L’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri, nel dare indicazioni di voto ai cattolici, riassume così il programma politico del “partito ideale per cattolici”: «Matrimonio uomo-donna, libertà di educazione, salvaguardia della sacralità della vita dal concepimento al suo termine naturale, sussidiarietà. È qui che si valutano le forze politiche».Forse viviamo in paesi diversi io e l’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri. Io vivo in un paese corroso dalla mafia fino al midollo, in un paese in cui l’unica vera economia trainante non sono le piccole e medie imprese, ma l’economia sommersa con un valore stimato nel 2012 pari al 31,3% del Pil, in un paese con una delle classi dirigenti più corrotte al mondo (in fondo alla classifica dell’Eurozona insieme a Grecia, Romania e Bulgaria), in un paese in cui la forbice tra classi medie e ricchi si sta allargando in maniera spaventosa (lo stipendio medio italiano è pari a 23.406 euro mentre quello tedesco è di 41.100 euro, al contrario i CEO italiani sono i meglio pagati d’Europa secondi solo a quelli britannici), in un paese in cui oltre 8 milioni di persone (oltre l’11% della popolazione) vivono sotto la soglia della povertà, in un paese che ha uno dei tassi di abbandono scolastico più alti tra i paesi industrializzati (l’Italia investe nell’istruzione l’equivalente del 4,8%, mentre la media europea è del 5,6%).
Evidentemente questi dati non arrivano all’arcivescovo Negri o forse non sono tenuti in considerazione perchè risultato di sondaggi condotti da comunisti o magari da donne, o addirittura da comunisti-donne.
Se per la chiesa la priorità sono i matrimoni gay (mentre la famiglia tradizionale, anche cristiana, è entrata in una crisi epocale), i finanziamenti alle scuole private (andassero ad aprirle a Scampia che magari le apprezzerebbero), la difesa della vita che ancora non c’è e quella che ormai è finita (con un gap di interesse per tutto quello che sta in mezzo), la sussidiarietà (qualsiasi riferimento alle imprese della CdO è pura malizia dell’autrice), vuol proprio dire che parliamo di paesi diversi.
Insomma tutta questa storia mi ha fatto venire in mente quel vecchio film, Johnny stecchino, nel quale il mafioso spiegava a Benigni la vera piaga della Sicilia: il traffico!
Ma non dimentichiamo, inoltre, un altro grave dramma dell’Italia (secolarizzata): le donne tentatrici (specie nelle zone oscure del quartiere Murat), che attentano all’indissolubilità del matrimonio provocando gli uomini. Ci vorrebbe una legislazione ad hoc, non che si voglia giustificare la violenza (SEMPRE DA CONDANNARE), ma qualche manrovescio (SEMPRE CONDANNABILE), qualche coltellata (SEMPRE CONDANNABILE), qualche stupro (SEMPRE CONDANNABILE) ci può scappare: insomma, siccome una volta (quando l’Italia non era ancora corrotta dalla piaga della secolarizzazione) ci stava il “delitto d’onore” (che condannava l’uomo, ma giustamente teneva conto dell’onta arrecatagli dalla femmina svergognata), oggi ci potrebbe stare un “delitto per provocazione”.
Eh già Remo potremmo anche dire che la vera piaga di questo paese, oltre al traffico, sono le donne. Negri ha scordato di elencare tra i valori non negoziabili “le donne a casa e zitte” come direbbe la nostra amica Costanza Miriano
Ale: ma non é veroooo, non essere ingiusta con la Costanza! In fondo quando il marito lo propone, una scappatina al Parco si puó fare..
):D
sì ma col guinzaglio….
si, ma senza museruola!! (per il momento!)
):D
Non dimentichiamo che rlvendicano il diritto di speculare sul traffico di indulgeze, sul traffico di droga e sul traffico di soldi sporchi da ripulire.
Questi sono e sempre saranno i valori non negoziabili!!!
Scomunica!!!
Perdonate se appesantisco la levità delle vostre battute scherzose, ma i “valori non negoziabili” mi immalinconiscono.
ci sarebbero anche i negozi di intimo da chiudere…
Reggiseni di contrabbando….
Reggiseni? Pratici busti in osso di balena, che fanno anche bene alla postura e sono molto sexy in camera da letto, che è l’unico posto in cui la donna, angelo del focolare, deve provocare il suo uomo.
dite la verità che un po’ vi piacerebbe eh…