Lucchetto aperto

Chiedi al fotografo di crearti il blog.

Lucchetto apertoAbbiamo letto (grazie alla segnalazione di Ale Cr) sulle pagine di Pontifex le parole di un avvocato, tale Gianfranco Amato. Abbiamo letto con interesse le sue parole perchè ci aspettavamo trattasse di argomenti come il diritto d’autore oppure di esposti e querele. Invece no. Perchè l’avvocato in questione è anche il presidente dell’Associazione Scienza e Vita di Grosseto (fonte: http://www.ilsussidiario.net/Autori-Per-Iniziale/A/A/). Si fregia di numerosi titoli legati alla bioetica e questo sicuramente dovrebbe renderlo autorevole quando parla di Eluana Englaro. Purtroppo ci dispiace dover osservare che la sua preparazione (che copre probabilmente in maniera adeguata gli aspetti legali e della bioetica) purtroppo pare un poco carente in ambiti forse più attinenti l’argomento dell’articolo che ci propone.

Leggiamo dunque l’assunto iniziale su cui si basa l’intera lunga ed interessante dissertazione di Amato:

La Provvidenza, o il caso per chi non crede, si è incaricata di dare un altro duro colpo ai sostenitori del suicidio assistito in Gran Bretagna. Lo ha fatto attraverso la vicenda della guarigione di Graham Miles, affetto dalla sindrome neurologica chiamata “locked-in” (imprigionato dentro), che lo ha paralizzato dalla testa ai piedi, costringendolo in quella condizione che i giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano avrebbero considerato «vita non degna di essere vissuta», in quanto priva di una «pienezza di facoltà motorie e psichiche» (decreto 9 luglio 2008 sul caso Englaro).

Dunque vediamo di scomporre in termini più semplici questa lungo ed articolato pensiero. Si inizia fornendo già al lettore una risposta ad una domanda ancora da formulare. “Un duro colpo ai sostenitori del suicidio assistito in UK”. Ma non abbiamo ancora iniziato e siamo già ad una conclusione… Curioso modo di esporre le proprie idee. Quale sarebbe dunque questo “duro colpo”?

Iniziamo a parlare di fatti: Graham Miles è uscito dalla condizione di Locked-In. Dunque è possibile uscire da questa condizione di locked-in. Ma che stiquassi è la condizione di locked-in? Si tratta di una condizione molto particolare, descritta bene nella wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_locked-in):

La sindrome locked-in o sindrome del chiavistello  è una condizione nella quale il paziente è cosciente e sveglio, ma non può muoversi oppure comunicare a causa della completa paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo. È il risultato di un ictus al tronco-encefalo che vede danneggiata la parte ventrale troncoencefalica (corrispondente ai fasci piramidali). Esita come risultato in quadraplegia ed inabilità a parlare in individui che per altri aspetti sono intatti dal punto di vista cognitivo. I pazienti con la sindrome “Locked-In” possono comunicare con altre persone, codificando la chiusura delle palpebre oppure muovendo i loro occhi, dato che i loro centri nervosi e le loro vie efferenti ai nervi ottici ed oculo-motori (nervi cranici  II, III, IV) non sono danneggiati dal danno al fascio piramidale causa della paralisi al resto dei nervi cranici motori (nervi VI, VII, IX, XI, XII), nonché a tutti gli altri nervi che si originano da radici del midollo spinale.

Quindi, stando a quanto si legge qui sopra, si tratta di una particolare condizione in cui c’è un problema ben specifico : un danno (permanente o momentaneo) al tronco-encefalo che comporta la perdita di comunicazione del cervello con il resto del corpo, fatta eccezione per i nervi che raggiungono gli occhi. Quindi in questo caso il cervello è perfettamente funzionante ed il paziente può comunicare attraverso il movimento degli occhi perchè i nervi che raggiungono gli occhi godono di una peculiarità che li rende unici: arrivano direttamente dalla zona del cervello dedicata alla vista. Tutti gli altri nervi del cranio, così come il midollo spinale, si diramano da una zona che stà a valle del tronco-encefalo. Da questo dipende dunque la peculiarità della condizione locked-in: il paziente è perfettamente cosciente e comunica con il mondo esterno attraverso movimenti volontari degli occhi.

L’immagine seguente mostra nel suo complesso una semplificazione del cervello umano, con i nervi ottici in evidenza per chiarire quanto appena illustrato.

Nervi cranici

Rappresentazione dei nervi cranici

Quest’altra immagine invece ci aiuta a capire con più precisione i diversi punti da cui dipartono le varie coppie di nervi cranici. Si noti la nomenclatura, che richiama quella utilizzata nella definizione riportata più sopra da wikipedia. Nel caso specifico si tratta del cervello di una gallina (notare la ridotta estensione del telencefalo). Ma la struttura del cervello è identica.

Immagine dell'encefalo di gallina

Dettaglio dell'encefalo.

Dopo aver chiarito cosa sia la sindrome locked-in, analizziamo il titolo dell’articolo riproposto dagli amici Pontifessi:

Graham era in stato vegetativo come Eluana, ora corre in macchina

Qui si usa una definizione diversa. Non si parla più di “locked-in”. Infatti parlando di Graham (il soggetto dell’articolo, implicitamente soggetto del titolo) lo si definisce in “stato vegetativo”. Sorprende che gli amici Pontifessi possano commettere grossolani errori, loro tanto attenti alla genesi delle parole ed al loro significato. Approfondiamo un attimo l’argomento. Che diamine è lo stato vegetativo?

Innanzitutto chiariamo un dettaglio fondamentale. Eluana Englaro ha vissuto per 17 anni in stato vegetativo. Nelle parole dell’estensore dell’articolo la condizione di Eluana Englaro è equiparata a quella di Graham Miles. Ma questa affermazione, fatta da un avvocato specializzato in bioetica, è veritiera oppure è costruita ad arte per indurre in errore il lettore? Cerchiamo di documentarci sull’argomento. E per farlo usiamo ancora wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_vegetativo) che ci aiuta a capire di cosa parliamo:

Lo stato vegetativo è una condizione di possibile evoluzione del coma caratterizzata dalla ripresa della veglia, senza contenuto di coscienza e consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante.

Qui viene sottolineata una caratteristica dello stato vegetativo che sembra in contrasto con la sindrome locked-in. Infatti si legge che il paziente è privo di coscienza e consapevolezza di sé. Abbiamo invece detto che un paziente con sindrome locked-in può anche comunicare con il resto del mondo. Dunque possiamo assimilare Eluana Englaro a Graham Miles? Non ho una risposta. Ma basandomi sulle informazioni disponibili mi pare che la condizione non sia la stessa. Non si può affermare, come nel titolo, che “Graham era in stato vegetativo”. A sostenere -con vigore- la mia teoria arriva sempre wikipedia, che ricorda:

A differenza dello stato vegetativo persistente, nel quale le porzioni superiori del cervello sono danneggiate e le porzioni inferiori sono conservate, la sindrome locked-in è causata da un danno a specifiche porzioni del cervello inferiore e del tronco encefalico senza danni al cervello superiore (diencefalo e telencefalo).

La definizione utilizzata (“stato vegetativo persistente”) fa riferimento a termini in uso presso i media, dato che i medici usano una terminologia leggermente diversa. Ma noi soprassediamo dato che non siamo precisi e puntuali come gli amici Pontifessi. Semplificando parecchio la complessa materia si può affermare che nella sindrome locked-in il cervello (inteso come telencefalo e diencefalo) è integro. Nello stato vegetativo persistente invece il telencefalo e/o il diencefalo sono compromessi nel loro funzionamento. Torniamo a domandarci se si può paragonare Eluana Englaro a Graham Miles.

Ed ora riflettiamo su quello che succede quando si affida ad un avvocato il compito di trattare argomenti delicati e complessi (come quelli medici). Cosa succede se scelgo di affiare la creazione di un blog al mio fotografo? Un disastro.

Un disastro nell’ipotesi che l’avvocato esperto di bioetica abbia compiuto soltanto grossolani errori dovuti alla sua ignoranza ed alla sua scarsa propensione alla ricerca ed alla documentazione delle proprie affermazioni. Perchè volendo pensare male (quindi commettendo un peccato) si potrebbe anche provare ad immaginare che non ci sia alcun errore. Ma solo lo scientifico tentativo malcelato di dimostrare forzatamente una teoria sbagliata in partenza. Una teoria che forse torna comoda (seppure sbagliata) all’Associazione Scienza e Vita.

Il link all’articolo originale: http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2010/10/12/IL-CASO-Graham-era-in-stato-vegetativo-come-Eluana-ora-corre-in-macchina/2/118898/

L’indirizzo a cui leggere la fotocopia pontifessa.

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/5684-graham-era-in-stato-vegetativo-come-eluana-ora-corre-in-macchina

Post Scriptum: passi la clonazione (cut&paste) del contenuto dell’articolo. Ma perchè girare tutte le foto?

23 pensieri su “Chiedi al fotografo di crearti il blog.

  1. DiegoPig

    Che Pontifex, quando tratta argomenti scientifici, spari delle immense vaccate è risaputo.
    Il fatto che altri, al di fuori di Pontifex, facciano lo stesso (e allo stesso livello) è un pò inquietante….

    Rispondi
  2. DiegoPig

    Domanda su questo titolo:

    “Il delitto di Sarah un fatto satanico, obbedisce alla logica del demonio e non di Dio. Mi auguro che si penta e cambi rotta. La misericordia divina vale anche per lui”

    Il complemento oggetto di “mi auguro che si penta e cambi rotta” chi è?
    Satana? Il delitto di Sarah?

    Mah….

    Rispondi
  3. Gianfranco Giampietro

    Molto dettagliato. Spero lo legga qualcuno di Pontifex, così da evitare future confusioni “oppurtune” sull’argomento 😉

    Rispondi
    1. admin

      No no, CdP non ci legge più … Foxy invece si. Ed io quasi quasi suggerirei a Foxy (di cui non condivido i modi ma almeno taluni idee si) di chiedere consulenza a noi per i prossimi articoli. Abbiamo stuoli di collaboratori che possono aiutarlo ad evitare cantonate galattiche come questa 😉

      Rispondi
  4. StayRelaxed

    Oh… Ma li trovano tutti loro? Io non ci posso credere. Sono certo che scegliendo a caso un presidente di Scienza e Vita in qualsiasi punto d’italia non avrebbe mai affermato tutto ciò.
    Mi piacerebbe vedere il test di QI che sottopongono a queste persone prima di chiedere il loro contributo. Non può essere altrimenti, dai!

    Rispondi
    1. DiegoPig

      Dici che c’è del dolo?

      Mi ricorda quello che disse un mio amico in riunione:

      Cliente: Ma come fa ad affermare che loro sbagliano apposta?
      Mio amico: Ha presente quei questionari a risposta multipla? Se lei tira a caso le risposte, alcune le farà giuste ed alcune le farà sbagliate. Ma per farle tutte giuste (o tutte sbagliate) bisogna sapere cosa si sta facendo. Ecco, questi qui sbagliano tutte le risposte.

      In effetti, Pontifex non ne azzecca una che sia una.
      Il dubbio che, prima o poi, i nostri affezionatissimi si rivelino essere un poe non mi abbandona….

      Rispondi
    2. admin

      Per ora posso solo dire che siamo entrati in possesso di documenti interessanti che aiutano a capire il modo di operare di CdP. Che definirei “spregiudicato”.
      Grazie alla collaborazione di una amica giornalista stiamo indagando il comportamento di CdP come giornalista. Visto che dice di aver superato l’esame, siamo sicuri che conosce alla perfezione tutti i dettagli relativi al reato di plagio. E siamo sicuri che egli evita (anche grazie ai nostri consigli fraterni) di incorrervi. Ma potrebbe anche essere che ci sbagliamo. 😉

      Diciamo che non è così scontato che certi articoli siano pubblicati consapevolmente da parte dei loro autori. Anche se CdP millanta di avere tutte le autorizzazioni necessarie abbiamo il dubbio che taluni affermazioni non siano riportate in maniera corretta su Pontifex.Roma. Maggiori news nei prossimi giorni 🙂

      Rispondi
      1. DiegoPig

        Ma cosa dici mai?

        Non vorrai dirmi che “l’autore” indicato in “Dal carteggio fra l’autore e l’etologo Danilo Mainardi” qui (http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/5681-sulla-presunta-omosessualita-animale-leggenda-metropolitana-diffusa-dai-circoli-gay) non è Carlo Di Pietro?

        Certo, quel “cordiali saluti. Veniero Scarselli” è un pò strano, anche perchè Scarselli non viene mai citato nell’articolo di Di Pietro.

        Tra l’altro mi pare strano che Carlo Di Pietro citi l’opinione (o meglio, interpretazione dell’opinione) dell’etologo Danilo Mainardi che, come dice wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Danilo_Mainardi):

        “È, inoltre, presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.”

        Di Pietro che prende per buone le parole di un’ateo????????

        Rispondi
        1. admin

          DiegoPig l’articolo a cui fai riferimento è trattato nell’ultimo post di Stefano. Puoi ripubblicare il tuo commento anche la? 😀

          Rispondi
  5. Biotech

    Io ho avuto l’ONORE, davvero onore, di avere come professore di Bioetica un VERO bioeticista coi controquarzi!!! E non il primo pirla che passa per strada, ma il redattore della rivista interdisciplinare di Bioetica… e quando si parlava del caso Englaro e in generale dei casi di eutanasia, ci siamo chiesti le varie differenze fra coma, sindrome da intrappolamento (la locked-in) e lo stato vegetativo permanente! E come avete detto giustamente voi, sono tutte cose diversissime fra loro. Lo stadio vegetativo permanente è assolutamente incontrovertibile, non si torna indietro: per quello si chiama permanente! Chi dice che qualcuno si è risvegliato da questo stato, sbaglia, perchè allora la persona non era in stadio vegetativo permanente. Questo stadio pregiudica la salute stessa delle cellule cerebrali, e chiunque abbia una nozione di neurobiologia (o segua un minimo i documentari) sa che le cellule cerebrali sono plastiche e molto mobili, ma non c’è una riparazione tessutale: il danno è dunque PERMANENTE!!!
    Ed è il caso di Eluana. La sindrome locked-in è assolutamente un’altra cosa, assomiglia molto ad un ictus, solo che invece di colpire solo la mobilità di UNA parte del corpo, colpisce tutto…ma chiunque ha avuto esperienza con un soggetto di ictus sa che in taluni casi si può tornare indietro e riprendere a muovere la parte del corpo colpita (grazie alla suddetta plasticità cerebrale): mia mamma ha avuto un ictus ma ora sta benissimo e muove alla perfezione ogni parte del corpo!!

    Dunque, perfavore, pontiFESSI…fate attenzione: forse per quanto riguarda l’apologetica non possiamo dirvi molto (anche se non è vero), ma la scienza fatela fare a qualcuno che non prenda la Bibbia come testo scientifico…

    Rispondi
  6. pao

    Stefano:gran bell´articolo…ma un po´troppo aldisopra delle LORO possibilitá, insomma, gli hai distrutto il miracolo e perció verrai odiato a morte per almeno una settimana ..):D ben fatto!!

    Rispondi
  7. Ale Cr

    Vorrei segnalare anche un altro articolo: Fecondazione in vitro: il laicismo alla scuola dell’ebraismo (http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5682-fecondazione-in-vitro-il-laicismo-alla-scuola-dellebraismo)
    Di Pietro mette in fondo all’articolo “(…) [Fonte moled.it]”, senza altri riferimenti (tipo il nome dell’autore ecc…)
    In realtà, l’articolo originario è di Daniel Reichel, che scrive per Moked, il portale dell’ebraismo italiano e che ha pubblicato l’articolo con un altro titolo: Fecondazione e Nobel, la differenza ebraica.
    A prendersi la briga di confrontare i due articoli, si evincerebbe che Di Pietro ha tagliato tutta la parte in cui si spiegava la posizione ebraica reale verso la fecondazione ( Di Pietro segna il taglio con (…) facendo finta di nulla): in tal modo, l’articolo tagliato e pubblicato su Pontifex “mette in mostra” la mostruosità della posizione ebraica verso la sperimentazione e la usa come giustificazione a certi abominei creati nella ricerca dal “laicismo” che, come dice il titolo, è andato a scuola dagli ebrei.

    L’uso delle citazioni non dovrebbe mai sconvolgere il senso originario della fonte, tanto più se un’omissione e tagli mirati fanno dire alla citazione il contrario di quello che l’autore del testo originario intendeva.
    Ho cercato il contatto di Daniel Reichel per vedere se apprezzava che il suo articolo fosse usato (in modo scorretto, tagliato e incollato senza nome autore e link) da uno che definisce “infidi” gli ebrei (oltre che “sionisti” e altre sfumature poco carine) per dimostrare la loro crudeltà e inumanità…. purtroppo non ho trovato contatti e nemmeno il sito dela Moked ha contatti a cui inviare una segnalazione…

    Rispondi
      1. admin

        Propongo di agire come per l’articolo oggetto di questo post. Contattiamo l’autore originario e segnaliamo l’abuso perpetrato dagli amici di Pontifex.
        Suggerisco anche di documentare la condizione attuale della pagina Pontifessa perchè esiste sempre la possibilità di modificare gli articoli dopo la loro pubblicazione (ed il caro CdP non è nuovo ad “iniziative” simili). Io mi sono fatto una copia in formato PDF, per sicurezza.

        Rispondi
        1. Ale Cr

          Io non sono così tecnologica purtroppo…
          Comunque, nel caso di Daniel Reichel ho cercato la mail in giro o un contatto ma non ho trovato niente… forse si dovrebbe avisare il sito Moked, ma anche lì non ho trovato contatti.

          Rispondi
  8. matyt

    L’avevo letto ieri sera, e mi era venuto il prurito alle mani per non poter evidenziare le puttanate che ha detto l’egregio signor Avvocato…
    Ma, certa gente, l’abilitazione come l’ha presa?

    Rispondi
    1. admin

      Tecnicamente lui è abilitato a fare l’avvocato. Poi ha studiato -dice- bioetica. Qui invece si parla di medicina, argomento ovviamente alieno alla sua preparazione 😉
      Se hai individuato altre minchiate, segnala pure 😀

      Rispondi

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