Passare per idiota agli occhi di un imbecille è una voluttà da fine gourmet
(Georges Courteline)
Elvis Presley, per quanto è dato saperne, non si è mai preoccupato di Little Tony. Perché avrebbe dovuto? Era il Re. E fino ad oggi il Financial Times non ha mai scritto nulla sul bilancio della salumeria Bettozzi di Poggio Mirteto. Eppure, nel variegato mondo di internet, c’è qualcuno che passa una parte del proprio tempo occupandosi di siti che, a suo dire, sono stupidi, insignificanti ed hanno pochissime visite, probabilmente perché tutte le persone che lo visitano sono in realtà cloni dello stesso utente. La domanda nasce spontanea: se davvero il sito X ha le caratteristiche riportate sopra, se qualcuno perde più di un minuto occupandosi del sito X, quanto deve essere vuota ed insignificante la vita del suddetto qualcuno? Secondo me abbastanza. Non serve essere Marcuse o Ferrarotti per capire che un’attention whore che prova ad attaccar baruffa su internet non è proprio il profilo di una persona appagata dalla propria vita. Parlo ovviamente dell’adorabile personcina che, negli ultimi tempi, si è dilettata a criticare utenti e contenuti di Pontilex. Ed è a lui (o lei) che voglio dedicare questa lettera aperta.
Mio caro/a anonimo/a, ho avuto modo di leggere la fraccata di cazzate i tuoi interessantissimi post. Lo ammetto: mi hanno fatto molto ridere. Ma non rido certo PER quello che scrivi. Rido DI quello che scrivi. Pietoso, non credo possa essere descritto in altro modo.
Non so quale strana frustrazione esistenziale tu voglia sfogare in questo modo, ma temo sia talmente enorme che ho i miei seri dubbi che un semplice blog possa essere sufficiente allo scopo. Ma se pensi sia così: problemi tuoi, fai pure.
Pontilex è un sito libero (chiunque può scrivere “articoli” e/o commentare), senza scopo di lucro, senza dipendenti o collaboratori che percepiscano un qualunque compenso. Chi scrive su Pontifex lo fa solo per la volontà di condividere i propri pensieri con qualcuno che, sotto certi aspetti, presenta delle “affinità elettive”. Perché si scrive su Pontilex (o su qualunque blog)? Si potrebbero scrivere interi trattati sul tema (e qualcuno lo ha fatto): bisogno di comunicare, mania di protagonismo, puro divertimento, dare sfogo alle proprie fisime… la lista potrebbe essere lunghissima.
Fatto sta che scrivo su Pontilex, e leggo quello che scrivono gli altri. Nessuno mi ha mai detto “Scrivi su questo dicendo quest’altro”. E soprattutto nessuno mi ha mai detto “NON scrivere su questo dicendo quest’altro”. Gli articoli degli altri li leggo: molto spesso sono d’accordo, a volte no, nessuno mi ha mai ucciso per aver detto “Non sono d’accordo”.
Nessuno qui crede di cambiare il mondo scrivendo su un blog. Siamo perfettamente consapevoli (o almeno lo sono io) che questa è tutt’al più una donchisciottesca battaglia contro i mulini a vento.
Ma secondo te questo è un covo di sfigati che non legge nessuno, e comunque in realtà i quattro gatti che bazzicano da queste parti altri non sono che Cagliostro e tre cloni di Cagliostro. Che devo dirti? Pensala come ti pare. C’è gente al mondo convinta che la Luna sia fatta di formaggio, figurati se posso pensare di sprecare tempo ed energia per convincerti che le tue paturnie siano solo paturnie.
Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, da oggi in poi non intendo sprecare tempo ed energie per convincerti di alcunché. La considerazione che da parte mia avranno i tuoi commenti su di me o su questo sito sarà direttamente proporzionale alla profondità degli stessi. Ed oggi come oggi, questa è pari a zero.
Dopotutto scrivere è ciò che faccio per lavoro, e non vedo perché dovrei farlo aggratise per rispondere alle sciocchezze che scrivi quando decidi di “dare fiato alla tua tastiera”.
Dici che i pontilessi, cito testualmente, “hanno paura e temono i loro critici”. La critica e le opinioni contrastanti sono sempre state ben accette qui. Le battutine da V elementare di uno che trova divertente storpiare i nomi per farsi due risate mentre aspetta che comincino i cartoni animati non sono “critica”: sono infantilismo, puro e semplice.
Peraltro, visto che mi hai “onorato” battezzando col mio nome uno dei polli della tua homepage, ricambierò offrendoti qualche suggerimento su come storpiare “Alessandro M.”, così potrai sentirti nuovamente un bimbo grande. Su “Alessandro” non c’è molto da fare, è un nome come tutti gli altri. Ma sulla “M.” si può lavorare. Potresti dire che la M sta per minchione, merdone, macchecazzostaiadì, mistaisullepalle, mixdistronzate… le possibilità sono infinite. Scegline pure uno: sai le risate che ti farai con i tuoi amichetti al parco mentre andate sull’altalena?
Ovviamente chiunque da queste parti è libero di agire come vuole con questo omuncolo. Ma secondo me va considerato semplciemente come un brufolo: a volte può essere divertente stuzzicarlo e grattarlo, ma a lungo andare rischia di ingrossarsi a dismisura, ed in men che non si dica ti ritrovi con la faccia tipo Cassano. Molto meglio annegarlo col Topexan dell’indifferenza totale.
Per cui: buon divertimento, le nostre strade, che brevemente si sono incrociate, si dividono qui.
In fede
Alessandro M.
Gli stare veramente dando fin troppa importanza, secondo me sta gongolando per ogni post sprecato per la sua inutile persona.
Ti sbagli, Remo..é proprio perché non gliene diamo che continua…ma che ci vuoi fa´? Fa di tutto per farsi notare, e per farlo é disposto a cadere molto in basso.
Io ci ho provato, ho curiosato nel suo blog …. é di una noia mortale; non interessa a nessuno..non é neppure all´altezza dei pontizombies..figurati!
mi trovo più d’accordo con Remo, e quindi con le conclusioni di Alessandro. meglio lasciare perdere, anche perchè, a uno che scrive travisando a bella posta i testi che commenta che cosa vuoi dire?
sull’età del ragazzo anch’io ho avuto l’impressione di un ragazzino incapace di dialettica, che però pensa di essere Giuliano Ferrara (un altro che chiacchiera a vuoto, e mi chiedo sempre perchè alcuni lo considerino intelligente: è solo molto esperto in giramenti di frittata)
concludendo, perchè occuparsi di un blog che per la maggior parte ha solo commenti dell’autore degli articoli?
A me da’ molto fastidio l’uso di turpiloqui ed espressioni variamente ingiuriose, che abbassano (IMHO) il livello generale del sito: al di là del fatto che – concordo con Pao – mi sono annoiata assai leggendone i post, il linguaggio “da osteria” non ti fa prendere sul serio il contenuto.
Peraltro, a mio umile giudizio non v’è nemmeno una precisa tematica di fondo, ma ci si limita a ripetere sempre gli stessi concetti (peraltro oscuri). Ed i commentatori ed i lettori scarseggiano. Avrei voluto chiedere lumi circa la posizione dell’elzevirista in tema di decostruzione degli stereotipi (operazione che io trovo fin positiva) e domandare anche ragione dell’abuso di termini tipo “strr…” ecc., ma non voglio lasciar loro un commento non necessario. Visto che bazzicano anche Pontilex, qui formulo la domanda e qui attendo risposta, se mai vi sarà.
Dopotutto sono donna, pontifeSSa e non sottomeSSa, cosa mi aspetto?
Solo un piccolo appunto: un attention whore non si nasconde MAI dietro l’anonimato, sarebbe un atteggiamento ossimorico. Chi si nasconde è sempre il troll.