Matteo Renzi ha un problema serio, anzi due: piace a Berlusconi e anche a CL. Davide Rondoni, uno dei maggiori intellettuali ciellini, ripone nel giovane sindaco fiorentino le sue speranze di riformare il PD in senso antirivoluzionario e moderato (un Pd non più offuscato da pseudoculture sessantottarde e da sinistri giustizialismi), in altre parole in senso più, più…ah ecco: più “democristiano”. E vede proprio in Renzi l’uomo giusto che potrebbe compiere la virata. Lo definisce come l’unica novità politica in Italia, seguito da un Alfano altrettanto nuovo ma di minor bell’aspetto e al soldo di un padrone non ancora rassegnato a dargli strada. Innanzitutto vorrei rassicurare Rondoni sui pericoli di una sinistra sessantottina e rivoluzionaria che ormai, per fortuna o putroppo, esiste solo negli incubi notturni di Berlusconi nelle sere in cui la servitù ha il giorno libero. Vorrei poi far presente che purtroppo per essere nuovi non basta essere nati tardi. Bisogna anche essere avanti.
Il programma di Renzi è un degno e condivisibile elenco di cose ormai inevitabili. Cose che si dovranno fare con lui o senza di lui. Cose che si faranno da sole, dettate dall’ineluttabile e dal bisogno: eliminare i vitalizi, riconoscere il diritto di cittadinanza agli stranieri e i diritti civili agli omosessuali, aumentare il welfare per le categorie sociali più a rischio povertà, eccetera.
Se siamo alla ricerca di un’avventura innovativa, per quanto giovane e bello (che poi anche quest’ultima è una questione di gusti) forse non è Matteo Renzi il nostro uomo e nemmeno nessun altro se ne vede all’orizzonte. Eppure qualcosa di nuovo in Europa esiste. La novità sono i movimenti e i gruppi, più o meno organizzati che stanno rivoluzionando i modi della partecipazione popolare, il coinvolgimento diretto delle persone, l’ampliamento della base politicamente attiva. Gli indignados, i pirati, ecc.
A Rondoni e a quanti come lui sperano in un mondo migliore dedico questa traduzione della pagina iniziale del sito del Piratenpartei tedesco:
Il Partito Pirata è stato fondato il 9 ottobre 2006 a Berlino. Siamo organizzati su una base democratica: la fondazione, il programma del partito e gli statuti sono stati sviluppati nel nostro forum pubblico e wiki. Chiunque, anche i non soci, può aggiungere o modificare il contenuto, e criticare. La storia del partito è tutta archiviata qui. Vi invitiamo a navigare per scoprire cose che abbiamo in comune e partecipare alla discussione. Siccome rimaniamo fedeli alle nostre radici, lavorare sui contenuti non sarà negato a nessuno. L’impegno di ciascuno rende possibile la reazione a catena del successo dei Pirati! Perciò diffondete la vostra indignazione verso lo status quo, diffondete la parola!
Sento molto spesso parlare ultimamente di Liquid Feedback: che cos’è?
Un software sviluppato in Germania per esercitare la democrazia diretta. I creatori di Liquid Feedback si sono uniti all’associazione Democrazia Interattiva per promuovere l’uso delle tecnologie nei processi democratici. A proposito dell’ “unica novità nella politica italiana”….
LiquidFeedback is an open-source software, powering internet platforms for proposition development and decision making.
LiquidFeedback is an independent open source project published under MIT license by the Public Software Group of Berlin, Germany. The developers of LiquidFeedback have joined together in the Interaktive Demokratie association to promote the use of electronic media for democratic processes.
Renzi stinks of berlusconism… vade retro!
Scrisse una volta, il buon Malvino, che Renzi sta a Berlusconi come un sosia di Elvis sta a Elviss stesso: come dargli torto? Il rottamatore è già il simulacro d’un rottame, il giovine che avanza è un pupo che sa già di vetusto.
Purtroppo credo poco nei nuovi corpuscoli che si affacciano sull’attuale orizzonte politico (sellini, grillini, pirati, ecc.): credo soprattutto poco nel fatto che possano fare seriamente la differenza, che possano rappresentare seriamente una cesura col vecchi; e credendo ancora meno nella capacità della nostra politica “ufficiale” di rinnovarsi, temo assai i corsi e (soprattutto) i ricorsi della Storia.
Lo so la situazione da noi è disperante. Ma non è così ovunque. Quando il partito dei Verdi è nato in Germania 30 anni con l’allora “ridicolo” obiettivo di difendere l’ambiente, nessuno pensava che in pochi anni sarebbe non solo diventato un importantissimo partito di governo, ma soprattutto che averebbe cambiato per sempre la politica e il modo di pensare della gente.
Dipende da noi
Alessandra,
io ho letto il programma di Renzi ma non ho trovato nulla che possa essere vagamente di sinistra.
Si dice che Renzi è berlusconizzato ma mi sembra che tutto il Pd sia berlusconizzato ed abbia dimenticato cosa sia la sinistra. Legge contro la corruzione fiscale, lotta all’evasione, articolo 18, unioni civili/matrimonio omosessuale, riforma della giustizia, diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati, riforma del sistema radiotelevisivo, conflitto d’interessi, abolizione delle province: sarò miope ma non ho letto nulla di tutto questo.
L’unica vera persona di sinistra in Italia è Di Pietro.
L’esperienza dei piraten in germania è interessante ma credo che l’Italia abbia ancora un divario tecnologico per avere tutto questo.
E dire che Di Pietro è di sinistra ti fa capire a che punto siamo arrivati……..
A proposito di programmi di partiti, è interessante quello di FN: a parte la lotta contro l’aborto è completamente identico a quello fascista.
Beh, alla fine Di Pietro è l’unico che ha presentato un disegno di legge sul matrimoni omosessuale, è vicino alla Fiom, ha destinato ai comuni emiliani circa 1,5 milioni di € di rimborsi elettorali, si è opposto alla riforma dell’art. 18: su tantissimi argomenti lo vedo molto di sinistra. Poi che venga da un’estrazione cattolica non ne ha fatto mai mistero ma l’importante sono i contenuti.
Forza Nuova non merita neanche lo status di partito. Un partito è chi si inserisce nel processo democratico. Forza Nuova invece si pone fuori dalle regole democratiche.
A Di Pietro dobbiamo anche personaggi come Scilipoti e De Gregorio, e già questo mi basta per non votarlo mai più in futuro
Su Scilipoti e De Gregorio hai ragione però l’Idv è anche il partito che ha restituito 1,5 milioni di € di rimborsi elettorali dandoli ai comuni emiliani colpiti dal terremoto.
In realtà molti di questi punti sono menzionati nel suo programma, vedi ad esempio punto 11 del programma che lui chiama “Idee”, come se ne avesse qualcuna. Il punto però non sta tanto nell’elenco delle buone intenzioni
…continua
Il punto, dicevo, non sta tanto nell’elenco delle buone intenzioni di Renzi, o degli altri, ma credo piuttosto nelle modalità della partecipazione democratica. Anch’io sono una dipietrista della prima ora e continuerò a votarlo, ma dobbiamo renderci conto che il partito che si identifica con una persona (persino se questa persona è Di Pietro) è finito.
Tutto intorno a noi sono nati dei movimenti spontanei popolari come gli Indignados, Occupy Wall Street, i pirati, che ormai hanno cambiato il mondo e la testa della gente che comincia a capire che non è obbligatorio demandare ad altri le decisioni fondamentali che riguardano la propria vita.
Dipende da noi
Non per fare il guastafeste…
Ricordo solo un piccolo adagio: la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi.
Il punto è che la democrazia non consiste nel demandare a qualcuno in quanto quel personaggio ma in quanto rappresentante di quelle idee (di quel gruppo, in genere).
Un movimento può definirsi tale nel momento stesso in cui capisce i pregi ed i limiti di questo banale processo democratico. Allora potrà chiedere il rinnovamento della situazione.
Di contro un rifiuto persistente della politica in quanto espressione della Polis sulla base di idee del tipo “tanto son tutti uguali” unita al semplice associazionismo per me ha pochi sbocchi, e per lo più negativi: la strada di movimenti come CL qualora il movimento usasse per difesa il sistema identitario (prossima alla disgregazione conseguente alla perdita della ragion missionaria di facciata), la disgregazione pura e semplice e la strada dei più prosaici totalitarismi.
Andiamoci piano prima di gridare al trionfo: meglio fare le cose prendendo un po’ più di tempo ma farla bene.
Sul fatto che il partito che si identifichi con una persona sia finito (o comunque sia da sospettare sono d’accordo).
Infatti è quanto successo al Pdl, alla Lega, ora a Grillo. Su Di Pietro farei un distinguo. All’inizio è nata come Lista Di Pietro ma ora e l’Idv in cui ci sono varie anime (Donati, Barbato, De Magistris, Sonia Alfano, etc.).
Non per difendere Renzi, ricordo che anche Bersani ha le mani in pasta con CL. Avendo partecipato a diversi Meeting ed essendo un tutt’uno con le coop vicine al movimento di Giussani.*
*fonte: La Lobby di Dio F. Pinotti
di Bersani ricordo solo che aveva tolto i 5 euro di tassa ad ogni ricarica del cellulare. Almeno una cosa buona per il paese l’aveva fatta…
Beh, sulle liberalizzazioni aveva fatto molto. i 5 € sulla ricarica ai cellulari sono solo una piccola cosa del suo pacchetto liberalizzazioni.
Inoltre è paradossale che i “comunisti” siano quelli che hanno liberalizzato ed i “liberali” del Pdl non hanno mai fatto nulla in proposito.
non sappia la destra quello che fa la sinistra….
Se avevo qualche speranza su Di Pietro quando era esploso il caso Mani Pulite, mi
è bastato vedere in Tv il processo Cusani, dove il Tonino non faceva altro che pe scare deposizioni firmate in Procura dai faldoni che si era portati dietro ed acquisirle agli atti, alla faccia della riforma verso il processo accusatorio. L’acquiescenza del presidente, nonstante l’opposizione del difensore, mi ha fatto capire che rappresen tavano l’opposizione della magistratura ad ogni riforma e Di Pietro, in particolare, pa trocina in Parlamento questi interessi.
Ci conviene un paese ingessato sotto ogni rapporto? Ci conviene una giustizia inac
cettabile ed inemendabile?
Anche un Forlani con la bava alla bocca al processo non è stato un bello spettacolo per la politica.
Io preferisco ancora stare dalla parte dei giudici che degli imputati (e condannati)
@ Alessandra
Io non sto dalla parte di nessuno; quando legge e giustizia cominciano a parteggia re sono già in grave pericolo. Vorrei tanto uno stato dove i tre poteri si rispettasse ro a vicenda e nessuno cercasse di prevaricare gli altri due; credimi, se legislativo ed esecutivo fanno letteralmente schifo, neanche il giudiziario è esente da colpe.
Col mantra intoccabile della obbligatorietà dell’azione penale, finisce per trascurare
l’interesse comune e tutelare solo quello della casta giudiziaria ed il buon Tonino fa da palo a questa operazione. Se credi che milioni di processi pendenti e 180.000 prescrizioni all’anno siano inevitabili, chiediti come abbiano fatto Tarfusser e Barbu
to a recuperare l’arretrato.
Le do assolutamente ragione sul fatto che i tre poteri debbano rimanere separati e indipendenti, ma le chiedo cosa significa “con il mantra intoccabile dell’obbligatorietà dell’azione penale si finisce per trascurare l’interesse comune”?
Non è nell’interesse comune avviare i procedimenti penali contro chi commette reati, soprattutto se questi reati sono a scapito del bene e del patrimonio comune (vedi tangentopoli)?
Gentile Alessandra
Obbligatorietà dell’azione penale significa che il pm ha l’obbligo di pereguire ogni reato di cui abbia notizia. In tutti i paesi civili, si sceglie di perseguire i reati di un certo rilievo penale e sociale, trascurando quelli bagatellari; si perseguono i reati violenti o che portano grave danno, trascurando i ladri di galline, in Italia si indaga a lungo sui ladri di galline, ma si ignora l’aggiottaggio. Questo prerchè è materialmen te impossibile perseguire tutto, per cui, dove prevale la saggezza si persegue il reato più grave, con una scala di priorità gia prederminata e non lasciata ai gusti personali od alla voglia di protagoniosmo del singolo pm. Ci sono 9.000.000 di pro
cessi arretrati ed ogni anno 180.000 vanno in prescrizione; poco male se ad anda
re in prescrizione fossero quelli per taccheggio al supermercato, ma risulta che
moltissimi processi “guidati” li accompagnano.
Ha mai sentito parlare degli scandali agli esami per uditore giudiziario, dove molti
si portano codici commentati od addirittura testi giuridici, ma sono stati espulsi so
lo quelli che protestavano per l’irregolarità?
Da cinquant’anni sento i piagnistei per le cancellerie che non hanno neanche la car
ta per le fotocopie; se guardiamo le cifre, risulta che l’Italia spende per la giustizia
quanto gli altri paesi della CEE, ma butta via i soldi. Gli altri provvedono a tutto il ne
cessario, noi spendiamo quasi tutto in stipendi, con aumenti solo i base all’età, po
co per la funzione e niente per merito. Mentre all’estero ai 200.000 € annui arriva
no solo il presidente ed il procuratore generale della Corte Suprema, quì ci arriva,
per anzianità di servizio qualsiasi giudice monocratico (ex pretore). Senza contare
il costo delle innumerevoli macchine di servizio, magari blindate, e delle scorte.
Se poi hanno tanto lavoro, perchè sono sempre a caccia di compensi extra, consu
lenze, perizie, collaudi ed arbitrati milionari? Persino le commissioni tributarie, fan
no gola; il tutto trascurando il lavoro per il quale sono già pagati.
Quando ho ficcato il naso in qualche cancelleria, ho sempre visto che su ogni per sona effettivamente al lavoro, altre due guardavano dando supporto morale, se il
giudice lavorasse, anche i suoi aiutanti lo farebbero.
Mi risulta anche che abbiamo in tutto trecentomila poliziotti, compresi carabinieri e
guardie di finanza, polizia postale, ferroviaria, ecc. I nostri vicini ne hanno circa la metà, pur con un numero di reati nettamente maggiore, nonostante la propaganda
allarmistico/giustizialista. Ma sono impegnati a fare gli autisti e la scorta a migliaia
di mezze figure, magari compresi De Gregorio, Razzi e Scilipoti.
La ringrazio per le sue dettagliate informazioni che ci affossano ancor più il morale ai numeri negativi. Non è difficile credere che anche nelle cancellerie come in tutti gli altri ambiti pubblici la situazione sia così avvilente. D’altra parte noi italiani (lo so che si dovrebbe scrivere con la maiuscola ma non ce lo meritiamo) non ci meravigliamo più di niente e siamo incredibilmente “tolleranti” (eufemismo per dire superficiali, menefreghisti, indifferenti) con i vizi di chi ci governa e amministra. Tuttavia, tornando alla sua osservazione iniziale, fatico ancora a capire il punto della discussione. Perchè affermare che tangentopoli, che prima ha tolto il velo di ipocrisia ad un sistema italianissimamente marcio, e il suo protagonista Di Pietro rappresenti “l’opposizione della magistratura ad ogni riforma”?
cordialmente
Ricorda cosa c’era a Montecitorio durante il regime fascista? La camera dei fasci e delle corporazioni; bene, la magistratura si è costituita in corporazione, a difesa dei suoi privilegi, estorti ad un governo debole e corrotto, con la minaccia di indaga re ed arrestare i politici locali DC, quelli non coperti da immunità parlamentare. In proposito c’è la testimonianza di Cossiga, che aveva cercato di opporsi al ricatto ed aveva dovu to cedere per salvare i DC comunali e regionali. Lo chiamo ricatto, perchè dovere della magistratura sarebbe stato quello di procedere secondo leg ge, inquisire i ladri e non barattare impunità contro privilegi. Sia chiaro, ci sono ma gistrati onestissimi, non solo Falcone e Borsellino, ma sono una minoranza, gli al
tri fanno capo alla ANM che coordina le varie correnti in seno al Consiglio Superio
re della Magistratura che, da quando me ne occupo, ha espulso due soli magistra ti, uno, palermitano che in otto anni non aveva scritto le motivazioni di una senten za, facendo la decadere e rimettendo in libertà alcuni assassini di mafia. L’altro era un giudice lombardo che nominava sempre periti del tribunale due geometri suoi soci in affari.
Tutti gli altri, anche per fatti gravi, se la eran cavata con richiami verbali ed al massi
mo brevi sospensioni di decorrenza dell’anzianità.
Mani pulite è stata un’operazione di potere, un colpo di stato che ha decapitato i ver
tici di tutti i partiti eccetto quello comunista. In particolare si era infierito contro Cra xi che aveva isolato il PC quando aveva scalzato, sostituendolo, il vecchio segreta rio De Martino.
L’arresto del segretario amministrativo è stata solo un’operazione di facciata che lasciava indenne tutto il comitato centrale.Che il solo Pino Greganti fosse tutto il marcio del PC è assolutamente incredibile, anzi è quasi certo che sia stato il capro espiatorio per coprire i veri responsabili; sapevamo tutti dei rubli provenienti da Mosca,dei finanziamenti da parte delle cooperative che nelle regioni rosse agi
vano in regime di monopolio e delle società che avevano il monopolio dei rapporti commerciali con L’ URSS. Il malcostume democristiano, erede della chiesa e del
fascismo aveva infettato la politica italiana ed il Pc non ne era certo immune
Che Borrelli, D’ambrosio, Colombo e Davigo fossero comunisti e convinti dell’ope
razione non c’è dubbio, nè ho dubbi sul suo fine, che era quello di portare alle ele zioni tutti i partiti decapitati della loro dirigenza, salvo il PC che aveva sacrificato Greganti e preparava la Gioiosa Macchina da Guerra di Occhetto. Sono anche sicuro che non gli importava di combattere a fondo la corruzione, dopotutto ci sguazzavano, come hanno fatto sempre tutti i partiti comunisti; la corruzione è inelminabille se non c’è democrazia e trasparenza. Ed il fatto che non si sia eliminato per tempo il conflitto di interessi di Berlusconi e gli sia anzi garantita l’immunità delle sue reti, mi fa pensare che avessero sbagliato sulle sue ambizio
e se lo fossero scelto come avversario di comodo. L’inciucio è nato con le elezioni
del 94, con la commissione bicamerale e Veltroni ha solo proseguito. In nessun pa
ese occidentale e’ mai stato permesso ad un miliardario proprietario di tre reti tele
visive di approdare alla politica e raggiungere il controllo anche delle reti pubbliche.
In questa operazione, Di Pietro si è comportato come un opportunista; ha seguito
i suoi colleghi più evoluti e più esperti delle raffinatezze giuridiche, lui ci metteva
la faccia e la parlata da contadinotto; serviva ad attirare la benevolenza di chi pote
va avere problemi ad accettare un Borrelli con palco alla Scala e cavallo al country
club. Come poliziotto sapeva anche che un manager od un industriale abituato al
maggiordomo resiste poco in cella d’isolamento e vuota il sacco, fidando sull’im
munità del collaborante; salvo quelli che si sono suicidati.
La collaborazione è durata fino al collegio blindato del Mugello; una volta eletto ha
fondato il suo partito personale; proprietà del nome, del simbolo e dei finanziamenti
elettorali. Si dice che li gestisca ad libitum, comprandoci addirittura immobili che poi affitta al suo stesso partito. Da ultimo, sull’esempio dell’Umberto e del Trota, ha
sistemato in politica il figlio Cristiano che qualcuno già chiama il Tinca.
Non bada molto a chi si associa, visto che dal suo partito provenivano il De Grego
rio, il Razzi e Scilipoti.
Ha un’alleanza di ferro col partito dei giudici che gli hanno dato ragione ogni volta
che ha querelato per diffamazione tutti quelli che lo accusano di gestire a suo uso
e beneficio i finamziamenti al partito; in cambio lui bada ad affossare in parlamen
to ogni accenno a discutere l’eliminazione dell’azione penale obbligatoria, l’unicità
delle carriere di giudici e pm, ogni tentativo di rendere meritocratiche e non auto
matiche per anzianità le promozioni e gli aumenti di stipendio, il controllo sulla pro
duttività; tutte cose che hanno non poco peso sullo sfascio della giustizia.
Signor Priapus, a lei piace vincere facile….
Alle sue informate opinioni, da semplice disinformata cittadina che può osservare le cose unicamente dall’esterno, posso solo ribattere che se il diabolico piano della magistratura comunista era quello di portare il partito comunista al governo affossando gli altri attraverso un’azione giudiziaria creata ad arte, e che non capisco se lei ritiene comunque dovuta o meno, direi che il piano è fallito.
Sull’onestà di Di Pietro continuo ad avere un’ostinata fiducia, almeno fino a quando non venga accusato (e si badi bene mi basta molto meno che una sentenza passata in giudicato) con qualche concreto elemento di peculato o altri reati che ci interessino da vicino.
Naturalmente comunque farò tesoro delle sue competenti osservazione.
Buona giornata
Signora Piccinini
Non ho detto che l’azione giudiziaria sia stata creata ad arte, la corruzione c’era e
c’è ancora, ma è stata indirizzata a salvare una parte non meno corrotta delle altre.
Ma così non si è estirpato il male, lo si è lasciato proliferare.
Non ho neanche detto che tutta la magistratura sia comunista, lo è in parte minori taria, ma molto attiva; il grosso si comporta come i preti, i loro privilegi anzitutto, il resto non conta; hanno lasciato il campo alla politica che ha puntato all’inciucio, an
zichè alle riforme. E diffatti, l’inciucio ha lasciato via libera a Berlusconi ed alle leg gi ad personam, ad aziendam e ad partem, si è depenalizzato il falso in bilancio
e la corruzione si è fatta metastasi.
Il rimedio non sono le manette, che arrivano tardi, a misfatto compiuto, ma la tra sparenza assoluta, chiunque tocchi denaro pubblico deve redicontarlo sino all’ulti mo centesimo; quindi obbligo di mettere in rete bilanci certificati per i partiti, le am ministrazioni locali, i ministeri, la Camera, il Senato, il Quirinale, i sindacati.
Veda su Internet Scarpellini e Soc.Milano 90, che ruberie sono affiorate quando, do
po molte insistenze, si è potuto avere un rendiconto delle spese della camera.
Si dovrebbe mettere in rete anche la situazione patrimoniale e la dichiarazione red dituale di tutti gli eletti, sino ai consiglieri dei comuni più piccoli e di tutti i nominati,
da Eni ed Enel sino alla più piccola consociata comunale.
I controlli, poi, dovrebbero esser fatti dalla Corte dei Conti, è competenza loro, trat
tandosi di denaro pubblico, ma sono restii, troppo lavoro; si dilatino i quadri, se il
denaro pubblico è ben controllato, la corruzione è ben ostacolata. Ricordiamoci che Al Capone è stato incastrato dal fisco. Altro piccolo rilievo, so della Guardia di
Finanza che fa irruzioni in aziende normali, non mafiose, con squadre armate di
mitra, cosa assolutamente insensata; dovrebbero dimenticare le armi e la discipli
na militare, ma essere tutti ben istruiti nella pratica contabile ed uso dei computer
ed andare in coppia nelle varie aziende, in abiti civili e con compuer portatile, a chi
edere gentilmente di dare un’occhiata ai conti aziendali. Con controlli frequenti, an
che se cortesi, è quasi impossibile truccare la contabilità, specialmente se chi fa
il controllo ha una solida preparazione tecnica e non è sottoposto a disciplina mili
tare, per cui, se il comandante prende la mazzetta, tutti devono obbedire ed insab
biare l’indagine.
Mi scuso se l’ho annoiata, ma il mio mondo è l’opposto di quello del Tonino, cittadi
naza democratica e responsabile, non tentazioni autoritarie ed in economia il mio
ideale di imprenditore è l’Adriano Olivetti che voleva portare l’informatica in questa
Italia dominata dai ferraioli dai cementieri e dai palazzinari,tutti sussidiati dallo stato
Non mi ha affatto annoiata, anzi