Il ritorno degli editoriali di Bruno Volpe: la solita minestra riscaldata

Dopo qualche giorno di “black-out” mediatico è ritornato online il sito non secolarizzato Pontifex.Roma e gli editoriali di Bruno Volpe. Un black-out di cui la stampa nazionale si è completamente disinteressata a differenza della chiusura momentanea del nostro blog Pontilex.org di cui ne hanno scritto l’Huffington Post ed il Manifesto.

Volpe, come scritto, ritorna con i suoi editoriali che alla fine si rivelano sempre degli editoriali molto “stanchi”: poche righe, con vari errori, molte contraddizioni e spesso con notizie totalmente inventate come nel caso della fantomatica (e poi smentita da Pontilex) solidarietà da parte del sindaco di Bari Michele Emiliano.

Leggendo con un certo disinteresse il nuovo Pontifex.roma l’occhio mi cade su un articolo dal titolo “Come spreca i soldi la Regione Puglia. Il viaggio a Birkenau. Quando la visita alle vittime di Stalin?”.

In questo editoriale Bruno Volpe scrive «Ogni anno, come stanca liturgia, la Regione Puglia (che vanta bilanci disastrati grazie alla dissennata gestione Vendola), organizza un treno che porta dei ragazzi a vedere il lager nazista di Birkenau, vicino Cracovia. Ovvio che l’esperienza è ottima, la violenza e disumanità nazista va condannata, in quanto figlia di una ideologia pagana, satanica, criminale e anticristiana». Un giornalista (o anche un semplice serio blogger) dovrebbe riportare la fonte del fatto che la Regione Puglia organizzi simili viaggi (magari sono organizzati dalle singole scuole): resta sempre l’enorme contraddizione nel definire simile iniziativa dapprima come una «stanca liturgia» per poi subito dopo scrive «ovvio che l’esperienza è ottima».

Volpe successivamente scrive che la violenza nazista «non fu figlia di tutto popolo tedesco, quanto di una sparuta banda di criminali sobillata anche dalle circostanze storiche. Guai a criminalizzare un intero popolo». Penso che nessuno possa criminalizzare i tedeschi per gli errori compiuti nel passato soprattutto considerando il fatto che la Germania ha fatto i conti con il proprio passato diventando una moderna democrazia: se dovessimo condannare la Germania per gli errori compiuti dal nazismo allo stesso modo l’Italia moderna dovrebbe essere biasimata per gli orrori del fascismo del carnefice Mussolini principale alleato di Hitler.

Volpe continua: «In tempi di vacche magre, in momenti nei quali la regione Puglia taglia su tutto, sugli ospedali, sui bilanci, sui servizi sociali, che bisogno c’è ogni anno di andare a vedere le stesse cose? Chi vuole, ci vada coi soldi propri visto che non è un servizio essenziale tipo sanità e giustizia». In questa breve frase Volpe commette due errori. Prima di tutto un giornalista serio dovrebbe riportare la delibera di giunta con cui si prevede uno stanziamento per simili viaggi in secondo luogo la giustizia non è certamente un ambito lasciato alla competenza dell’amministrazione regionale e quindi la Regione Puglia (come qualsiasi altra regione italiana) non ha la facoltà di stanziare neanche un euro per la gestione della giustizia: insomma quelle di Volpe sono “chiacchiere da bar”.

Volpe successivamente continua: «Questa sorta di treno della speranza, ovviamente, è politicamente orientato, mostra i tedeschi, anche quelli di oggi, come mostri». Se dovessimo considerare i tedeschi di oggi come mostri anche noi Italiani avremmo qualcosa di cui scontare: per fortuna oggi i rapporti tra i cittadini francesi, tedeschi, italiani, spagnoli, britannici (divisi 70 anni fa) sono più che ottimi. Inoltre Volpe dovrebbe ricordarsi che è stato proprio il suo tanto lodato Berlusconi a rivolgersi all’europarlamentare socialista tedesco Martin Shulz dicendo che lo avrebbe proposto per il ruolo di “Kapò”.

Volpe continua «Piuttosto, la regione Puglia organizzi viaggi a vedere anche i lager di Stalin, se proprio vuol spendere soldi». Se il problema è che la Regione Puglia spende dei soldi (tutto da verificare ovviamente) per attività non necessarie, di certo costerebbe di più organizzare dei viaggi nella Russia di Stalin: insomma il problema è economico o ideologico? Volpe si chiarisca internamente.

Questo editoriale su Pontifex si conclude in questo modo: «Casomai faccia un tour anche presso le foibe o dove persero la vita i valorosi soldati della Repubblica di Salò che morirono anche loro per un ideale, ricordando che Mussolini, ucciso da macellai, non fui il male assoluto».

A contrasto di questo revisionismo storico filo-fascista forse più delle parole servono i numeri. E questi sono i tragici numeri lasciati dal “non male assoluto” Mussolini:

    • Nel primo semestre del 1921, le squadre d’azione fasciste assaltarono 17 tipografie, 59 case del popolo, 119 camere del lavoro, 107 cooperative, 83 leghe contadine, 141 sezioni e circoli socialisti, 100 circoli di cultura e 53 circoli operai. Le vittime degli scontri, nel solo 1921, sono stimate in circa 500 morti e migliaia di feriti.
    • Il Tribunale Speciale (operante sino al luglio del 1943 e dal gennaio 1944 al crollo della Repubblica Sociale Italiana), corte giudicante in materia di reati contro la sicurezza dello stato ma anche per reati comuni quali rapina e omicidio, emise 5.619 sentenze di condanna, delle quali 4.596 eseguite. Le sentenze di condanne a morte furono quarantadue, di cui trentuno eseguite; le sentenze di ergastolo furono tre.
    • 1.250 aderenti all’ebraismo furono arrestati dal regime fascista in conseguenza delle leggi razziali fasciste: durante l’occupazione nazista dell’italia 599 di questi furono destinati dai soldati tedeschi al campo di concentramento di Auschwitz (solo diciassette risulteranno ancora vivi al momento della chiusura del lager).
    • 80mila libici furono sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.
    • 15mila persone furono sottoposte alla misura del soggiorno coatto, ovvero il confino in piccole isole del mar Mediterraneo o in paesini prevalentemente del meridione d’Italia. La misura punitiva venne adottata sulla base del regio decreto n. 1848 emesso il 6 novembre 1926. Era applicabile verso chiunque fosse ritenuto pericoloso per l’ordine statale o per l’ordine pubblico.
    • 28mila anni di carcere e confino politico furono inflitti.
    • 700mila abissini vennero barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive “operazioni di polizia”.
    • 350mila militari e ufficiali italiani morirono o furono dispersi nella Seconda Guerra mondiale.
    • 45mila furono i deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.
    • 640mila furono gli internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti e ci furono 600mila e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.
    • 110mila caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all’estero.
    • Le migliaia di civili sepolti vivi tra le macerie dei bombardamenti delle città

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10 pensieri su “Il ritorno degli editoriali di Bruno Volpe: la solita minestra riscaldata

  1. Paolo

    Tra l’altro, commette pure l’errore, in ignoranza o in malafede non saprei, di non specificare che il lager di Birkenau in realtà fa parte del complesso di Auschwitz: questo è diviso in Auschwitz I, Auschwitz-Birkenau II e Auschwitz-Monowitz III.
    Birkenau è proprio il campo più famoso dove arrivavano i treni, quello ritratto solitamente nelle foto e nei film.

    Rispondi
  2. Priapus

    Però ce ne vuole a chiamare “editoriali” quei babettii da Cottolengo ed è così offuscato dalla sua omofobia da scordare che il bigottissimo Venedola ha donato
    alcune decine di milioni, non suoi, ma dei contribuenti pugliesi a parrocchie ed
    oratori, cosa che mi disturba assai più della sua omosessualità e del suo orecchino.

    Rispondi
  3. Antonella

    Salve a tutti! Solitamente non commento, mi limito a leggere gli articoli… Questo però merita un’attenzione tutta particolare! Affermare una cosa così orribile come “In tempi di vacche magre, in momenti nei quali la regione Puglia taglia su tutto, sugli ospedali, sui bilanci, sui servizi sociali, che bisogno c’è ogni anno di andare a vedere le stesse cose? Chi vuole, ci vada coi soldi propri visto che non è un servizio essenziale tipo sanità e giustizia” …. mi fa semplicemente ribrezzo! Egregio signore, mi permetto di dirle che invece c’è MOLTO bisogno di viaggi come questo, perché la memoria storica, la nostra memoria, è molto più che labile! Perché si arriva a giustificare delle schifezze enormi come l’Olocausto, dove sono morti bambini, donne e uomini innocenti! Che per colpa avevano solo di essere ”diversi” o di essere oppositori politici. La specificazione che il nazismo fu una dottrina pagana e anticristiana mi fa sinceramente ridere. Perché, il cristianesimo non ha fatto malefatte come inquisizione, crociate… tutti buoni e tutti santi? Inoltre, Mussolini non fu il male assoluto… ma scherza? Di grandi c…..e su pontifex.roma ne ho lette un bel pò, tipo la faccenda del femminicidio, ma sinceramente questa volta avrebbe dovuto tacere. Per rispetto di chi è morto, di chi ha sofferto e di chi non vuole dimenticare. Perché forse non l’ha ancora capito, ma è proprio perché certe cose si dimenticano che poi si rifanno! Probabile che nessuno legga, men che meno lei, però farebbe meglio ad indignarsi per altre cose…
    Grazie per l’ospitalità su questo sito e buona serata 🙂

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    1. pao

      Cara Antonella, ti rivolgi a uno che una volta affermó seriamente che “gli Ebrei affamarono la Germania”
      http://pontilex.org/2011/10/chi-strumentalizza-chi/
      e ad uno che ha ospitato nel suo blogghino non secolarizzato il volgarissimo video antisemita di Stormfront ed accoglie commenti da filonazisti senza censurarli
      http://pontilex.org/2012/11/pontifex-roma-it-e-l%C2%B4apologia-di-fascismo-updated/
      ma GUAI a drigli che é un nazista!
      Naturalmente sbava sulle visite ai campi di sterminio nazisti..
      oddio, peró ha un cuore per le vittime di Stalin e gli armeni..non che gliene freghi piu´di tanto anche di quest´ultimi, ma sono cosi´comodi da strumentalizzare all´occorrenza.
      Che essere ripugnante!

      Rispondi
    2. Fulvio Magni

      Spesso la nostra storia e le nostre civiltà si sono costruite sopra a massacri e genocidi. Non capisco perchè alcuni dovrebbero meritare più considerazione di altri.
      E’ giusto ricordare per non ricadere negli errori del passato. Ma non tutti, anzi ben pochi, hanno la memoria corta, per fortuna.

      Rispondi

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