Se Di Pietro intervista don Bosco, io sono stato più ambizioso!
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Legenda: G = Gesù; AS = il giornalista, cioè io
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AS: “Pronto? Ehm… Parlo col Paradiso?”
Interlocutore: “Sì, mi dica”
AS: “Vorrei parlare col sig. Gesù, per farGli un’intervista!”
Interlocutore: “Mi spiace, qua non c’è il sig. Gesù!”
AS: “Ma come? Non è il Paradiso?”
Interlocutore: “Sì”
AS: “Chi è Lei? Pietro? Voglio parlare con il sig. Gesù! Grazie.”
Interlocutore: “Te lo ripeto: qui non c’è alcun sig. Gesù!”
(Qua il giornalista inizia a spazientirsi e perde ogni formalità del caso, n.d.a.)
AS: “Roba da pazzi! Guarda che non ho molto tempo da perdere! Passami Gesù!”
Interlocutore: “Ciao Andrea, sono io, Gesù!”
AS: “Ciao Gesù… mah…ooops… perché mi hai fatto questo tranello? Pensavo fossi Pietro”.
G: “Già, pensavi… Hai talmente tanto pensato che non ti sei nemmeno presentato né quando hai chiamato né ora”
AS: “Scu…”
G: “Non devi scusarti. Evita però i formalismi e parlami con il cuore.”
AS: “Sì, va be’ Gesù, pero non vale… Chiedevo solo se c’eri e mi dicevi di no! Mica ho la pazienza di Giobbe!”
G: “Vedi, qua non c’è nessun sig. Gesù. Quando hai abbandonato i formalismi, ti ho risposto presentandomi. Adesso, passiamo all’intervista e non preoccuparti per la bolletta che ne uscirà, perché chi telefona qua, anche se non lo sa, è sempre a mio carico.”
AS: “Ok, Gesù, non ti rubo molto tempo… Ooops, lì ne hai a volontà di tempo! Ah ah ah… Torno serio… allora, ti farò solo tre domande. La prima è: ma un Cattolico deve essere serio, flemmatico, ascoltare solo musica gregoriana…”
G: “Scusa Andrea se ti ho interrotto, ma sapevo dove stavi andando a parare… Guarda, duemila anni fa mi dicevano che ero un beone, che parlavo con le donne, che giocavo con i fanciulli, che banchettavo con chiunque: farisei, pubblicani, perfino mi dilettavo a discorrere coi pagani, miracolandoli pure se me lo richiedevano!
Vedi, nella vita sono gli estremi che non vanno mai bene. È inutile onorarmi a parole e con una vita apparentemente morigerata, quando invece il cuore non ha spazio per l’amore… Andreaaaa, correggi subito, amore va con la “A” maiuscola… A-mo-re”.
AS: “Ok, passiamo alla seconda domanda: “Un buon cattolico vota a destra?”
G: “Un buon cattolico Ama Dio Padre e il prossimo.”
AS: “Si, ma… un buon cattolico è di destra, di centro o di sinistra?”
G: “Il buon cattolico è di Dio e basta.”
AS: “Asco’ Gesù, c’è della gente un po’ intollerante verso il prossimo e che si professa cattolica ortodossa. Sono degli esaltati. Altro che amare il prossimo…”
G: “Andrea, non scagliare la pietra, perché potresti essere travolto da una frana… ricorda che ho detto che bisogna amare il prossimo come sé stessi.”
AS. “E se, caso mai, è un’ipotesi irrealizzabile, esistessero persone che sembrano non amare un determinato prossimo?”
G: “Andrea, non fare il birichino con queste domande che d’ipotetico hanno solo la forma in cui sono poste. Pratica la misericordia e ama tutti, nemici inclusi. Ricorda solo che bisogna amare gli altri come noi stessi. Chi ama poco il prossimo spesso è perché ama poco sé stesso. Prima bisogna amar sé stessi.”
AS: “C’è anche ci si ama perfino troppo!”
G: “Ricorda che gli estremi non vanno mai bene… Chi si ama troppo non ha tempo per amare gli altri.”
As: “Beh, mi sa che ti ho fatto più di tre domande! Ne ho un’ultima! Quando tornerai sulla Terra?”
G: “Eh, Andrea, se te lo dicessi avresti un grosso scoop! Ti faresti un sacco di soldi e poi ti dimenticheresti perfino di me! Dai, su, sai bene che non è dato sapere a nessuno quando verrà quel giorno.”
AS: “Eh, chissà quando sarà e dove apparirai!”
G: “Guarda non è oggi e, anche volendolo, non potrei. Per la legge italiana, infatti, sarei considerato un extracomunitario…”
AS: “Eh, te lo immagini? Tu all’imbarco col foglio di via per il rimpatrio, dopo essere stato in un C.I.E.?”
G: “Non è la mia espulsione scritta su un foglio di carta né la sua attuazione il vero male; è l’espulsione delle mie parole dal vostro cuore.”
AS: “Eh già…”
G: “Bene Andrea, il tempo è terminato…”
AS: “E non possiamo prolungarlo? Vorrei farti solo qualche altra domanda? O magari devi chiudere perché sennò la bolletta vien poi troppo salata? A proposito: da dove ce li hai tutti questi soldi?”
G: “Qua in Paradiso non si paga in denaro, ma l’unica unità di misura sono le buone azioni delle persone, quelle fatte per piacere a Dio e non ai fratelli.”
AS: “Beh, considerando che ci siamo da un po’ al telefono, vuol dire che sono sulla buona strada, che ho fatto tante buone azioni!?!”
G: “Ti sei già dimenticato cosa ti ho detto all’inizio? Che le bollette sono tutte a carico mio… ”
AS. “Quindi che vuoi dire? Che se, in realtà, era per le mie azioni, non potevo nemmeno alzare la cornetta?”
G: “Vuol dire che come do io credito alle persone, allo stesso modo tu devi concederlo agli altri. ”
AS: “Ok, Gesù, afferrato! Grazie mille.”
G: “Un’ultima cosa sul credito: qua si accettano tutte le richieste di “finanziamento”, nessuna viene scartata e tutto ciò che viene prestato è senza interessi e senza obbligo di restituzione. Allo stesso modo fate voi e, per ciascuna persona a cui concedete credito, non limitatevi ad aprire solo una pratica, ma 70 volte 7 pratiche.”
AS: “Gesù, son passati duemila anni! Aggiorna il linguaggio! 70 volte 7…”
G: “Non rifiutate mai di concedere credito a nessuno, in ogni momento, anche a chi non ve lo chiede. Ora vado che c’è S. Pietro che ha smarrito qualche chiave dal suo mazzo, sennò… ne hanno voglia di bussare i nuovi inquilini dell’hotel Paradiso!”