I cattolici dell’associazione Uccr e la “non condanna” dell’omofobia

I membri dell’associazione ultra-cattolica Uccr hanno pubblicato un articolo (“Gay, 14 milioni di italiani la pensano come Cassano. Che si fa?”) firmato dal sociologo Giuliano Guzzo relativamente alla multa comminata dall’Uefa al calciatore della nazionale italiana Antonio Cassano per le sue dichiarazioni sugli omosessuali durante i Campionati europei 2012 di calcio.
L’articolo non è di stretta attualità ed in effetti è stato ripreso dal blog personale di Giuliano Guzzo che lo aveva pubblicato il 25 luglio.

Giuliano Guzzo scrive che «Per aver detto la sua circa la possibilità di avere colleghi omosessuali, il calciatore Antonio Cassano – ai sensi dell’art. 11 bis del regolamento disciplinare – è stato multato dalla Uefa con 15.000 euro di ammenda. Giustissimo, avranno pensato in molti. Ora, tralasciando qualsivoglia considerazione nel merito, c’è un problema, anzi un grosso problema: milioni di italiani la pensano esattamentecome il fantasista barese.
A dirlo è una fonte autorevole, l’Istat, che in “La popolazione omosessuale nella società italiana”, report diffuso lo scorso 17 maggio 2012, ha reso noti gli esiti di una ricerca condotta sondando le opinioni di cittadini di età compresa tra i 18 e i 74 anni.
Cosa è emerso? Semplice: più dell’8% del campione considerato ritiene “per nulla accettabile” l’ipotesi di avere un collega omosessuale, il 9,5% esclude che accetterebbe di avere un omosessuale come superiore in ambito lavorativo, per il 28,1% è “per nulla accettabile” che vi siano medici omosessuali mentre addirittura il 41,4% del campione non ritiene tollerabile che un omosessuale possa fare l’insegnante elementare. Non finisce qui: secondo il 29,7% degli intervistati gli omosessuali dovrebbero nascondere il loro orientamento. Il che corrisponde sostanzialmente al Cassano pensiero, centrato sull’inopportunità, da parte degli omosessuali, di manifestare il loro orientamento: “Se ci sono froci, problemi loro”.
Ora, quasi il 30% di un campione rappresentativo di cittadini tra i 18 e i 74 anni significa, approssimando, che circa 14 milioni di italiani la pensano come il calciatore multato. Di qui un dubbio: che si fa? Chiediamo a 14 milioni di italiani di tacere, di non dire ciò che pensano? Oppure introduciamo il reato di omofobia e aspettiamo di multarli tutti uno per uno?».

Un piccolo appunto. Guzzo afferma che il 30% di un campione rappresentativo di Italiani tra i 18 e i 74 anni corrisponda a circa 14 milioni di individui. Secondo i dati Istat al 2011 (ultimi dati disponibili) la popolazione italiana compresa in questa fascia di età corrispondeva a 44.249.512 persone. Il 30% di questa cifra corrisponde a 13.274.854 persone: arrotondare sino a 14.000.000 è certamente un eccesso notevole mentre è più corretto un arrotondamento a 13.000.000.

A parte ciò, le percentuali riportate sono più o meno corrette (anche se c’è qualche sbavatura) ma Guzzo confonde moltissimo la situazione: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Prima di tutto ciascuno di noi oltre a rispondere alle leggi dell’ordinamento giuridico in cui vive (codice penale, codice civile, codice della strada, etc.) può dover rispondere a particolari regolamenti di specifiche associazioni, fondazioni, etc. di cui è membro:questi regolamenti possono essere in certi casi anche più severi delle leggi penali o civili.
Nello specifico Cassano – come calciatore – deve rispettare il Regolamento disciplinare dell’Uefa (edizione 2011) ed infatti è stato multato in base a tale regolamento disciplinare (a cui rispondono solo gli aderenti dell’Uefa) e non in base al codice penale che deve essere rispettato da tutti gli Italiani.

Guzzo inoltre afferma che circa il 30% degli Italiani (dovrebbe imparare che “Italiani” deve essere scritto in maiuscolo ad eccezione che non sia usato come aggettivo) è dello stesso parere di Cassano e si pone il dubbio se tutti questi Italiani dovrebbero essere multati introducendo il reato di omofobia.
La soluzione è molto più semplice di quanto possa sembrare e non serve – in questo caso – introdurre il reato di omofobia. Definire una persona specifica come “frocio” costituisce un’ingiuria (art. 594 codice penale) e si può essere sanzionati con una multa massima di 1.032 €.
Perciò già da oggi (e non da poco) quel 30% di Italiani possono essere sanzionati nel caso in cui si rivolgessero ad una persona usando quel termine.

Allo stesso modo è incorretto fare riferimento al cosiddetto “reato di omofobia”.
Il reato di omofobia consiste nell’introdurre la variante sessuale all’interno della legge 265/1993 (cosiddetta Legge Mancino) che prevede «la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».
Per i vari casi di aggressione a sfondo omofobico sarebbe importante l’art. 3 della legge che prevede che «per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, (…), la pena è aumentata fino alla metà». In questo caso la pena per l’aggressione commessa per motivi di discriminazione sessuale (e solo ed esclusivamente per questi motivi) sarebbe aumentata sino alla metà.

Se fosse inserita – come giusto che sia – la variante sessuale sarebbero puniti solo gli atti di violenza (o di incitamento alla violenza) per motivi sessuali e non certamente frasi o espressioni colorite come quelle dette da Cassano (a meno che non siano dette ad una persona specifica per cui si può procedere di già per il reato di ingiuria).
Perciò il reato di omofobia non sarebbe per nulla attinente alla frase detta da Cassano ed anche se fosse in vigore il “reato di omofobia” (o meglio il reato di incitamento all’odio per motivi sessuali) il calciatore non sarebbe stato perseguibile.

Il dubbio che è lecito porsi è il seguente. Giuliano Guzzo è un sociologo: nelle facoltà di sociologia non vengono insegnate le basi del diritto? Come si può interpretare la realtà se non si conoscono le leggi relative ai fenomeni che si vogliono studiare ed interpretare?

Detto ciò Guzzo conclude con un N.B. in cui scrive: «La pubblicazione di questo articolo non significa in modo automatico che il suo autore o i responsabili del sito web intendano condividere le opinioni di queste 14 milioni di persone». Questa frase non può che far sorridere (o meglio ridere): credo che sia molto semplice esprimere la propria idea o la propria opinione su un determinato fenomeno e – volendo essere un po’ maligni – di solito chi non smentisce in un certo qualche modo condivide o conferma.
Se Guzzo o i responsabili del sito web non condividono le opinioni di quel 30% di Italiani basterebbe che scrivessero una frase come: «Non condividiamo le opinioni di queste 14 milioni di persone» senza ricorrere al peggior politichese.
Nel mio caso posso affermare esplicitamente che l’autore di questo articolo, i responsabili del sito web in cui è ospitato e le altre persone che contribuiscono a Pontilex non condividono le opinioni espresse da circa 14 milioni di persone (o meglio 13 milioni) e rifiutano ed aborrono ogni forma di omofobia, razzismo ed espressione di odio o di discriminazione: non è difficilissimo scrivere qualcosa del genere.

Ovviamente è difficile che Uccr prenda le distanze da espressioni non condivisibili.
Infatti il 21 giugno 2010 avevano pubblicato un articolo dal titolo “Grazie all’UAAR, migliaia di crocifissi in più nelle scuole e nei comuni italiani” in cui venivano riassunte «alcune reazioni dei cittadini italiani dopo la sentenza della Corte Europea contro l’esposizione dei crocifissi nelle aule scolastiche» che avevano «saputo far rifiorire, risvegliare e rigenerare la fede e la devozione cristiana del popolo italiano». Nel caso hanno scritto che «giovani mili­tanti di Lotta Studentesca (Forza Nuova) hanno realizzato un blitz nel­la sede trevigiana dell’UAAR e l’hanno ber­sagliata con croci in legno e striscioni su questo tono: “La vostra ragione non cancellerà la nostra tradizione”» ed ovviamente – anche in quel caso – non avevano preso le distanze dal violento episodio degli estremisti di Forza Nuova.

Per chi non conoscesse le opinioni di Forza Nuova, di seguito una carrellata di alcuni loro manifesti da cui è possibile conoscere le lor condannabili posizioni.

 

Cagliostro
www.alessandrocagliostro.wordpress.com
@Cagliostro1743

45 pensieri su “I cattolici dell’associazione Uccr e la “non condanna” dell’omofobia

  1. Remo

    Se è per questo almeno il 20% degli italiani è razzista (in un modo o nell’altro), eppure nessuno di mettere a fare questioni di lana caprina, come quelle sollavate da Guzzo, sulla giustezza delle leggi che puniscono il razzismo in quanto espressione di inciltà. Del resto bastebbe chiedersi se Cassano invece di palarere di “froci”, si fosse espresso cogli stessi toni sui “negri” che cosa ne sarebbe saltato fuori (in Italia, a parte le solite frasi di circostanza, non è poi più di tanto stato condannato da alcuno l’atteggiamento di Cassano), e quali sarebbero stati anche i commenti del signore in questione.
    Sugli uccraioti v’è poi ben poco da dire: se anche avessero condannato le frasi – ogni tanto qualche blanda condanna, a parole, dell’omofobia, l’ho trovata nei loro sproloqui -, avrebbe fatto comunque tutto parte della solita ipocrita retorica cattolica.

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    1. FSMosconi

      Sarebbe interessante in proposito sapere se in quella percentuale è inclusa almeno una parte dello “zoccolo duro” dei praticanti ed il loro orientamento politico. Secondo me ne verrebbero fuori delle belle.
      http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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      1. Cagliostro Autore articolo

        Non so FSMosconi,
        di certo c’è una componente religiosa ma – personalmente – ho fatto delle belle litigate anche con persone che non appartenevano all’area cattolica: c’è un certo atteggiamento discriminatorio (forse un po’ meno) anche a sinistra.
        Però son d’accordo che una che analizzi quanti siano i praticanti ed il loro orientamento politico sarebbe molto interessante.

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    2. Cagliostro Autore articolo

      @Remo,
      son d’accordo però bisognerebbe dividere l’aspetto culturale da quello prettamente penale (cosa non fatta nell’articolo di Guzzo).
      Alcuni comportamenti (aggressioni, incitamenti all’odio, etc.) assumono valenza penale mentre altri (fastidio verso lo straniero, l’omosessuale) hanno una valenza culturale ma non penale.
      Purtroppo alcuni atteggiamenti ed opinioni sono più difficili da essere sradicati: il tempo e la cultura sono la migliore cura.

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    3. faunita

      Ma soprattutto: chi se ne frega se Tizio o Caio va a letto con uomini e con donne? E’ così fondamentale infilare il naso nei letti altrui (se maggiorenni e consenzienti, lo ripeto ad nauseam come se ce ne fosse bisogno) con tutta la mole di ben più gravi questioni che ci sono?

      Secondo me, ad allontanare tante persone dalla Chiesa Cattolica è questa insistenza sui temi del sesso & annessi e connessi. Ormai i costumi sono abbondantemente cambiati e sarebbe il caso di prenderne atto. Peraltro, io stessa ho conosciuto un discreto numero di miei coetanei sedicenti “cattolici” che allegramente facevano sesso fuori dal matrimonio, usavano anticoncezionali, ecc. Ma forse queste cose non si risanno e non voglio turbare nessuno rivelandole io…..

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  2. AlbertoB

    Diciamo che una stronzata , seppur ripetuta 14 milioni di volte da 14 milioni di persone diverse , stronzata rimane.
    Chiaramente poi quando si cerca di portare acqua al proprio lercio mulino clericale la stronzata diventa Verità e Cosa Buona & Giusta perchè 14 milioni di persone diverse l’hanno ripetuta 14 milioni di volte : non può essere diversamente , altrimenti cosa comporterebbe? Vuoi mica che 14 milioni di persone siano in errore? Ecchequarzo , impossibile!
    Cosa aspettarsi di diverso però da gente che da DUEMILA (anno più , anno meno) ripete sempre le stesse parole e gli stessi gesti tutte le domeniche (alcuni anche tutti i giorni!)?

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Hai pienamente ragione però c’è un altro elemento: bisognerebbe vedere com’era l’atteggiamento degli Italiani qualche anno fa.
      Magari nel 2000 ad avere un atteggiamento discriminatorio erano il 40% ed ora è il 10% in meno: c’è una certa differenza.
      Credo che l’atteggiamento verso l’omosessualità sia migliorata (ossia maggior rispetto) perché stanno aumentando ad esempio le persone favorevoli al matrimonio omosessuale.
      Quindi tempo al tempo…..

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      1. stevenY2J

        Come ho sempre sostenuto, si tratta di un procedimento molto lento, un po’ com’ avvenuto il superamento dell’apartheid in Sudafrica, ma credo che le discriminazioni (di ogni tipo, comprese quelle verso i gay) siano piano piano destinate a scomparire.

        Ho sempre sostenuto che le varie campagne “anti-gay” di Pontifex, UCCR et similia sono più dannose che utili alla “causa cattolica” così come, talvolta, certe manifestazioni dei gay possono essere più dannose che utili all’integrazione.

        Quello che hanno capito persone intelligenti e sensibili come il cardinal Martini é l’inutilità di una lotta contro i mulini a vento per combattere una situazione di fatto esistent mentre maggior attenzione la Chiesa potrebbe dedicare alle persone omosessuali, senza pretendere di “cambiarle” ma, ad esempio, sensibilizzandole (come, del resto, anche gli eterosessuali) ad un comportamento responsabile.
        Demonizzare il sesso, come accadeva cinquant’anni fa, é un inutile e ridicolo dispendio di energie, a vuoto, mentre sarebbe necessaria (e, in questo sacerdoti e educatori dei ragazzi sarebbero importantissimi) una maggior educazione e attenzione alle varie problematiche della sessualità e dei rapporti sessuali.

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        1. Faggot79

          “così come, talvolta, certe manifestazioni dei gay possono essere più dannose che utili all’integrazione.”

          Questo semplicemente perchè non tutti i gay puntano all’integrazione.

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          1. Cagliostro Autore articolo

            Concordo pienamente con Steven ed un po’ meno con Faggot: perché dici che non tutti i gay puntano all’integrazione? A cosa puntano allora?
            Non ho mai visto dal vivo un gaypride ma non capisco a cosa servano alcuni costumi che andrebbero bene più ad una discoteca: infatti non credo che nella vita normale quelle persone si vestano in quel modo. Non capisco cosa vogliono dimostrare.

          2. StevenY2J

            I costumi di certi gay pride possono anche andare bene, anche se da un punto di vista “strategico” rischiano di far apparire gli omosessuali come clown e fenomeni da baraccone. Se, però, il gay pride é concepito come una sfilata per divertirsi (coinvolgendo anche eterosessuali), un po’ come una sorta di sfilata di carnevale, ci possono anche stare.

            Piuttosto, mi riferivo a certi insulti che, effettivamente, ho visto lanciati contro il Papa e i credenti. Credo – da non credente – che facciano più male che bene alla causa. Ovvio che la Chiesa cattolica non vede di buon occhio l’omosessualità ma l’insulto verso una religione e i suoi rappresentanti, secondo me, rischia di allontanare anche quei credenti che, magari, simpatizzano con le legittime richieste degli omosessuali (rispetto, innanzitutto, diritti civili, poi).

            Senza contare che, effettivamente, la religione cattolica non é l’unica a discriminare gli omosessuali e, probabilmente, non é nemmeno la più violenta nel farlo. Da questo punto di vista, gli omosessuali dovrebbero insultare anche la maggior parte degli Imam, dei rabbini e persino il Dalai Lama. Quindi, da gay pride si passerebbe a “corte aboliamo le religioni” (che, di per sé, non sarebbe neanche un male).

            Dal mio punto di vista, il gay pride dovrebbe essere una manifestazione tesa a far capire all’opinione pubblica che essere gay non cambia una persona, che é del tutto “normale” e che non c’é alcun pericolo da temere dal “diverso”.
            Nel momento in cui si sfocia nella provocazione o nell’insulto (specialmente ad un fattore aggregante e personale come la religione) si fa scattare nelle persone un meccanismo di difesa che non giova certo all’integrazione.
            Se Tizio (che é gay) insulta la mia religione, io lo percepisco come un nemico, come il “diverso” che vuole cambiare il mio modo di vivere e diffido di lui. Si ottiene il risultato di dividere, invece che di unire.

          3. Cagliostro Autore articolo

            Sai, Steven, si dipende da qual è il fine del gay pride.
            Se è inteso come un momento di divertimento (ma non credo) un po’ stile rave party in Germania va bene tutto.
            Se però è un momento in cui la comunità lgbt si mostra per rivendicare i propri diritti allora credo che quelle manifestazioni siano fuori luogo anche perché non vedo nessun omosessuale apparire in quel modo in altri giorni.
            Non credo che gli insulti (o forse meglio critiche) contro il Papa danneggino molto la causa.
            L’Italia è un paese estremamente secolarizzato e quindi la maggior parte degli Italiani sono insensibili a questi attacchi.
            http://alessandrocagliostro.wordpress.com/category/secolarizzazione-2/
            Di sicuro altre religioni hanno idee persino peggiori sull’omosessualità rispetto alla Chiesa cattolica ma in Italia la Chiesa è più influente di altre religioni.
            Poi bisognerebbe separare l’attacco alla religione (da evitare ma è un discorso un po’ lungo) all’attacco verso certe posizioni delle confessioni (che invece possono essere criticate): insomma dividere gli aspetti concreti (sessualità, condom, etc) da aspetti prettamente religiosi.
            Inoltre – visto che gli uccrociati hanno fatto riferimento a quella ricerca Istat che conosco bene – che il 74,8% degli Italiani non ritiene che l’omosessualità sia una minaccia per la famiglia o una malattia ed il 73% non pensa che sia immorale: tutte posizioni lontanissime da quella che è la posizione ufficiale della Chiesa.
            Poi concordo pienamente che lo scopo del gay-pride dovrebbe essere di presentare persone normali (anche perché io tutta questa “diversità” non la vedo) e per questo secondo me alcune estrosità dovrebbero essere evitate.

          4. StevenY2J

            Sono perfettamente d’accordo con te su tutto quello che scrivi ma ho sentito troppo spesso il discorso di persone (non certo dei plurilaureati) che dicono cose del tipo “a me i gay non danno fastidio, basta che non vengano a invadere il mio orticello.”
            Credo che le varie associazioni lgtb dovrebbero lavorare su questo aspetto, ovvero dimostrare (come in effetti é) che non importa quale sia l’orientamento sessuale di una persona che, prima ancora di essere gay o lesbica o etero é, perlappunto, una persona.
            I vari insulti al Papa (ad esempio, nel corso di un gay pride) possono essere visti come una forma di attacco da cui (parte dei) cattolici vogliono, anche giustamente, difendersi. E, così, si finisce a combattere una guerra che non ha nulla a che vedere con il riconoscimento o meno dei legittimi diritti degli omosessuali.
            Poi, la critica ad alcuni aspetti di una religione é sacrosanta, ma credo che il contesto più appropriato non sia quello, ad esempio, di un gay pride. E’ solo una questione di “marketing”: é controproducente bombardare l’opinione pubblica con una pluralità di messaggi e di contestazioni.
            Se l’obiettivo di una manifestazione pro-gay é l’integrazione della minoranza omosessuale nella società il messaggio dovrebbe essere solo questo e la dimostrazione che essere gay é del tutto normale, come avere i capelli neri o essere calvi. Fatto capire questo alla gente, le varie posizioni oltranziste del cattolicesimo (come religione dominante in Italia) verrebbero automaticamente scavalcate (come, effettivamente, é in buona parte avvenuto negli ultimi anni) senza bisogno di insultare il Papa o Gesù Cristo o altre figure della cristianità.

          5. Faggot79

            Per molti omosessuali il Pride costituisce un’occasione per manifestare pubblicamente la loro natura più intima. Natura che nella vita di tutti i giorni, come hai sottolineato giustamente, si trovano costretti a relegare fra le mura domestiche.
            Sarebbe un errore ridurre il Gay Pride ad una semplice manifestazione di rivendicazione, in quanto ciò comporterebbe l’assassinarne lo spirito inclusivista.
            Anche se mi rendo perfettamente conto che l’inclusivismo non possa rientrare nell’idea di integrazione di un cardinale.

  3. Xodroont

    Ma se il 40% della popolazione italiana inizia ad avadere le tasse, a parcheggiare dove non può o a non indossare la cintura di sicurezza queste leggi devono essere abrogate?http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

    Rispondi
  4. stevenY2J

    Il problema di molti “cattolici” tradizionalisti, tra cui molti di UCCR, é che ragionano secondo “la maggioranza” (peraltro, credo proprio che queste persone non siano nemmeno “la maggioranza”) e non hanno ancora capito che, in Italia, sovrana non é la maggioranza e, in definitiva, nemmeno il popolo (nonostante l’art. 1 Cost.), bensì LA LEGGE, che non tiene conto di numeri, maggioranze, minoranze o preferenze.

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Steven,
      in parte è vero che la società si basa sulla maggioranza.
      Il patto su cui si fonda la nostra società è la Costituzione della Repubblica Italiana.
      Sin dalla nascita della nostra democrazia post-fascista è stata una maggioranza a decidere di adottare la forma repubblicana e ci sono state delle elezioni per decidere chi doveva far parte dell’assemblea costituente ed anche in quella assise c’era una maggioranza (cattolica) ed una minoranza (socialisti e comunisti).
      Dal compromesso è nata la Costituzione. Tu hai accennato all’art. 1 della Costituzione ma la stessa Costituzione stabilisce un principio di sovranità da esercitarsi “nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione” (sempre art. 1).
      Perciò il principio di maggioranza del volere degli Italiani non conta quando ci si scontra col principio di maggioranza dei valori fissati nella carta costituzionale.
      Inoltre sfatiamo una cosa: il 30% è minoranza e non maggioranza. Sarebbe interessante sapere se precedentemente le cifre erano superiori e credo che qualche anno fa l’atteggiamento era anche peggiore: ad esempio il favore verso i matrimoni omosessuali sta aumentando.
      Ad ogni modo, la maggioranza degli Italiani è a favore del registro nazionale delle unioni civili ed a favore del testamento biologico: come la mettiamo? Credo che in questo caso bisognerebbe rispettare il volere degli Italiani.

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      1. StevenY2J

        Ovviamente, caro Cagliostro, in qualunque democrazia la maggioranza prevale, ma prevale attraverso lo strumento della legge.
        Non ho bisogno di spiegarti che il funzionamento di ogni democrazia (rappresentativa) é:
        – voto della maggioranza = rappresentanti della maggioranza parlamentare
        – maggioranza parlamentare = maggiore probabilità di adottare la legge A piuttosto che la legge B
        Una volta concluso questo processo, ossia una volta formata la LEGGE (A o B), la maggioranza conta come il due di picche a briscola quando la briscola é cuori. Nel senso che la legge va rispettata a prescindere da come arriva poi a pensarla la maggioranza, fino a che non si forma una nuova legge.

        Quindi, sostenere che la maggioranza degli italiani é propensa a commettere un reato (siano le ingiurie, siano i furti, siano gli omicidi) non giustifica la commissione di questo reato, fino a che non verrà modificata la legge. Un’emerita boiata di qualche cattolico tradizionalista che deve difendere a spada tratta il “diritto” (cattolico? non credo proprio) di insultare gli omosessuali.

        E’ bisogna, poi, ricordare che il volere della maggioranza é fortemente limitato dai principi della Costituzione che impedisce in radice di adottare determinate leggi (ad esempio, un eventuale reato di omosessualità). E per cambiare la Costituzione non basta una maggioranza, occorre un vero e proprio colpo di Stato.

        Come sempre, prima di scrivere certe cavolate, i “tradizionalisti” dovrebbero imparare qualche fondamento di diritto (positivo) italiano. Certo, da bravi cattolici, loro replicheranno che se ne sbattono delle “cose del mondo”, ma il problema é che fanno pasticci anche con le “cose del cielo”…

        Rispondi
        1. Cagliostro Autore articolo

          Concordo al 100% con te: volevo solo ribadire il primato della Costituzione (che ovviamente è insensibile ai cambiamenti della maggioranza soprattutto nella prima parte) rispetto alla semplice legge ordinaria.
          I tradizionalisti se ne sbattono delle cose del mondo ma allora non capisco perché ci mettano sempre il becco.

          Rispondi
  5. Priapus

    @ Xoodroont
    Mi sa che ormai sono comportamento abituale per più del 40 % degli Italiani.
    Non siamo da più di vent’anni nell’era di Chiagnolo e della sussidiarità catto/
    ciellina?

    Rispondi
  6. Remo

    Nelle note dell’articolo dell’Uccr c’è “La pubblicazione di questo articolo non significa in modo automatico che il suo autore o i responsabili del sito web intendano condividere le opinioni di queste 14 milioni di persone.” l’hanno per caso aggiunto dopo la pubblicazione di questo articolo?

    Rispondi
      1. Galabel

        E’ chiaramente una “furberia avvocatesco-politichese” quella condensata in quelle parole..
        Di certo,appoggiando, anche in minima parte, Fn del resto non ci si può aspettare molto.
        Il solito articolo uccrociato fazioso ,che discorce i fatti,ignorante del diritto,della realtà dei fatti,che taglia e dice solo quello che fa comodo etcetera..

        Però “furbamente” un certo Paolo Viti scrive:
        “Cassano ha ragione invece. Per il suo lavoro, condividere momenti di spogliatoio, nudità, doccia assieme con una persona attratta dal suo stesso sesso è cosa imbarazzante e disturbante. Non a caso le donne, cioè coloro che hanno un’attrazione per gli uomini (e viceversa) hanno uno spogliatoio differente. Proprio per evitare questi problemi.”

        Ora,io ricordo che nella mia vecchia palestra vi era un ragazzo omosessuale che,per sua volontà però,aveva chiesto di spogliarsi nello stanzino che al momento era non occupato dove in precedenti tempi stava un fisioterapista-massaggiatore.
        Ora,a me non da fastidio avere un omosessuale nello spogliotaio,ora francamente però la questione è un po’ particolare,bisogna vedere cosa ne pensano in genere gli omosessuali e gli eterosessuali e ad ogni modo non c’entra nulla con le ingiurie fatte da Cassano(comunque nel suo caso in buona fede,nel senso che comunque è dichiaratamente molto ignorante..)
        Ad ogni modo sembra che gli uccrociati si discostino un po’ da quei 13 milioni di italiani nei commenti(non liberi comunque dalle solite uccretinate)

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        1. Cagliostro Autore articolo

          Guarda alle volte credo che la situazione sia molto più semplice di quanto la si immagini.
          Ricollegandomi al discorso di Viti, ho frequentato una palestra frequentata da 3-4 omosessuali: si cambiavano tranquillissimamente nello spogliatoio degli uomini (non vedo dove altro) e non ci sono state mai battutine o altro. Solo una volta un idiota fece uno scherzo stupido ad uno di questi omosessuali ed il gestore ha espulso per sempre dalla palestra l’autore di questo scherzo con l’approvazione degli altri membri. Per il resto non ricordo nessuno che fosse disturbato o imbarazzato.
          Mi viene da ridere al fatto che gli spogliatoi sono divisi in uomini/donne per il fatto che esista un’attrazione tra questi sessi. Allora tutte le donne sono attratte dai corpi maschili e viceversa? E si può pensare che gli omosessuali siano attirati da tutti gli uomini??!! Ma si può pensare una simile scemenza?!
          Ognuno di noi può essere più o meno pudico (ci sono persone che provano imbarazzo anche a spogliarsi davanti ad un uomo o dal medico) ed ovviamente per un uomo spogliarsi davanti ad una donna (e viceversa) corrisponde ad un’invasione della propria intimità maggiore che spogliarsi con persone dello stesso sesso (sebbene un po’ di vergogna resti sempre).
          Secondo me il ragazzo nella palestra che hai frequentato ha sbagliato: ora ci mettiamo a creare gli spogliatoi per uomini etero, donne etero, uomini omosex, donne omosex, uomini bisessuali, donne bisessuali etc? Il caos totale……
          Se ci sono situazioni particolari (come lo scherzo idiota di cui ti ho detto) si interviene altrimenti non vedo il problema.

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          1. admin

            Nel caso degli spogliatoi per uomini e donne bisex ci sono solo due alternative.

            1) uno spogliatoio a testa, tutti rigorosamente separati
            2) uno spogliatioio unico, tutti rigorosamente mescolati

            😉

          2. Galabel

            Infatti anche secondo me è una cavolata..se si andasse a fare bagni e spogliatoi con quei critewri ,anche senza stare a vedere tante cose ne uscirebbe fuori un caos..
            Ora io non so perchè e percome quel ragazzo abbia scelto così.Ho detto e ribadisco che a me non avrebbe dato fastidio se si fosse cambiato con gli altri uomini(e mi verrebe da aggiungere ovviamente).Alla fine è ovvio che vi sia una separazione fra bagni e spogliatoi per uomini e per donne(a tal pro mi viene in mente l’episodio Luxuria Carfagna per i bagni in parlamento..),non è ovvio che debba esistere una distinzione fra persone dello stesso sesso.
            Se uno ha problemi in qesto senso forse dovrebbe cercare di risolverli.
            certo comprendo che uno possa essere imbarazzato(ci sono anche eterosessuali che hanno fastidio a spogliarsi in pubblico..ne ho visti)e che ognuno possa avere un suo senso pudico e un suo senso dell’imbarazzo etc..
            Per tanto però non mi sento neanche tanto di condannare quel ragazzo che frequentava la mia vecchia palestra perchè se aveva problemi a spogliarsi e potendo evitarlo non si dava noia a nessuno in fondo..
            (poi la butto la..in palestra ci sono anche ragazzi e ragazze che possono essere considerati molto attrenti per un taget molto alto,palestrati,depilati chennesò..se uno ha frequentato una palestra lo sa..ora metti caso che di fronte a un ragazzo col fisico nudo scolpito nudo quel ragazzo avesse avuto un’erezione..si sarebbe vergognato(il palestrato magari sarebbe anche stato contento..)quindi non so,ripeto la butto la,magari temeva di avere di questi problemi..)
            Sarebbe stato molto diverso se un eterosessuale non l’avesse voluto dentro lo spogliatoio..e qui ecco il caso di Viti..
            Sono convinto anche io caro Cagliostro che le cose nella realtà sarebbero molto più semplici dio quanto non le incasinano l’insorgere di tante questioni bizzarre…
            Ad ogni modo io sono concorde con te quando scrivi:
            “Se ci sono situazioni particolari (come lo scherzo idiota di cui ti ho detto) si interviene altrimenti non vedo il problema.”
            Anche se ripeto,vuoi per la mentalità,vuoi per paradigmi,vuoi per indottrinamenti vari,stereotipi(oi sicuramente le cose cambiano da paese a città a metropoli),sicuramente avviene spesso e volentieri una “complicazione affari semplici”

          3. Remo

            Gli spogliatori sono difisi fra uomini e donne per il semplice fatto che se fossero unici, data la nostra famosa italica civiltà, i casi di molestie degli uomini nei confronti delle donne arriverebbero a livelli parossistici, senza contare i rischi di violenza sessuale.
            Ovviamente molestie e violenzia possono avvenere anche tra donne e tra uomini, ma si presume che tra “pari” sia più facile difendersi.

        2. diego

          quella di Paolo Viti sugli spogliatoi è una gran cazzata. Nei luoghi dove ci si cambia d’abito e ci si fa la doccia si fa quello e basta. Se un omosessuale è attratto da un suo compare cercherà di evitarlo in quei momenti: lo spogliatoio come la doccia non è un luogo dove ci si studia l’un l’altro, poi non so lui cosa ci faccia in quei posti, ma la maggioranza delle persone pensa così. O forse guarda troppi film porno??? Perchè definire donne “coloro che hanno attrazione per gli uomini” sembra la frase di uno stupratore.

          Rispondi
          1. Galabel

            Hehe..crudo,ma in linea di massima hai perfettamente ragione.
            Però mi spiego..perchè non cvorrei essere frainteso.
            Io dico solo che non voglio fare il moralista o lo gnorri o quello che cade dalle nuvole.
            Se uomini e donne si spogliassero e facessero la donna insieme mi risulta difficile che nessuno lascerebbe cadere l’occhio con magari qualche effetto indesiderato per la circostanza..
            Cosa che a logica dovrebbe(potrebbe) accadere anche in presenza di omosessuali.Se poi questi si trovano a fare corsi,attività (pugilato,spinning,,judo,basket..) con altri va da se che condivideranno il momento dello spogliatoio.
            Però sono stupidate..io credo che ognuno possa contenersi e/o adottare comportamenti atti in modo da non trovarsi in situazioni che gli suscitno vergogna..
            Come ho detto io non ho alcun problema a condividere lo spogliatoio con uno o più omosessuali(ovviamente)..dicevo solo che non mi sento di giudicare quelli che eventualmente possono avere un po’ di vergogna o “timore”.Tutto li..non vorrei si equivocasse..
            Invece “non sense” ed inaccettabile il caso inverso di cui parla Viti…
            Fra l’altro il fatto che Viti avesse definito donne quelle che hanno attrazione per gli uomini mi era sfuggita!
            Son veramente matti questi uccrociati..
            ( e ad ogni modo ,come al solito,si discriminano le omosessuali(alias le lesbiche) 😛 )
            Concordo erfettamente..sembra la frase di uno stupratore..
            Ma io lo ripeto,secondo me al pari di quelli di FN quelli di UCCR sono potenzialmente pericolosi…

          2. Faggot79

            Onestamente. Se mi trovassi in una situazione del genere ed il tipo mi apparisse gradevole, confesso che non mi farei problemi a gettare qualche occhiata. A guardare non si fa’ male a nessuno.
            Poi se a qualcuno suscita fastidio o imbarazzo l’idea di provocare pulsioni omoerotiche in altri maschi, eviti di spogliarsi in luoghi pubblici. Punto.
            Purtroppo le docce comuni sono lo strascico di quella cultura retriva che affermava: “i froci non esistono”. Trovo paradossale che in un contesto sociale come quello odierno, in cui si fa’ il diavolo a quattro per proteggere la privacy, ancora si continui a mettere in piedi realtà di questo genere. Sta’ di fatto però che, fintanto che la situazione rimarrà tale, noi omosessuali ci sentiremo legittimati ad osservare e ad eccitarci. xD

    1. marcoz

      Evidentemente, qualsiasi idea volutamente inverosimile corre il rischio, prima o poi, di essere partorita seriamente: io questa storia degli spogliatoi l’avevo tirata in ballo per scherzo (scusate se spammo) un po’ di tempo fa.

      (in realtà, come accade nella struttura che frequento io, è sufficiente predispore tre o quattro camerini dove le persone che preferiscono la privacy possono spogliarsi al riparo da occhi indiscreti. Sono spazi utili non solo per evitare la concupiscenza omosessuale, ma pure per non farsi prendere per il culo – metaforicamente parlando – per ben altri moviti).

      Rispondi
      1. Galabel

        Sono spazi utili non solo per evitare la concupiscenza omosessuale, ma pure per non farsi prendere per il culo – metaforicamente parlando – per ben altri moviti).

        Mah..direi che sarebbe bene che chicchessia evitasse di prendere per il culo chicchessia e si guardasse per se..
        Questa non l’ho capita..quali sarebbero questi motivi?
        pancetta,rotoli,l’esser gracilini,esser brufolosi,l’esser poco dotati,esser pelosi,avere problemi fisici..cosa?

        E’ brutta anche questa cosa eh…nessuno deve nascondersi..è una fobia,chi ce l’ha vabbeh ma nessuno dovrebbe azzardarsi a prendere per il culo nessun altro in pubblico.

        Rispondi
        1. StevenY2J

          Nessuno dovrebbe prendere per il culo nessun’altra persona é un’ottima regola ma applicata dallo 0,1% della popolazione mondiale, credo.

          Mi sono imposto di non sfottere MAI altre persone per motivi o difetti (reali o presunti) fisici e, finora, credo di essere riuscito a cavarmela piuttosto bene, riuscendo comunque a fare del buon sarcasmo e delle simpatiche battute su altre cose (gli argomenti ci sono, senza toccare i problemi di altri).

          Il punto é che, nella società consumistica di oggi, il minimo difetto può diventare una montagna perché ci sono parecchi idioti che non ragionano come te, Galabel.

          Un saluto.

          Rispondi
        2. marcoz

          quali sarebbero questi motivi?
          pancetta,rotoli,l’esser gracilini,esser brufolosi,l’esser poco dotati,esser pelosi

          Nel caso che ho citato io, quindi parlando di spogliatoi di piscina, mi riferisco all’unico “difetto” che si può dissimulare portando un costume da bagno (anche se, per diretta esperienza personale, posso garantire che imbottirlo di carta igienica prima di entrare in vasca non è una buona idea).
          Questo, per evadere dell’aspetto più marcatamente ironico (per motivi ideologici, non uso gli emoticon, e il lettore non è facilitato nella comprensione di quanto scrivo).

          Invece, sulla presa per il culo in generale, parlando in maniera più asciutta, dice bene StevenY2J: sono cose che succedono (anche se non capisco cosa c’entri la società consumistica: la presa per i fondelli tra gli individui probabilmente risale alla preistoria umana).
          Tuttavia, ma non necessariamente per presunti difetti fisici, ci sono persone che di essere prese per il culo a volte se lo meritano; soprattutto quelli che non ammettono che si possa farlo con loro per qualsivoglia motivo.
          Naturalmente, poi, c’è modo e modo. Va rigettata la presa per i fondelli come puro sfogo di cattiveria, per dirne una.
          Ma affermare che la presa per il culo dovrebbe estinguersi come il virus del vaiolo, è un dogma che non mi sento di condividere.

          Buona giornata a tutti

          Rispondi
  7. Faggot79

    La questione è tanto banale che non meriterebbe neppure di essere sviscerata.
    Se domattina la Clerici si presentasse in trasmissione snocciolando un rosario di bestemmie, il minimo che potrebbe capitarle è di non mettere più piede in TV. Eppure milioni di italiani bestemmiano allegramente in pubblico. Come la mettiamo?

    Rispondi
      1. faunita

        Be’ se a bestemmiare è il bungante ex Pres del Cons, allora la bestemmia è subito “contestualizzata” (così come le org… ehm le “cene eleganti” a casa sua!!!), non dimentichiamocelo. E lo dico io che sono atea eppure non sopporto queste espressioni, inutilmente volgari.

        Rispondi
  8. Titti

    L’unica copertina su cui potrei essere d’accordo è quella sui pedofili, senza nè se nè ma…sul fatto che 14 milioni di italiani la pensino come Cassano, posso solo dedurre che gli italiani siano ancora molto ignoranti…anche se alla fine Cassano, usando un’espressione molto infelice, in sintesi, voleva dire che se c’erano dei giocatori gay erano fatti esclusivamente lorohttp://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      No Titti,
      non condivido neanche quel manifesto. In Italia serve sicuramente la certezza della pena ma non servono né cappi né torture o cose simili: la giustizia deve essere fatta ma secondo la legge e non secondo i “tribunali del popolo”.
      Allo stesso modo non serve la “caccia al pedofilo” o la giustizia “fai da te”. quello che serve è dare alle forze dell’ordine gli strumenti per operare.

      Rispondi
  9. StevenY2J

    Per quanto riguarda le unioni civili e il testamento biologico, vale il discorso di cui sopra. Se esiste davvero, come tu sostieni (io ho forti dubbi a riguardo) una maggioranza di italiani favorevole a questi istituti, questa maggioranza dovrebbe agire di conseguenza e votare rappresentanti politici che abbiano a cuore questi istituti (SEL, IDV, PD???, Radicali…) e snobbare gli altri.

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      Sulle unioni civili puoi leggere qui: http://wp.me/p2nFvs-qs
      Sul testamento biologico invece: http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/05/04/rapporto-italia-2012-la-posizione-degli-italiani-sui-temi-etici/

      Su quali partiti votare il discorso è anche complicato: magari un partito è rappresentativo per un aspetto (diritti civili) ma non condividiamo altri (giustizia, economia, etc.). Spero che si vada presto sul modello decisionale dei Pirats tedeschi.

      Rispondi
      1. StevenY2J

        Hai ragione, però questo vale per qualunque problema della vita quotidiana: una persona deve scegliere il partito che, nel complesso, sente più vicino alle proprie idee mettendo anche ordine alle proprie priorità.
        E’, chiaramente, utopico un partito che risponda ai desideri di ogni singola persona, perché tutti vediamo le cose da punti di vista differenti.
        Rimane sempre l’alternativa ulteriore (uno sbattimento ma in molti l’hanno fatto) di fondare un proprio partito, secondo i propri desideri, idee e proposte.

        Rispondi

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