C’è da credere che questa notizia avrà lasciato l’amaro in bocca a Luca di Tolve, sedicente “ex-gay” e presidente del Gruppo Lot, associazione che nasce – come scritto nel loro sito internet – da «un gruppo di ragazzi che, aiutati da un percorso di fede unito ad un percorso psicologico, hanno ripristinato l’immagine primordiale di DIO sulla loro vita, uscendo definitivamente dalla condizione omosessuale in cui per anni avevano vissuto».
E se esistesse veramente sarebbe amareggiato “Adamo Creato” il personaggio immaginario “ex gay” nato dalla fantasia di quei ragazzi burloni di Uccr (Unione Cristiani Cattolici Razionali). Per cosa sarebbero tristi? Nel sapere che dopo 37 anni di non onorata carriera – a seguito di una votazione del proprio Consiglio d’amministrazione – ha deciso di chiudere i battenti Exodus International, un’organizzazione cristiana con 260 comunità sparse su tutto il territorio americano la cui missione era quella di aiutare gli omosessuali cristiani a tornare eterosessuali.
Lo ha comunicato la stessa organizzazione con un comunicato presente sul loro sito internet: «Per molto tempo siamo stati imprigionati in una visione del mondo che non sta onorando né gli altri esseri umani né i precetti della bibbia».
La notizia arriva a meno da un giorno dalle pubbliche scuse del presidente della stessa Exodus International Alan Chamber alla comunitò Lgbt: «Il nostro servizio è pubblico e quindi qualsiasi riconoscimento di sbagliato deve essere pubblico. Io non sono sempre stato il leader di Exodus, ma ora lo sono e qualcuno deve riconoscere il dolore degli altri. Lo faccio con ansia, ma volentieri». Continua Chamber: «È strano essere qualcuno che è stato sia offeso dal trattamento della chiesa verso la comunità LGBT ed anche essere una persona che deve chiedere scusa per essere parte dello sistema stesso di ignoranza che ha provocato tale dolore». Infatti lo stesso Chamber – che è sposato ed ha adottato due bambini – ha ammesso di avere attrazione per le persone dello stesso sesso: «Per convenienza per diversi anni ho omesso le mie continue attrazioni omosessuali. Avevo paura di condividerle come prontamente e facilmente faccio oggi. Mi hanno portato tremenda vergogna e io li ho nascoste nella speranza che sarebbero andate via. Guardando indietro, sembra così strano che pensavo di poter fare qualcosa per farli smettere. Oggi, però, accetto questi sentimenti – che probabilmente saranno sempre lì – come parti della mia vita». Ha inoltre affermato che il 99 percento delle persone che ha provato la terapia riparativa non ha mai perso i loro desideri omosessuali. Continua a leggere→