un dialogo difficile

 

Copio/incollo un post sul blog di Vincenzo Nigro su “La Repubblica” e pubblicato oggi. Il post riporta una lettera aperta dell’ Ayatollah Khamenei a tutti i giovani di Europa ed America. Ho aggiunto dei miei commenti ai paragrafi della lettera. Per distinguere il contenuto dell’articolo/lettera dai miei commenti da questo punto in poi il testo originale sara’ in nero ed i miei commenti in rosso.

L’ambasciata iraniana a Roma ha diffuso la traduzione in italiano della lettera che l’ayatollah Alì Khamenei ha rivolto ai giovani d’America e dell’Occidente. La guida suprema iraniana ha fatto questa mossa per parlare di Islam dopo gli attentati di Parigi: sostanzialmente è una mossa di propaganda, ma rivela l’interesse che il leader iraniano ha per le opinioni pubbliche occidentali. Fra l’altro Khamenei, considerando le classe dirigenti dei nostri paesi particolarmente ostili, sceglie si rivolgersi alle nuove generazioni sperando che possano informarsi direttamente sull’Islam studiandolo e seguendolo con apertura mentale.

Per chi sia interessato, il testo è qui in basso 

Nel nome di Dio, il Misericorde, il Misericordioso,

ai giovani in Europa e Nord America,

i recenti eventi in Francia ed altri eventi simili in altri paesi occidentali mi hanno convinto a parlare direttamente con voi a proposito di essi. Mi rivolgo a voi non perchè io trascuri i vostri genitori, ma piuttosto perchè il futuro delle vostre nazioni sarà nelle vostre mani; ed inoltre trovo che il senso di ricerca della verità sia più vigoroso ed attento nei vostri cuori.

Poco da commentare. L’assenza di qualsiasi riferimento all’assassinio di giornalisti, poliziotti e cittadini francesi, liquidato con “i recenti eventi”, l’assenza di qualsiasi parola di condanna dell’accaduto si commenta da se. E’ anche vero che il governo iraniano, all’indomani della strage, ha condannato gli attentati anche se ha rimarcato il fatto che “qualcuno aveva abusato della libertà di espressione”.

Io non mi rivolgo nemmeno ai vostri politici e uomini di Stato in questa lettera perché credo che loro abbiano separato consciamente la via della politica dal sentiero della giustizia e della verità.

Su questo punto l’Ayatollah Khamenei ha ragione. Di sicuro molti politici, nel mondo, preferiscono perseguire vie politiche discutibili lontane da verità e giustizia. Questo accade in Europa, in America, in Asia. Accade anche in Iran, dove la giustizia sembra avere qualche “problemino” quando si tratta di rispetto dei diritti umani, della libertà di opinione, dei diritti delle donne, per non parlare dei rapporti alquanto discutibili con organizzazioni terroristiche come Hezbollah. E’ sorprendente come un uomo che occupa la posizione che occupa riesca a vedere tanti difetti nelle politiche del mondo senza vedere altrettanti gravi difetti nelle politiche del suo paese.

Vorrei parlare con voi a proposito dell’Islam, in particolare dell’immagine che vi è stata presentata col nome di Islam. Negli ultimi due decenni molti sforzi sono stati compiuti, più o meno dal crollo dell’Unione Sovietica, per piazzare questa grande religione sulla poltrona del “terrificante nemico”. La creazione di un sentimento di orrore e di odio e successivamente la strumentalizzazione di questo sentimento è purtroppo un fenomeno di lunga data nella storia politica dell’Occidente.

Non c’è alcun dubbio sul fatto che certi media controllati da forze politiche occidentali conservatrici abbiano pascolato sui grassi prati dell’odio religioso tout court. E’ altrettanto indubbio che i leader dei paesi a maggioranza musulmana – sciiti e sunniti, religiosi e secolarizzati – si sono dati da fare ad annaffiare quei prati facendo rimanere i loro rispettivi paesi ai blocchi di partenza. Nessuno dei paesi medio orientali fino ad oggi è riuscito ad esprimere un regime che non fosse una autocrazia, una dittatura, una teocrazia oppure un patto d’affari tra clan dominanti con la conseguente scia di violazioni dei diritti umani fondamentali, di violenza, di ingiustizia, di morte. Tutti regimi, con esigue eccezioni, a vario titolo compromessi con le varie fazioni terroristiche armate che avvelenano il medio oriente. La stessa Turchia, fino a poco tempo fa candidata a far parte dell’Europa, sta scendendo sempre di più la china della violazione dei diritti umani e del diritto di opinione. Forse il nord africa ha qualche speranza in paesi come la Tunisia, ma è ancora tutto da dimostrare. L’Ayatollah Khamenei, da uomo saggio quale è, sa sicuramente che ogni ideale si misura dagli effetti che produce. A ben vedere gli effetti prodotti dai governi che si sono succeduti nei paesi del medio oriente gli ideali che li hanno ispirati hanno forse bisogno di qualche aggiustamento.

Qui io non voglio trattare delle diverse paure con cui le nazioni occidentali sono indottrinate. Un veloce ripasso dei recenti studi critici della storia vi diranno che il trattamento falso e ipocrita riservato dalle nazioni occidentali alle altre nazioni è stato censurato nei testi di storia.

Non so su quali libri abbia studiato l’Ayatollah Khamenei ma so su quali ho studiato io. Sono perfettamente a conoscenza delle porcherie perpetrate da nazioni occidentali come Inghilterra, Francia, Stati Uniti ed anche l’Italia. Come me, ne sono a conoscenza un gran numero di cittadini occidentali che vivono in quegli stessi paesi. Sinceramente non vedo tutto questo “indottrinamento” in occidente, vedo, piuttosto, una pluralità di informazioni dalle quali a volte è difficile scegliere. Ma questo è il bello della cultura liberale, scegliere. L’Ayatollah Khamenei non dovrebbe avventurarsi in accuse di “indottrinamento” nei confronti dell’occidente. Dovrebbe, semmai, andare a guardare i programmi didattici di certi paesi come l’Egitto, l’Arabia Saudita e lo stesso Iran. Da uomo colto ed illuminato potrebbe avere qualche sorpresa nel verificare i programmi didattici praticati in questi paesi e forse rivolgere proprio verso questi paesi l’accusa di “indottrinamento”.

La storia degli Stati Uniti e dell’Europa è purtroppo annerita dallo schiavismo, è messa in imbarazzo dal periodo coloniale ed è macchiata dall’oppressione della gente di colore e dei non-cristiani. I vostri studiosi e storici si vergognano profondamente degli spargimenti di sangue commessi in nome della religione tra Cattolici e Protestanti o in nome del nazionalismo e della razza durante la prima e la Seconda guerra mondiale; e questo approccio è ammirabile.

Ci risiamo. La studio della storia non ha l’obiettivo di individuare gli errori degli altri allo scopo di formulare accuse eterne. L’obiettivo dello studio della storia è di comprendere gli eventi e gli errori allo scopo di non farli accadere una seconda volta. Mi fa piacere che l’Ayatollah Khamenei riconosca che l’occidente ha compreso certi errori dalle quali sono derivate tragedie come la Shoah. Mi farebbe altrettanto piacere, allora, che anche l’Iran – con tutti gli altri paesi musulmani – riconoscesse la Shoah come fatto storico abbandonando posizioni negazioniste ed antisemite. Che, in pratica, la smettesse di inneggiare alla distruzione di Israele ed allo sterminio degli ebrei. Farebbe un gran favore alla pace ed anche alla storia.

Citando una frazione di una lunga lista, non intendevo fare una discussione storica; desideravo solo che voi chiedeste ai vostri intellettuali perchè la coscienza pubblica, in Occidente, si sia risvegliata solo dopo una parentesi di diversi decenni o addirittura secoli. In altre parole, perchè la revisione della coscienza collettiva riguarda solo il passato remoto e non questioni d’attualità? Cosa sono questi sforzi per impedire una presa di coscienza pubblica su un tema importante come la cultura ed il pensiero islamici?

Probabilmente l’Ayatollah Khamenei ha molto da fare a Teheran e non viene spesso in Europa. Da molti anni ed in molti circuiti culturali gli intellettuali occidentali hanno cercato e cercano la “quadratura del cerchio” per creare una “presa di coscienza pubblica” sulla cultura islamica, sulle sue luci ed ombre, in modo obiettivo. Peccato che questi intellettuali occidentali si siano trovati ad avere come controparti solo degli intellettuali musulmani (oppure ex-musulmani) colpiti dalle innumerevoli fatwa (condanne a morte) lanciate proprio da eminenti autorità religiose musulmane.

Voi sapete bene che l’umiliazione e la diffusione dell’odio e della falsa paura “dell’altro” sono stati alla base di tutti i sistemi oppressivi. Ora, io voglio che voi vi chiediate perchè la vecchia politica della creazione del terrore e dell’odio abbia colpito l’Islam ed i musulmani con una intensità senza precedenti. Perchè la struttura del potere nel mondo vuole che il pensiero islamico venga isolato? Quali concetti e valori nell’Islam disturbano i piani delle superpotenze e quali interessi vengono salvaguardati mettendo in cattiva luce l’Islam? Ed allora, la mia prima richiesta è questa: studiate e informatevi su ciò che favorisce questa ampia azione ai danni dell’immagine dell’Islam.

A costo di annoiare il lettore ribadisco che l’Ayatollah Khamenei, quando parla di “odio dell’altro”, farebbe bene a guardare in casa sua, o meglio le cime delle gru dove vengono appesi e impiccati omosessuali e dissidenti iraniani. Aggiungo che in occidente sono in molti a studiare il Corano e prendersi la briga di imparare l’arabo, ad esempio il sottoscritto, perciò certi concetti espressi dall’Islam sono ben conosciuti, anche se a volte travisati da qualcuno. L’Ayatollah Khamenei commette un errore che commettono in molti, anche qui in occidente : confonde i valori con le ideologie. La disparità tra uomo e donna, la persecuzione e l’emarginazione delle minoranze etniche e religiose, la continua violazione dei diritti umani, la negazione del diritto di opinione e della libertà di espressione non sono concetti che “disturbano i piani delle superpotenze”. Sono concetti che disturbano le coscienze di uomini e donne civilizzati che vivono in Europa ed in Nord America.

La mia seconda richiesta viene formulata in reazione alla marea di pregiudizi e di campagne di disinformazione; cercate di ottenere una conoscenza diretta e di prima mano di questa religione. La ragione indica che voi siete in grado di comprendere la natura e l’essenza di questa religione intorno a cui loro creano paura proprio per farvici stare alla larga.

Questa richiesta è decisamente ragionevole. Fosse per me organizzerei le gite scolastiche liceali dei 100 giorni in Arabia Saudita oppure in Iran. Di sicuro i nostri giovani potrebbero constatare di prima mano e in prima persona la realtà. Come ho già scritto prima : un ideale si misura dagli effetti che produce. Allora facciamo vedere dal vivo alle giovani generazioni europee gli effetti prodotti dall’Islam.

Io non insisto affinchè voi accettiate la mia lettura o qualsiasi altra lettura dell’Islam. Ciò che vi voglio dire è: non permettete che questa realtà dinamica ed influente del mondo di oggi vi venga presentata con odio e pregiudizio. Non permettete loro di presentarvi i terroristi che hanno reclutato come rappresentanti dell’Islam.

Su questo l’Ayatollah Khamenei ha ragione al 100%. Non si deve permettere a nessuno di affibbiare etichette come “terrorista” solo perché una persona è di religione musulmana. Mai generalizzare. Come reagirebbe l’Ayatollah Khamenei se sentisse un liceale iraniano etichettare un liceale ebreo come “scimmia sionista” oppure “terrorista assassino di palestinesi”? Lo correggerebbe?

Conoscete l’Islam attingendo alle fonti primarie ed originali. Prendete informazioni sul pensiero islamico dal Corano e dalla vita del profeta. Desidero chiedervi se avete letto direttamente il Corano dei musulmani. Avete studiato gli insegnamenti del Profeta dell’Islam e la sua dottrina etica ed umana? Avete mai ricevuto una informazione dall’Islam oltre che dai media?

Io non sono un “giovane” per cui non faccio testo ma il Corano l’ho letto ed ora sto studiando l’Hadith. Devo dire che la dottrina etica ed umana insegnate da questi libri non è molto allineata al mio pensiero. Resta il fatto che questa è solo una mia opinione e che è giusto che ognuno si faccia la sua in libertà.

Vi siete mai chiesti come e sulla base di quali valori l’Islam stabilì la più grande civiltà scientifica ed intellettuale del mondo ed allevò i migliori scienziati ed intellettuali per diversi secoli?

E’ indubbio che nel passato la cultura araba e musulmana ha prodotto cose decisamente interessanti, belle ed innovative. Nessun dubbio su questo. Addirittura anche le tecniche di distillazione dell’alcool furono inventate dagli arabi. Il nome alambicco deriva da al-ambiq, che in arabo vuol dire “turbante”, appunto la forma dell’alambicco. E’ grazie agli arabi che oggi noi occidentali gustiamo grappe, cognac e rum. E’ anche vero che negli ultimi secoli la cultura musulmana ha segnato il passo fino ad arrivare, al giorno d’oggi, ad insegnare nelle scuole teorie creazioniste contro “la menzogna dell’evoluzionismo”. L’Ayatollah Khamenei farebbe bene a pensare al futuro della scienza e della cultura nei paesi islamici invece di celebrarne un remoto passato.

Desidero che impediate a coloro che offendono di creare distanza tra voi e la realtà, privandovi della possibilità di avere un vostro giudizio imparziale. Oggi, i media hanno superato i confini geografici. Ed allora, non permettete loro di assediarvi nelle frontiere mentali che hanno fabbricato.

Vero. Spesso i media occidentali, a causa della loro struttura intrinseca, creano conformismo e frontiere mentali. Che dire, però, delle frontiere oggettive e digitali create in paesi come il suo? Che dire dei filtri imposti a internet affinchè le giovani generazioni iraniane possano leggere solo ciò che è gradito alla teocrazia che governa il paese?

Anche se nessuno può riempire individualmente le distanze createsi, ognuno di voi può costruire un ponte fatto di pensiero e correttezza per superare le distanze ed illuminare se e chi sta attorno. Anche se la pre-programmata sfida tra voi e l’Islam, (costruita ad arte/ndr), non è costruttiva, può però creare nuove domande nelle vostre menti e saranno proprio gli sforzi per trovare una risposta a queste domande che vi daranno l’opportunità di scoprire nuove verità.

Non c’è dubbio, una grande sfida. Superare pregiudizi facendo domande, studiando e comprendendo. Costruire un ponte fatto di pensiero e correttezza. A patto che questo ponte sia bidirezionale.

Quindi, non perdete l’opportunità per ottenere una conoscenza giusta, corretta ed imparziale dell’Islam ed è auspicabile che in tal modo, grazie al vostro senso di responsabilità nei confronti della verità, le future generazioni possano scrivere a proposito delle attuali interazioni tra Islam e Occidente con una coscienza più pulita ed una dose minore di pregiudizio.

Speranza che condivido appieno sempre a patto che la correttezza e l’imparzialità siano praticate su entrambe le sponde del fiume sul quale vogliamo costruire il ponte.

Seyyed Alì Khamenei

21 Gennaio 2015

Questo articolo è stato pubblicato in Non meglio categorizzati il da .

Informazioni su sandro.storri

Progettista e sviluppatore di software precario (Sandro, non il software). Tipico prodotto delle periferie della capitale (aho!, che me 'mpresti na' sigaretta?). Appassionato di cinema e letteratura, usa l'italiano come un dialetto alternativo alla sua lingua madre, il romanesco. Sostiene la battaglia per i diritti civili anche se riconosce che spesso tratta la questione con degli incivili. Ha un pessimo senso dello humor e si vede, anche in questa breve biografia.

12 pensieri su “un dialogo difficile

  1. Caffe

    Ovviamente hai ragione al cento per cento, riguardo questo triste figuro; ma se fai l’appello, da noi di deficienti come quello, di campo opposto, li trovi ad ogni angolo di strada: ci dobbiamo preparare all’ennesima crociata?

    Rispondi
  2. FSMosconi

    Per accorgersi di quanto sia assai poco imparziale Khamenei, oltre ai fatti manifesti da te sottolineati, basterebbe chiedere ai suoi connazionali. Voglio dire: se le cose stanno come dice lui, come mai l’Iran ha dato vita a Marjane Satrapi di tutt’altra opinione? E perché Satrapi fotografa continuamente un Paese moderno ma schiacciato da una cricca di reazionari (quando gli iraniani e chissà quanti altri nella loro condizione vorrebbero essere anche laici, a sentire la disegnatrice-regista)?

    Rispondi
  3. alessandra

    La presa di distanza dal terrorismo è già qualcosa ma non mi sembra che il mondo islamico stia prendendo una posizione forte contro le derive fondamentalise . D’altra parte non è dalle religioni che ci si deve aspettare una soluzione ….

    Rispondi
  4. reza

    Ciao.
    Sono Iraniano.
    Ho una domanda sulla Shoah
    Perché non permettere lo studio dell’Olocausto? Chiedi?
    Non è la libertà di espressione in Europa?

    Rispondi
    1. admin

      A dire il vero mi risulta che la Shoah venga ampiamente studiata, trattata, spiegata.
      Cosa ti fa pensare che lo studio dell’Olocausto non sia possibile in Europa?

      Rispondi
    2. sandro.storri Autore articolo

      Reza, che l’olocausto sia un evento storico e’ una cosa sicura oltre ogni dubbio. sono state eseguite ricerche rigorose con elementi sia di tipo fattuale che di tipo testimoniale. ti cito solo la “documentazione Eichmann” proveniente proprio dagli archivi di Berlino. comunque non e’ qui in un post che si puo’ dibattere un argomento cosi’ complesso. rimane il fatto che in europa ed anche in america ci sono ancora studi in corso, molti dei quali per confutare l’evidenza storica.
      a differenza dell’Iran e degli altri paesi islamici, se qualcuno ha un’opinione diversa e conduce degli studi e’ libero di farlo e non viene incarcerato oppure ucciso per il solo fatto di avere un’opinione diversa. qui va in carcere solo chi commette violenza contro qualcuno, ebreo o musulmano che sia.
      visto che ci siamo e stiamo parlando di ebraismo, potresti fare tu una domanda nel tuo paese : come spiegano che sul sito di una organizzazione terroristica (hezbollah) apertamente supportata dal governo del tuo paese (Iran) sono pubblicati i “Protocolli dei Savi di Sion”, documento chiaramente e provatamente falso perche’ costruito ad arte dalla Chiesa Cattolica per giustificare la persecuzione degli ebrei?
      Prima di fare domande sulla correttezza dell’occidente faresti bene ad interrogarti sulla tirannia che governa il tuo paese.
      stammi bene

      Rispondi
      1. Herzogluca

        @Sandro Storri

        Scusa se mi intrometto nella discussione, ma i falsi protocolli furono scritti dall’Ochrana, la polizia segreta zarista verso la fine del 1800/inizio del 1900. Diamo alla chiesa cattolica le colpe che ha, ma non quella di averli scritti. Che, poi, li abbiano usati, questo è un altro discorso.

        Rispondi
  5. Caffe

    Google traduttore fa cattivi scherzi, specialmente se si cerca di tradurre la propria lingua madre, in quella italiana: il sedicente Reza sembra un bimbo che lalleggia, io mi chiedo quale scopo si prefigga costui e per questo consiglierei prudenza agli amici Pontilessi: stiamo in campana, non abbocchiamo a queste, apparentemente, infantili provocazioni.

    Rispondi
    1. admin

      Ad una prima analisi il buon Reza scrive realmente dall’Iran.
      Sembra proprio un utente che visita il nostro sito dalla linea ADSL di casa. A differenza di altri presunti stranieri che invece provenivano da misteriosi (quanto anonimi) proxy in terra straniera.

      Rispondi
      1. reza

        hello
        italian people.
        i am reza, come from iran
        __________
        Shia Islam is not anti-Semitic
        >>> Islam sciita non è anti-semita

        Jewish anti-Islam
        >>> Ebreo anti-Islam

        Many Jews live in Iran , with peace, tranquility, with respect.
        >>> Molti ebrei vivono in Iran , La pace, la tranquillità, per quanto riguarda

        We respect the Jewish prophets
        >>> Rispettiamo i profeti ebraici

        Our support for Hezbollah
        >>> Il nostro sostegno a Hezbollah

        Because they are oppressed
        >>> Perché sono oppressi

        The Iranian message to the world
        >>> Il messaggio iraniana al mondo

        If a Muslim, a Jew hurt
        >>> Se un musulmano, un ferito Ebreo

        We will defend the Jews
        >>> Noi difenderemo gli ebrei

        Iran’s supreme leader, called on all young people to think

        We hate terrorism
        We hate extremes
        We hate cruelty

        Rispondi
  6. Caffe

    Infatti gli Hezbollah, quando uccidono inermi civili, anche palestinesi in odore di collaborazionismo, lo fanno con molta dolcezza, delicatamente, con misericordia…
    Ma non erano stati governo ed autorità religiose iraniane, a minacciare, oltre che auspicare, la cancellazione definitiva dello stato di Israele ed i suoi abitanti, dalla faccia della terra?
    Bel tentativo, Reza, riprova, intanto dai un occhiata qui:
    http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/30/obiettivo_Hezbollah_palestinesi_moderati_co_9_060730097.shtml

    Rispondi

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