenza semestrale (credo) a Roma.

    Rispondi
  10. affus

    Come l’89 c’è solo Hitler”
    Intervista di Antonio Socci
    (© Il Sabato, 29 Aprile 1989, pp. 72-76)

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    Un’aula della Sorbona, a Parigi. Fuori un tiepido gennaio. Dentro comincia la prima lezione dell’anno 1989. Sulla cattedra è il professor Pierre Chaunu, una delle autorità per la storia moderna, membro dell’Institut de France, con una sessantina di titoli al suo attivo.
    Esordisce in tono sarcastico: “Dunque questa è la prima lezione dell’anno: voi sapete che cadono nell’89 una quantità di anniversari importanti”. E snocciola una sfilza di eventi storici, scientifici, economici, ma neanche una parola sulla Grande Commemorazione, quella che infiamma la Francia da otto anni: “Ho dimenticato qualcosa?” chiede beffardo il professor Chaunu… “No, non mi sembra ci sia altro di importante da ricordare”.
    È stato il Grande Guastafeste del bicentenario della Rivoluzione. Brillante, corrosivo, preparatissimo, ha appena dato alle stampe un libro di fuoco, La révolution declassée, dove fa a pezzi il mito della Rivoluzione dell’89 e, soprattutto, il conformismo degli intellettuali di corte e la retorica di regime di questo bicentenario. I suoi stessi avversari non osano contestarlo: persino Max Gallo, obtorto collo, lo ha definito “un ottimo storico”. Ed è praticamente invulnerabile, non essendo né cattolico, né reazionario (è infatti protestante e liberale). C’è una lunga tradizione liberale di critica aspra alla Rivoluzione, che comincia addirittura a fine Settecento con l’inglese Edmund Burke. Ma Chaunu si è spinto oltre. Ha guidato le ricerche di alcuni giovani e brillanti storici francesi fra documenti e dossier finora rimossi dalla storiografia ufficiale, e ne sono venuti fuori libri esplosivi, sconvolgenti, come quelli di Reynald Secher sul genocidio della Vandea. Incontriamo Chaunu nella sua casa di Caen.
    – Professore, il suo libro è uscito in Francia a marzo, già da alcuni anni Lei si è ribellato al coro degli intellettuali e alle ingiunzioni del potere politico, contestando la legittimità di queste celebrazioni. Perché?”.
    – È una mascherata indecente, un’operazione politica che sfrutta le stupidaggini che la scuola di Stato insegna sulla Rivoluzione. Pensi alle bétises del ministro della Cultura Lang: “L’89 segna il passaggio dalle tenebre alla luce”. Ma quale luce? Stiamo commemorando la rivoluzione della menzogna, del furto e del crimine. Ma trovo scioccante soprattutto che, alle soglie del ‘92, anche tutto il resto d’Europa festeggi un periodo dove noi ci siamo comportati da aggressori verso tutti i nostri vicini, saccheggiando mezza Europa e provocando milioni di morti. Cosa c’è da festeggiare? Eppure qua in Francia ogni giorno una celebrazione, il 3 aprile, il 5, il 10. È grottesco.

    – Ma è stato comunque un evento che ha cambiato la storia.
    – Certo, come la peste nera del 1348, ma nessuno la festeggia. Ad un giornalista tedesco ho chiesto: perché voi tedeschi non festeggiate la nascita di Hitler? Quello è sobbalzato sulla sedia. Ma non è forse la stessa cosa?

    – Dica la verità, Lei è diventato reazionario. Ce l’ha con la modernità?
    – Io sono liberale, con una certa simpatia per l’illuminiamo tedesco e inglese. Ma proprio questa è la grande menzogna che pare impossibile poter estirpare: tu sei contro la Rivoluzione, dunque tu sei contro la modernità, sei per la lampada a petrolio e per la carrozza a cavalli. Al contrario. Io sono contro la Rivoluzione francese proprio perché sono per la modernità, per la penicillina, per il vaccino contro il vaiolo. Perché non festeggiamo Jenner che con la sua scoperta, dal ‘700 a oggi, ha salvato più di un miliardo di vite umane? Questo è il progresso. La Rivoluzione ha semmai bloccato il cammino verso la modernità; ha distrutto in pochi anni gran parte di ciò che era stato fatto in mille anni. E la Francia, che fino al 1788 era al primo posto in Europa, dalla Rivoluzione non si è più sollevata.

    – Ma lei lo può dimostrare?
    – Guardi, circa trent’anni fa ho contribuito a fondare la storia economica quantitativa, e oggi, con i modelli econometrici, chiunque può arrivare a queste conclusioni. Sono fatti e cifre. Tutte le curve di crescita del mio Paese si bloccano alla Rivoluzione. Era un Paese di 28 milioni di abitanti, il più sviluppato, creativo, evoluto, con un trend da primato: la Rivoluzione, insieme alle devastazioni sull’apparato produttivo, ha scavato un abisso di due milioni di morti, un crollo di generazioni che ha accompagnato il crollo economico. Nella produzione media procapite, Francia e Inghilterra, i due Paesi più sviluppati del mondo, avevano rispettivamente, nel 1780, un indice 110 e 100. Ebbene nel 1815 la Francia era precipitata a 60, contro 100 dell’Inghilterra, che da allora non ha avuto più concorrenti. È stato il prezzo della Rivoluzione.

    – Ce ne spieghi almeno un motivo.
    – Attorno al ‘93 – e per un decennio – la Francia ha cominciato a vivere al 78 per cento del prelievo sul capitale e per il 22 per cento sulle tasse e le rendite, che non venivano reinvestite, ma consumate, bruciate e rubate per arricchire la Nomenklatura. È stata una dilapidazione spaventosa, un impoverimento storico. Quando Chateaubriand è tornato in Francia, nel 1800, ha avuto un’intuizione fulminante: “È strano: da quando sono partito non hanno più pitturato persiane e porte”. Quando le finestre sono sverniciate e le latrine non funzionano può star certo che c’è stata una rivoluzione.

    – Ma comunque la Rivoluzione ha spalancato il pensiero umano.
    – Oh, santo cielo! Ma è stata una colossale distruzione di intelligenze e di ricchezze. Se lei taglia la testa a Lavoisier, il fondatore della chimica moderna, a 37 anni, il costo per l’umanità è enorme. Moltiplichi quel caso per cento. Come finì tutta l’élite scientifica e intellettuale? Quelli che non sono emigrati sono stati massacrati. Una perdita gigantesca. Sarebbe questa la conquista della civiltà? Il 43 per cento dei francesi, nel 1788, sapeva firmare, sapeva scrivere. Dopo la Rivoluzione si crolla al 39 per cento, perché si erano sottratti i beni alla Chiesa (che per secoli aveva educato il popolo) e si erano distribuiti alla Nomenklatura.

    – E le chiese trasformate in porcili e i tesori d’arte devastati.
    – È vero: fecero a pezzi le statue di Notre Dame, distrussero Cluny e quasi tutte le chiese romaniche e gotiche… Le ripeto: furto, menzogna e crimine, questa è la vera trilogia della Rivoluzione, che ha messo a ferro e fuoco l’Europa. I francesi sono persuasi che la democrazia sia nata nell’89 e che l’umanità abbia imitato loro. È pazzesco! In realtà la sola rivoluzione da festeggiare sarebbe quella inglese del 1668: da lì è venuto il sistema rappresentativo e il governo parlamentare, lo Stato liberale che tutta Europa ha imitato.

    – Ma qualcosa di buono ci sarà pùr stato: per esempio la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
    – Quello fu l’inganno più perverso. Le due Costituzioni più democratiche che siano mai state fatte sono quella sovietica di Stalin del 1936 e quella dei ghigliottinatori francesi del 1793.

    – I loro frutti furono orrendi.
    – Al contrario, il Paese che ha fondato la libertà, l’Inghilterra, non ha mai avuto Costituzioni. Delle Dichiarazioni io me ne infischio! E d’altra parte libertà, fraternità e uguaglianza non esistono che davanti a Dio. Le dirò che il miglior giudizio sulla Dichiarazione dei diritti dell’uomo lo formulò Fustelle de Coulange, il più grande storico francese dell’800 e mio predecessore all’Accademia di scienze morali e politiche. Egli disse: questi princìpi hanno mille anni, semmai la Dichiarazione li formula in modo un po’ astratto. Ma una cosa nuova c’è: hanno spacciato dei principi antichi per una scoperta loro e l’hanno usata come un’arma contro il passato. Questo è perverso.

    – La conseguenza politica della Filosofia dei Lumi, no?
    – No. L’Illuminismo c’è stato in tutta Europa. Kant non era certo da meno di Voltaire. Ma la Rivoluzione c’è stata solo qui da noi. Non si può certo credere che i francesi fossero gli unici a pensare, in Europa. Dunque non c’è un nesso storico. È una menzogna anche parlare di fatalità storica, inevitabile. La persecuzione contro la Chiesa e il progetto di sradicare il cristianesimo dalla Francia ebbe come sua prima causa degli interessi finanziari, non questioni metafisiche.

    – Ci spieghi, professore.
    – Nel XVII secolo tutti gli Stati europei hanno istituzioni rappresentative. La Francia però, a poco a poco, le lasciò cadere in desuetudine. Per questo divenne una sorta di paradiso fiscale, perché – è noto – non si possono aumentare le imposte senza istituzioni rappresentative. Un esempio: la pressione fiscale fra 1670 e 1780 in Francia rimane ad un indice 100, mentre in Inghilterra sale da 70 a 200, in proporzione. La Francia si trova così ad avere uno Stato moderno, un moderno esercito, 450mila uomini, una potenza di prim’ordine, ma con risorse finanziarie vicino alla bancarotta perché per poterle mantenere come l’Inghilterra dovrebbe aumentare le tasse del 100 per cento.

    – Dunque viene chiamata ad affrontare la questione la rappresentanza del popolo, gli Stati generali.
    – Sì, i rappresentanti eletti però sono la più colossale assemblea di dementi che la storia abbia mai visto. Irresponsabili. Sfrenati solo nelle pretese, perché nessuno voleva farsi carico dei sacrifici (basti pensare che fra i deputati del Terzo stato c’erano un banchiere, 30 imprenditori e 622 avvocati senza causa). Non capiscono nulla di economia, hanno chiaro solo che a pagare devono essere gli altri. Così cominciano a vedere cosa possono confiscare: prima sopprimono la decima alla Chiesa, che nessuno nel popolo chiedeva di sopprimere perché significava sopprimere i finanziamenti per le scuole e gli ospedali. Si confiscano i beni del clero, donati alla Chiesa nel corso dei secoli, che ammontavano però solo al 7-8 per cento delle terre. Si comincia a diffondere l’idea che la Chiesa nasconda i suoi tesori, si confiscano i beni delle Abbazie.

    – E l’operazione si dà pure una maschera ideologica.
    – Certo. Si impone la Costituzione civile del clero, perché senza modificare e manomettere la struttura della Chiesa non avrebbero potuto rubare. I beni della Chiesa, che da secoli mantenevano scuole e ospedali, vengono accaparrati da una masnada di 80mila famiglie di ladri, nobili e borghesi, destra e sinistra: è per questo che tuttora la Rivoluzione in Francia è intoccabile! Perché fu una Grande Ruberia a vantaggio della classe dirigente. Il furto ha bisogno della menzogna e della persecuzione perché non era facile imporre ai preti e al popolo il sopruso. Per questo si impose il giuramento ai preti e chi non giurò fu massacrato. La Rivoluzione è stata una guerra di religione.

    – E in Vandea cos’è accaduto?
    – Il popolo si ribellò per difendere la sua fede. Il Direttorio voleva imporre la coscrizione militare obbligatoria (è una loro invenzione perché fino ad allora solo i nobili andavano a far la guerra e per il tributo del sangue erano esonerati dalle tasse). Nello stesso giorno chiudono tutte le loro chiese. I contadini vandeani si sono ribellati: allora tanto vale morire per difendere la nostra libertà. Hanno imposto ai nobili, assai refrattari, di mettersi al comando dell’esercito cattolico di Vandea e sono andati al massacro, perché sproporzionata era la loro preparazione al confronto di quella dell’esercito di Clébert. Così la Vandea è stata schiacciata senza pietà. Ma vorrei ricordare che sotto le insegne del Sacro Cuore combatterono anche dei battaglioni dei paesi protestanti della Vandea. Cattolici, protestanti ed ebrei affrontarono insieme la ghigliottina, per esempio a Montpellier, per difendere la libertà.

    – Ma in Vandea non finisce così.
    – Questo è il capitolo più orrendo. Nel dicembre 1793 il governo rivoluzionario di ordine di sterminare la popolazione delle 778 parrocchie: “Bisogna massacrare le donne perché non riproducano e i bambini perché sarebbero i futuri briganti”. Questo scrissero. Firmato dal ministro della Guerra del tempo Lazare Carnot. Il generale Clébert si è rifiutato di eseguire quell’ordine: “Ma per chi mi prendete? Io sono un soldato non un macellaio”. Allora hanno mandato Turreau, un cretino, alcolizzato, con un’armata di vigliacchi.

    – Fu il massacro?
    – Nove mesi dopo il generale Hoche, nominato comandante, arrivò in Vandea. Restò inorridito. Scrisse una lettera memorabile e ammirabile al governo della Convenzione: “Non ho mai visto nulla di così atroce. Avete disonorato la Repubblica! Avete disonorato la Rivoluzione! Io porto alla vostra conoscenza che a partire da oggi farò fucilare tutti quelli che obbediranno ai vostri ordini…”. Cosa aveva visto? 250.000 massacrati su una popolazione di 600.000 abitanti, paesi e città rase al suolo e bruciate, donne e bambini orrendamente straziati. A Evreux e a Les Mains si ghigliottinavano a decine colpevoli solo di essere nati a Fontaine au Campte. Questo fu il genocidio vandeano. È questo che festeggiamo?

    – Fece scandalo, nel 1983, quando Lei, per la prima volta, usò la parola genocidio, imputando la Rivoluzione. Perché?
    – I fatti parlano. Nessuno ha saputo negarli. E nulla può giustificare un simile orrore. Ma prima di me, nel 1894, fu un rivoluzionario socialista, Babeuf, che denunciò “il popolicidio della Vandea” (in un libro introvabile che noi abbiamo fatto ristampare). Non c’è differenza alcuna fra ciò che ha fatto il governo rivoluzionario in Vandea e ciò che ha fatto Hitler. Anzi una c’è. Hitler era scaltro e non dette mai per scritto l’ordine di eliminazione degli ebrei. Questi dell’89, oltreché assassini, erano anche stupidi e dettero l’ordine per scritto e lo pubblicarono perfino su Le Moniteur.

    – Certe persecuzioni hanno rinsaldato la fede del popolo. Ma questa francese sembra aver cancellato la cristianità.
    – Sì, è così. Per 15 anni fu resa impossibile la trasmissione della fede. Un’intera generazione. Pensi che Michelet fu battezzato a 20 anni e Victor Hugo non ha mai saputo se era stato battezzato o no. Le chiese chiuse. I preti uccisi o costretti a spretarsi e sposarsi o deportati e esiliati. Francamente io non capisco come oggi i cattolici possano inneggiare alla Rivoluzione. Altra cosa è il perdono e altra solidarizzare con i carnefici, rinnegando le vittime e i martiri. Penso che la Chiesa tema, parlando male della Rivoluzione, di sembrare antimoderna, di opporsi alla modernità. Io credo che sia il contrario. E sono orgoglioso che sia stato un Paese protestante come l’Inghilterra a dare asilo ai preti cattolici perseguitati. Infatti non c’è libertà più fondamentale della libertà religiosa”.

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    1. francesco t

      alquanto ipocrita e di cattivo esempio, considerando che nessun essere umano è senza peccato.
      il peccato è insito nell uomo, a prescindere da che tipo di peccato possa essere.

      preferire che una persona sia morta, piuttosto che vederla per ciò che è , ovvero un umano con i pregi e difetti in quanto tale, è ridicolo.

      il fatto che l abbia detto una persona santa, o presumibilmente santa, non rende la cosa meno ridicola ,oscena, e ipocrita.
      soprattutto è ridicolo che chi segue la religione della “vita”, sostenendo i movimenti pro life, giunga alla conclusione che è meglio la morte che vivere come un uomo imperfetto quali siamo.
      seguendo tale logica, nessuno avrebbe il diritto di vivere. se fossimo tutti morti, sarebbe meglio, così non peccheremmo più, insomma.
      oppure la cosa vale solo per i gay? alquanto ridicolo e fortemente anticattolico , nonchè anticristiano.
      si posson citare tutti i santi del mondo, ma dire che è meglio la morte per qualcuno è un concetto anticristiano per eccellenza, senza possibilità di appello.

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      1. pao

        La madre (mi sembra anche lei santa) del santo Luigi IX diceva: preferisco saperti morto che in peccato.

        …Lalla, ma quanto bisogna essere ipocriti per piangere su uno zigote e citare senza scrupoli la frase di una pazza (altro che santa e madre!) che preferisce vedere il figlio morto che peccatore?
        Vergognati vah…

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    2. simone Autore articolo

      condivido appieno quanto detto da francesco…
      preferisco saperti morto che in peccato è una frase senza senso nel cristianesimo, non fosse altro per il fatto che …i giusti [santi, ndr] peccano sette volte al giornpo… (cfr. Proverbi 24) e che Cristo, ci ricorda San Paolo, è il solo giusto che, come ci ricorda Isaia nel IV Canto del Servo di Jhwh …giustificherà molti… (cfr. Is. 53)

      Rispondi
  11. Carlo Di Pietro (Pontifex.Roma)

    Ciao Simone,
    scusami se riesco a leggere solo adesso la tua risposta, ma ho avuto degli impegni improrogabili.
    Come sempre scrivi cose molto interessanti, serie e riconfermo la mia stima nei tuoi confronti.
    A me fa enormemente paicere questo confronto ideologico con te perché, in tutta onestà, nessuno è perfetto e quindi il leggerti mi aiuta sempre a riflettere (come è accaduto già in passato).
    Tu mi insegni che la Fede, il viverla nel quotidiano (specialmente nell’attuale società), il metterla in pratica, il cercare di diffonderla, il battersi per lei, non è facile.
    Ho riletto varie volte le tue considerazioni e le trovo giuste ed in sintonia con il mio punto di vista, tuttavia ogni uomo ha la propria indole, il proprio modo di esprimersi, la propria vocazione (che tu sai non essere solo di tipo religioso).
    Hai scritto cose sagge che dovrebbero far riflettere tutti, non solo me.
    Mi auguro di non essere giudicato male solo per mie determinate espressioni forti, ma di riuscire a trasmetterti il fervore che arde nel cuore di un apologeta.
    Ho salvato questo tuo articolo per rileggero con calma e pazienza e per estrapolare l’essenza delle tue parole che, sono certo, non vogliono rappresentare una tua pubblica dimostrazione di sapienza, bensì un degno esempio di dialogo in spirito di massima condivisione di interessi comuni e di solidarietà fraterna.
    Hai scritto delle belle parole, molto educative che, lo ripeto, le condivido al 100%.
    All’interno dello stesso Cattolicesimo esistono tante tipologie di vocazioni e di carismi specifici e, a mio avviso, io e te siamo due facce della stessa medaglia (spero che non ti offenderai per questa mia affermazione).
    Tu sei più pacato di me, io forse posso sembrare più irruento, ma alla fine tutti e due vorremmo un mondo migliore, più equo e con meno peccati.
    Che Dio ti benedicata e grazie ancora per questa bella occasione di confronto da cui, come penso sempre, non si esce mai a mani vuote, bensì “arricchiti”.
    Con affetto.
    Carlo

    Rispondi
  12. Carlo Di Pietro (Pontifex.Roma)

    Mi permetto solo di sottolinearti una sottigliezza, caro Simone.
    Dato che io mi qualifico sempre per nome e cognome (e solo per questo motivo), avrei preferito un titolo meno offensivo.
    Mi riferisco semplicemente al “Carlo Di Pietro tra menzogna e fansasia”.
    Penso (ma è il mio personale punto di vista) che avresti potuto definirmi con altri termini dato che non ho grande fantasia e se qualche volta “mento” (penso che capiti a tutti nella vita almeno 1 volta – ma anche 1000 volte) non l’ho fatto certo in questo caso e mai per ottenerne benefici in termini di consensi, plausi o denaro.
    Quello che scrivo nei miei articoli non è mai menzognero, ma è semplicemente espressione di ciò che conosco, studio e penso.
    Volevo solo farti questo piccolo appunto, che sicuramente condividerai.
    Ti saluto nuovamente.
    Carlo

    Rispondi
  13. Carlo Di Pietro (Pontifex.Roma)

    Simone,
    quasi dimenticavo, mi farebbe molto piacere parlare telefonicamente con te e scambiare opinioni e riflessioni.
    Se non ti dispiace e non ti costa fatica, il mio numero di gsm lo ha l’admin del sito pontilex, quindi potresti chiamarmi.
    Se hai poco credito ti richiamo io.
    Ci tenevo a dirti questo peché, parlando, a mio avviso riusciremmo meglio a condividere il nostro comune dono: la Fede.
    Saluti
    Carlo

    Rispondi
    1. simone Autore articolo

      Caro Carlo, leggo con gioia la tua risposta. Dici bene, che il vivere la fede giorno dopo giorno non è facile ma, come ben ricorderai …beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. In quel giorno rallegratevi ed esultate poiché grande è la vostra ricompensa nei cieli… Giustamente diceva GPII che questo è un tempo bellissimo per vivere la fede: ora come non mai c’è bisogno di testimoni più che di maestri. La fortezza della propria fede la si sperimenta nel momento di difficoltà, quanto tutto sembra andare male… credere quando tutto va bene, è troppo facile…
      Ora è da capire se il Signore nel quale crediamo sia un Dio all’Antico Testamento, e quindi potremmo dire “Signore degli eserciti”, “Signore tremendo in battaglia”, etc. o un Dio sulla scorta del Nuovo Testamento, e quindi presentato come il padre nella parabola del figliol prodigo, o il bel pastore della parabola della pecorella smarrita, etc.
      Dici bene che ognuno di noi ha una propria vocazione specifica ma ricorda anche che ognuno di noi deve rispondere in primo luogo ad una chiamata che accomuna tutti quanti, indipendentemente dalla vocazione particolare alla quale siamo chiamati: ed è la chiamata alla santità: …ad immagine del santo che vi ha chiamato divenite anche voi santi poiché sta scritto voi sarete santi perché io sono santo (cfr. 1 Pt.) e di conseguenza una chiamata all’amore …da questo sapranno che siete miei figli, se vi amerete gli uni gli altri come io ho amato voi…
      E la chiamata all’amore implica necessariamente che nell’altro con cui mi rapporto io veda, prima di tutto e sopra a tutto un fratello, un amico. Troppo spesso intravedo nei tuoi articoli non tanto lo scrivere di una persona che si rapporta all’altro come ad un amico, quanto lo scrivere di un giudice che condanna, dall’alto del suo scranno, un peccatore (ancor prima che il peccato) che sembra essere sempre e comunque imperdonabile, con l’aggravante dell’arroganza del credersi, egli per primo, perfetto nel suo comportamento. Troppo spesso non distingui tra peccato e peccatore, troppo spesso fai, come si suol dire, di tutta l’erba un fascio. Troppo spesso i tuoi pensieri, le tue idee, sono piene di pregiudizi che non trovano motivo di esistere (prendo ad esempio la condanna degli ebrei: quand’anche qualcuno fosse come il tuo sito lo descrive, puoi essere sicuro che ognuno sia come loro?).
      Tu parli di fervore e posso in un certo qual modo capire che in te ci sia passione per il Vangelo ma quello che devi chiederti in primo luogo è …ma io sto davvero mettendo in pratica gli insegnamenti del Vangelo? Sto davvero capendo la profondità del messaggio del Signore, o ne sto percependo solo una parte? Ricordi i bellissimi versetti di San Paolo …se non ho la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna etc.…
      L’apologetica che tu porti avanti si sviluppa su una teologia che più che di amore per l’altro, sempre e comunque figlio di Dio, è intrisa di “odio” per i peccatori, è intrisa di una volontà di costrizione che non può appartenere per sua natura al cristiano: la fede non la si può mai imporre, ma la si può solo scoprire, non la si può mai insegnare, ma la si può solo trasmettere con l’esempio: …non chi dice Signore Signore…. Ecco perché la Chiesa da un bel po’ ha smesso con le condanne e gli anathema sit, poiché ha riscoperto il vero volto della Sposa di Cristo che è si quello di madre e maestra ma che nello svolgere il suo compito di madre lo fa con le premure della madre affettuosa, non con quello dell’acida matrigna.
      Tu potrai pensare che questa posizione “rilassata” abbia portato ad una maggior perdita di fede. Ma io ti chiedo: facendo così la Chiesa ha perso fedeli o ha scoperto i fedeli veri? Ha svuotato le chiese o ha lasciato in chiesa chi ci andava per un motivo e non per convenzione, per tradizione o per paura dell’inferno?

      Riguardo al titolo… in realtà il “tra menzogna e fantasia” è un po’ provocatorio ma non più di tanto.
      Intanto vedo che il titolo provocatorio ti ha ferito… e quante persone sono rimaste ferite dai vostri titoli provocatori? Qualcuno reagisce con sofferenza, magari piangendo e con sensi di colta, qualcuno reagisce con l’odio. In ogni caso i titoli hanno provocato dolore, e di questo dolore pontifex.roma ne è responsabile. Spesso sembra che le persone di cui parlare siano dei burattini senza sentimenti e senza cuore; in realtà, ci sono persone che sono molto ma molto brave che rientrano in quelli che voi definite abomini, eppure questa realtà da voi è completamente trascurata. Sempre e solo a procedere per stereotipi, per luoghi comuni (le immagini che caratterizzano i vostri articoli ne sono un emblema sublime).
      Come hai letto nel mio articolo sono molto pacato. Lo sono sempre, non tanto per indole, quanto per necessità. Quando si parla di fede e lo si fa in luoghi pubblici, quale è in questo caso la rete, bisogna essere il più pacati possibili: non stiamo vendendo un servizio di pentole in cui serve l’arte della persuasione per convincere qualcuno della bontà del proprio prodotto, né è una buona strategia l’utilizzo del ricatto (se compri le pentole di graffio la macchina – ne non rispetti i comandi del Signore andrai all’inferno). No l’uomo ha il solo compito di indicare la via, e questa via ognuno di noi è chiamato a percorrerla primariamente da solo (poiché il cammino interiore è sempre personale). La scoperta della fede non nasce mai da un’imposizione ma sempre da un’accoglienza. E questa accoglienza deve essere il frutto di una libera volontà dell’uomo che percepisce la bontà del messaggio evangelico e lo accoglie con tutto ciò che esso richiede.
      Interessante è un aneddoto medievale, narrato da uno storico e compagno del re Luigi IX, durante una crociata: “Un frate domenicano, inviato dal sovrano a trattare coi Saraceni, aveva trovato sulla strada una vecchietta di nome Caritea. Costei reggeva, uno per mano, due recipienti: nel primo c’erano braci infuocate, nel secondo acqua gelata. “Che cosa vuoi farne?”, le aveva domandato il frate; e la vecchietta aveva risposto che col fuoco intendeva bruciare il paradiso e con l’acqua spegnere le fiamme dell’inferno in modo che nessuno facesse il bene per la speranza di un premio o si astenesse dal male per paura del castigo, ma unicamente “per amore di Dio”.
      Questa storiella è stata poi ripresta da un’induista Rabi`ah al`Adawiyya che l’ha riformulata in un modo molto carino:
      Mio Dio: se ti adoro per paura dell’inferno bruciami nell’inferno; se Ti adoro nella speranza del Paradiso, escludimi dal Paradiso; ma se Ti adoro unicamente per Te stesso, non mi privare della Tua bellezza eterna.
      Ecco perché il Vaticano II, ecco perché si è smesso con le condanne e le scomuniche, ecco perché si presenta il vero volto di Dio: poiché la fede deve essere un “motto dell’anima”, “un sussulto dello spirito” che nasce e cresce solamente per amore del Signore, e non per la paura in lui.
      Per quanto riguarda il discorso menzogna… ci ho pensato un attimo prima di scrivere quella parola, forte ma anche vera. Se rileggi il mio articolo vedrai come confuto diverse tue tesi, non ultimo “omosessualità=malattia” oppure “omosessuale=malato” oppure “ebreo=deicida”, “terremoto=punizione divina”, etc.
      Scrivi: “quello che scrivo è espressione di ciò che conosco, studio e penso”
      E’ per questo che ho cominciato a scrive qui. Non tanto perché ho buon tempo, quanto perché, spesso e volentieri fai percepire ciò che è espressione di ciò che conosci, studi e pensi come il Magistero della Chiesa. E troppo spesso ciò che pensi non è ciò che pensa la Chiesa, ciò che credi non è ciò che crede la Chiesa. Non basta scorgere l’alba per poter parlare di essa. Puoi parlare del sole, solo quando questo lo hai contemplato in tutto il suo splendore. Non perché ne hai intravisto un raggio di luce. Cristo è il nostro …sole di giusizia che sorge dall’alto… lasciati illunimare da lui, sii sicuro di avere di lui una visione completa e reale, accertati che quello che percepisci è tutto il suo splendore e non un flebile raggio di luce e solo allora parla di Lui.

      Simone

      Rispondi
  14. affus

    Per conoscere le origini della morale dobbiamo cercare le prime testimonianze scritte degli antichi uomini comparsi sulla terra e tentare di vedere quali erano i loro divieti e le loro norme e su quali credenze basavano la loro condotta e i loro costumi . In mancanza di tracce scritte dobbiamo basarci su tutti i reperti storici a nostra disposizione di una data civiltà, oppure basarci su tradizioni orali originali di storia, tramandate e raccontate da anziani delle varie regioni e paesi non dotati di una solida tradizione letteraria . Riguardo ai reperti di scrittura, le prime tracce di segni che servivano per comunicare un’ idea, le più antiche testimonianze storiche non vanno al di là del 3500 a. C. ad essere generosi . Per quanto riguarda le civiltà andine, conosciamo i loro sistemi di vita soprattutto attraverso reperti archeologici, racconti di missionari o di esploratori. Ma se non vogliamo battere l’aria con racconti aleatori e tracce discontinue e molto generiche, …

    … però già sufficienti a farci capire il sistema morale di un dato popolo o tribù, dobbiamo andare su un testo che è il mare magnum della morale nella storia dell’umanità : la bibbia .

    Questo insieme di libri racchiude le origini dell’universo e dell’uomo, nonché la morale delle origini dell’umanità, fino al primo secolo dell’era cristiana .

    E’ da rilevare che grazie alla storia del popolo ebraico conosciamo anche le origini della storia dell’umanità intera e dell’universo . La storia biblica è la più vera e concreta apparsa sulla terra, nonché la più universale e utile per conoscere le origini della morale .

    E’ un racconto logico, storico, razionale nel tempo e non discontinuo e aleatorio, con storie di discendenze precise di famiglie con nomi e cognomi di discendenti attraverso i secoli ; con descrizioni di luoghi e di confini geografici precisi ; la storia biblica è qualcosa di spaventosamente storico con fatti precisi, anche se molti di quei luoghi e di quei volti oggi non li conosciamo, anche se non possiamo accertarne la verità in una maniera assoluta, ma dobbiamo chiederci sempre : è assoluto il nostro metodo di indagine storica?

    E’ assoluta la nostra conoscenza dell’uomo?

    Siamo sicuri che se applicassimo gli stessi metodi e interrogativi ne uscirebbe vera il 90 % della stessa storia recente? La storia dell’uomo sulla terra per noi è molto recente, ma al di là delle menzogne paleontologiche che fanno passare per scientifiche le teorie romanzate dell’evoluzionismo, a noi interessano le tracce dei divieti, ovvero dei “ paletti” posti dalla mente umana e dell’azione divina come norme universali o particolari, norme che la mente umana non doveva assolutamente oltrepassare .

    Queste tracce le possiamo trovare anche nei racconti mitologici dei greci e delle civiltà dell’estremo oriente . Non ci interessa scoprire il come e il perché si è formato un credo morale nell’uomo per non cadere in facili deviazioni ideologiche .

    Ci interessa capire quali regole oggettive sostanziali avesse l’uomo delle origini .

    L’unico racconto logico, continuato e razionale, storico al di là delle testimonianze storiche, che pure hanno la loro non fondamentale importanza e che ha di mira la condotta dell’uomo che va oltre il racconto storico, è il libro della genesi nella biblica .

    Questo racconto va al di là delle prime tracce di scrittura (3500 a. C. ) comparse sulla terra. Infatti, in esso subito dopo il racconto della creazione, vengono poste delle condizioni all’uomo dal Creatore, condizioni che vediamo insite nella sua stessa natura, condizioni che si sposano sia con la sua personalità e sia con il suo aspetto fisico . Le prime condizioni riguardano il dovere di riempire la terra e di assoggettarla e dominarla, cioè trasformarla affinché produca il necessario per la vita dell’uomo .

    Ora se si comando a un figlio di andare al negozio a comperare un kg di pane, sicuramente debbiamo dargli i soldi necessari altrimenti il nostro comando sarebbe fasullo e ridicolo . Questo vuol dire che Dio ha previsto e messo nella natura e nell’ambiente tutte quelle energie che serviranno all’uomo affinché nel corso dei secoli e millenni, sviluppando il suo ingegno, le possa utilizzare per riempire tutta la terra col genere umano .

    Le fonti ci sono in abbondanza, bisogna solo organizzarle con l’intelligenza del lavoro e, come si fa per la costruzione di un mosaico, inserirle al loro posto con il lavoro dell’organizzazione tecnica che progredisce secondo i bisogni della società che deve crescere a ritmo continuo per riempire tutta la terra .

    Oggi infatti notiamo degli squilibri enormi tra terra e terra, paese e paese, nazione e nazione nel numero degli abitanti : terre vuote e incolte abitate da pochi uomini nonostante lo sviluppo della tecnica e terre povere ma stracolme di abitanti con il terrore di riempire la terra e dominarla .

    Ora se avviene qualche distorsione sociale o produttiva, qualche disorganizzazione nella catena alimentare o sociale con disastri territoriali o socio-economici che impediscono lo sviluppo della vita organizzata nelle società umane, questo avviene a causa di problemi che riguardano l’ordine morale nell’organizzazione sociale dell’uomo.

    Infatti non solo è necessario che l’uomo si attrezzi tecnicamente e scientificamente per “dominare la terra e popolarla “, ma è necessario che abbia delle regole di vita sociale, altrimenti non sarebbe possibile nessun popolamento, nessuna organizzazione sociale, nessun progresso scientifico .

    Se ad esempio mancasse la “pace “ in un gruppo sociale, questo si autodistruggerebbe come si autodistrugge una famiglia in cui qualcuno dei membri impazzisce impedendo la normale vita famigliare . Perciò dietro questo termine “pace”, che dal punto di vista sociale non è altro se non uno svolgimento normale della vita famigliare e sociale di un gruppo umano, ci sono altri valori tra cui il più importante è la giustizia .

    Questa giustizia non è altro che un sistema morale legato all’azione dell’uomo e definisce sia il suo rapporto con l ‘Essere Creatore e sia i rapporti tra uomo e uomo . Il nucleo di questa giustizia attorno alla quale si dirimano infinite regole scritte o teoriche, quanti sono i casi dell’agire umano, è molto semplice .

    Anticamente, in termini arcaici e primitivi, veniva detta : “ occhio per occhio, dente per dente “, vita per vita, sangue per sangue “, a sottolineare che ogni cosa ha un prezzo e ogni azione ha un giudizio giusto . Ora ci sono azioni meccaniche che fanno parte della normale vita dell’uomo e ci sono azioni dell’uomo dirette contro terzi, azioni che definiscono i suoi rapporti con altri esseri simili .

    Il peso giusto di un’ azione in ordine alla giustizia e come una legge fisica in cui ad ogni azione corrisponde una ragione o una legge economica in cui ogni cosa che acquisto deve avere un prezzo giusto legato all’oggetto . Questa è solo una legge generale del vivere sociale e dei rapporti dell’uomo con l’essere creatore ma va calata nel sistema sociale e geografico delle condizioni della vita che sono molto complessi e in cui un uomo, oltre ad essere ontologicamente uguale a un altro uomo davanti all‘Essere supremo e alla sua giustizia, nella scala sociale ha dei ruoli e dei ranghi molto variabili, spesso ben definiti e fissati dalla natura, legati alla sua fisicità : uomo, donna, padre, madre, figlio, autorità, ricco o povero, ecc. In realtà non c’è nessuna uguaglianza nella sfera sociale umana ma solo rispetto alla giustizia che spetta a tutti e ognuno è un individuo diverso da un altro mai comparso sulla terra . I disastri sociali dipendono quindi da problemi di natura etica e hanno la loro radice nel concetto di giustizia non da tutti accettato come oggettivo e universale per tutti gli esseri .

    L’uomo, ogni uomo, tende a crearsi una sua giustizia ; un suo sistema di giustizia autonomo sia nei riguardi dell’Essere Supremo e sia nei riguardi degli altri esseri, dove rispetto alla giustizia oggettiva sono tutti uguali nonostante i ranghi e le differenze fisiche .

    Ecco che dopo avere costituito il primo nucleo sociale, Dio pone delle condizioni, delle norme da rispettare all’uomo in quanto deve sapere sempre che non si è auto creato da solo sulla terra, ma esiste solo in quanto “dipendente” da un Essere Supremo che con infinita intelligenza gli ha creato una casa da abitare, non solo, ma ha creato l’uomo stesso .

    Queste norme di vita date all’uomo appena creato, all’origine erano interne all’uomo e non era necessaria nessuna autorità e nessun sistema organizzato di vita che regolasse i vari nuclei familiari o la sua condotta di vita riguardo alla giustizia .

    Non fu necessaria nessuna esplicitazione e nessun sistema di scrittura che facesse da paradigma per un comportamento giusto nel suo sistema di vita . Notiamo però nell’umanità antidiluviana la presenza del sacrifico, una spia, un segno della necessità di riparare qualcosa interno all’equilibrio dell’uomo .

    Dio stesso non prevede alcun tipo di autorità e nessun tipo di legge scritta con la prima umanità ma la necessità di imporre delle regole di vita ferree con la necessità della loro osservanza ci sarà dopo la giustizia del diluvio. Infatti affinché ci fosse una legge scritta divina e completa non era sufficiente la presenza di famiglie umane, era necessario un popolo ben definito con una normale vita sociale .

    Ci si chiede allora ; è lecito imporre il bene all’uomo? Dio lo ha imposto senza nessuna pietà perché si trattava di impedire infinite punizioni divine . L’uomo stesso verserà il sangue dell’uomo prima che sia Dio stesso a versarlo facendo il deserto e facendo cessare la vita sulla terra Genesi 9 .

    Ci si chiede allora : quando nasce la politica? Sarà l’oggetto della prossima trattazione .

    Rispondi
        1. giux

          ciao, ma se non è possibile riportare in pubblica le comunicazioni private nn è magari possibile riportarle in uno spazio accessibile solo agli user registrati. d’altronde si tratta di comunicazioni verso pontilex

          Rispondi
          1. admin

            No. Anche se ad un numero ristretto di persone, si configura comunque la possibilità di un reato. Poi CdP non ci denuncia sicuramente per questo. Ma non voglio dargli appigli di alcun tipo.
            Gli ho chiesto il permesso di pubblicare l’ultima mail che mi ha inviato. Ed eventualmente (non l’ho ancora fatto, probably lo farò) anche quella scritta dal suo alter-ego che usa (a sua insaputa, forse) gmail… 🙂

        1. AlbertoB

          Uffas , per l’amor di dio se ce n’è uno , metti in calce il link alla fonte da dove copi&incolli quello che scrivi… vabbè che nessuno legge le cazzate che scrivi , ma un minimo di correttezza sarebbe d’uopo…

          Rispondi
          1. diego

            avete letto la costituzione’? oltre che a essere scritta da un 10enne distrugge tutte le conquiste civili e morali dell’umanità!!

          2. giux

            eh ho letto fino all’articolo quattro… poi non ho resistito più e sapere che questa gente sta con pontifex mi fa cadere ancora più in basso l’opinione già pessima che ho su pontifex

          3. giux

            non saranno tecnicamente legati ma di certo fanno copia e incolla da li… se nonne condividessero i contenuti e si sentissero in sintonia non perderebbero da li!

          4. admin

            Affus: questo sito non si propone come il ricettacolo delle fotocopie dei contenuti altrui. Il contenuto del tuo commento viene eliminato visto che proponi le stesse cose che si possono leggere seguendo il link che hai proposto. Grazie.

          5. giux

            prova a non avercelo il lavoro ed essere senza soldi… poi riscrivi che non è un diritto aver lavoro..
            Forse non hai mai provato ad essere veramente senza soldi… x questo ti permetti di sputare in faccia così ai costituzionalisti!

          6. giux

            cmq sono capace pure io di fare copia e incolla… ma almeno lo faccio ove ha un seonso farlo:

            “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.” (Gn 2, 15).

            Se il Decalogo prescrive il sabato, è solo alla fine di sei giorni di lavoro (Es 20, 8 ss).

            Questa settimana di lavoro ricorda i sei giorni che Dio impiegò per creare l’universo e sottolinea che, formando l’uomo “a sua immagine” (Gn 1, 26),

            Dio ha voluto farlo partecipe del suo disegno. Infatti, dopo aver dato ordine all’universo, l’ha messo nelle mani dell’uomo, a cui ha dato il potere di occupare la terra e di sottometterla (Gn 1, 28).

            Tutti coloro che lavorano, anche se “Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto” tuttavia, mediante la propria attività, tutti “sostengono le cose materiali (la Creazione)” (Sir 38, 34).

            Non dobbiamo neanche stupirci che l’azione del Creatore sia spesso descritta tramite i gesti dell’operaio, che da forma all’uomo (Gn 2, 7), fabbrica il cielo “con le (sue) dita” e fissa le stelle al loro posto (Sal 8, 4); al contrario, il grande inno che canta il Dio creatore descrive l’uomo al mattino che “esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera” (Sal 104, 23; cf. Sir 7, 15).

            Questo lavoro dell’uomo è la continuazione della creazione di Dio, è il compimento della sua volontà.

            Quindi niente di più cristiano che la nostra costituzione fondata sul lavoro, e noi uomini attraverso il nostro lavoro contribuiamo alla creazione del mondo.
            Io anche se sono un ateoomosessualistacomunistamiscrendentemassonicoebraista credo in questa cosa e cerco di viverla nei miei limiti di essere umano.
            [cit. http://www.ora-et-labora.net/lavoro.html%5D … proprio un signor nessuno S. Benedetto patrono d’europa.

        1. admin

          Credo che la richiesta di Paolo derivi da un semplice gesto di correttezza intellettuale. Se le idee sono altrui, puoi indicarci dove le hai lette. Così è tutto più semplice, no?

          Rispondi
        2. paolo

          Affus scrive:
          “scusa si tratta di capire le idee non da dove proviene , ti pare ?
          lo sai che il saggio indica la luna , mentre ….. ?”
          Appunto. Se hai delle idee esprimile. In caso contrario evita di postare polpettoni inconcludenti pescati da siti come destraradicale o comedonchisciotte.
          Se non hai niente da dire, stai zitto. Vedrai che fai una figura migliore.
          Oltretutto, se le tue fonti di conoscenza sono la bibbia, i siti fascisti e i siti complottisti siamo su posizioni moooolto distanti.

          Rispondi
      1. admin

        Se così fosse, avrebbe qualcosa di divertente da raccontare… 🙂
        Uffas però mi piace. Mi costringe a fare pulizia ogni tanto tra i nostri commenti (cosa che avviene assai raramente)… 😆

        Rispondi
  15. paolo

    Alberto, ti segnalo un refuso nel tuo precedente commento.
    Il nome del Grande Capo Sciamano Cherooke è Estiqaatsi.
    La pronuncia è corretta, e anche il momento per invocarlo mi è sembrato adeguato 🙂

    Rispondi
    1. AlbertoB

      Grazie per la fraterna correzione , il mio è stato un errore imperdonabile : mi cospargo il capo di cenere e mi prostro innanzi al Grande e Supremo Estiqaatsi.
      😀 😀 😀

      Rispondi
  16. giux

    sto giocando a civilization 4 beyond the sword mod dcm revolution in rete multiplayer e il mio impero è cristiano e teocratico e romano. vale come prova che io sono il vero difensore della cristianità nel mondo.inoltre ho la città santa. meglio di pontifex no?

    Rispondi
  17. affus

    .DARWIN E IL LIBERISMO

    DI LINO ROSSI
    Soldi Online

    L’origine della specie resta un mistero, e forse anche i modi della sua evoluzione. Ma in economia qualcuno di Darwin ne approfitta lo stesso. Per giustificare di tutto

    Per chi ama la Scienza è sicuramente positivo che i bambini si abituino a convivere con essa. Ben venga quindi l’insegnamento dell’evoluzione fin dalle scuole medie, con tanto di appello degli intellettuali italiani (1).

    L’equazione è: l’evoluzione è una verità quasi certa ed irrinunciabile e quindi prima si insegna meglio è.

    La Moratti, allora ministro competente, ha rincarato la dose: “Darwin si studierà fin dalle scuole elementari” (2).

    Il Consiglio d’Europa non ha dubbi sulla “scientificità” dell’evoluzione (3).

    In realtà le cose non sono così chiare. C’è la macro-evoluzione (4), quella di Darwin, e c’è la micro-evoluzione, quella che nessuno nega, quella ampiamente sfruttata in agricoltura, zootecnia, ecc…

    Mentre è ovvio che usando più o meno alcuni organi si possono più o meno sviluppare, atrofizzare, ecc. non è altrettanto ovvio che provando e riprovando ad un pesce nascano i polmoni, oppure che ad un rettile spuntino le piume.

    Incuriosito dal fatto che mia figlia di 9 anni è venuta a casa da scuola dicendomi che discendo dalla scimmia, ho cercato di capirci qualcosa. Ho preso un bel libretto e me lo sono letto (5).

    Risultato: non so se l’intelligent design è corretto o qual è l’origine della vita, dell’uomo, ecc.; quel che è certo è che la macro-evoluzione è una mega-bufala che di scientifico non ha proprio nulla se non l’irrinunciabilità, che in tutti i modi può essere definita tranne che scientifica. Lo scienziato che non sa spiegarsi qualcosa dice semplicemente che non sa spiegarselo. Lo scienziato che, di fronte alla stessa circostanza, per chiudere il cerchio si inventa un qualcosa supportato da nulla di scientifico, non è uno scienziato, ma un filosofo.

    Poi, essendo appassionato di ricerca, quella vera, ho trovato altre conferme della fallacia della “teoria” (si fa per dire) del Darwin (6).

    La “teoria” ha trovato spazio anche in economia. E qui veniamo al punto.
    I redditi da lavoro calano da decenni e quelli delle rendite crescono di pari passo? Pedala tranquillo! Trattasi della selezione darwiniana.
    Larghi strati della popolazione sono sempre più in difficoltà? Va tutto che è una meraviglia! È l’evoluzione che sta lavorando.
    I monopolisti ed i cartelli fanno il bello ed il cattivo tempo? Sono i necessari tributi da pagare all’irrinunciabile progresso! L’importante è che lo Stato non ci metta becco.
    Il liberismo sacrosanto di von Hayek è diventato il liberismo del più forte di fare ciò che gli pare? Figliolo … all’evoluzione non ci si può opporre.
    Il liberismo si può fare solo se ci sono regole, controllori, sanzioni e concorrenza. Niente concorrenza? Niente liberismo, checché i darwinisti ne dicano.
    La storia ha cancellato Marx. È ora che cancelli anche Darwin, nel nome del quale si compiono le più efferate nefandezze. Non a caso Marx fu un protagonista dell’affermazione del darwinismo. Il passaggio da “teoria” a verità incontestabile è stato breve, viste le forze che ne traevano e ne traggono giovamento (sia ben chiaro che non erano e non sono i lavoratori, né gli operai).

    Per rappresaglia ho detto a mia figlia che se lei vuol credere che discende dalla scimmia è libera di farlo, ma io discendo da Dio. Questa frase datata non è dimostrata scientificamente ma è molto meno ridicola dell’evoluzione di Darwin; l’anno prossimo ricorre il bicentenario della nascita e bisogna preparare un bel po’ di tapiri di ghisa.

    Nel frattempo gran parte della società si è profondamente convinta che la “teoria” è diventata verità assoluta (7). Siamo messi proprio male in quanto a cultura.

    L’appello: “Un danno per la cultura delle nuove generazioni”
    La Moratti: “Darwin si studierà fin dalle scuole elementari”
    Il Consiglio d’Europa in soccorso all’evoluzione
    La Macroevoluzione
    Evoluzione, un trattato critico: presentazione del libro
    L’errore di Darwin e la medicina dei tumori
    “La scuola è in mano all’Anticristo”
    Lino Rossi
    Fonte: http://www.soldionline.it/

    Rispondi
    1. giux

      miii che figata un sito di gente convinta che la bibbia sia un libro scentifico … invece che una favola per un popolo di pastori di montagna vissuto 4000 anni fa!!!!
      Ma questo ci cambia la vita!!!! 😀

      Rispondi
  18. affus

    di Benito Mussolini 1° Maggio

    indovinate da dove l’ ho preso questo ?

    Questo discorso è diretto agli operai. Parliamo schietto. Senza finzioni. Senza adulazioni. Così come la coscienza ci detta. È, oggi, di moda ”adulare” le masse lavoratrici e precisamente quelle che lavorano manualmente. Noi ci rifiutiamo di seguire questa moda cortigianesca. Preferiamo celebrare il lavoro in tutte le sue manifestazioni, dalle più eccelse alle più modeste; da quelle che trasformano la rozza materia a quelle che esprimono i moti profondi dello spirito. Adoriamo il lavoro che dà la bellezza e l’armonia alla vita, non solo quello che aumenta la possibilità del nostro benessere materiale. Ciò premesso, noi parliamo da “amici” agli operai. Amici che non chiedono nulla. Assolutamente nulla. Come amici disinteressati, noi diciamo agli operai italiani che essi stanno per cedere sotto una nuova tirannia, che, oltre ad essere spietata, è ridicola: alludiamo alla tirannia del Partito Socialista.

    Quando noi meditiamo su quello che accade, ci sentiamo umiliati. Le masse operaie sono alla mercé di una classe politica cosiddetta socialista, che vuole semplicemente sostituirsi, per via dell’ assiette au beurre, alla classe politica cosiddetta borghese. Questo trucco volgare ha un nome sonante.: si chiama dittatura del proletariato. Ci stupisce che le teste pensanti della Confederazione Generale del Lavoro, che non possono non aver avvertito il fenomeno, lo accettino passivamente, anche nelle sue disastrose conseguenze. La verità è che i 6oo mila organizzati della Confederazione Generale del Lavoro dipendono – come tanti schiavi – da venti o trentamila uomini che si chiamano socialisti. Costoro “giocano” le masse operaie senza consultarle mai. La condotta del Partito nei rapporti del proletariato è squisitamente autocratica, assolutista, imperialista, borghese. C’è un elemento di grottesco, che si delinea plasticamente. Chi sono questi cosiddetti socialisti che la fanno da pastori del gregge ? Perché presumono essi, ed essi soli, di essere gli interpreti genuini, i rappresentanti autentici della massa lavoratrice e quali titoli di sapienza, di saggezza, di virtù possono vantare in confronto del resto degli umili mortali? Dov’è il diritto e la ragione della loro dittatura? Non nel loro cervello, che in media non supera di capacità quello degli altri; non nel loro cuore, che non può contenere più humanitas di quanto non ne contengano gli altri innumerevoli delle innumerevoli creature umane: il titolo della loro dittatura è un semplice cartoncino che si chiama tessera e che l’ultimo idiota, pazzo, fannullone, parassita, borghese di questo mondo può procurarsi inscrivendosi nel Partito e pagando la tenue moneta di una lira.

    Quando un signore qualunque è munito di quella tessera, da un giorno o da un mezzo secolo, ed è in regola colle marchette, egli cessa issofatto di appartenere alla povera nostra comune umanità: diventa un prescelto, un eletto, un veggente, un apostolo, un santo, un dio: tutte le sapienze, tutte le virtù, tutti gli eroismi gli appartengono. Quello che dice, decide, fa o non fa, rappresenta sempre il maximum della saggezza: il cartoncino della tessera ha un magico potere per cui gli imbecilli diventano geni, i conigli leoni e la massa operaia deve ubbidire, ciecamente ubbidire, a ciò che viene stabilito da un sinedrio di uomini, che non hanno mai lavorato e non lavoreranno mai, perché hanno trovato nel “socialismo” il loro mestiere, il loro pane, la loro soddisfazione, come altri trova il pane e il resto in una scuola, in un ufficio, in un campo o in una officina.. C’è una nuova divinità nel mondo: la tessera. E come tutte le divinità anche questa richiede non solo incensi, ma sacrifici; non solo preci, ma sangue. I proletari vogliono o non vogliono accorgersi che sono ancora incatenati e che da una schiavitù passano a un’altra schiavitù? Gli operai che sono degni dell’aggettivo “coscienti” devono insorgere contro il rinnovato strazio che si fa della loro volontà, del loro benessere, della loro vita.
    Il “partito” è un fatto estraneo al movimento operaio. Nessuno gli contesta l’esercizio del potere sui suoi inscritti; ma è cretino e criminoso permettergli l’esercizio e l’abuso del potere sul proletariato. Che il Pus decida il finimondo, è affare che lo riguarda, ma che decida in assenza del proletariato e contro il proletariato, arrogandosi poi il diritto d’imperio sul proletariato stesso, è spettacolo “reazionario” e autocratico che deve finire. È tempo di stabilire nelle organizzazioni un regime di vera democrazia. E’ tempo di dire che prima di inscenare qualsiasi movimento economico e politico, gli operai devono essere interpellati. È tempo di dire che gli operai non sono fantocci privi di capacità ragionante, come li ritiene il Partito Socialista, dal momento che si “sostituisce” continuamente a loro senza interrogarli mai.
    Amici operai,è in questione la vostra dignità e la vostra libertà. Provvedete/ Insorgete ! Prima che la tirannia rossa vi abbia schiacciati.

    Un discorso di questo genere, nel quale intimamente consentono – ne siamo sicuri – i dirigenti confederali, è destinato a provocare le solite accuse. Certi atteggiamenti fanno ricordare il “Volete la salute ? Bevete etc.”. Volete “passare” da rivoluzionari? Provvedetevi di una tessera. Ma noi, che siamo e rimarremo sprovvisti di tessera, siamo così poco “reazionari” che accettiamo quasi tutti i postulati del manifesto confederale del Primo Maggio, manifesto che dà all’anima una sensazione di luce e di forza, mentre quello della Direzione del Partito dà un senso di buio, d’impotenza e di disperazione. La trasformazione del Parlamento e l’introduzione della rappresentanza integrale, è nel programma dei Fasci.

    *Sempre nel programma dei Fasci è la immediata applicazione di una legge che sanzioni la conquista proletaria delle otto ore;

    * la modificazione del decreto-legge per le pensioni d’invalidità e vecchiaia riducendo il limite di età a 55 anni per gli uomini e 50 per le donne;

    * l’immediato apprestamento dei decreti-legge per le assicurazioni obbligatorie di malattia e di disoccupazione;

    * un’imposta fortemente progressiva sul capitale;

    * l’attuazione dei conclamati provvedimenti atti a lenire e migliorare le condizioni dei mutilati e invalidi di guerra e a risolvere il problema delle abitazioni.

    Facciamo le nostre riserve su alcuni postulati politici. Prescindendo da ciò, ci troviamo di fronte a un programma di realizzazione e di costruzione. Non qui, si trovano gli isterismi dittatoriali del Partito Socialista, che sabotano più che aiutare il moto di ascensione delle masse operaie; moto che noi fiancheggiamo perché pensiamo che, se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v’è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.

    (”Il Popolo d’Italia”, N. 118, 1° maggio 1919).

    Località: urbi et orbe

    Rispondi
    1. admin

      indovinate da dove l’ ho preso questo ?

      Sinceramente, visto l’argomento, faremo una eccezione e ne facciamo anche a meno … 🙂

      Rispondi
  19. affus

    CONTRADDIZIONE TRA EGALITE’- FRATERNITE’ ED EVOLUZIONISMO FILOSOFICO .
    Non ci vuole uno scienziato a capire la profonda contraddizione tra egalitè-fraternitè-libertè e i principi “scientifici “ dell’evoluzionismo che stanno alla base dell’idea di socialismo e comunismo da cui la crisi di queste ideologie insieme al progressismo cattolico, ultimamente . Se l’uomo è nato da un’unica coppia umana , come sostiene la bibbia , circa 8000 anni fa , allora ci azzecca un principio di uguaglianza o di fraternità nel discorso politico e filosofico in quanto discendiamo da un’unica coppia e, quindi, discendendiamo tutti dalla stessa SPECIE, da Eva.
    Possiamo dire che le razze sono le varie stirpe o famiglie di popoli che sono state caratterizzate da piccole specificità esteriori inconsistenti, dipendenti da luoghi geografici o da una comune discendenza genetica in cui le varie famiglie avevano all’origine un comune patriarca . Siamo uguali , quindi , perché, siamo fratelli , ovvero siamo fatti alla stessa maniera , nonostante le mille variazioni caratteriali delle razze nei vari territori, siamo uguali perché abbiamo un progenitore comune : ADAMO .
    Se invece l’uomo fosse spuntato come i funghi quà da materiale organico autonomo , secondo le condizioni meteorologiche e le condizioni climatiche dei vari microrganismi nelle varie pozzanghere del pianeta, e là dal tallo degli alberi ( Virgilio) .
    Se un moscerino monocellulare in una pozzanghera dell’equatore qui si è abbinato a un microrganismo policellulare , come sosteneva il padre del razzismo moderno, Voltaire , e là discendiamo da una eletta stirpe scimmiesca , allora non c’è nulla di uguale e di fraterno nell’uomo . Sono valide e giustificabili tutte le teorie razziali possibili e immaginabili senza che i sacerdoti dell’egualitarismo umanistico si strappino le vesti . Addio , quindi, a tutte le teorie umanitarie e umanistiche perché siamo diversi dall’origine in quanto uno discende dai microrganismi del serpente saettone e l’altro discende da quelli di una mosca bianca . Discorso più complesso c’è da fare sul concetto di libertà …….
    O mi sbaglio ?

    Rispondi
    1. AlbertoB

      Ci sono alcune domande fondamentali che non hanno risposta , o meglio , a cui io non ho trovato risposta.
      Le elenco :

      – Affus , chi quarzo sei?
      – Affus , che quarzo vuoi?
      – Affus , cosa ti fa credere che a questo pubblico possano anche solo lontanamente interessare le stronzate da te propinate su questo sito , se non per prenderti per il culo , cosa peraltro ampiamente meritata?
      – Affus , chi te lo fa fare di venire su questo sito a propinare le tue stronzate?
      – Affus , cosa speri di ottenere propinando le tue stronzate su questo sito?
      – Affus , perchè voi cristomaniaci dovete sempre tediare e infastidire il prossimo con il vostro proselitismo , che è cosa la quale mi rende assai nervoso? Voi possedete la Verità , buon per voi.
      Prendetela e mettetevela in saccoccia , tenetevela stretta e levatevi dai testicoli. Grazie.

      Rispondi
      1. admin

        Fantastico 🙂
        Caldamete suggerito. Anzi, di diritto nel blogroll di Pontilex 😉
        Curioso notare che taluni nomi si ripetono… infatti all’interno dello spaghettovolante si menziona anche il caro Agnolotto, tra gli altri. Manca solo il Decotto… 😀

        Rispondi
        1. paolo

          Non male, vero?
          Pensavo lo conoscessi già, se non altro perché alcuni frequentatori di pontilex leggono e commentano anche lì. Beh, alcuni… almeno due, compreso me.

          Rispondi
          1. admin

            E’ tutto un trucco per confondere CdP… che potrebbe usare queste informazioni riservate per identificarmi … 😉

    1. admin

      Pontilex non è un sito cattolico. Non ha bisogno di essere in comunione con tizio o con caio.
      CdP gestisce un sito che si autoproclama difensore del Magistero (senza che il Magistero gli abbia chiesto un fico secco) e si dichiara in comunione con la Santa Romana Chiesa. Riesci a cogliere questa piccola sottile differenza oppure proprio non ci riesci e devo scriverlo io?

      Ooops l’ho appena scritto… forse tu proprio non cogli…

      Rispondi
    2. giux

      qui si guarda alle persone… a quello che dicono e come lo dicono.
      E’ per questo che si guarda male a te!
      Che tra l’altro a mio parere da qui dovresti andartene e non tornare mai + che sei un insetto fastidioso.. come la mosca che mi tormentava il sopracciglio stamattina!

      Rispondi

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