Volpe, poveracci, ma non idioti

Bruno Volpe cerca di esorcizzarci con un paio di controller del Nintendo Wii nell’immagine del suo ultimo articolo Sono dei poveracci …. , e ci definisce (come al solito) imbecilli (nel senso che imbelliamo) per la nostra posizione non razzista nei confronti dei soliti ebrei definiti perfidi (nel senso di senza fede, cosa che allora non c’entra molto con il contesto del caso del medico, visto che non si parla di religione).

Io rispondo che qui chi “imbelle” è signor Volpe. Per prima cosa io ho specificato di NON essere d’accordo con la posizione del medico… per me infatti un medico dovrebbe essere tenuto a prestare soccorso a tutti sulla base del suo dovere professionale. Anche se possiamo specificare che non stiamo parlando di un medico che non ha soccorso un paziente morente su un capo di battaglia, lasciandolo morire come un cane… parliamo solo di un medico che si è rifiutato di operare un paziente, il quale è comunque stato operato da altri dottori. Se in un episodio del Dr. House (che non è ebreo) vediamo il celebre scorbutico e capriccioso dottore rifiutarsi di operare un paziente razzista, sono sicuro che nessuno grida allo scandalo. Se un dottore cattolico si fosse rifiutato di operare Karl Marx, Marilyn Manson o Elton John, sono sicuro che adesso Pontifex starebbe scrivendo fiumi di articoli per giustificare la virtuosa decisione del medico cattolico.

Quello che personalmente io ho contestato a Volpe è il suo identificare la decisione (giusta o sbagliata che sia) di un singolo uomo come decisione di un intero popolo, come se presuntuosamente si volesse sostenere che tutte le teste di tutti gli ebrei nel mondo ragionano nello stesso identico modo. Il genere umano è fatto di individui, e pur riconoscendo tendenze generali e abitudini culturali di determinati popoli, rimane sempre il fatto che ogni popolo è composto di individui, ognuno con il proprio indipendente modo di pensare. Solo i razzisti identificano fantasiosamente un intero popolo con un unico universale modo di pensare. Quindi Volpe ancora una volta ha confermato i propri pregiudizi campagnoli di uomo ignorante che ragiona solo per vecchi luoghi comuni (tutti gli ebrei sono malvagi, tutti i neri hanno il ritmo nel sangue, tutti gli arabi fanno “booom” nelle piazze, i tedeschi sono tutti puntuali e tutti gli olandesi portano gli zoccoli di legno).

Si poteva contestare la scelta del singolo individuo, e si poteva forse anche essere d’accordo con Volpe, ma Volpe ovviamente non si lascia sprecare ogni possibile occasione per fare sparate contro gli ebrei, e così identifica la scelta di una sola persona con quella di un intero popolo. Se un singolo ebreo sbaglia, è la dimostrazione matematica che TUTTI gli ebrei sono un popolo perfido.

In questo Volpe dimostra sicuramente la sua aderenza al Magistero dell’Antico Testamento. Infatti nell’Antico Testamento si manifesta la mentalità primitiva di 2000 anni fa, quando per lo sbaglio di un SINGOLO uomo lo stesso “misericordioso” Dio ordinava lo sterminio di un intero villaggio e di tutti i suoi abitanti.

Nulla che possa stupirmi, quando si trova “giusto” un Dio che punisce tutti i discendenti innocenti di un singolo individuo per un errore commesso dal singolo (vedasi Adamo ed Eva, e tutta la discendenza punita).

Nella mente “borg” di Volpe quindi la scelta di un singolo individuo si traduce in una scelta fatta indistintamente da TUTTO il suo popolo, che viene interamente coinvolto e condannato nella scelta di quel singolo individuo.

Nulla di strano comunque… in fondo per Volpe TUTTI gli ebrei sono ancora colpevoli di “deicidio” a causa delle azioni commesse dai loro antenati ridotti in polvere da duemila anni.

E se non è così come sostengo, allora Volpe dovrebbe scegliere meglio le  parole che compongono le sue frasi e le sue affermazioni. Se vuole criticare le scelte di un singolo individuo, magari provi ad evitare di generalizzare come se stesse parlando di tutto l’intero popolo ebraico coinvolto, suo malgrado, nelle decisioni (giuste o sbagliate) di un singolo medico ebreo (anzi, per la precisione di discendenza ebraica)

“Intanto la cosa crea un pericoloso precedente: e se domani un medico etero si rifiutasse di operare di tumore anale un gay? O se domani un dottore comunista facesse lo stesso uno di destra, o viceversa? Cadremmo nell’anarchia.”

Credo che la cosa sia leggermente più complessa… Non si tratta di un discorso ideologico (“io sono di sinistra, tu sei di destra, allora non ti vendo le sigarette”), ma che affonda le sue radici in un evento storico tragico e sanguinoso.

Signor Volpe, se lei fosse medico, riuscirebbe ad operare un uomo che scopre avere con sè una foto autografata dell’assassino di sua nonna? Provi a vederla in questa ottica. Non è un discorso di ideologia, ma di stare male davanti a certe cose.

Un medico inoltre è vero che dovrebbe sempre prestare servizio, ma dovrebbe anche essere sempre al massimo della propria efficienza, dato che la professione di medico coinvolge la vita dei pazienti.

Questo significa che un medico emotivamente coinvolto e scosso è potenzialmente inutile o persino dannoso, e deve astenersi dal seguire direttamente un caso che lo coinvolge troppo emotivamente. Operare l’assassino della propria moglie, o operare la stessa propria moglie in pericolo di vita, sono casi tipici nel quale un medico compie meglio il proprio dovere astenendosi dall’operare.

Succede di frequente. Un medico che deve operare la figlia in pericolo di vita potrebbe rifiutarsi di operare, affidando il caso ad un altro medico che possa affrontare la cosa più lucidamente e freddamente. In tal caso non potremmo certo parlare di omissione di soccorso. Al contrario affrontare un caso nel quale non si può essere pienamente lucidi e distaccati è segno di mancanza di professionalità.

“Infine: i vescovi emeriti non sono imbecilli, e non so come quel portale possa definirsi cattolico se non dedica ai vescovi il rispetto che si deve ai successori degli apostoli.”

Non metto in dubbio il fatto che non siano imbecilli. Al massimo hanno solo opinioni sulla quale posso avere di che ridire. La questione però è un’altra, ovvero la “misteriosa” coincidenza secondo la quale non vengono mai intervistati vescovi in carica, ovvero che possano parlare a nome ufficiale della Chiesa. Così facendo possono sempre sbilanciarsi in pesanti affermazioni che inizialmente potete far passare come idee ufficiali della Chiesa, ma che loro possono sempre ritrattare come “personali” qualora la barca venga affondata a causa di un rifiuto diretto della Chiesa a voler essere coinvolta in certe pesanti e volgari posizioni. Pontifex si aggrappa sempre al concetto di “Magistero”, che però rimane un concetto astratto ad uso e consumo di chi lo sventola. Nel concreto invece la Chiesa e la sua dottrina non sono altro che ciò che dichiara la Chiesa ufficialmente a chiare lettere e nel presente (quindi non conta se la Chiesa quattrocento anni fa diceva qualcosa che vi piaceva di più… la Chiesa oggi è quello che dice oggi, domani la Chiesa sarà ciò che dirà domani… altrimenti si finisce come Pontifex, che con falsa sottomissione si pone al di sopra della Chiesa stessa sventolando il concetto astratto di “Magistero” e si autoproclama quasi “tribunale della retta dottrina” cattolica, con il bizzaro risultato che sembra che debba essere il Vaticano a chiedere a Pontifex il permesso per le proprie posizioni e dichiarazioni, invece di essere il contrario. Si arriva al punto che un Carlo Di Pietro può sentenziare ufficialmente Giovanni Paolo II come non sano di mente e come eretico, senza che vi sia alcuna simile dichiarazione e posizione nella Chiesa cattolica UFFICIALE)

Riguardo al fatto che questo portale sia cattolico, oppure persino gay, lo abbiamo specificato più volte. Questo non è un portale cattolico, e non è un portale gay. E’ un portale aperto a tutti, quindi anche a cattolici e gay, ma è aperto a tutti.  L’unica cosa che lega in questo portale è la disponibilità al dialogo, il ragionare, il discutere e il rispettare l’altro, chiunque o qualunque cosa sia.

Il contrario di Pontifex insomma. Infatti…

“Dio ci liberi da questa gentaglia, e sarebbe ora di creare il reato di omosessualità, per liberarci da questo cancro.”

La frase più idiota e incivile Volpe la conserva sempre per la chiusura. Ci vuole sempre un buon finale ad effetto. Riassumendo il pensiero di Volpe: “l’omofobia non può essere un reato, ma l’omosessualità dovrebbe esserlo”.

In poche parole Volpe propone una legge che punisca le persone non per quello che fanno… ma per quello che sono. Come le leggi contro gli ebrei (che sospetto Volpe nell’andato ventennio avrebbe anche condiviso a approvato… in fondo la moda di mettere gli ebrei nei ghetti la lanciò la sua amata Chiesa). Un omosessuale deve essere incarcerato semplicemente per il suo essere omosessuale. In fondo “qualche manganellata non ha mai fatto male a nessuno”, vero?

“Sarete giudicati nello stesso modo in cui avrete giudicato il vostro prossimo”. Chissà se Volpe condividerebbe un regime che faccia quello che propone lui, però ai cattolici. Se una idea va bene per un genere o gruppo, perchè non dovrebbe essere applicabile anche ad un altro gruppo?

Io non incito alla violenza… invito solo a sottoporre le persone alla diretta applicazione di quello che propongono.

Gianfranco Giampietro.

37 pensieri su “Volpe, poveracci, ma non idioti

  1. admin

    ARGH! Mi hanno scoperto! Carletto ha mandato a Foxy la mia vera identità ed ora sanno che ho la Wii! Violazione della privacy, violazione della privacy! Querele, denunce, peste e corna! 🙂

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      Prevedo un’ imminente trattazione psico-teologico-scandalistica, in qualche articolo di Volpe e CdP, inerente l’ambiguità sessuale di Zelda.

      E nemmeno Mario e Luigi me la raccontano molto giusta… secondo me sono “omosessualisti”.

      Rispondi
      1. admin

        OMG allora non posso più giocare a Mario Kart con la Wii ?! Dici che mi scoprono quelli di Pontifex se installo qualche gioco non originale? Brrrrrr!

        Rispondi
      2. Gianfranco Giampietro Autore articolo

        Per non parlare di tutti i messaggi subliminali satanici e omosessualisti che sono “sicuramente” contenuti nei videogiochi di Mario!

        Rispondi
        1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

          Non dimentichiamo che nei giochi di Mario tutte le stelline hanno cinque punte! Molto, troppo sospetto! Ed i funghetti? Secondo me una istigazione alla droga!

          Rispondi
          1. admin

            Dici che la PS3 non è così demoniaca ed omosessualista? No perchè mio nipote ha la PS3. Quasi quasi vendo la Wii e torno a Sony (prima avevo la PS2).
            Ma la Sony rispetta il magistero pontifesso? No perchè altrimenti mi tocca comprare l’Xbox. Ed io detesto Microsoft! 🙂

          2. Gianfranco Giampietro Autore articolo

            Credo si possa fare, ma devi giocare solo titoli in cui sei il crociato buono che mozza la testa dell’invasore islamico. Quindi Assassin’s Creed, dove fai il contrario, assolutamente da evitare.

            Nemmeno Wolfenstein va bene, perchè… spari a dei poveri innocenti uomini con la svastika sul braccio! E se non fossero veri nazisti, eh???

          3. admin

            Qui a casa mia giochiamo solo ai giochi della saga Lego… Abbiamo tutti i Lego Star Wars, Lego Indiana Jones, Lego Batman …
            Al massimo giochiamo con i bimbi a Wii Party (che loro chiamano Wiipatti) 😉

          4. Gianfranco Giampietro Autore articolo

            Carini i videogiochi dei Lego… solo non capisco perchè siano scomparsi quelli veri (con mattoncini veri)…. da bambino ci costruivo il mondo con i Lego… peccato non siano più tanto giocati dai bambini… c’erano anche i bellissimi Lego Technic, che ti facevi i robottini ed i bracci meccanici funzionanti!

  2. Ale Cr

    Visto che sono eterosessuale e che do loro degli imbecilli, creeranno una legge anti eterosessuali, anti donne o anti donne-eterosessuali?

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      Beh, se dai loro degli imbecilli, allora non sei una vera cattolica, quindi si può dire che sei una sporca “pagana”. Qualche legge contro i “pagani” probabilmente la inventerebbero.

      Se non amare eterosessualmente qualcuno è una patologia, una malattia mentale, non si possono definire anche “malati di mente” coloro che non accettano “l’amore di Cristo” e vivono nel peccato?

      Bisogna correggerli! Quindi reclusione e terapia intensiva per “correggerli”.

      Poi la parola “pagani” risolve tutto. Ci ficchi dentro tutto, omosessuali, comunisti, ebrei, massoni e gente di tutte le altre fedi e culture… Quindi prima o poi si arriverebbe anche alla legislazione “anti-pagana”. Sarebbe in sintonia con i bei vecchi passati, quando il mondo occidentale gli permetteva sul serio di poter fare questo.

      Rispondi
      1. Ale Cr

        Pagana… sicuramente mi suona meglio del termine con cui la Chiesa Cattolica ha comunicato a me e alla mia famiglia (infrangendo pure qualche legge sulla privacy) che ero ufficialmente un’Apostata e quindi condannata all’eterna dannazione. Hehe… al che, proporrei agli amici pontifessiani una legge anti apostati, così saranno sicuri di marchiare ogni individuo che non sia un tradizionalista come loro (più o meno il 99% della popolazione mondiale!).

        Rispondi
        1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

          “sicuramente mi suona meglio del termine con cui la Chiesa Cattolica ha comunicato a me e alla mia famiglia (infrangendo pure qualche legge sulla privacy) che ero ufficialmente un’Apostata e quindi condannata all’eterna dannazione.”

          Cosaaaaa? O.O’

          E cosa avete combinato? Avete dato fuoco ad un cardinale?

          Occhio ad usare la parola “marchiare”…. potresti stimolare la loro immaginazione

          http://www.civieventi.it/Public/data/oscar%20oiwa/20091223154517_MARCHIATURA%20A%20FUOCO!!!!.jpg

          Rispondi
          1. Ale Cr

            Mi sono ufficialmente definita atea in contesti pubblici e, già che c’ero, chiesi di non essere più conteggiata come “cattolica” (la Chiesa conta i “cattolici” nel mondo basandosi solo ed esclusivamente sul numero dei battezzati). Mi arrivò quindi la lettera del Vescovo della mia zona in cui mi si intimava di cambiare idea, pena la scomunica. Rifiutai e mi giunse una seconda lettera in cui mi si comunicava la scomunica per “crimine” di apostasia.
            Il sito dell’Uaar, per esempio, ha moduli pre-stampati per chiunque volesse essere “scomunicato” ufficialmente. ^__^

          2. Gianfranco Giampietro Autore articolo

            E’ un concetto che non ho mai gradito: il fatto che il cattolicesimo calcoli come “cattolici” tutti coloro che da bambini (quindi senza libero consenso personale) sono stati battezzati. Mi ricordano i misteriosi “morti” che votano ancora in italia http://www.youtube.com/watch?v=9JajApXOxpE xD

  3. uiallalla

    il ragionamento d Volpe è quello tipico dell’essere che si considera superiore: la varietà è concessa solo al maschio eterosessuale occidentale e cattolico. il resto cade tutto nel rassicurante luogo comune

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      Con Volpe e soprattutto CdP possiamo assistere ad un “nuovo” (peccato non sia affatto nuovo) fenomeno… il “machismo” cattolico.

      Rispondi
  4. pao

    Il concetto di “Sippenhaft ” da Sippen= clan, famiglia, ceppo ed -haft=in questo caso responsabilitá,era un procedimento legale nazista, che prevedeva non solo la punizione degli oppositori di Hitler e del regime nazista, ma anche quella dei loro famigliari ed amici. Questa pratica venne applicata anche nella DDR, sebbene raramente ed in forma piú lieve.
    I PontifeSSi l´hanno evidentemente rispolverata…

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro

      Grazie Pao. Questo conferma ancora una volta la natura primitiva del pensiero di certi regimi, politici o religiosi che siano. Infatti è risaputo che dall’uomo delle caverne all’uomo moderno attuale passa di mezzo un sentiero di cosapevolezza che passa dalla identità di tribù a quella infine individuale. Le prime comunità umane avevano una forte coscienza di gruppo in quanto intera tribù. In seguito questa coscienza si spostò nella coscienza di clan, un insieme di famiglie alleate, fino al nucleo della famiglia e infine dell’individuo come tale. Anticamente le responsabilità del singolo ricadevano sulla onorabilità del clan o della famiglia (mi vengono in mente per esempio quei vecchi film ambientati nel periodo feudale giapponese, quando lo sbaglio di un solo individuo macchiava “l’onore” di tutto il clan, che rimaneva emarginato e “macchiato” dello stesso tragico “errore”… ma basta anche pensare alla mentalità primitiva dell’Antico Testamento, con colpe di singoli individui che ricadono sui figli e a volte persino fino alla terza generazione)… Questa mentalità qualche volta la ritroviamo ancora oggi, per esempio nella campagne del meridione italiano. Per esempio io e mia madre a volte discutiamo di questo. Mia madre, che in alcune cose a volte ha ancora una vecchia mentalità, per esempio dice che il figlio di un criminale viene abbastanza comprensibilmente emarginato dalla società, in quanto figlio di un criminale. Io invece non sono d’accordo circa quel “comprensibilmente”, perchè trovo ridicolo che le colpe dei genitori debbano avere ripercussione sui figli, o che le colpe dei figli macchino “l’onore” dei genitori. Le persone sono INDIVIDUI, e sono e devono essere responsabili solo delle proprie azioni. Questa è la coscienza di un uomo moderno. Ma Volpe, CdP, e probabilmente Stanzione, sono rimasti ancora indietro al concetto di coscienza di clan.

      Rispondi
  5. pao

    Giagia:straquotone stratosferico!
    ma davvero ha provato ad esorcizzarci con due controllers??
    Vi confesso che avevo scambiato i due “cosi lí” per i test di gravidanza…proprio vero che non m´intendo di nintendo!

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro

      Pao, visto che Volpe esordisce definendoci un sito di “sospetti gay”, non mi stupirei che Volpe possa aver confuso i due controllers del Nintendo Wii come oggetti per il piacere sessuale xD

      Rispondi
  6. Furio Detti

    qui ti sbagli e di brutto:

    “Credo che la cosa sia leggermente più complessa… Non si tratta di un discorso ideologico (“io sono di sinistra, tu sei di destra, allora non ti vendo le sigarette”), ma che affonda le sue radici in un evento storico tragico e sanguinoso.”

    è un fatto squisitamente ideologico. anche la storia diventa ideologia, anzi è usata e abusata specialmente in tal senso.

    per il resto un grande articolo. come sempre. continuate a sputtanare i deliri di quella gente che ribadisco è liberissima di esprimersi anzi, come dicevo fa un grande favore a chi sostiene che le religioni in genere e spesso sono un esercizio contrario alla razionalità.

    Rispondi
    1. admin

      Furio se pur condivido il fatto che la storia forma e plasma le ideologie, rimane un fatto: in questo caso si fa riferimento all’episodio specifico. Ed il medico tedesco ha scelto di lasciare il paziente in altre mani non per una ideologia ma per un evento storico che ne condizionava la limpida freddezza (o la fredda limpidezza) richiesta ad ogni chirurgo quando opera (ed ha nelle mani la vita di altre persone). Credo, in sintesi, che le sue parole siano da intendersi circoscritte al caso specifico. In quest’ottica il medico meriterebbe un encomio piuttosto che una censura (come richiesto dagli amici Pontifessi).

      Rispondi
    2. Gianfranco Giampietro

      Furio, ti spiego cosa intendo dire parlando di ideologia. Per “ideologia” mi riferisco ad un discorso che rimane puramente di idee. Per esempio io posso essere comunista, tu democristiano, e possiamo trovarci a non condividere le stesse idee, la stessa ideologia, e a discutere per essa. Però se tutta la tua famiglia, o il tuo popolo, fosse stata perseguitata e uccisa dai comunisti, la questione non è più limitata alle sole “idee”. Certo, la gente viene uccisa in nome delle “idee”, ma quando la gente muore il discorso non è più solo ideologico e astratto, ma personale e concreto. Non coinvolge più la sfera fredda e astratta del pensiero, ma coinvolge i sentimenti degli affetti concreti reali. Per un ebreo oggi vedere la svastika nazista (sperando che non confonda la svastika nazista con una innocua qualsiasi) non significa vedere il simbolo di una ideologia avversa e non condivisa, ma vedere il simbolo di un evento storico e di un odio omicida che ha portato via un sacco di loro cari in via del tutto personale. Alla base vi è sempre l’ideologia, ma anche qualcosa di più. Ed è questo “qualcosa in più” che fa la differenza tra un tabacchino di sinistra che non vuole vendere le sigarette ad uno di destra, e un ebreo che non si sente abbastanza emotivamente distaccato da poter operare lucidamente un simpatizzante dell’ideologia nazista.

      C’è anche da dire che questo caso, grazie anche a Volpe, lo si sta pompando tantissimo. Chissà cosa e in che modo si sono svolti davvero i fatti. In fondo stiamo parlando di un cittadino tedesco, di origini ebraiche, che non si è sentito di operare un uomo con la svastika tatuata, e ha lasciato la cosa in mano ad altri suoi colleghi. Dalla gravità con cui ormai il caso è stato trattato da certi “media” volpini, invece sembra che un medico rabbino ebreo, vedendo un uomo in fin di vita con la svastika tatuata sul petto, abbia deciso di operarlo con una motosega elettrica sulla carotide invece che con un bisturi…

      Poi vorrei dire a Volpe che il simbolo della svastika in Germania è fortemente condannato non solo dai “perfidi” ebrei, ma dalle stesse leggi tedesche. Basti pensare che in Germania vengono censurati i videogiochi di importazione che possono conterere la vista di svastiche, anche se si tratta di videogiochi ambientati appunto nella seconda guerra mondiale! (una iniziativa tedesca che tra l’altro trovo assurda… se fai un film o un videogioco ambientato nella seconda guerra mondiale, è abbastanza normale che debbano apparire delle svastiche! In realtà nei film è permesso, ma siccome in Germania i videogiochi non sono ancora riconosciuti come creazioni artistiche, ma come “giocattoli”, allora scatta la censura… ma questo è solo per far capire a Volpe come in Germania oggi il simbolo e la vista della svastika sia fortemente condannato da tutta la società tedesca, e non solo dai “perfidi” ebrei) http://www.gamesblog.it/post/15055/wolfenstein-ritirato-dalla-germania-a-causa-della-svastica

      Rispondi
      1. admin

        Certo che la Teutonica Cermania condanna la svastika! E’ parte del complotto massocomunistaebraicomosessualista, non lo sapevi?? 🙂

        Rispondi
      2. pao

        confermo! l´uso di simboli nazisti in pubblico e di slogan nazisti é proibito in Germania; anche le discriminazioni sessuali e religiose sono perseguibili ..insomma Volpastren &co in Germania se la passerebbero proprio male.

        Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      L’esperienza mi insegna che se vuoi a tutti i costi trovare dei messaggi “subliminali” e nascosti in qualcosa, allora riuscirai a trovarli anche nella lista degli ingredienti dei cereali che consumi la mattina a colazione. L’occhio e la mente vedono ciò che il soggetto vuole a tutti i costi vedere. Ecco il perchè della necessità di un minimo di obiettività e imparzialità intellettuale e mentale.

      Sono sicuro che se un genitore fondamentalista cristiano ci si mette, troverà SICURAMENTE qualcosa di satanico anche nei videogiochi in cui compare Topolino. Ma che dico?? C’è già gente che trova messaggi satanici nei cartoni animati e nei fumetti Disney !

      Rispondi
  7. Giux

    allora il medico cattolico che si rifiuta per obiezione di coscienza di praticare un aborto… ohhh miiooo Dioooo interuzione di pubblico servizio!!! Censuratelo!!!

    Quell’ “uomo” è folle… 🙂

    Rispondi

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