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Perugia: siamo “Sentinelle in Piedi”, siamo per la libertà di parola ma non parliamo.

grifone-rossoIl 29 marzo nel Regno Unito si sono celebrati i primi matrimoni per le coppie dello stesso sesso grazie ad una legge voluta fortemente dal conservatore David Cameron ma il diritto di sposarsi è ben lontano nella pur vicina Italia dove conservatori di altro stampo rispetto alla destra britannica sono pronti a schierarsi come una milizia per contrastare i diritti degli omosessuali; sono le “Sentinelle in Piedi”: disposti in piedi – in perfetto stile militare – a circa un metro di distanza l’uno dall’altro e leggendo un libro.
Le “Sentinelle” si sono schierate in varie città italiane con risultati non sempre esaltanti ed il 29 marzo è stata la volta di varie città tra cui Perugia, capoluogo di una regione politicamente “rossa”, che ha conosciuto le barbarie della tirannia cattolica e medaglia d’oro come “città benemerita del risorgimento nazionale”.
A pochi metri da quell’hotel Brufani scelto nel 1922 dal quadrumvirato fascista per dirigere la Marcia su Roma, le Sentinelle si sono schierate in Piazza della Repubblica con alle spalle la sede regionale del Partito Democratico e davanti la libreria La Feltrinelli e mettendosi a ridosso di un banchetto di attivisti contro la vivisezione sugli animali. Continua a leggere

Quella povera Russia attaccata a livello internazionale e quelle gerarchie vaticane a difesa dell’innocenza dei bambini.

L’approvazione della legge russa che introduce a livello federale il reato amministrativo di “propaganda dell’omosessualità tra i minori” ha suscitato le proteste dei governi occidentali e secondo Amnesty International «questa legge finirà per punire comportamenti legittimi legati all’espressione di identità e opinioni personali e contribuirà a stigmatizzare e isolare le persone Lgbti». La stessa Ong sottolinea come in diverse aree del paese «sono state adottate leggi discriminatorie contro le persone Lgbti (San Pietroburgo e nelle regioni di Baschiria, Čukotka, Krasnodar, Magadan, Novosibirsk e Samara)». Sempre Amnesty ha chiesto ai leader mondiali riuniti per il G20 di condannare questa legge e John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International, ha dichiarato: «La legge, vietando di fatto le attività pubbliche delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti), non ha fatto altro che creare un clima d’intolleranza e incentivare episodi di violenza da parte di gruppi organizzati».

Il mondo cattolico non ha condannato l’approvazione di questa legge che ha indignato il mondo civilizzato e La Nuova Bussola Quotidiana scrive di «un attacco costante, martellante, internazionale» che starebbe subendo la Russia riportando la notizia che addirittura cento Ong di tutto il mondo sosterrebbero questo provvedimento. Continua a leggere