”Per l’omosessualità non c’è cura, perché non è una malattia. La cura invece c’è per chi ha avversione verso i gay, li rifiuta e si scatena con aggressioni verbali e fisiche contro di loro”: lo ha affermato il neuroscienziato di fama internazionale, Gianluigi Gessa.
Gian Luigi Gessa – psichiatra e farmacologo italiano – è docente di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari dove ha diretto per lungo tempo il Dipartimento di neuroscienze. È il responsabile del gruppo italiano sullo studio delle dipendenze da droghe e da farmaci, dirigendo in materia anche gruppi di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Come ricercatore ha lavorato ai National Institutes of Health di Bethesda (Maryland) diretto dal Professor Bernard Brodie ed al Scripps Research Institute di La Jolla (California), prima di tornare in Italia e divenire uno dei più autorevoli esperti nella ricerca neurofarmacologica.
Sotto la sua direzione il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Cagliari si è classificato al ventitreesimo posto al mondo tra gli istituti di ricerca nel campo della Farmacologia. La Neurofarmacologia di Cagliari è stata anche riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica quale “Centro di Eccellenza” per la ricerca sulla Neurobiologia delle Tossicodipendenze.
Il Professor Gessa è inoltre a capo del CICAP Sardegna e membro del comitato scientifico della “Rivista di Psichiatria” con sede all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha ricoperto inoltre il ruolo di presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF). Attualmente è professore emerito di farmacologia presso l’Università di Cagliari e membro associato dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Per la sua attività di ricerca ha ricevuto dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Camillo Golgi.
Dal 2 giugno 2006 è Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica.
Secondo il Prof. Gessa ”studi scientifici hanno dimostrato che più forte è l’avversione verso gli omosessuali più è latente e inconscia l’attrazione verso di loro. Se si vive ad esempio in un ambiente particolarmente ostile e conservatore è difficile, a volte impossibile, potersi esprimere. Da qui nascono nevrosi patologiche, stati di infelicità. La psicoterapia può svelarla e aiutare queste persone a vivere meglio e non esprimersi in modo dannoso proprio contro l’oggetto del loro desiderio”.
Il neuroscienziato sardo ha stilato l’elenco delle più comuni convinzioni errate, frutto di una cultura discriminatoria dura a morire: l’omosessualità è una volgare perversione, è contro natura, una malattia mentale che può essere curata, un peccato mortale, una scelta da scoraggiare. ”Sono le cinque principali bestialità che albergano nella testa dell’omofobo”, commenta.
Lo scienziato continua: ”Non c’è niente che debba esser curato, se non l’ambiente ostile che si crea attorno a chi ha un diverso orientamento sessuale e non può decidere in santa pace di seguire i propri naturali impulsi: è questo che crea infelicità. L’iscrizione al genere maschile avviene attraverso un ormone derivato dal testosterone che si produce nel feto. Dunque non c’è preghiera, farmaco, psicoterapia che possa modificare l’orientamento sessuale. Il nostro cervello, se non fosse per via degli ormoni, sarebbe femmina. La Bibbia dice che dio creò l’uomo e poi da una sua costola fece la donna. Le neuroscienze suggeriscono che prima creò la donna e poi con un’iniezione di testosterone creò l’uomo”.
c è qualche problema con il codice html penso..appaiono le scritte “style”, “text” ecc ecc.
yes…..ho fatto copia/incolla in visuale e non in html. Questo è quello che succede quando si esagera con il rosso…….
Sono convinto che una rondine non faccia mai primavera.
Io personalmente preferisco questa teoria: http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/gay-bambini/gay-bambini/gay-bambini.html