Ratzinger non è riuscito a fermare la secolarizzazione: i risultati peggiori proprio in Italia.

Secondo un sondaggio realizzato da da YouGov, le popolazioni europee sono rimaste per la maggior parte indifferenti al pontificato di Benedetto XVI.
Questa percezione è stata confermata anche da una rilevazione dell’istituto privato di studi politici, economici e sociali americano Pew Research Center che monitora costantemente la religiosità negli Usa e nel mondo.
Nonostante Ratzinger abbia dedicato le proprie energie a combattere la secolarizzazione nella società sembra che abbia fallito nel suo scopo proprio nelle nazioni europee con il maggior numero di cattolici: Francia, Germania, Spagna ed Italia.
In questi Paesi solo una minoranza di cattolici afferma che la religione sia molto importante nelle loro vite. Dal 2002 al 2011 la percentuale di cattolici francesi che è di questo parere non ha mai superato il 15 per cento attestandosi al 13 per cento nel 2011. La situazione è un po’ migliore in Spagna dove un cattolico su tre conferisce molta importanza alla religione nella sua vita ed un’analoga situazione è registrata anche in Germania dove il credo religioso è considerato fondamentale dal 36 per cento di chi si professa cattolico.
La situazione è peggiore propria in Italia: nel 2009 (ultimo anno di rilevazione da parte del Pew Research Center) solo un cattolico su quattro dava molta importanza alla religione con una diminuzione di ben quattro punti percentuali rispetto al 2002.
Considerando non solo i cattolici ma anche coloro che non si professano tali, resta bassa ma tutto sommato stabile la percentuale di chi considera rilevante il sentimento religioso: il 22 per cento di spagnoli, tedeschi ed italiani ed il 13 per cento di francesi. In controtendenza rispetto agli altri Paesi Europei proprio l’Italia dove si è progressivamente ridotta la parte di popolazione che assegna importanza al credo religioso: dal 2002 al 2011 è diminuita di cinque punti percentuali rispetto al 2002 (dal 27 al 22 per cento).
Percentuali molto basse anche tra i cattolici che affermano di pregare quotidianamente: lo fa il 31 per cento dei cattolici spagnoli ed italiani, il 27 di quelli tedeschi e solo il 14 dei cattolici francesi.
Più bassa la percentuale dei cattolici che frequentano almeno settimanalmente la messa: 24 per cento tra gli spagnoli, 16 tra i tedeschi e solo il 9 per cento tra i cattolici francesi (nessun dato per quanto riguarda il nostro Paese).
La situazione non è migliore tra i cattolici americani secondo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Cbs News Poll per conto del New York Times.
Il 40 per cento dei cattolici interpellati ha un’opinione positiva su Benedetto XVI, il 25 per cento è indeciso ed un ulteriore 25 per cento non ha tante informazioni per poter giudicare: solo il 9 per cento esprime un parere negativo sul papa emerito.
Il 26 per cento dei cattolici interpellati pensa che il pontificato di papa Ratzinger sia stato un bene per la Chiesa cattolica, il 12 per cento è invece del parere che sia stato un danno ma la maggior parte (52 intervistati su cento) pensa che abbia avuto sia tratti positivi che negativi: il 10 per cento non sa o preferisce non rispondere.
La maggior parte dei cattolici statunitensi pensa che la Chiesa negli Usa goda di buona salute: il quattro per cento la definisce eccellente ed il 50 per cento la considera buona. Nonostante ciò, solo il 17 per cento dei cattolici pensa che il futuro della Chiesa negli Usa sia migliore rispetto al presente mentre per il 22 per cento sarà peggiore: per la maggior parte degli intervistati (60 per cento) la situazione non cambierà in futuro.
Dal sondaggio di Cbs News Poll emerge che per la maggior parte dei cattolici americani (53 per cento) la Chiesa non capisce i bisogni dei propri fedeli: a tal proposito il 49 per cento dei cattolici americani boccia i propri vescovi mentre sono “promossi” i preti (63 per cento) e le suore (51 per cento).
Così come era emerso in una ricerca del Pew Research Center, anche i cattolici interpellati da Cbs chiedono un rinnovamento all’interno della Chiesa. Il 54 per cento vedrebbe con favore un papa più liberale nella dottrina ed il 66 per cento un papa più giovane con nuove idee.
La maggior parte dei cattolici americani lascerebbe i preti liberi di sposarsi ed aprirebbe al sacerdozio femminile: due novità sposate dal 69 per cento dei cattolici intervistati.
Una schiacciante maggioranza (91 per cento) vorrebbe che il nuovo pontefice si esprima a favore del preservativo per prevenire la trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili ed il 71 per cento sarebbe d’accordo con un cambiamento nella dottrina per quanto riguarda l’uso di contraccettivi.
Dai cattolici americani emerge una visione “laica” del pontefice: il 46 per cento non pensa che sia infallibile quando si esprime sulla morale e la fede (il 40 lo ritiene infallibile ed il 14 non si esprime). Su questioni morali il 78 per cento si affida alla propria coscienza piuttosto che agli insegnamenti del papa mentre l’83 per cento pensa che si possa avere un pensiero diverso dalla dottrina cattolica su questioni come contraccezione, aborto e divorzio.

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33 pensieri su “Ratzinger non è riuscito a fermare la secolarizzazione: i risultati peggiori proprio in Italia.

  1. FSMosconi

    Non mi stupisce: d’altronde qui nel Bel Paese il Pontefice ha sempre avuto quel doppio aspetto morale-politico. Caduto l’aspetto morale con l’appoggio DC-Berlusconi per salvare capra e cavoli non resta che l’indifferenza.

    Almeno così la vedo io…

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    1. Cagliostro Autore articolo

      La tua spiegazione è plausibile anche se – pur essendo la situazione italiana particolare rispetto al resto del mondo – la Chiesa sta suscitando indifferenza un po’ ovunque.

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  2. Remo

    Ratzinger è un personaggio assolutamente privo di carisma per chi non è papalino fino al midollo, non c’è da stupirsi che in Europa non abbia suscitato la benché minima risposta. Il suo pontificato inoltre è stato anche fra i meno intensi politicamente: a parte l’Italia, in che cosa ha giocato un ruolo chiave la sua figura? Al suo predecessore, bene o male, attribuiscono – secondo me, soprastimandolo – l’aver contribuito alla caduta del comunismo, ma questo in che cosa avrebbe giocato un ruolo chiave? Nella lotta alla pedofila fra le fila vaticane… dopo che lui stesso per anni le ha coperte. Nella lotta tra l’intreccio fra clero, mafia, e potere… dopo che con lui la trasparenza della IOR è ancora più torbida di prima.

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Per quanto riguarda lo Ior credo che Ratzinger volesse effettivamente fare pulizia ma la sua azione non credo fosse ben vista all’interno del Vaticano stesso. Non dimentichiamo quanto avvenuto con Gotti Tedeschi.

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      1. Gabriele

        Condivido questa tua valutazione, in realtà Ratzinger ha anche tentato di mettere a freno molti movimenti laici, come i neocatecumenali, che hanno assunto toni da setta, da chiesa nella chiesa. Inoltre credo non sia mai stato tenero con CL ed adepti vari. Lo ha fatto per ribadire la centralità anche di potere, del vaticano, ed in parte perchè non è uno stupido, si è reso conto che serve pulizia ( al di la delle coperture dei pedofili c’è anche altro marcio). Penso che abbia pagato questo tentativo e che le dimissioni siano estremo tentativo di provare a cambiare ( per nella sua visione
        conservatrice e dogmatica della chiesa).

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  3. Caffe

    Mi permetto di aggiungere qualche mia valutazione al discorso che qui si sta sviluppando in merito al presunto declino dell’influenza della chiesa, in particolare quella cattolica. La domanda di soprannaturale, specialmente in tempi difficili, come quelli che attraversiamo attualmente, è sempre stata molto alta: tanta gente “deve” poter credere che sofferenze e sacrifici non siano vani, e saranno ricompensati ricongiungendoci, alla fine, con i nostri cari scomparsi, in un posto meraviglioso. Ma i tempi cambiano, la chiesa cattolica no; giustamente, dal loro punto di vista: la parola di Dio che la chiesa proclama è sempre quella, se ci credi, sia se Dio te la trasmetta sul monte Sinai scolpita su lastre di pietra, che se lo faccia usando l’app apposita sul tuo fichissimo smartphone. A mio parere è questo che sta svuotando di senso la stessa esistenza della chiesa cattolica, l’incapacità cronica , cioè di interfacciarsi con le moderne società e la sua naturale evoluzione, ostinandosi a cercare di impedire, ad ogni costo, ogni suo progresso. I cattolici più tradizionalisti ed il clero sono sempre stati in preda della sindrome da persecuzione ed accerchiamento satanico e, negando pure l’evidenza, continuano a “proteggere” quelli che chiamano valori non negoziabili e cercando di terrorizzare ancora i loro fedeli, dall’alto dei loro pulpiti, anche mediatici, con la minaccia dell’inferno incombente, con tanto di fiamme e forconi. La gente frequenta tuttora chiese e santuari, perché, come ho accennato, il bisogno del trascendente è innato nella nostra natura umana, ma sempre più ci si rende conto che la chiesa cattolica, soprattutto da parte delle sue alte gerarchie, è sempre stata incapace di indulgenza e misericordia verso le nostre debolezze, pretendendo la santità dei suoi fedeli senza se e senza ma; ma chi non è cieco, vede bene che il messaggio, per tanti versi rivoluzionario, di Cristo o di San Francesco, è tradito, ormai da secoli, proprio dalla maggior parte di coloro che abitano le sacre stanze. Sulla testata del letto o su una parete di casa moltissimi di noi hanno tuttora appesi immagini della Vergine o di altri santi cui, ammettiamolo, ogni tanto rivolgiamo quasi vergognandoci, qualche muta preghiera, ma poi, viviamo e moriamo come vogliamo, o, meglio ancora, come possiamo, nonostante e alla faccia della chiesa cattolica e dei suoi tirapiedi sedicenti “laici”. Concludo dando atto a questo papa di una dignità degna di nota: solo i crociuncinati razionali possono credere alla balla della stanchezza psicofisica del pastore tedesco, col suo gesto egli ha chiaramente denunciato il marciume che alligna nella chiesa cattolica e si è permesso il gusto di vedersi tributare gli onori dovuti ad un pontefice defunto senza dover, preventivamente, tirare le cuoia! Mi rimangio tutto quello che avevo detto di lui: Joseph Aloisius Ratzinger è un grande!

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Francamente la storiella della stanchezza psicofisica è credibile solo per chi ha gli occhi ricoperti di prosciutto. Concordo con te: Ratzinger non è stato tanto male (“grande” non posso definirlo…..).

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      1. Caffe

        Ormai dovresti sapere che io amo “arricchire” le tesi che espongo con iperboli e metafore, caro Cagliostro, in verità non mi rimangio affatto quello che ho affermato in passato sul caro Joseph; in questo caso però, se ci pensi bene, Ratzinger, ha agito da grande uomo: nelle sue dimissioni io leggo la sua ferma dissociazione da questa chiesa cattolica dopo averne denunciato pubblicamente le sue più evidenti magagne. Eletto al soglio pontificio, non certo esente dai peccatucci tipici dei preti di ogni ordine e grado, egli ha cercato, bisogna dargliene atto, di dare una ramazzata in Vaticano scontrandosi però con i soliti, potenti, noti. Sentendo di non poterla spuntare in vita, contro gente come il cardinale Bertoni e corte dei miracoli (sopratutto finanziari) annessa, ha preparato il terreno promuovendo (per toglierseli dai piedi) ad altri incarichi alti prelati e nominato nel tempo, cardinali di suo gradimento per cercare di avere un successore che continuasse dopo di lui, l’opera titanica di dare una ripulita alla santa romana chiesa. Infine, probabilmente per evitare premature esequie, come quelle tributate al povero papa Luciani, ha convocato i media per dire a tutto il mondo: ringrazio tutti per l’affetto che mi dimostrate ma sono stanco, ho le ferie arretrate, e voglio farmele tutte (le ferie, s’intende); Amen. Meglio di John Wayne, non trovi, valoroso Cagliostro?

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        1. Cagliostro Autore articolo

          ma infatti concordo con te e sull’opera di pulizia iniziata da Ratzinger che, come tutti, può essere criticato per vari aspetti ma apprezzato per altri: nel complesso credo sia stato (o sia? boh) un papa di gran lunga migliore del suo predecessore…..
          Ps: John Wayne??!! No, era troppo fascista…. 😀

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  4. Giorgio Carlo

    Chi ha avuto la pazienza di leggere un mio precedente intervento sul Vostro sito sa che le mie opinioni sono diametralmente opposte all’ideologia cristiana. Tenni a precisare come i cristiani chiamino quelli come me satanisti, termine cui, peraltro, non attribuisco un particolare significato (anche perché satana non è un nome proprio ma un aggettivo), se non quello di definire alcune persone, che condividono un certo modo di pensare.-

    Ciò non toglie che non possa provare sentimenti favorevoli verso cristiani, pur non condividendone, in modo assoluto, le idee ed impegnandomi per la totale e definitiva cancellazione delle stesse.-

    E’ pertanto possibile lanciare uno sguardo da estraneo ed esterno a quanto sta accadendo nella chiesa cattolica, senza pretendere di fare “l’allenatore di lunedì”, come Vittorio Messori ha bollato i non cristiani – più precisamente i non cristiani come li vuole lui – che pretendono di commentare le dimissioni del Prof. Ratzinger. Si badi bene il Professore non è dispregiativo ma è usato con lo stesso significato, con il quale si dice, ad esempio, Dott. Kissinger e cioé quale segno di rispetto per un percorso formativo che va al di là delle ideologie e si pone quindi come universale. D’altra parte , quando il Prof. Ratzinger, parlando proprio più da professore che da papa, sembro entrare, si pretese fosse entrato, in rotta di collisione con altra religione monoteistica, fra i pochi a difenderlo con un “giù le mani dal nostro nemico” ci furono proprio i satanisti; sia pure attraverso la penna di un signore per il quale non nutro personalmente troppa simpatia, senza che ciò costituisca assolutamente un giudizio negativo su di lui.-

    Modestamente ritengo che si debba operare una distinzione fra il Ratzinger papa e il Ratzinger capo di stato.-

    Cominciamo dal primo. Il papa, quale capo della chiesa cattolica (agendo in comunione con gli altri vescovi o da solo in forza di una specie di delega) , intesa come comunità organizzata dei fedeli, deve fare i conti con tre categorie di cattolici:
    1) i progressisti, secondo i quali si può essere cattolici anche distanziandosi criticamente – si badi bene non distaccandosi – dal magistero della chiesa struttura e che rivendicano una sorta di autogestione e democrazia diretta, anche e soprattutto in questioni di fede;
    2) i conservatori che identificano il cattolico con il suddito della chiesa e la fede con l’obbedienza al magistero, a fronte dell’infallibilità papale di origine divina;
    3) i tradizionalisti (Cfr. pontifex.roma), che condidono la posizione dei secondi ma soltanto quando la chiesa struttura dice quello che piace a loro.-
    Il papa, anche se frutto dell’espressione di un elettorato molto ristretto (storicamente non è sempre stato così) è comunque espressione di una delle prime due anime, a volte aimè anche della terza, e gravato dal difficile compito di tentare la mediazione fra le tre. Anche i papi quando mangiano pesante hanno gli incubi e sognano uno scisma. In altre parole, se da candidato è uomo di fazione, una volta eletto, il papa diventa, inevitabilmente, soggetto di mediazione. Io ritengo che questo equilibriio si sia rotto e sia saltata qualsivoglia possibilità di negoziazione e componimento fra le varie espressioni dei fedeli. In un’evenienza simile, l’unico soluzione possibile erano le dimissione costruttive, al fine di ricercare con il successore, probabilmente in pectore, equilibri più avanziati o più arretrati ma comunque nuovi.-

    Per quanto riguarda infine il Ratzinger capo di stato, posizione comunque intimamente connessa con quella di papa, a mio modesto avviso bisogna aver presente tre considerazioni:
    1) Lo Stato Città del Vaticano è uno stato sovrano, che soltanto ad una valutazione superficiale potrebbe apparire operettistico;
    2) è una delle due monarchie teocratiche assolute (la seconda è l’Arabia Saudita);
    3) un capo di stato non è mai una persona sola ma uno staff di persone.-
    Anche in questo caso – a mio avviso – una rottura di equilibri si è tradotta in un’impossibilità di funzionamento della squadra, determinando il mandare tutto a monte quale unica soluzione praticabile.-

    Non credo che la mia opinione possa fare testo ma, forse, al coro di tutte le voci mancava quella di un satanista.-

    Buon lavoro.-

    Giorgio Carlo

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  5. Caffe

    Giorgio Carlo, i satanisti non esisterebbero se, in cuor loro, non credessero in Dio; tagliando corto sulle tue dotte elucubrazioni, tu sei un baciapile esattamente come come Paola Binetti; cambiano solo i proprietari delle sacre natiche, ma, le chiappe, voi bigotti, a qualcuno, le dovete sempre baciare.

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      Posso suggerire un tono più pacato magari evitando alcune espressioni? L’intelligenza di ciascuno di noi permette di avere punti di vista diversi ma senza che sia necessario cadere nell’insulto: inoltre mi pare che Giorgio Carlo abbia espresso il suo punto di vista con grande pacatezza ed educazione.
      Grazie.

      Rispondi
  6. Giorgio Carlo

    Caffe ha colpito nel segno, identificando una delle due principali critiche al satanismo: il satanista non è che un cattivo cristiano ovvero è un tifoso dell’altra squadra.-

    Come tutte le citiche intelligenti contiene un fondo di verità.-

    E’ vero: non tutti i satanisti sono atei. E’ tuttavia anche vero che l’atteggiamento del satanista anticipa in qualche modo l’affermazione atea, secondo la quale dio non esiste. Il satanista afferma: anche se dio esistesse non mi piacerebbe.-

    Forse la distinzione fra satanista e cattivo cristiano può risiedere in questo: il cristiano vuole essere come Gesù e figlio / servo di Dio. Il satanista non vuole essere come satana e figlio / servo di satana, vuole essere satana. In altre parole il satanista vuole essere ed è dio di se stesso. Ciò significa, prima di tutto, essere gli unici responsabili delle proprie decisioni e dei propri comportamenti, nonché comporta tutta una serie di altre conseguenze, troppe per essere elencate qui. Questa è – a mio avviso – l’unica risposta possibile alla critica di Caffe.-

    Per completezza: la seconda grande critica al satanismo è quella di picchiare duro sul cristianesimo e strizzare l’occhio all’islam. Anche questa contiene un germe di fondatezza. Va tuttavia osservato che il satanismo è nato prima della rivoluzione iraniana e il mondo islamico era considerato in occidente – luogo natale del satanismo – quasi un altro pianeta. D’altra parte stiamo recuperando il tempo perduto, ponendoci come barriera all’iranizzazione della società.-

    Sempre lieto di fornire il mio modesta contributo, saluto cordialmente.-

    Giorgio Carlo

    Rispondi
  7. Caffe

    Tutto ad un tratto, Giorgio Carlo, dopo il fumoso esordio, lei mette le carte in tavola, e lo fa bene, devo ammetterlo. L’orrore (ho scritto giusto, l’orrore) che lei commette è quello di confondere Cristo con il movimento che lui fondò e dal quale fu sempre, fin quasi dal principio, tradito. Lei ha affermato ” Ciò non toglie che non possa provare sentimenti favorevoli verso cristiani, pur non condividendone, in modo assoluto, le idee ed impegnandomi per la totale e definitiva cancellazione delle stesse.”, ed è stato questo che mi ha mandato fuori dai gangheri: Cristo, con le sue idee, rivoluzionarie, per il suo tempo, ha gettato il seme che, germogliando nei luoghi più improbabili, ha cambiato la storia del mondo. L’umanesimo e l’illuminismo che hanno gettato un po di luce su questo schifo di pianeta, sono, a dispetto dei preti stessi, parte del’ eredità di Cristo. Non alludo manco per sbaglio alle tanto strombazzate “radici cristiane” che vanno bene su tutto, anche con il ragù alla bolognese e per me significano solo secoli di massacri e soprusi compiuti in nome di Cristo. Io sono anticlericale per questo, cioè perché io sono cristiano pur essendo quantomeno agnostico, se non ateo. Lei ed i suoi confratelli avete dichiarato guerra a Cristo in nome della malintesa supremazia di se stessi rispetto a qualsiasi divinità; ebbene, io sono perfettamente padrone della mia vita e, quando sarà, della mia morte e, sopratutto, non ho bisogno di un dio o di satana, per giustificare le stronzate che dico.
    Non si meravigli se sono passato dal “tu” al “lei” in questo commento, la cortesia un po melliflua della sua replica alle mie invettive, meritava più rispetto, da parte mia, ma, mi ripeto, ipnotizzare il sottoscritto, non è cosa facile.
    Con immutata ostilità.
    Massimo Splendori

    Rispondi
    1. Giorgio Carlo

      Caro Caffe,

      in primis La ringrazio per avermi concesso il Suo lei e sono veramente, mi creda, dispiaciuto per averLa infastidita. Non era mia intenxione.

      E’ argomento dibattuto fra i satanisti se la figura del Gesu’ storicizzato (non quello storico ne’ quello divino) possa in qualche modo essere apprezzata anche in chiave satanista. In altre parole cio’ significa chiedersi se possa esistere un Gesu’ senza il “tu sei pietro”.

      A mio modesto parere si tratta di un falso problema. Cio’ che il satanista non accetta e’ il messaggio di Gesu’ nella sua interezza e in particolare quello di un’ideologia fondata sull’amore e sul perdono. Anche qui il discorso sarebbe troppo lungo.

      Ancora una volta Lei colpisce nel segno. Esistono degli atei / agnostici / razionalisti che sono cristiani, nel senso da Lei indicato, ma sono anticlericali. I satanisti, almeno quelli come il sottoscritto, sono anticristiani e, in qualche modo, clericali. Non amano il messaggio di Gesu’ prestano attenzione alla chiesa come esempio di organizzazione e centro di potere. Ad essa sono certamente imputabili svariati orrori (peraltro in parte attribuibili al momento storico nel quale si e’ trovata ad operare anche se comunque non giustificabili) ma rimane pur sempre una realta’ che dura da duemila anni e, se non altro, per questo e’ degna di interesse.

      Da ultimo. Nel momento in cui Lei afferma di essere padrone della Sua vita Lei fa un’affermazione satanista. Lei e’ satanista anche se non lo sa e/o non lo vuole. Temo che questo La fara’ infuriare ma non esiste il battesimo satanista (al di la’ di certe americanate). Si e’ satanisti per quello che si pensa e non esiste una tessera di satanista o una quota di iscrizione.

      Mi stia bene.

      Giorgio Carlo

      Rispondi
  8. Caffe

    Mi spiace per lei, Giorgio Carlo, a mio modestissimo parere, il suo discorso non sta in piedi nemmeno se lo imbottisce con tonnellate di viagra: quello che le sfugge è il concetto di empatia, lei è talmente pieno di se stesso che a malapena si accorge delle altrui pene e sofferenze, considerando debolezza la misericordia che bisognerebbe usare, a partire da se stessi, verso tutti i propri simili. Nel suo pensiero ci sono tutti i germi che sono stati sparsi dal nazismo, ci pensi bene, prima di darmi del satanista, io sono miliardi di chilometri più avanti di lei, io amo il mio prossimo, anche se, per il mio spirito di polemica, a volte, scendo nell’insulto nel rapportarmi ad esso; lei, invece, odia, pensando di amarlo, persino se stesso.
    Stia come le pare.
    Massimo Splendori

    Rispondi
    1. Paolo

      Veramente le cose non stanno esattamente così, va bene che l’esposizione precedente era piuttosto carente ma hai frainteso parecchio: non è l’empatia che viene messa discussione o l’aiuto verso gli altri, quanto il perdono indiscriminato verso tutti e specialmente chi ci fa del male. Comunque il satanismo è di parecchio precedente al nazismo, per la cronaca.

      Rispondi
  9. Caffe

    E cosa c’è di più sublime nel perdonare chi ci ha fatto del male? Indiscriminato? Paolo, ma ti leggi dopo che scrivi? Satanismo anteriore al nazismo? Per la cronaca, affermando questo mi dai ragione, unificando i due fenomeni, che, sempre per la cronaca, rimangono abominevoli entrambi, a prescindere dall’idiota di turno che li proclama.

    Rispondi
    1. Paolo

      Il satanismo moderno risale all’800, quindi sì, è decisamente anteriore al nazismo. E, sempre per la cronaca, sei tu che li hai tirati in ballo unificando i due fenomeni, quindi ti sarei grato se non attribuissi a me cose che sono invece opera tua.

      Rispondi
      1. Giorgio Carlo

        Avevo scritto un lungo post ma temo di averlo inavvertitamente cancellato (scrivo con uno smartphone). Tento di ricostruire.

        La discussione sta diventando interessante e stimolante.

        Il satanismo moderno nasce come obbedienza massonica irregolare di frangia. Quello contemporaneo vede la luce nel 1966 ad opera di un musicista americano, cui mi sento peraltro di riconoscere il solo merito di essere stato un formidabile divulgatore.

        L’ideologia nazista mi sembra avere più contatti con il cristianesimo che con il satanismo: individualismo versus massificazione, attenzione alla diversità versus difesa della razza, dialogo versus annientamento dell’avversario, tolleranza versus astinenza e sacrificio per la causa, divinizzazione di se’ versus principio del capo, giustizia e retribuzione versus vendetta, ecc.

        Storicamente il regime nazista perseguiito’ la massoneria e tentò di eliminare ogni altra cultura, sopprimendone fisicamente i rappresentanti.

        Sono gli stessi cattolici a definire il nazismo una setta cristiana eretica, in quanto gnostico manichea.

        Il satanista non ama indiscriminatamente tutto il genere umano ma lo rispetta e prova riconoscenza per chi gli ha fatto del bene. Non spreca benevolenza per gli ingrati. È animato dalla giustizia e non accorda un acritico ed immemore perdono generalizzato.

        Infine odio me stesso? Beh, il mio medico certamente concorderebbe.

        Qualcosa mi dice che ci risentiremo e che qualcuno si risentirà.

        Giorgio Carlo

        Rispondi
  10. Caffe

    Io non ho tirato in ballo proprio nessuno, Paolo, ma sono pronto a scusarmi pubblicamente con te se mi dici dove cavolo io avrei mai scritto che il satanismo derivi dal nazismo o viceversa? Io ho detto solo ad un signore, sedicente satanista, che, nel suo pensiero, erano presenti tutti i germi del nazismo, che è cosa diversa dall’equazione satanista=nazista. Faccio un esempio: assunto che il 70% di coloro che fanno uso droghe pesanti, hanno fumato spinelli, molti Giovanardi ne concludono, col sorriso a 44 denti che, chi si fa lo spinello diventerà quasi inevitabilmente un tossico, ebbene, io posso affermare tranquillamente che il 100% dei tossici hanno bevuto latte da bambini, in base a ciò, tu vieteresti l’assunzione di latte ai neonati? Mi dispiace, Paolo, ma questa conclusione l’hai tratta proprio tu: quando hai dato una scansione temporale ai due fenomeni, tu, di fatto, li hai equiparati, riconoscendone implicitamente una certa, reciproca affinità; sicuramente lo hai fatto involontariamente, ma lo hai fatto. La lingua italiana è meravigliosa, ma bisogna anche saper leggere tra le righe. In realtà, concludendo, io ho notificato al signor Giorgio di percepire riflessi dell’ideologia nazista nel suo pensiero; mi sono guardato bene di estendere questa valutazione a tutti i satanisti o alla filosofia, che poco conosco, di questo movimento: era un faccia a faccia tra me e lui, insomma. Spero di essermi spiegato, almeno questa volta.

    Rispondi
    1. Paolo

      “Nel suo pensiero ci sono tutti i germi che sono stati sparsi dal nazismo”

      Come se questa frase non implicasse una scansione temporale:tu hai tirato in ballo il nazismo e hai iniziato a fare il paragone temporale e non. Magari involontariamente ma l’hai fatto; la lingua italiana è meravigliosa ma bisogna anche saper leggere fra le righe.

      Rispondi
      1. Caffe

        Io ho parlato del pensiero di una singola persona, Paolo, le conclusioni , come ti ho già detto, le hai tratte solo tu, io ci ho messo un pizzico di perfidia, ma, anche nel brano che riporti, non vedo scritto che i satanisti, intesi come movimento, sono pure nazisti. Non dirò se lo penso effettivamente, Paolo, perché, di questo movimento non conosco nulla, se non gli scritti apparsi su questo sito del signor Giorgio Carlo; quindi, per onestà intellettuale, non posso affermarlo apertamente, e non l’ho fatto, tecnicamente: ho solo lasciato che, tra le righe, trasparisse, quella che rimane solo una mia sensazione; ed io, per fortuna, non conto un ca…o. Alla fine del tuo pistolotto mi rifai il verso per farmi notare quanto sono stupido: dì la verità, ti sei risentito per il mio accenno alla tua difficoltà di interpretare la nostra meravigliosa lingua italiana? Non ti preoccupare, succedeva spesso anche a me, ma poi, ho imparato a leggere.

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  11. Caffe

    Giorgio Carlo, mettiamolo in chiaro,l’ho già detto che una cosa è Cristo ed i suoi insegnamenti, un’altra cosa il Cristianesimo di facciata, degenerazione di un pensiero nato purissimo e piegato nei secoli alle esigenze dei potenti di ogni ideologia. Io non sono un santo che porge l’altra guancia, non riesco a seguire in tutto e per tutto la via che ha indicato Cristo, ma riconosco la maestosa grandezza di questo pensiero, che non è una ideologia o un programma di un partito politico, è semplicemente l’unica via, peraltro,estremamente scomoda, per dare un senso alla propria vita. Badi bene Giorgio, io non credo che Cristo sia il figlio di Dio o altre amenità del genere; egli è stato semplicemente un grande uomo, di intelligenza e sensibilità uniche, che ha elaborato un pensiero che è stato il seme della grande corrente umanistica che ha influenzato tutti i grandi pensatori successivi. Un uomo capace di perdonare chi lo ha ucciso: io, modestamente, tendo a vivere i suoi insegnamenti sbagliando cento volte al giorno. Noi possiamo disquisire per ore di tutte le ideologie, movimenti e religioni che impestano questo disgraziatissimo pianeta, cercando ostinatamente pagliuzze negli occhi altrui, Lui, per me rimane il principale punto di riferimento, il resto, come diceva Totò, per me, sono quisquilie, pinzillacchere.

    Rispondi
  12. Paolo

    Caffè@

    Qui chi ha difficoltà a comprendere la lingua italiana sei evidentemente tu, così come finora sei sempre stato tu a fare pistolotti (pistolotti di tre righe non ne ho mai visti): hai parlato del pensiero di una singola persona accostandolo al nazismo, laddove questo pensiero era ed è visto in un’ottica legata esclusivamente al satanismo. Per una volta hai detto bene, hai lasciato trasparire fra le righe una tua sensazione di un legame fra nazismo e satanismo: quindi mi stai confermando quello che io sostengo sulla base dell’evidenza di ciò che hai scritto in precedenza, che sei stato tu il primo a tirare in ballo il nazismo ed a stabilire un nesso fra i due, anche se magari “involontariamente”.
    Avrai anche imparato a leggere, ma non sono sicuro che tu abbia appreso a rileggere ciò che si è scritto.

    Rispondi
  13. Giorgio Carlo

    Ancora una piccola aggiunta, visto che mi sembra che il discorso stia scivolando sempre più verso i distinguo. L’ideologia nazista e il satanismo si differenziano proprio nell’opinione sul cristianesimo. La prima lo considera morale per gli schiavi, che sono tali siccome sottouomini, esistono e guai se non esistessero, diversamente chi si farebbe il c__o per noi. Il satanismo invece definisce il cristianesimo morale da schiavi (non nel senso di piantatori di cotone ma nell’accezione di servi della paura del peccato). Per il satanista gli schiavi, nel senso sopra ricordato, non dovrebbero esistere ed è questo che significa il battersi per la cancellazione dell’ideologia cristiana, che tanto ha scandalizzato Caffe.

    Esistono poi quattro Gesù.
    1. Quello divino. Non ha senso parlarne: e’ totalmente dio e totalmente uomo. Dobbiamo prenderlo a scatola chiusa in quanto verità di fede.
    2. Il Gesù storico. Anche di questo possiamo dire poco e, questa volta, per mancanza di fonti.
    3. Quello storicizzato e cioè quello che emerge attraverso il messaggio riportato da chi gli è stato più o meno vicino e/o più o meno contemporaneo. Non ha importanza che sia esistito o meno e che abbia veramente detto ciò che a lui si attribuisce. Esiste un messaggio e quindi deve essere esistito un uomo cui ricondurlo.
    3. È infine esiste il Gesù come lo intende Caffe: il Gesù come lo voglio io. È analogo alla Russia e allo Stalin dell’attivista del PCI ante 1956. Non ha importanza che la prima non fosse il paradiso dei lavoratori ma un paese – campo di concentramento, estraneo al minimo germe di democrazia e ridotto alla fame da un’oligarchia rapace, antidemocratica e dispotica e il secondo non il padre dei popoli ma un tiranno paranoico e sanguinario. A me piace pensarli così.

    Fuori lista esiste il Gesù come lo intendo io, che sono satanista: un signore, forse storicamente esistito o forse no, che ha elevato a più alte virtù dell’uomo la debolezza, il senso di colpa e l’autolesionismo.

    Vede Caffe, mi spiace se questo la irriterà, ma su una cosa Lei ha certamente ragione: non è satanista, e’ veramente cristiano, nel senso che è monoteista. Lei non ammette che possa esistere un’idea diversa dalla Sua, non che possa essere giusta (soltanto uno schizofrenico potrebbe), che possa esistere. La prego, non se la prenda male, ma Lei è, come tutti i cristiani, uomo da partito unico.

    Un caro augurio a tutti, perché ne abbiamo tutti molto bisogno.

    Giorgio Carlo

    Rispondi
    1. Caffe

      Perfettamente daccordo con lei in tutto e in nulla, signor Giorgio Carlo, io sono un estremista, è vero, ma non mi sfuggono le sfumature positive del pensiero e dall’azione altrui. Non mi sento di avere la verità in tasca, nè, tantomeno, cerco di “evangelizzare” il mio prossimo con la pretesa di avere sempre ragione. Io so solo, che cercando di seguire quello che penso sia stato il pensiero di Cristo sento, la maggior parte delle volte, di aver agito bene. E’ vero anche che, purtroppo, io sono permaloso come una scimmia, e, nelle polemiche in cui mi ficco, non esito ad usare l’acido corrosivo del sarcasmo. Sono fatto così, in testa tanti buoni propositi ma la difficoltà cronica di metterli in atto a causa del mio caratteraccio: prendere o lasciare, insomma, come dissi alla mia seconda fidanzata, dopo di che, dovetti darmi da parecchio fare per procurarmi la terza. Più seriamente, conosco bene le controversie sulla figura storica di Cristo, e qui, lei ha ragione, diciamo che mi è piaciuto adottare la versione che si attaglia, come un guanto, alla mia personale visione della vita, Ho, insomma, dato il volto di Cristo al corpus di idee che ha influenzato nel bene e nel male, tutta la nostra storia più recente. Attribuirle a Cristo o a Pippo Franco per me è indifferenre, conta solo che tali idee, faticosamente, nel corso di secoli bui, si siano affermate ed indirizzino attualmente la vita di tanta brava gente. Le dotte dissertazioni, i distinguo e gli spaccamenti di capello in quattro, li lascio a quelli che, come lei, sono ben più attrezzati di me in fatto di storia e filosofia, e amano tanto che lo si sappia in giro.

      Rispondi
      1. Giorgio Carlo

        Lei è veramente avanti a me: io ho avuto una sola fidanzata e ho pianto per cinque anni quando, a ragione, mi ha lasciato. Per la cronaca è cristiana, non mi ha lasciato per le mie idee, che conosceva benissimo e rispettava, come io rispettavo le sue e la reputo una bravissima persona.-

        Non sono peraltro particolarmente attrezzato in fatto di storia e filosofia. Ho una modesta formazione scolastica, maturata in una scuola privata cattolica, della quale conservo un meraviglioso ricordo. Allora la pensavo esattamente come adesso e non ne ho mai fatto mistero. Ho sempre incontrato educatori di grande sensibilità, pronti al dialogo e al pacifico confronto, anche quando, a causa dell’età adolescenziale, non ero propriamente gradevole. Non me ne vergogno. Soltanto i fessi si vergognano dell’adolescenza. I miei studi successivi hanno riguardato ben altro. Sono soltanto un piccolo avvocato di provincia come qualcuno di ns. comune conoscenza. Le mie personali letture infine sono sempre state piuttosto disordinate.-

        E’ sempre un piacere discutere con Lei.-

        Giorgio Carlo

        Rispondi
  14. Caffe

    Disordinate, ma varie e ben assortite letture, a quanto vedo, signor Giorgio; sincerità per sincerità, lei crederebbe che io ho prestato oltre trenta anni, le assicuro, di onorato servizio, presso le Forze Armate, del nostro meraviglioso paese? Più precisamente nell’arma delle trasmissioni, ove non ho mai fatto mistero delle mie strambe simpatie politiche, non ricevendo mai, dico mai, la minima censura per questo. Quando sento parlare di barzellette da caserma penso che, di cose ben più triviali ne ho viste tante, in altri, più qualificati ambienti. I miei studi si fermano al diploma di istituto tecnico, avrei voluto continuare, ma c’est la vie! In compenso, da vero onnivoro culturale ho letto ed ascoltato di tutto, fino a maturare una personalità stracolma di difetti, ma che non cambierei con nessun’altra al mondo.
    Adesso che mi ha psicanalizzato per bene, signor Giorgio, finiamola qui; il gioco è bello quando dura poco.
    Tanti auguri, che forse, lei, ne ha più bisogno di me.
    Massimo Splendori

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