Non offendere l’altrui sensibilità religiosa. Dio come sta diventando difficile! Una volta almeno ce n’era una sola di religione. Ed era già abbastanza complicata: un padre, un figlio e lo spirito santo, tre ma uno (da perderci la testa). Non solo: la madonna, santi guerrieri, santi pacifici, martiri vari. Poi sono arrivati i testimoni di Geova. Persino a Forlì. Geova. E la povera Piolanti che doveva uscire e stare in corridoio con i bidelli durante l’ora di religione perché la nostra religione offendeva la sua sensibilità religiosa… Gli ebrei, ma di quelli qua se ne vedono pochi oppure preferiscono il profilo basso. I musulmani invece a go-go. I mulsulmani: il profeta, il dio che non si può nominare invano, il libro sacro. La cosa mi ricorda qualcosa di noto. Musulmani cattivi che dicono che il corano invita alla guerra santa, musulmani buoni che sostengono che il corano porta un messaggio di pace. E versetti alla mano, tutti hanno ragione. Proprio come nella bibbia: tra vecchio e nuovo testamento e interpretazioni e traduzioni varie c’è da perderci il cervello. Praticamente un credente convinto può uscire la mattina fare una cosa qualsiasi, come farsi saltare in aria in un mercato o manifestare contro i diritti civili degli omosessuali in piazza, e trovarne nelle sue sacre scritture una sacrosanta giustificazione. Perché si sa, le sacre scritture sono fatte così.
Rispettare tutti, non offendere nessuno, non dissacrare, non nominare il nome di dio invano, non raffigurarlo, non riderci su nemmeno quando la cosa rasenta il ridicolo. Non dire Allah, non urtare la sensibilità religiosa, non mangiare maiale. E la mucca allora? E lavorare il venerdì? E donare il sangue? E non desiderare la donna d’altri. E la poligamia?
Se mettessimo in fila tutti gli dei e tutti i precetti di tutte le religioni vi garantisco che qua non si muoverebbe più una foglia. Manco una mensa scolastica comunale si riuscirebbe più a organizzare. Ma perché dobbiamo vivere così? Perché mai la nostra società civile dovrebbe autocensurarsi su tutto: sulla parola, sul pensiero, sulle libertà civili per non urtare la sensibilità religiosa dei credenti delle più svariate religioni? Ma se fosse il contrario? Immaginiamo per una volta che fosse proprio l’opposto. Se fosse che le religioni, attenendo alla sfera più intima, quella della spiritualità, rimanessero un fatto privato, troppo delicato e personale per essere sbandierato e pretendere di dettare legge al resto del mondo? Lo so sembra assurdo ora, ma non sarebbe un mondo che tutti – cristiani, ebrei, musulmani, scientologisti, adoratori della dea Kahlì, venusiani e vegani – si dovrebbero augurare?
Questo dice Rodolfo Casadei su Tempi esprimendo una visione così altrettanto fanatica della religione cattolica da non avere nulla da invidiare ai fratelli Kouachi, se non la mancanza del coraggio di farsi ammazzare in prima persona per la causa. Ma io dico invece che dobbiamo chiederci se sarà una religione, magari anche migliore di quella dei fanatici musulmani, a salvare il mondo. La mia personale risposta ovviamente è no. Io credo molto più nell’uomo, nel suo irrimediabile istinto di sopravvivenza e nella sua atavica voglia di vivere che non negli dei dell’olimpo tutti a quanto pare vanitosi, egocentrici e megalomani.
PS : comunque per chi fosse incuriosito l’articolo di Casadei continuava così: “Il comportamento della redattrice che, minacciata di morte, ha comunicato ai terroristi i codici che hanno loro permesso di aprire la porta blindata della redazione e di fare irruzione, è la tristissima sintesi delle ragioni della prevedibile disfatta dell’Occidente. Per non perdere la vita e per non lasciare orfani i suoi figli si è sottomessa al ricatto estremo, cosa che ha facilitato l’uccisione dei suoi colleghi. A parti invertite, è praticamente certo che le cose sarebbero andate diversamente: la moglie di un terrorista e madre dei suoi figli avrebbe preferito farsi ammazzare piuttosto che mettere in condizione i corpi speciali francesi di neutralizzare il marito jihadista.” (senza parole)
Cavolo, un vero genio questo Rodolfo. Forse prima di scrivere articoli per Tempi suonava il triangolo nell’orchestra di qualche suo parente famoso. Stenderei un velo pietoso sull’ultima parte che hai citato: risulta difficile pensare l’abbia scritta un essere umano.
e devi vedere quanti complementi ha ricevuto dai suoi lettori ciellini. Ma il QI e la religione sono inversamente proporzionali?
In effetti sembra di sì http://en.wikipedia.org/wiki/Religiosity_and_intelligence e francamente non mi stupisce ma, se vogliamo essere onesti, sono state trovate correlazioni, non è stato stabilito alcun nesso causale.
Più leggo interventi come quello di Casadei e più mi convinco che ha ragione Mario Cardinali, il direttore del Vernacoliere: “Stiamo andando verso un fanatismo ideologico religioso totale e mi preoccupano le derive a destra”.
Fatemi capire: la soluzione di Casadei è “giochiamo a chi ce l’ha più lungo”?
Molto maturo, non c’è che dire.
effettivamente il titolo originale del post era proprio “Io ce l’ho più lungo” ma poi, siccome sono una signora….
A parte gli scherzi seguendo un po’ l’ambiente sto notando una deriva di radicalizzazione e fanatismo in Comunione e Liberazione davvero preoccupante (vedere ad esempio il blog Lo Straniero di Antonio Socci, ciellino della prima ora ed ex vicedirettore di ruai due, quello che prese il posto di Santoro dopo l’editto bulgaro per poi essere chiuso alla terza puntata per inetenderci, e che da tempo proclama l’illegittimità del papa attuale e invoca alla guerra santa contro i musulmani. Leggere per credere)
Anche Tempi riporta lo stesso articolo: http://www.tempi.it/blog/ok-charlie-hebdo-no-caro-umberto-eco-il-problema-non-e-cancellare-tutte-le-fedi-ma-se-la-nostra-fede-e-piu-forte-della-loro
E i commenti anche qui sembrano usciti da un blog di FN/CasaPound.
Il problema non è cancellare tutte le fedi, ma se la nostra fede laica è più forte del loro fanatismo religioso.