I proverbi di Azione Kotechin: Kotechino che abbaia non morde… [quickpost]

Buongiorno a tutti.

Lo scorso venerdì i nostri nuovi amici di Azione Kotechin si sono nuovamente esibiti in uno dei loro numeri preferiti ovvero postare slogan a cazzo ed hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook questa simpaticissima immagine:

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Al momento non mi viene alcuna ispirazione per una “correzione fraterna” come già fatto da Pao, San Raf e Sandro perciò mi limito a dare un paio di consigli spassionati ai cari Kotechini:

1) Se volevate far paura a qualcuno, spiacenti non ci siete riusciti. Fate venire la tremarella quanto un litro di latte parzialmente scremato.

2) Non vi conviene tentare di fare i truci perchè se la memoria non mi inganna l’ultima volta è finita maluccio…

Piazzale_Loreto

 

 

…sia in patria…

 

Le drapeau de la victoire

 

                                                

                                            …sia all’estero…

8 pensieri su “I proverbi di Azione Kotechin: Kotechino che abbaia non morde… [quickpost]

  1. pao

    Compagno Z: “Al momento non mi viene alcuna ispirazione per una “correzione fraterna””
    Ti capisco!
    Mica possiamo stare a correggere fraternamente tutti i deliri kotechinensi!
    Tanto per cambiare potremmo cercare di capirli, di analizzare i loro messaggi.
    Dunque..vediamo,
    Comunista= vabbéh é chiaro, come insegnato dal Mandrillen (ivecchio marpione pedofilo, ex premier, ex venditore di aspirapolveri ecc ecc ecc ) i comunisti sono tutti quelli che non la pensano come i kotechini.
    Generalmente i “comunisti” sono gente pratica e scelgono di diventare magistrati per perseguitare i diversamente onesti.
    Passiamo oltre..
    Primo= ….hmmmm …1!
    della lista= come cercava di spiegarci febbrilmente il fetelen kameraden del collezionista di “coltelli etnici”, nonché scrittore di “nostalgiche cartoline nonsense” aka delinquente comune Mirko Viola -sez.Lario , trattasi di liste di ….Wikipedia…
    http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

    Patetici eh???

    Rispondi
  2. admin

    Uh signur… Ora i fasci prendono di mira anche questi articoli sui Kotekinen … Solo perchè Pao parla di Mirko “Micro” Viola…

    Ma sembrano proprio duri a comprendere le semplici regole chiare a tutti. Per lasciare un commento qui, basta usare un indirizzo email reale e non usare proxy come TOR… Più facile di così… Invece no, insistono a lasciare commenti che vengono poi regolarmente filtrati dal nostro antispam e rimangono in coda di moderazione. Ed io non posso permettermi di pubblicare commenti che non rispecchiano queste semplici regole.

    Rispondi
    1. Paolo

      Ma insomma ! Come sei ingiusto ! Non lo sai forse che esiste una vilissima legge giudeoplutocratica voluta dal komplotten sionisten che impedisce loro di esprimere il sacro verbo del Ducemerdaluce, e che quindi sono costretti a ricorrere a questi mezzucci per non farsi scoprire ?

      P.S. ora che ci penso, dal “Comunista: primo della lista” al “Fascista: primo della lista” ci vuole molto poco; anzi, proprio niente.

      Rispondi
  3. Caffe

    Scusate la mia irruzione in questa discussione con un argomento OT, ma volevo condividere una cosa con voi: tutti conosciamo ed abbiamo sempre salutato con entusiastici commenti, le spericolate evoluzioni del pensiero di tale Carlo di Pietro, purtroppo, il sito dirimpettaio al nostro che spesso ospitava le sue geniali elucubrazioni, ha fatto harakiri e noi ci siamo ritrovati d’un tratto orfani di cotanto difensore degli autentici valori cattolici, quelli in contanti ed al portatore, tanto per capirci. Dove trovare un valido surrogato del maestro Carletto? Di recente (almeno io), abbiamo conosciuto un gruppo di difensori della vera fede degni del nostro CdP, così è successo che oggi, non avendo, come noto, niente da fare, curiosavo dalle parti di azione kathechon per documentarmi sui limiti raggiungibili dalla stupidità umana, quando è ben alimentata da maestri degni di venerazione: è stato a questo punto che mi sono imbattuto in un link con un’altro sito di inarrivabili intellettuali, attirato da un promettentissimo :” pagina amica, mettete mi piace”, che instradava il navigatore verso il sito di radio spada. Intrepido come raramente mi capita, ho clikkato.. e mi si è aperto un magico mondo: altro che Pontifex, qui si fa sul serio: inutile anticiparvi le chicche delle quali è ricchissimo questo sito di “controinformazione”, vi lascio il gusto della scoperta; a me è subito saltata all’occhio una intervista del nostro amatissimo cdippino ad uno di questi maestri: nientemeno che Giulietto Chiesa. Non ho resistito e reprimendo un conato di ammirazione, mi sono sorbito gli oltre sette minuti di video riportanti le dichiarazioni di quest’ultimo, astutamente (scherzo!) pungolato da Carletto nostro. Quello che ha detto Chiesa non si discosta da quello che conosciamo del personaggio, vi rimando al video, se volete, per gustarvi le sue paranoie. Non è stato certo per Chiesa, una vecchia conoscenza, che mi sono sorbito l’intervista, quello che mi ha stuzzicato, in realtà, è stato di poter vedere per la prima volta Carlo di Pietro in carne, ossa ed eloquio. Io me lo immaginavo molto diverso, fisicamente, ma, per tutto il resto, quello che ho visto ed udito, non ha cambiato minimamente l’idea che mi ero fatto di lui attraverso i suoi scritti, anzi, me l’ha confermata oltre qualsiasi ragionevole dubbio. Di Pietro ha un modo di parlare a scatti, lui cerca di nascondere, invano, una evidente inflessione dialettale, col risultato di evidenziare una sua padronanza pressoché nulla della bella lingua italiana. Si vede chi ha difficoltà ad infilare due verbi coniugati correttamente, tre termini che siano pienamente pertinenti, ed un avverbio azzeccato, nella stessa frase, che tende, perciò, istintivamente, ad abbreviare; io lo facevo all’asilo, ma poi, ho imparato a leggere e a scrivere. Disarmante, come temevo, è la povertà del suo vocabolario: uno che fa il giornalista ed in passato, non ha nascosto la sua ambizione di sedurre le genti con la potenza del suo pensiero e la magnificenza del suo eloquio, non può permettersi di usare sempre e solo le stesse, poche parole, delle quali, oltretutto, spesso mostra di non comprenderne pienamente, neppure il significato, ovvero, non conoscendo lui, evidentemente, i termini più appropriati nell’ambito di un qualsivoglia discorso, che esuli dalla coltivazione delle patate, egli è costretto ad usare solo quei pochi lemmi che conosce, col risultato di infilarne spesso qualcuno a sproposito all’interno delle sue frasi e spingendo l’interlocutore a chiedersi quale diavolo di scuola, abbia frequentato il sedicente giornalista, per ridurlo in quello stato. Ad osservare la sua immagine nel video, si può comprendere agevolmente qualche dettaglio del suo carattere: mi colpiscono, in particolare, lo sguardo sfuggente, mai diretto negli occhi dell’interlocutore, la testa costantemente rivolta verso il basso e continuamente ciondolante, i suoi gesti nervosi, forse allo scopo di nascondere qualche tic: sorvolo su quello che mi suggeriscono questi elementi circa il carattere del nostro amico, il Lombroso, non avrebbe dubbi nel classificarlo, tuttavia, io sono un radicale garantista e non pronuncio verdetti dopo un così sommario esame, mi limito perciò a sottolineare esclusivamente la somiglianza impressionante di Di Pietro, grazie anche alla barbetta che gli copre parte del volto ed a suoi tratti, vagamente mediorientali, a tale Giuda Iscariota, come fotografato un’attimo prima del bacio fatale a Gesù; una somiglianza confermata dall’iconografia universalmente accettata. Fatto ironicamente crudele, per un cattolico integralista, somigliare come una goccia d’acqua a colui che consegnò Nostro Signore ai suoi carnefici per trenta denari; se fossi perfido potrei fare qualche bassa insinuazione del tipo: e se Giuda, prima di farla finita, avesse avuto il tempo di mettere al mondo uno o più eredi? E se la sua discendenza, a causa della vergogna piovuta sulla casata per il deicidio perpetrato dal capostipite, avesse deciso di cambiare aria, mettendo le sue radici magari in Italia ed ivi prolificato indisturbata fino ai nostri giorni? Non per fare della dietrologia alla Travaglio, ma quante cose si spiegherebbero, a parte la somiglianza di Cdp col famigerato discepolo traditore, della italica storia, se ciò fosse vero? Io però non sono perfido e perciò, facciamo come se non l’avessi mai detto.
    Nota a piè di pagina:
    Anche questo sito radio spada, (la denominazione che appare sulla testata del sito, è scritta con caratteri curiosamente simili a quelli in auge nel ventennio fascista, chissà poi perché), promette perle di saggezza integralista e comicità involontaria ad ogni riga; vale la pena di visitarlo, di tanto in tanto, se avete un buono stomaco.

    http://radiospada.org/2013/06/13/intervista-in-esclusiva-a-giulietto-chiesa/

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