La Sindone e il Big Bang: come scadere nel ridicolo rimanendo seri

– Buonasera – disse, accovacciandosi in terra. – Io sono il principale piatto del giorno. Vi sono parti del mio corpo che vi interessano particolarmente? – borbottò e farfugliò qualcosa tra sé, si mise in una posizione più comoda e osservo Beeblebrox e gli altri con aria tranquilla […] – forse preferite un pezzo di spalla? – disse la bestia. – Un brasato al vino bianco? – Emh, un pezzo della vostra spalla? – disse Arthur inorridito. – Ma certo signore – rispose felice l’animale – Non posso certo offrire la carne di un altro 

Ristorante al termine dell’universo, capitolo 16 pg. 120

Oggi i Nostri si trovano in una fase direi lunatica, questo perché se da una parte proprio ieri han pubblicato un articolo adversus apostatas di risibile fattura e di deprecabile sostanza a cominciar dal fatto che è tutto incentrato su pensieri arbitrari spacciati come dati oggettivi oltre che sul Non Sequitur Ad Personam di tal bassa fattura da esser passibili di denuncia per diffamazione da parte di qualsiasi persona ben più pacifica del sottoscritto oggi si han deciso di darci le canoniche “4 risate” con un articolo dai toni trionfalistici ma dai risvolti ben diversi. Sto parlando del delirio di Tosatti sulla Sindone, dai nostri pubblicato ingenuamente in largo ritardo, visto che tali uscite su fantomatiche radiazioni su tela(!) son note dico almeno da un decennio con tanto di trafila di commenti giustamente irrisori da parte di chiunque si renda conto delle implicazioni.

Chiosa il vaticanista sulle generalità sullo “studioso”:

Baldacchini è un fisico, che per molti anni ha ricoperto ruoli di responsabilità all’Enea di Frascati. E’ anche uno studioso appassionato di quell’oggetto misterioso che è la Sindone di Torino, e proprio in questi giorni ha raccolto le sue riflessioni in un lavoro, reperibile nella sua integralità a questo collegamento. In particolare, avanza un’ipotesi affascinante per rispondere a una serie di quesiti sulla formazione dell’immagine, e su come il corpo all’interno del lenzuolo funebre possa essere scomparso.

Già: ci si chiederà, ma non bastava la pessima figura sulla datazione del telo per mettere in soffitta tali file di appassionati? E se anche fosse: non si spiegherebbero le incongruenze coi raccolti di Eusebio, trattanti un panno, con l’immagine del telo unito alle lettere ove dichiarava esplicitamente la natura di artefatto e la sua finalità da parte dell’Antipapa Clemente VII o alla strana natura della Sindone atte ad accorpare in modo assai troppo cattolico le incongruenze dei vari vangeli canonici post-Concilio di Nicea (3 su 4 raccontano che la croce fu portata da Simone di Cirene, l’unica eccezione è Giovanni che in altri contesti afferma con troppo comando per un testo di cronaca come persino il cristo fosse venuto in carne inscenando quindi una polemica anti-gnostica assai anacronistica)?

Insomma, non promette bene.

Baldacchini pone due ipotesi di lavoro: che la Sindone sia un falso medioevale utile alla Chiesa Cattolica per pratiche devozionali e/o propaganda religiosa, come tante altre reliquie

Sento puzza di falsa dicotomia…

o sia autentica e che abbia realmente avvolto il cadavere di Gesù Cristo, e sia stata testimone della sua Resurrezione.

Appunto: con tanto di non-sequitur. Infatti non è un ragionamento automatico che se un telo abbia mai contenuto tal corpo poi tal corpo abbia in seguito compiuto un prodigio già inflazionato nella letteratura mitologica pagana.

“La Sindone è un lenzuolo di lino antico di circa 4,40×1,10 mq (un po’ altino per un’epoca dove di raggiungevano a stento i 1,60 m) sul quale ci sono molti segni tra i quali una debole immagine corporea (IC) frontale e dorsale, e macchie di liquidi organici e inorganici. Negli ultimi decenni è stato scoperto che la IC non è un disegno o una pittura eseguita con tecniche conosciute, e alcune macchie rossastre sono state causate da sangue umano (Antonacci, 2000), (Wilson, 2010).

Già: sommaria descrizione con tanto di dettagli volutamente mancanti (quelli sopra) con una grossa gatta da pelare: non è un disegno o una pittura eseguita con tecniche conosciute ciò può implicare qualunque cosa: sia l’ipotesi che lo “studioso” ora riporterà sia che sia una tecnica di antico fattura semplicemente sin ora sconosciuta, come ha tentato di dimostrare nei limiti del possibile Luigi Garlaschelli.

Naturalmente non possiamo ancora escludere un falso, e allora supponiamo che la Sindone sia un falso medioevale realizzato dal più geniale falsario mai apparso sulla Terra e ancora oggi sconosciuto (Baldacchini, 2011).

Già: bella mossa spacciar per prova le opinioni del sostenitore primo della tesi di partenza cui l’articolo è dedicato: “””non””” da per niente l’idea di essere palesemente di parte…

Ne consegue che l’ipotetico autore, od autori, conoscessero alcune tecnologie o informazioni prima della loro invenzione e divulgazione”.

Ne consegue che basare una teoria fattuale sulla momentanea ignoranza generale proprio di quei dati fattuali determini l’estensore di tale assurdo come la più capra più in malafede al momento in circolazione. E questo vale per qualunque argomento.

Baldacchini elenca undici elementi scientifici determinanti per fargli concludere che la Sindone non è un falso. Per ragioni di spazio non possiamo elencarli tutti, e vi preghiamo perciò di fare riferimento al testo originale.

Ovviamente non elencato dai Nostri a palese dimostrazione di come quel Pubblicazione su autorizzazione dell’autore è solo una scusa per evitare, qui sì, palesi denunce per violazioni di copyright, essendosi appropriati ai fatti di un articolo intero di una testata che evidentemente lo possiede e non avendo fornito il link all’articolo originale (forse, dico io, anche per non darsi la zappa sui piedi visto che quello per forza di cosa avrebbe mostrato il ritardo PontifeSSo nel carpire certe chicche).

Ma sentiamo queste ipotesi:

Lo studioso ricorda che “La Sindone non contiene tracce di liquidi e gas putrescenti (questi segni sono prodotti dopo circa 40 ore dalla morte, e quindi il corpo non c’era già più prima di allora ma non troppo prima, per via delle macchie di sangue che hanno richiesto del tempo per formarsi per la liquefazione del sangue già coagulato, processo di emolisi)”

Il che può solo significare che può essere stato lasciato giacere volontariamente lì per meno di 2 giorni come da matematica basilare (per i Nostri geni: ma lo sapete che per essere risorto il terzo giorno è necessario che siano passate le 48 ore dei giorni precedenti?!) lasciando coagulare il sangue, e dico lascito giacere proprio perché collide con la storia dei famosi Vangeli. Sic et simpliciter: una bella zappata sui piedi.

e che “ Il corpo non è stato rimosso manualmente (non ci sono tracce di trascinamento in corrispondenza delle macchie di sangue)”.

Han detto bene: tracce di trascinamento. Ma non c’è mica un solo modo per levare di torno un cadavere dal telo: mai pensato che forse sarebbe bastato prendere per i lembi corti e rigirarlo facendo cadere il corpo, se mai ci fosse stato sopra?

Ma il corpo come è sparito? Risponde Baldacchini: “L’unico fenomeno conosciuto in Fisica che conduca alla sparizione completa della massa con produzione di energia equivalente è il processo di annichilazione materia-antimateria (AMA), che oggi può essere riprodotto solo a livello subatomico nei laboratori di particelle elementari, ma che è stato invece dominante subito dopo il Big Bang, cioè negli istanti iniziali di esistenza del nostro universo”.

Già: in breve, il cadavere non già tale avrebbe assunto le caratteristiche di un piccolo big-bang dovendo ricreare ciò che già avrebbe dovuto fare, se mai fosse stato quella divinità incorporea, ciò che in altri tempi gli costò il placido riposo di 1000 anni! Inoltre si consideri questo: una divinità che è il Logos della natura va contro la natura stessa ricreando per un trucchetto così infantile un elemento dalla rarità ben nota invece di utilizzare la sua natura di onnipotente senza bisogno d’altro?

In breve, a fronte di tale assurdità ben son state poste le confutazioni di Celso e Porfirio secondo cui se tal messia fosse stato davvero divino avrebbe dovuto sparire improvvisamente dinnanzi a tutti e senza andar contro natura ma per sua semplice natura come si dice fece Apollonio di Tiana.

La “teoria dell’annichilazione” soddisfa anche le caratteristiche richieste da ipotesi precedenti: “Infatti, solo una piccola parte della energia della massa a riposo è liberata, mentre il corpo si annichila completamente e riappare praticamente come era prima anche fuori della Sindone”.

Già: chi se ne frega che ciò contraddica Paolo e la sua versione di una sorta di ombra del Messia dopo la resurrezione…

Le ipotesi precedenti riguardavano l’energia radiante (MEB), e l’ipotesi del corpo meccanicamente trasparente,  (Reb) ed erano completate dall’ipotesi del “Metodo storico consistente” (chm).

Che si guarderanno bene dal spiegare per non incorrere in ulteriori imbarazzi.

Tutte teorie elaborate negli anni passati per dare una spiegazione alla scomparsa del corpo, che non è stato spostato meccanicamente dal lenzuolo funebre.

Questo lo dice su… ?

“ Quindi, il corpo di Gesù Cristo diviene trasparente per la Sindone come richiesto dalla ipotesi MTB, mentre emette una limitata quantità di energia radiante come per la ipotesi REB, senza i problemi della ipotesi HCM”.

Un bel fritto misto con un unico scopo: si prende un solo dato dall’oggetto in questione e sulla base di non si sa cosa si fanno affermazioni su dati non dimostrati (qualche prova che il telo abbia subito l’energia spropositata successiva allo scontro della materia con l’antimateria?) per dimostrare poi a posteriori tutte le ipotesi. Il tutto ovviamente in barba alla verifica.

Nella discussione che completa lo studio, il fisico afferma che “L’ipotesi AMA non ci dice nulla, eccetto che il corpo si è smaterializzato all’interno della Sindone e istantaneamente si è materializzato di nuovo in altro luogo morto o vivo, che non fa differenza per le leggi della Fisica che così non sono in contraddizione con i racconti evangelici che invece lo descrivono risorto e quindi vivo”.

Già: e dopo un dio-uomo capace di emettere radiazioni assai poco immateriali e divine ecco che arriva il cristo col teletrasporto incorporato.

Il tutto per mantenere una serie di racconti molto posteriori su un personaggio a dir poco dubbio sul piano della plausibilità. In barba per altro al fatto che Marco, il più antico di tutti, finisse tronco: senza resurrezione.

E sono in accordo con le caratteristiche chimiche e fisiche della Sindone di Torino. “Mi sono mosso quasi ai limiti delle conoscenze scientifiche attuali, ma ho cercato di rimanere all’interno delle leggi della fisica conosciute oggi

“Ho salvato capra e cavoli in una maniera risibile però ho comunque salvato capra e cavoli” Andiamo: come può rimanere serio uno che si spinge a tali dichiarazioni?!

principalmente la conservazione dell’energia e la non conservazione di alcuni parametri fondamentali nei processi elementari che sono alla base della esistenza del nostro universo”, conclude lo studioso.

Appunto: dov’è finita l’immane energia generata dallo scontro materia-antimateria? Da dove è spuntata fuori? Come può essere rimasta dentro quel corpo senza generare grossi disastri per tutta l’ex Canaan? Ma soprattutto: dove la conteneva, visto che l’antimateria è tutto meno che immateriale?

In definitiva: la storiella del porco cui sopra in confronto a questi palesi tentativi di giustificare l’ingiustificabile è assai meni risibile, ridicola e logicamente più accettabile. Anche se in tutta confidenza, fan ridere in egual misura nei loro risvolti.

Fonte dell’articolo: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/12245-la-sindone-e-il-big-bang-il-recente-studio-di-baldacchini-basato-sulla-teoria-dellannichilazione

Citazione iniziale tratta da: Douglas Adams, Ristorante al termine dell’universo. Milano 2009

8 pensieri su “La Sindone e il Big Bang: come scadere nel ridicolo rimanendo seri

  1. admin

    Scusami FSM… I’m still recovering…
    Hanno scritto veramente

    il processo di annichilazione materia-antimateria

    E da quando nella Bibbia si parla di antimateria? Non è forse (l’antimateria) una invenzione degli scenziati, un poco come il bosone di Higgs? Non è forse una scoperta motivata dall’esigenza di sostenere una teoria (quella che prevede anche il bosone di Higgs) frutto della mente degli scenziati massoni comunisti (e magari omosessuali)?

    Torno a ridere… Hai trasformato la mia giornata FSM. Questa perla Pontifessa mi era sfuggita: ti ringrazio per aver dedicato tempo ed energie a questo articolo semplicemente ridicolo

    Rispondi
    1. FSMosconi Autore articolo

      Oh, Admin potresti per favore fare una bella cattura immagine di quell’articolo pieno di Hate Speech di cui parlo all’inizio? Così, giusto per ricordarlo nel caso qualche “misterioso hacker” lo faccia sparire…

      Rispondi
  2. Gan

    Ormai che la Sindone sia l’opera di un falsario trecentesco (abile ma non certo geniale) lo ammettono anche in Vaticano. Ma tanto “loro” non molleranno mai. E’ uno degli incrollabili pilastri su cui basano la loro fede, come il creazionismo, l’esistenza del complotto giudo-pluto-pippo-massonico- omosessualista e la verginità del Presidente della Lombardia.

    Rispondi

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