Che Volpastren sia totalmente incapace di documentarsi sugli argomenti sui quali intende scrivere i suoi “””””””””articoli”””””””””” è ormai una verità storica ed incontrovertibile. Solitamente applica questo suo “talento” a settori nei quali le sue parole provocano un ribrezzo morale on indifferente. Oggi, bontà sua, si è limitato a sproloquiare sulla spedizione RAI per le Olimpiadi di Londra 2012.
L’articolo in questione è nel più puro stile Brunellesco, e si intitola:
QUANTO SPENDE LA RAI CON LE OLIMPIADI? ERA NECESSARIO LO STUDIO CON IL BIG BEN?
Volpastren parte con la solita pappetta sulla spending review, e dopo averci deliziato con le tipiche banalità degne del personaggio (temevo che da un momento all’altro avrei letto “Piove, governo ladro!”) parte il suo j’accuse sulla spedizione della TV di stato alle Olimpiadi:
Ovvio che questo evento vada coperto, ma esiste modo e modo. Un semplice sistema di revisione della spesa (tagliando la metà quasi delle spese di trasferta) sarebbe quello di eliminare il commentatore tecnico. Un esempio dal calcio. In tutta sincerità, le facezie di D’Amico, un tempo, quelle di Bagni, ora di Dossena, aggiungevano qualche cosa di meglio alla partita? Anzi, a volte, era meglio mettergli la museruola.
Strano a dirsi, ma per una volta nella vita sono d’accordo con Brunello: se avessi 1€ per ogni volta che davanti il televisore ho urlato “BAGNI; MA CHE MIN**IA DICI???” non dovrei più lavorare. Ma il meglio, il nostro, deve ancora darlo:
Ma esiste uno spreco che grida vendetta. Per mandare in onda un programma il cui seguito in proporzione ricavi pubblicitarie spettatori andrà valutato,
Perché parli al futuro, Brunello? Le valutazioni si possono fare già adesso: le spese per la trasferta a Londra si valutano in milioni, i ritorni pubblicitari in decine di milioni. Se poi consideri che la RAI ha anche fatto un contratto al risparmio per i diritti televisivi, che gli permette di trasmettere solo 200 ore dei Giochi, ti rendi conto che, tutto sommato, la TV di stato ha fatto un affarone.
la Rai ha occupato e noleggiato uno studio faraonico con vista Big Ben, nel cuore di Londra. Si presume che non sia gratis.
“Presumere”, Brunellino? I giornalisti, e tu ti vanti di esserlo, non presumono: indagano. Ed in questo caso non ci sarebbe stato neanche tanto da indagare. Cinque minuti scarsi, a dire tanto. Ed avresti scoperto che la RAI a Londra non ha uno, ma due studi. Uno è quello dell’Olympics Media Centre, situato nel Parco Olimpico, dove si trovano tutte le televisioni del mondo. L’altro, quello a cui ti riferisci, è all’interno del Queen Elizabeth II Conference Centre.
“Embè?”, starai dicendo. beh, il fatto è che quell’edificio, in questi giorni, ospita Casa Italia. Ossia la sede di rappresentanza del CONI a Londra. Quindi, qualunque sia il prezzo al quale la RAI ha affittato quegli studi, si tratta di soldi che un ente pubblico (la RAI) ha dato ad un altro ente pubblico (il CONI). Di conseguenza è lo Stato che si dà i soldi da solo.
Ed a questo punto potresti dire “Eh, vabbé… allora i soldi per affittare quel palazzo li ha spesi il CONI, sono sempre soldi pubblici! Spreco! Vergogna! Ed il massone Monti approva!”. E saresti nuovamente in errore: come puoi vedere da questa brochure, il CONI ha ripagato le spese affittando la struttura ad imprese private che desideravano avere uno spazio espositivo privilegiato.
Tempo necessario a scrivere le tue sciocchezzuole: boh… mezz’ora? 45 minuti? Tempo necessario a me per verificare che ciò che hai scritto è un’accozzaglia di sciocchezze prive di fondamento: 5 minuti.
Riflettici la prossima volta che, anziché occuparti di faccende tutto sommato di scarsa importanza, tratterai temi che hanno veramente importanza nella vita della gente.
Fonti pontifeSSe: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/spettacolo/12482-quanto-spende-la-rai-con-le-olimpiadi-era-necessario-lo-studio-con-il-big-ben
Non finirò mai di ringraziarvi. Sapete ridonare il sorriso ad ogni admin. Anche a quelli un poco abbacchiati. 😉