Breaking news: Il Dott. Oronzo Canà (CIA di Paperopoli) ci aggiorna sulle indagini…

In attesa che il sito meno secolarizzato della rete risolva pienamente tutti i suoi problemi tecnici con hackers (veri o presunti tali) vari  e torni alla sua consueta attività di disinformazione disorganizzata di caritatevole e gratuita apologetica cattolica nonché di correzione fraterna, portiamo all’attenzione dei nostri lettori gli ultimi sviluppi di un altro fronte caldo, quello delle minacce ed intimidazioni nei confronti del Dott. E. Galantuomo, con un nuova intervista al Dott. Canà, direttore della CIA di Paperopoli.

Dott. Canà, siamo tutti preoccupati per la sorte del Dott. E. Galantuomo. Ci dica, a che punto sono le indagini?

Oso dire che siamo ad una svolta. A seguito dei fatti delle scorse settimane, abbiamo raccolto ampia documentazione che prova l’esistenza di un disegno criminoso di enormi proporzioni ai danni del Dott. E. Galantuomo. Ma mi lasci dire che al momento la mia preoccupazione è un’altra.

Ossia?

La sicurezza del Dott. E. Galantuomo medesimo. L’attentato perpetrato ai suoi danni a mezzo di corpi contundenti quali contenitori vetrosi di sostanze alcolemiche ci ha dato una pista da seguire, ma ci ha anche colto di sorpresa. Viste anche le precedenti intimidazioni a base di frattaglie varie e bossoli, paventiamo un’escola… no, un esclamas…. com’è quella dannata parola nella lingua della perfida Albione?

Intende un escalation?

Ecco sì, quella roba lì. I nostri esperti hanno calcolato che se non si interviene tempestivamente, procedendo con questo ritmo, prima della fine di febbraio il Dott. E. Galantuomo troverà accanto alla propria cassetta delle lettere una cassa di munizioni calibro .50 ed una tigre del Bengala impagliata.

Quindi la sicurezza del Dott. E. Galantuomo non è garantita?

Noi stiamo facendo del nostro meglio ma non è facile confrontarsi con una minaccia continua come questa che, alla lunga, logora i nervi anche del più integerrimo tutore della legge. Ed i falsi allarmi come quello di ieri, minano il morale dei colleghi della Digos.

Cos’è accaduto?

Verso le ore sedici un paio di individui a bordo di una lambretta sono passati a tutta velocità sotto le finestre del Dott. E. Galantuomo, gridando frasi incomprensibili. Credendoli due membri della banda di motociclisti lanciatori di bottiglie, li abbiamo inseguiti a bordo del corazzato.

Vorrà dire la camionetta…

No, no. Intendo proprio corazzato. Per meglio ottemperare ai nostri compiti di sicurezza, ci siamo fatti prestare un blindato M2 Bradley dall’alleato americano. L’inseguimento è durato circa mezz’ora. Poi, dopo aver sparato un paio di colpi di avvertimento col cannoncino, i due sospetti si sono fermati.

Ci sono stati molti danni?

Diverse vetture ridotte alle dimensioni di una tortillas messicana ed una concessionaria Mercedes distrutta dai succitati colpi d’avvertimento. Ma cosa vuole che sia qualche auto ammaccata a fronte del trionfo della giustizia!

Ed i due fermati?

Sono risultati estranei ai fatti oggetto della nostra indagine. Si trattava di due turisti russi in ferie a Bari che si erano persi e stavano discutendo animatamente sulla direzione da prendere per tornare all’albergo dove alloggiavano. Sono stati immediatamente rilasciati dopo la stesura dei verbali di rito.

Avete pensato a strategie alternative per preservare l’incolumità del vostro protetto?

Sì, stiamo vagliando diverse soluzioni. La più semplice sarebbe trasferire il Dott. E. Galantuomo in altro capoluogo più sicuro. Per esempio Potenza, città notoriamente non secolarizzata e protettrice di tartarughine, sarebbe perfetta. Ma piuttosto che costringere il Dott. E. Galantuomo a separarsi forzatamente dal proprio luogo di vita e lavoro, preferiamo tentare altre strade.

Quali?

La prima opzione sarebbe chiedere al Vaticano di assegnare 30-40 guardie svizzere con tanto di alabarde come scorta del Dott. Galantuomo fino a che i miei uomini non avranno neutralizzato ogni minaccia. Ma si tratta di una scelta tattica non priva di rischi.

Perché mai?

Temiamo che la presenza degli armigeri elvetici attiri l’attenzione di squilibrati di altro tipo, come ad esempio femministe ucraine o persino un noto infilzatore seriale di gente che gira in armatura, tale Ezio Auditore, originario dei dintorni di Firenze. In una eventuale colluttazione con questi soggetti il Dott. Galantuomo rischierebbe inutilmente di essere ferito o, addirittura, di vedere un seno nudo (evento che potrebbe essergli fatale).

In alternativa stiamo pensando di fortificare un luogo con pochi accessi, pertanto meglio difendibile, ma che al contempo sia familiare al soggetto sotto protezione in modo da allontanare ogni forma di stress psicofisico. Il parroco del quartiere Murat, Don Evandro, ci ha fatto sapere che sarebbe disponibile ad ospitare il Dott. Galantuomo nella cripta dei cappuccini sotto l’altare e saremmo propensi ad accettare. Si tratta di un luogo ampio, fresco e pulito, gli unici problemi sono la scarsa illuminazione e la totale mancanza di qualsiasi comfort ma si può rimediare. A questo scopo abbiamo già contattato diversi architetti realizzatori di bunker per galantuomini per un preventivo. E poi, essendo all’interno di una chiesa, siamo certi  che il Dott. Galantuomo verrà protetto anche dalla provvida mano del Cristo Re.

Dott. Canà, torniamo alle indagini. Cosa avete scoperto in queste settimane?

Come ho già detto abbiamo parzialmente ricostruito la trama di un grande complotto ai danni del Dott. E. Galantuomo. Dobbiamo ancora identificare esattamente le menti che stanno dietro questo piano criminale ma siamo sulla buona strada.

Da quali elementi siete partiti?

All’inizio brancolavamo nel buio. Ma una felice quanto libera associazione di idee ci ha fornito la pista giusta. Noi brancolavamo nel buio. Buio come la notte. E chi gira di notte per il quartiere Murat? Ma le ragazze in abiti succinti, ovviamente! Ed era più che plausibile che, a forza di girare per il quartiere, avessero notato qualcosa di sospetto. Così ci siamo messi alla loro ricerca per interrogarle in qualità di persone a conoscenza dei fatti.

Come le avete identificate?

Attraverso l’efficientissima rete di telecamere che abbiamo installato nei pressi del domicilio del Dott. Galantuomo, la stessa con cui abbiamo ripreso i quattro loschi figuri col sombrero appostati sui lampioni blu, sfortunatamente sfuggiti alla cattura, di cui abbiamo parlato in recente passato. E con queste signorine, purtroppo, non abbiamo avuto maggior fortuna.

Come mai?

Prima di contattarle abbiamo preferito raccogliere alcune informazioni su di loro. Con nostro sconcerto abbiamo scoperto che:

a) sono asiatiche come la bottiglia di birra usata per l’attentato al Dott. Galantuomo;

b) di professione fanno le bariste quindi potevano essere direttamente implicate in detto attentato.

Ci siamo precipitati di conseguenza al loro domicilio ma era troppo tardi: mentre noi sopraggiungevamo le sospette si dileguavano per i tetti, sempre in abiti succinti, nello specifico dei body da aerobica. Siamo riusciti solo a scattare loro questa foto.

Evidenza n.1: Le bariste sospettate di complicità negli attentati al Dott. E. Galantuomo mentre si dileguano in abiti succinti. Alle loro spalle è CHIARAMENTE riconoscibile il quartiere Murat di Bari.

Cos’altro avete scoperto?

Abbiamo perquisito il bar e, come potete vedere anche voi dalle immagini, abbiamo rinvenuto diverse bottiglie e lattine di succhi di frutta probabilmente di fabbricazione sovietica, a giudicare dai contrassegni.

Evidenza n.2: Confronta le immagini ed anche se sei un ateo modernista e secolarizzato in malafade non potrai negare la CHIARA provenienza sovietica di questi succhi di frutta.

Materiale da usare per altri attentati nei confronti del Dott. E. Galantuomo?

Quasi sicuramente, ma non solo. Dalle nostre analisi è risultato che i succhi di frutta in questione contengono una pericolosissima sostanza psicotropa, conosciuta come “fruttosio”, che induce al modernismo, al relativismo ed all’avversione verso la Vera Tradizione e la messa in latino. Probabilmente gli ideatori del complotto intendevano spacciare i succhi di frutta, al fine di ingrossare le loro fila.

Come pensate di combattere la diffusione di questa minaccia bevereccia?

Attendiamo con trepidazione i risultati delle prossime elezioni. Se l’On. Giovanardi, da sempre sensibile a queste tematiche, verrà rieletto in Parlamento, gli chiederemo di proporre un emendamento per inserire queste bevande fra le sostanze proibite.

Ma come sono arrivati questi succhi a Bari?

Abbiamo ipotizzato questa ricostruzione: Un (oppure una, non sappiamo con certezza) appartenente alla cospirazione contro il Dott. E. Galantuomo, esperto/a di succhi di frutta allucinogeni e bevitore (o bevitrice) di Birra Luter, avrebbe contattato dalla Germania attraverso un altro membro dell’organizzazione, quasi certamente bolscevico ed uomo-zerbino,  le femministe ucraine che hanno procurato le bevande-stupefacenti. I portuali occhialuti si sarebbero occupati del trasbordo mentre il tecnico informatico ipotricotico avrebbe effettuato il passaggio di denaro mascherandolo dietro la normale attività del sito cloaca. Ma, per il momento si tratta solo di supposizioni. Stiamo cercando di contattare colleghi della polizia tedesca che non siano compromessi con il governo della Merkel, con i poteri forti delle banche e con EUROGENFOR. Ad esempio mi è stato raccomandato un certo Ispettore Derrik, di cui sento dire un gran bene. Effettuerò delle verifiche con il mio vice nonché più stretto collaboratore, il Dott. Achididovere, poi decideremo. Temiamo fughe di notizie e depistaggi. Nel frattempo rimaniamo vigili e, come sempre, raccogliamo ampia documentazione.

9 pensieri su “Breaking news: Il Dott. Oronzo Canà (CIA di Paperopoli) ci aggiorna sulle indagini…

  1. pao

    Compagno Z:
    Qui ci sono vere denigrazioni e diffamazioni “ai” succhi di frutta ed “agli” uomini zerbino del sito cloaca, sia sotto l’aspetto personale che spirituale!
    Siamo vittime (incolpevoli) di una campagna di odio, avviata senza esitazione e ritegno, da parte di Satana e suoi amici legali.Si rassegnino: daranno fastidio, pizzicheranno i piedi, ma perderanno.
    Dovuta la querela per “apologia dell´avvenimento” che verrá segnalata dal o dalla sottoscritt@, alle prime luci dell´alba, Achididovere ed al commissario Rex, salvo lauto compenso e pubbliche scuse, possibilmente accompagnate da flagellazione sulla piazza principale. Non praevalebunt!
    ):D

    Rispondi
    1. Priapus

      A me piace il succo d’uva, ma fermentato ed invecchiato; non che sia un ubriacone, la mia ultima sbronza risale ad una festa delle matricole,
      circa cinquanta anni fa e preferisco la frutta fresca ai succhi conservati.

      Rispondi
    2. FSMosconi

      Rex?
      Quanto sei raffinata:
      andiamo sul drastico, io candido per la miglior riuscita della missione Trinità (“la mano destra del Diavolo”), Senza Nome (WuMing dalla spada “fulminea”), Ting (“la leggenda di Pradu!”) e Django (“la pistola più veloce del Sud”… P.S.: la D è muta, bifolco!).
      Chi offre di più? XD

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      1. caterina

        Io rimango dell’opinione che senza la collaborazione di Topolino e il commissario Basettoni non se ne verrà mai a capo, e il nostro potrebbe trovarsi con le teste di un intero giardino zoologico davanti a casa. Senza offesa per il Dott. Oronzo Canà e la CIA di Paperopoli che stanno facendo un ottimo lavoro.

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  2. Remo

    Adesso è sparito pure l’avviso di “fuori servizio” meno secolarizzato della storia per un anonimo “dominio riservto”. Il prossimo sarà: “occupato”, come sui servizio igienici delle stazioni.

    Rispondi

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