Un altro genere di comunicazione: La violenza sulle donne raccontata dai media

Vi propongo questo video-documentario, un´analisi del linguaggio usato dai media per divulgare le notizie di violenza sulle donne, realizzato da http://comunicazionedigenere.wordpress.com/

Buona visione.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=X57f90bcCeY#!

“Le parole sono pietre” (Carlo Levi)

Pao

fonte:http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2013/01/16/video-la-violenza-sulle-donne-raccontata-dai-media/

17 pensieri su “Un altro genere di comunicazione: La violenza sulle donne raccontata dai media

  1. PaolaVirna

    TUTTO STRAVERO!!!
    BELLISSIMO VIDEO, MA COSA FARE IN UN PAESE CHE AVEVA SCELTO UN CERTO NANO COME PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, CHE DI DONNE, SE NE INTENDE! (secondo lui)…

    Rispondi
    1. pao Autore articolo

      Paola:
      RESISTENZA! BISOGNA FARE RESISTENZA..
      ALL`OCCORENZA NON TOLLERARE E BOICOTTARE CERTI GIORNALI, CERTI SPETTACOLI, CERTE RETI….

      È ora di consapevolizzarsi e consapevolizzare che:
      LA VIOLENZA È UN REATO, E VA PUNITO SENZA SE, MA, PERÒ!

      UNO STALKER, UNO STUPRATORE, È UN DELINQUENTE …NON CI SONO SCUSE!

      UNA VITTIMA DI VIOLENZA NON HA COLPE, MAI!

      Rispondi
      1. Priapus

        Tutti i violenti hanno sempre dato la colpa alle vittime:
        Gli omofobi ai “diversi”.
        I cristiani agli eretici e alle streghe.
        I nazisti agli ebrei.
        Gli ignoranti alla scienza ed alla cultura.
        E poichè l’ignoranza e la stupidità dei gregari e l’avidità dei capi sono alla base di questi ed altri mali, credo che la diffusione della conoscenza e l’aiuto alla sanità mentale contribuirebbe ad attenuarli.

        Rispondi
  2. Xodroont

    Non riesco a capire la questione degli omicidi: è normale che nei titoli dei giornale appaia anche il movente e lo status psicologico dell’assassino, ma questo non significa giustificarlo, altrimenti tutti gli assassini per qualsiasi delitto verrebbero giustificati…

    Rispondi
  3. pao Autore articolo

    Si Xodroont, giustificare é una parola grossa,
    Interpreto che il movente e lo status psicologico come spesso riportati dai media, suggeriscano che “per gelosia”, “per passione”, “colto da raptus” ecc…sia “normale” uccidere o stuprare qualcuno.

    Rispondi
  4. caterina

    Ma vi rendete conto che fino al in Italia 1996 lo stupro era considerato ancora reato contro la morale e non contro la persona?
    Uno dei crimini più abbietti un reato contro la moraleeee????Negli anni 90??????????????

    Rispondi
    1. Priapus

      Codice Rocco, cattofascista, promulgato durante il ventennio ed ancora in vigore, salvo l’eliminazione dei particolari più vergognosi.
      Di che ti stupisci? Secondo il Magistero dei gonnelloni misogini le
      donne hanno tutte le colpe del mondo ed ammazzarle o violentarle
      è strumento della giustizia divina. Leggi il Pentateutico, vedrai ben
      espresse tutte le poche idee che preti cristiani e musulmari hanno
      ereditato dagli sciamani primitivi ed analfabeti che ruminavano in sintonia coi loro cammelli: oro, potere e misoginia.
      Il Nuovo Testamento è solo l’esca che attira il gonzo, preso all’amo
      e costretto a subire tutte le follie della vecchia superstizione; non ne
      rimane traccia nè nel Corano nè nel Catechismo Cattolico.
      La Teologia, poi, è un’arrampicata negli specchi nel vano tentativo
      di giustificare a posteriori le follie più assurde e primitive.

      Rispondi
  5. Priapus

    Infatti Breivik è stato riconosciuto pienamente responsabile della strage effettuata, ma
    ci sarebbe molto da dire sui pazzi che incitano al femminicidio ed altri simili esercizi
    di “carità cristiana”.

    Rispondi
      1. Priapus

        @ Pao,
        ogni volta che un Breivik compie una strage o qualcun altro compie atti di violenza od intolleranza, dovrebbero essere imputati di complicità o come mandanti morali tutti quelli che
        incitano alla violenza ed all’intolleranza e tutti sappiamo bene
        da quali pulpiti vengano siffatte prediche e da quale cattedra.

        Rispondi
        1. pao Autore articolo

          Priapus: In effetti lo sono, sono mandanti morali
          e fino ad un certo punto non vengono processati,
          credo che certi articoli che girano ancora liberamente in Italia, qui in Germania non verrebbero tollerati.
          Per esempio quelli di kreuznet.de, i cugini tedeschi di pontifex.roma.it , sono stati oscurati e mi sa che anche che stanno passando guai seri.

          Rispondi
          1. alessandra piccinini

            In fatti per me la questione andrebbe spostata dal piano della morale a quello della legalità. Non confondiamo la libera espressione delle opinioni con la giustificazione della violenza. Quella si chiama complicità

          2. alessandra piccinini

            Nel caso del terrorismo rosso si ragionò così: in qualche caso sono stati puniti anche i mandanti anche se non avevano mai sparato

  6. Priapus

    Dal punto di vista legale è piuttosto complicato punire i mandanti morali, poichè la responsabilità penale è strettamente personale e quando si sono configurate vere
    complicità in senso legale, per esempio nell’enorme scandalo della pedofilia cattolica
    in USA, qualcuno è stato eletto ad hoc capo di stato estero per ottenere l’immunità.

    Rispondi

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