Riceviamo da Previte il seguente messaggio. Pubblichiamo anche il contenuto della sua raccomandata inviata il 30 ottobre ai presidenti di Camera dei deputati e di Senato.
Gentile Signor Direttore
in merito alla trasmissione televisiva “Vieni via con me”, dove si tratta, anche, il tema della vita, mi permetto farLe pervenire copia della Petizione inoltrata al Parlamento Italiano il 30 ottobre 2009 , le cui Commissioni Parlamentari non mi hanno risposto ( col n. 787 assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ; col n. 911 assegnata alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica.)
Debbo aggiungere che mi sono rivolto ai seguenti Presidenti, senza avere alcuna risposta :
1.) Senatore Ignazio Marino ex-Presidente” Commissione Parlamentare per il Servizio Sanitario Nazionale”, ora scaduta ;
2.) Onorevole Leo Luca Orlando attuale Presidente Parlamentare per gli errori sulla Sanità”, in atto .
Aggiungo ancora che ad ognuno di noi può capitare quanto sostengo nella Petizione, il cui fatto descritto, deve farci conoscere la verità per il bene comune.
Grato per una cortese risposta.
Porgo migliori saluti.
Urgentissimo
A.R. n.134223581199-8
del 30 ottobre 2009
Al Signor Presidente
del Senato della Repubblica
Palazzo Madama
00186 Roma
A.R. n. 13422357628-6
del 30 ottobre 2009
Al Signor Presidente
della Camera dei Deputati
Palazzo di Montecitorio
00186 Roma
Petizione
Ai sensi dell’art.50 della Costituzione Italiana
Il sottoscritto, Previte Francesco, cittadino italiano,
a.) ritenendo sempre, come è nella normalità, che la vita va difesa per la sua assoluta e suprema
dignità, anche quando è debole ed indifesa compreso il mondo della sofferenza ;
b.) considerato che, pare, si vada affermando, anche nel campo della disabilità in genere, il “budget
del ricoverato” e cioè che superato l’intervento finanziario il paziente, in qualsiasi condizione di
salute si trova, verrebbe dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave se agonizzante, in fase
terminale ed in età avanzata, come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere,
se quanto sopra si va avverando, non possiamo che ritenere essere pura eutanasia !
c.) Come avevamo più e più volte temuto con Petizioni giacenti presso i due Consessi, se le
“proposte” inerenti gli artt. 23 e 25 della “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”,
(Prot.Distr.General A/61/611, adottata il 6 dicembre 2006 dall’ONU e ratificata in toto dal Governo
in carica con il disegno di legge n.2121 art. 2 del 20 febbraio 2009), vengono applicate in riferimento
alla salute riproduttiva, queste possono introdurre l’eutanasia, con la negazione del diritto alla vita
e con la possibilità che vittima predestinata sia la categoria di tutti i disabili o handicappati.
d.) Questa nuova ed inconcepibile “forma di risparmio” a danno del ricoverato che va sotto il nome
di “budget del ricoverato” se dovesse trovare riscontro, confermando le voci che “girano”, sarebbe
contro l’art.25 lettera f) della “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” che stabilisce di
: “Impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a
causa della disabilità”. Inoltre contro la Costituzione Italiana, Trattati Internazionali e la
Costituzione Europea che ribadisce l’individuo è persona, un essere umano a qualunque età e
condizione esso si trova.
d.) Atteso invano che il Servizio Sanitario Nazionale o meglio il Ministro della Salute ed il Governo
rispondano al nostro appello considerando che è inalienabile il diritto alla vita di ogni paziente
disabile, “budget o non budget del ricoverato”, poiché col silenzio tutt’ora in itinere non si può che
supporre di incamminarci sulla strada dell’imbarbarimento, inizio della fine della nostra civiltà.
In merito, anche a nome dell’opinione pubblica, ritenendo che è doveroso, essenziale non
procrastinabile il chiarimento di questa possibile “situazione”, si chiede al Senato della Repubblica
ed alla Camera dei Deputati, con sollecita urgenza, di far conoscere qual è la verità.
Previte
http://digilander.libero.it/cristianiperservire
30 ottobre 2009
“ritenendo sempre, come è nella normalità, che la vita va difesa per la sua assoluta e suprema
dignità, anche quando è debole ed indifesa compreso il mondo della sofferenza”
Anche a discapito della volontà del paziente? 👿
“considerato che, pare, si vada affermando, anche nel campo della disabilità in genere, il “budget
del ricoverato” e cioè che superato l’intervento finanziario il paziente, in qualsiasi condizione di
salute si trova, verrebbe dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave se agonizzante, in fase
terminale ed in età avanzata, come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere,
se quanto sopra si va avverando, non possiamo che ritenere essere pura eutanasia !”
Tralasciando l’assurdo uso del termine “eutanasia” in questo discorso, forse Previte non sa che, come per la scuola, questo è dovuto al fatto che questo Governo toglie al pubblico per dare al privato!
Faccio il volontario in un ospedale e talvolta vedo certi accanimenti terapeutici che mi fanno pensare sia al mancato rispetto della dignità della persona sottoposta a tali pratiche (esempio nutrizione con sondino a paziente 92enne con cancro e gravissimo ictus) che all’enorme spreco di risorse a dispetto di tanti esseri umani meno fortunati che magari vivono in paesi cosiddetti del terzo mondo.
COndivido in pieno la posizine di Previte: “la vita va difesa per la sua assoluta e suprema
dignità, anche quando è debole ed indifesa compreso il mondo della sofferenza”… l’articolo presenta una situazione grave e che non conoscevo… l’idea che, superato un TOT di soldi, i pazienti vengano abbandonati, magari malati e vecchi o anche solo terminali. QUESTO è intollerabile: ognuno ha il diritto di usufruire di ogni cura che voglia e nessuno dev’essere obbligato a “fare eutanasia”: sarebbe una barbaria.
A differenza dei comitati pro-life, che pretendono l’obbligo per tutti a una “vita ad oltranza”, l’eutanasia non dev’essere mai imposta o obbligatoria: si deve rispettare la dignità di ogni singolo individuo, punto.
Non concordo, però, sul “Impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a
causa della disabilità”. come l’eutanasia non deve essere un obbligo, così la cura (o placebi vari) non può essere imposta.
E’ una questione talmente personale e dipendente da idee personali, che non può essere imposta: sarebbe una tortura inumana.
Al di là delle posizioni pro o anti choice la lettera di Previte mette in luce la profonda ipocrisia di qesto Governo che, se realmente avesse a cuore la “Vita”, non oserebbe mai attuare una normativa del genere.
Se quanto descritto avvenisse realmente si dimostrerebbe(se ancora ce ne fosse bisogno) che la battaglia combattuta per “salvare” Eluana da parte del Governo Berlusconi e in particolare da parte di Sacconi altro non è stata che una sceneggiata per ottenere l’appoggio e il favore dei Cattolici più estremisti.
Vorrei veramente sapere se queste sono solo voci di corridoio o meno e su cosa sono fondate. Da qualche parte le voci devono essere venute fuori.
ho trovato questo:
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0018810.pdf