Del caro Brunello e delle liti di famiglia.

Dopo qualche giorno di forzata lontananza posso tornare a scrivere della fastidiosa vicenda che, con il senno di poi, si è rivelata una brutta bega familiare. Riassumiamo la cronistoria della vicenda, per chiarezza (visto che gli articoli precedentemente prodotti al riguardo sono congelati all’interno del nostro piccolo Pontilex).

Nella settimana prima di Natale ricevo una mail da una ditta. Lo scrivente mi prega di contattarlo (e mi fornisce i numeri di telefono) offrendosi di richiamarmi.

Riceviamo la mattina seguente la stessa comunicazione sotto forma di fax.

La comunicazione proviene da Pietro Volpe. Ora sappiamo con certezza che si tratta dello zio di Brunello, sappiamo con certezza che Pietro Volpe lavora per la società Servizi Speciali srl. Infatti il caro Brunello ci ha offerto una copia del documento prodotto da Pietro Volpe per confermare alla Direzione del nuovo Oncologico di Bari la conclusione delle attività di bonifica ambientale, avvenute il 30 novembre 2010.

Siamo stati dunque contattati dall’azienda di cui Brunello ha parlato indirettamente per decine e decine di articoli, facendo ipotesi e supposizioni, lanciando accuse e proclami, arrivando a tirare in ballo pure Vendola. Ora dunque sappiamo il nome (ed il sito) di questa ditta: http://www.servizispecialisrl.it/

Abbiamo fatto qualche semplice verifica, per assicurarci che il numero di telefono corrispondesse alla società da cui proviene il messaggio. Abbiamo verificato che il dominio è attivo e registrato da tempo. Alla fine di queste (ed altre) verifiche abbiamo stabilito che la comunicazione sembrava autentica ed abbiamo dato mandato ad un nostro uomo di fiducia di contattare il numero di telefono fisso che ci era stato fornito.

Chi ha effettuato la telefonata riporta di aver ricevuto pronta risposta da parte di una gentile segretaria, la quale alla richiesta di parlare con Pietro Volpe ha immediatamente trasferito la telefonata ad un interno del centralino aziendale.

Il contenuto della telefonata è ovviamente affare privato tra il nostro collaboratore e Pietro Volpe, il quale però alla fine della telefonata si era impegnato a trasmettere sotto forma di documento scritto tutte le cose affermate durante la telefonata. Il fax con la comunicazione scritta è giunto dopo Natale. Ed appena ricevuto il fax abbiamo provveduto a verificare le informazioni che esso conteneva. Ovviamente è stato facile trovare pagine che documentavano i trascorsi di Brunello con la giustizia.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/29/mitola-appuntamento-col-gup-in-aula-guai.html

Il nostro errore è stato ovviamente quello di pubblicare anche le parti del documento che avevamo ricevuto e che non erano supportate da prove fattuali. A nostra parziale discolpa posso affermare che il nostro lavoro non è ovviamente il giornalista, quindi ho ben altro da fare che non andare a Bari per acquisire gli atti di un processo di cui, sinceramente, mi frega alquanto poco. Ma avendo ricevuto dichiarazioni scritte, parzialmente sostenute da fonti terze, abbiamo pubblicato anche notizie relative alla vita privata di Brunello oltre che ai suoi rapporti con il Messico.

Prontamente Brunello ha replicato minacciando fuoco e fiamme. Non scendiamo nel dettaglio del contenuto di queste minacce (visto che sono parte del passato e si tratta di incomprensioni superate). Ci limitiamo ad una piccola annotazione. Sia Pietro Volpe nel documento che ci ha inviato, sia Brunello, hanno insistito su un argomento: sul modo in cui Brunello si guadagnava da vivere vendendo santini. Possiamo anche capire che Pietro abbia voluto esprimere la sua opinione su questo episodio della vita di Brunello. Ma ci domandiamo come mai Brunello nella sua replica al nostro articolo abbia scelto di citare quell’episodio senza che noi l’avessimo mai citato. Telepatia? Oppure semplici litigi familiari del passato che si ripropongono come la peperonata? Non lo sappiamo.

Grande scandalo ha destato poi negli amici Pontifessi una brutta espressione che era presente nel fax che abbiamo ricevuto da Pietro Volpe ma che abbiamo accuratamente censurato. Se non l’abbiamo pubblicata noi, chi l’ha pubblicata? Gli amici hanno promesso di farci sapere chi ha divulgato il contenuto del fax di Pietro Volpe. Siamo in trepidante attesa ma, visto che la notizia dovrebbe arrivare da Carletto, dubitiamo di ricevere risposte.

Abbiamo detto delle giuste lamentele di Brunello che ha pubblicato sul sito Pontifesso vari articoli sull’argomento, arrivando anche a pubblicare parte di una sentenza della Corte di Appello di Lecce e relativa ad un tale Volpe. Come abbiamo già avuto modo di indicare in precedenza, le sentenze dei tribunali sono fatti pubblici. Basta “pagare” (pochi euro) per poter ottenere copia delle sentenze di un tribunale. Qualcuno ha osservato che nella sentenza manca il nome del Volpe oltre che i reati di cui era imputato. Resta una assoluzione completa in secondo grado da parte del tribunale di Lecce per un procedimento a carico di Volpe. Visto che le vicissitudini giudiziarie di Brunello avevano coinvolto anche dei giudici, è presto spiegata la ragione per cui la sentenza arriva da Lecce e non da Bari: dovendo giudicare i giudici di Bari, il fascicolo è passato per competenza al tribunale di Lecce. Il nostro parere? Si tratta della sentenza di assoluzione di Bruno Volpe dai reati che gli erano imputati in relazione alla sua attività di curatela fallimentare.

Non possiamo verificare se il procedimento è mai approdato alla Cassazione e cosa ne sia risultato. Non sappiamo se Brunello era imputato anche in altri processi (e quindi la sentenza mostrata è soltanto una delle diverse sentenze dei diversi processi). Sappiamo però che Brunello in questo caso si può dire innocente. E noi siamo felici della sua innocenza. Perchè, come chiarito in privato, non siamo MAI contenti quando si ha a che fare con gli avvocati. E chi parla ha una discreta cognizione di causa, essendo indirettamente coinvolto in un procedimento che approderà in Corte Costituzionale.

Tutto questo lungo cappello introduttivo volge ormai al termine. Perchè Brunello da qualche tempo rivolge anche a noi delle domande. E pensiamo sia giusto fornirgli delle risposte.

Innanzitutto Foxy ci “accusa” di difendere Vendola. Già altri hanno risposto a questa assurda osservazione. Assurda perchè qui non ci siamo mai occupati di Vendola se non per ribattere ad articoli che troviamo assurdi o ridicoli prodotti dal sito Pontifesso sul politico di Terlizzi. Nessuno di noi ha particolarmente a cuore le sorti di Nichi. Nessuno di noi entra nella sua camera da letto. Nessuno di noi giudica il suo essere cattolico o meno. Quando il sito Pontifesso parla di Vendola, noi esprimiamo le nostre considerazioni sull’articolo Pontifesso (ed indirettamente su Vendola). Il nostro focus rimane Pontifex. Non ci pare di aver difeso il suo operato. Spero che la mancanza di accuse (da parte nostra) nei confronti di Nichi diventa una sua difesa.

Inoltre Brunello ci invita ad occuparci dell’Oncologico. Sinceramente non è un argomento che ci interessa. Per molte ragioni. Innanzitutto perchè non siamo giornalisti, poi perchè non siamo troppo addentro alle segrete cose di Bari. Poi perchè non ci occupiamo di inchieste. Ci siamo interessati alla vicenda indirettamente, per il costante interessamento e gli articoli di Brunello.

Foxy mi rivolgo direttamente a te. Registrati al nostro sito e commenta i nostri articoli. Renderai più facile il dialogo.

Perchè dialogare è possibile.

3 pensieri su “Del caro Brunello e delle liti di famiglia.

  1. Ale Cr

    Quoto; e straquoto anche il fatto che delle indagini di Bari, francamente, non mi interessa niente o quasi; al pari, non mi interessa la vita sessuale dei politici… mi è sempre sembrato chiaro che qui ci si trovi in uno “specchio” libero degli articoli dei “dirimpettai”: parliamo di Vengola se ne parlano loro; parliamo di marziani se ne parlano loro; parliamo di foche volanti se ne parlano loro… questo è uno strumento che permette a pro e contro di commentare le notizie comparse sul sito “gemello” dove i commenti invece sono perennemente censurati, cancellati o ignorati (ancora mi chiedo perchè mai la parola omofobia debba derivare dal latino homo… immagino per ignoranza, più che per qualche motivazione filologica).
    Detto questo: Brunello & co, attendo con ansia che cambiate un po’ argomenti dei vostri articoli per darci la possibilità di parlare d’altro!
    Io voto per le foche volanti: qual’è la posizione del Magistero al riguardo?

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  2. I3abyBear

    Ma non si occupavano solo di apologetica cattolica BrunoFox e il formidabile webmaster. Mi riesce difficile che questa crociata sul Policlinico di Bari sia dovuta all’amor di Bruno per la sua città, visto che ce ne sarebbero tante altre di cose da denunciare. Dalle mie parti si dice “i panni sporchi si lavano in famiglia”, e non sulle pagine di Pontifex.

    Rispondi
  3. Gianfranco Giampietro

    Effettivamente ultimamente non parlano di altro… a dimostrazione di quanto Bruno fosse davvero minacciato e ricattato da potenti mafiosi sequestratori… Si vergognino questi potentissimi boss mafiosi di Bari, non sanno nemmeno mantenere le promesse delle loro minacce 😀

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