Resta. Seduta. Vieni.

Più che un  “simpatica” lettera (come la definisce il settimanale Tempi) sul ruolo della donna nella società, quella che Costanza Miriano ha inviato al papa due giorni fa sembra un manuale di addestramento di cani: la donna deve essere docile e sottomessa, seguire e obbedire. Sembra che la mia cagna Tammy goda di più considerazione in casa mia. E infatti fa un po’ il cavolo che le pare: scappa ad ogni occasione e non riporta mai il bastone; ma naturalmente si tratta di una cagna secolarizzata, cresciuta con un’educazione materialista e senza rispetto per l’autorità. 

Oltre che la sottomissione e l’obbedienza, a differenza della mia cagna che è sterilizzata, la donna ideale della Miriano ha anche la principale funzione di figliare ripetutamente (possibilmente almeno 4-5 volte) per dedicarsi quindi all’allevamento della prole, attività in cui dovrà impegnarsi a scapito ovviamente del lavoro e della carriera, ambiti di competenza prettamente maschile.

Fortuna che Tammy è una cagna e non sa leggere, se no si sentirebbe molto offesa come cagna e lesa nei suoi diritti umani fondamentali dalle affermazioni della Miriano e di sicuro protesterebbe ringhiando e mordendole il polpaccio.

Ma dopo tanto sproloquio, a questo punto della  missiva, la Miriano sente il bisogno di chiarire, magari assalita dal timore che il Santo Padre, di fronte all’appassionata invettiva misogina, la scambi per una fanatica islamica e faccia della lettera una simpatica pallina con cui fare canestro nel cestino più vicino. Così prosegue:

Le scrivo a nome di tante donne che vogliono servire la vita, e sono felici per questo. Non vogliono tornare a modelli del passato, ma essere controcorrente, e sottomettersi coraggiosamente a uno sposo.

Cioè io dico, con tanti modi in cui una donna può esprimere un pensiero divergente, essere coraggiosamente controcorrente e affermare se stessa come essere umano, l’unico valido che trova la Miriano è la sottomissione al marito? Boh. Attenzione però che questa sottomissione e obbedienza al marito e la cura dei figli in antitesi con la realizzazione professionale, non sono un modello del passato. No no tutto il contrario, chiarisce Costanza. Ma a questo punto io di chiaro ho solo una cosa in mente: chiamate la croce rossa.

Nella foga rivoluzionaria del suo pensiero reazionario, la Miriano non dimentica di autocitarsi, perchè come si sa la pubblicità è l’anima del commercio e… dell’evangelizzazione. E non si mai che qualcuno (…), nonostante il carattere privato della missiva al papa, non abbia l’idea di pubblicarla su una rivista cattolica

Le scrivo a nome, credo, delle settantamila donne che hanno letto i miei libri, e che ho in parte incontrato in tutta Italia (presto anche all’estero). Tutte mi dicono che da quando qualcuno (chissà chi sarà stato)  ha ricordato loro quanto è bello essere docili e accoglienti amano di più il loro marito e se ne lasciano guidare. Tante mi scrivono che hanno deciso di sposarsi o di aprirsi di nuovo alla vita, ed hanno avuto il terzo, il quarto, il quinto figlio.

Pare insomma che i manuali di economia domestica della Miriano abbiamo poteri ai limiti del miracoloso: fanno trovare marito e restare incinta!

Chiuso il piccolo spazio pubblicitario per la vendita dei suoi manuali, il pensiero della Miriano raggiunge il suo apex in queste dense righe:

Tante mi scrivono che da quando cercano di essere sottomesse al marito, come la  Chiesa a Cristo, lui ha cominciato piano piano a morire per loro, un po’ per  giorno, cercando di imitare Cristo. Tante donne invece soffrono. Ma, almeno nella parte ricca del mondo, non  soffrono perché discriminate. Soffrono al contrario proprio perché non dipendono  più da nessuno. (soffrono perché) decidono da sole di sé, del proprio corpo, della propria vita,  di come vivere il sesso.

Vaaabbene. Ooooook. Fermiamoci qui prima di leggere la proposta di reintrodurre il delitto d’onore e ripristinare il suffragio universale solo maschile, che la politica è roba da uomini. O magari di sentirci dire (come afferma nel suo blog) che le violenze sulle donne sono il frutto dell’esercizio deviato da parte delle donne stesse della loro sessualità.

Certo che il tempo per la Miriano non è mai passato e decenni di lotte per l’emancipazione femminile e diritti sacrosanti delle donne sono scivolati su di lei senza lasciare traccia.

TSO

 

 

16 pensieri su “Resta. Seduta. Vieni.

  1. Caffe

    Immaginate un paesotto della provincia irpina, anni sessanta, lui, un comunista di quelli arrabbiati, modi bruschi, burbero , mangiapreti, ma come tutti i burberi, dotato di una generosità rude, quasi impacciata; lei, minuta, religiosissima, di poche parole ma con gli occhi di un celeste profondo che mi comunicavano un’amore intenso, senza bisogno di troppi abbracci o carezze: erano i miei due nonni materni. Non si può immaginare una coppia peggio assortita e neanche ne ho mai conosciute di più solide. Venendo alla scriteriata autrice di libri all’amatriciana citata in questo articolo: raramente ho visto una donna più razionale e consapevole di se stessa come la religiosissima mia nonna; sapeva discernere le stronzate che urlavano la moltitudine di preti in spe presso quel paesotto, dal pulpito della chiesa che lei frequentava assiduamente, dalla vita reale; di più, lei considerava la sua fede un fatto personale tra lei ed il padreterno e mai ha cercato di impormi (passavo tre mesi all’anno in quel paese, da bambino) di frequentare la chiesa (peraltro molto bella) locale; niente pistolotti, niente sermoni da parte sua: ma il suo sguardo diventava tagliente e sapeva farmi capire in quel modo, quando sbagliavo, e non c’era bisogno di sculacciarmi o sgridarmi ad alta voce, per correggermi o farmi chiedere scusa. Persino l’ ostentatamente ateo del mio nonno, con lei mostrava un’affettuosa deferenza ed i discorsi contro i preti, li rinviava prudentemente alla scopetta serale, con i suoi amici al caffè centrale. Per una tacita intesa, lui era riuscito ad ottenere di frequentare la chiesa solo in occasione di qualche funerale, di matrimoni di parenti o la processione annuale del santo patrono, usandole così la cortesia, in quelle occasioni, di non mettere in imbarazzo la nonna di fronte agli sguardi torvi delle beghine del paese, rimanendo salva la sua fama di comunista mangiapreti presso la locale sezione del P.C.I.. Mia nonna, era religiosa, ed era conscia dei suoi “doveri” di moglie e madre, inculcatale fin da bambina, da un’educazione di stampo cattolico, molto tradizionalista, ma, accanto al nonno, aveva avuto modo di godere di una sorta di liberalità, anche se confusa e primitiva, nei confronti delle donne, pressoché sconosciute nella sua famiglia di provenienza; ella miscelò sapientemente questi ingredienti, potenzialmente esplosivi, facendo dell’unione con mio nonno una cosa solida, fondata innanzitutto, sul mutuo rispetto, altro che sottomissione, mia nonna, quando era il caso, faceva sdraiare, uggiolante, anche il cane più feroce, senza bisogno di picchiarlo. Invece di sottomissione incondizionata a quello che potrebbe essere un’orco, la signora Miriano farebbe bene a ripassare il significato di termini come “rispetto”, “stima”, “amore”: io posso anticiparle che nessuno di questi termini può essere applicato automaticamente, a qualsiasi coppia per decreto divino o bolla papale; il suo ideale femminile somiglia in modo impressionante alla fantasia erotica preferita di tanti imbecilli che popolano questo pianeta; una sorta di bambola gonfiabile dotata di vagina e decerebrata: questa è il modello di donna vagheggiato dalla Miriano. Mia nonna pregherebbe, per una poveretta come lei.

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    1. alessandrapiccinini Autore articolo

      “il suo ideale femminile somiglia in modo impressionante alla fantasia erotica preferita di tanti imbecilli che popolano questo pianeta” hai ragione Caffè: c’è proprio qualcosa di perverso nella concezione femminile della Miriano. Il rovesciamento della protesta e della lotta femminile: l’utero è mio e lo gestisce Dio!

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  2. pao

    No, io adesso cerco di immaginarmi settantamila pie donne che scrivono a Costanza: “Hei Costy, sono sottomessa e felice! Mio marito mi tortura, mi reprime, mi picchia, mi violenta, ogni anno mi tocca figliare mentre lui se la spassa con le libertine moderniste,ma grazie mille! Con la tua ricetta almeno non devo soffrire come quelle discriminate che non dipendono piú da nessuno!”
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    Gran bell´articolo, Ale ! http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_rose.gif

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    1. alessandrapiccinini Autore articolo

      Ma tu sei troppo letterale Pao, non interpreti, non traduci, non ti immedesimi. Si fa presto ad prendere per i fondelli la povera Costanza solo perché usa parole come docile, sottomessa, ubbidire, seguire, rinunciare, dipendere. Bisogna valutare il contesto, ritornare indietro di circa 2000 anni, tenere in considerazione l’annuncio dell’ arcangelo Gabriele, l’immacolata concezione, la sottomissione di Maria, il vangelo di San Paolo e il fatto che la poverina è molto stressata dalla vita quotidiana.

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  3. admin

    Attenzione però che questa sottomissione e obbedienza al marito e la cura dei figli in antitesi con la realizzazione professionale, non sono un modello del passato.

    Credo che nella testolina di Costy si sia formato un pensiero simile al seguente: “visto che OGGI tutte le donne sono in carriera, io faccio il contrario”. Si sente anticonvenzionale perchè fa il contrario. Qualcuno le spieghi che la strada della sottomissione non è propriamente un’innovazione. Forse, al massimo, un rigurgito vintage. E si sa, vintage va di moda in questo periodo.

    Si, TSO.

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  4. Caffe

    Scusate se mi intrometto ancora: si ha notizia di un’eventuale risposta del papa alla missiva di questa mentecatta, più papista del papa? Ho il sospetto che Francesco si sia guardato bene dall’assecondare pubblicamente questa guerrigliera dei ferri da calza, questa lottatrice in nome dell’abolizione, tra l’altro, della lavatrice e della lavastoviglie, i veri nemici della perfetta sposa schiava ed essa stessa, fautrice del ripristino delle pene corporali per rieducare le esaltate femministe: la rivista cattotalebana Tempi, invece ci ha provato ad esaltare la tapina e leggo commenti di decerebrati cattolici, persino peggiori dello standard abituale Mirianesco: I cattolici si sentono sotto assedio del mondo secolare? L’unica cosa che devono temere in Italia, è lo zelo ottuso dei loro più attivi rappresentanti, per quel che mi riguarda, come milioni di miei simili, essi possono tranquillamente andare a farsi ….. . http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

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  5. Compagno Z

    “Fortuna che Tammy è una cagna e non sa leggere, se no si sentirebbe molto offesa come cagna e lesa nei suoi diritti umani fondamentali dalle affermazioni della Miriano e di sicuro protesterebbe ringhiando e mordendole il polpaccio.”

    Meglio che Tammy non la incontri mai la Miriano perchè se poi la morde sul serio al polpaccio è facile che ci resti secca!! 😀

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  6. Remo

    Ma quelle maldestre che ripetutamente finoscono al prontosoccorso con l’occhio livido o il braccio rotto, perché cadono dalle scale, sbattono contro le porte o i portasaponette, sono un esempio di sottomissione abbastanza zelante per la nostra Mariano o forse dovrebbero fare ancora qualche sforzo in più?

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