Carlo Di Pietro e l’ignoranza in cattedra: nuovo episodio e la saga continua

Il dovere alla risposta scaturisce spesso dalla buona educazione di essere in debito di una risposta nei confronti di chi a sua volta ci ha degnati della considerazione di una risposta. E di questo rendo atto a Carlo Di Pietro.

Molto meno merita però la risposta in sè del “signor” C.D.P. al “signor” G.G. per una semplice questione di argomenti.

Mi si accusa di non capire l’essenza del cattolicesimo, quando poi è lo stesso Carlo a darne conferma. Una fede, la sua, incentrata sempre sull’insulto e la denigrazione rivolti al prossimo (altro che “amore” e bla bla vario!), nonchè sul vittimismo quando chi insulta viene a sua volta insultato. La cosa più comica è constatare sempre come il “buon cattolico” pontifeSSo sia sempre libero e “giustificato” di potere denigrare tutte le altre culture e religioni diverse dalla propria… ma guai a chi osa fare una considerazione negativa sulla sua fede! Insultare chi insulta, che vera maleducazione!

Da 2000 anni il “cristianesimo romano” è da sempre impegnato nel ridicolizzare e demonizzare le altre fedi. Avendo abbandonato le armi materiali, ai “crociati” come Carlo Di Pietro sono rimaste soltanto le armi del pettegolezzo e dell’ignoranza popolare per diffamare le altre fedi e culture… perchè, per carità, fu ovviamente Gesù Cristo ad ordinare ai suoi fedeli “andate nel mondo e diffondete ogni genere di pettegolezzo e diceria sconcia sulle altre fedi diverse dalla vostra!”

Da 2000 anni le armi dei cristiani meno “nobili” di spirito sono il demonizzare il “diverso”… ebrei, musulmani, “pagani” di ogni terra e frontiera… Gli argomenti preferiti di questa “religione” del gossip sono quasi sempre le stesse: abitudini sessuali e alimentari.

“Si dice che gli ebrei rapiscano bambini cristiani per sacrificarli al diavolo e berne il sangue”

“Gli gnostici sono eretici dalle abitudini sessuali più perverse… rifiutano il sesso in tutte le sue forme e si dedicano alle orge [e riescono a fare le due cose contemporaneamente?? complimenti!!], e le loro donne non sottomesse ai propri mariti seducono i buoni cristiani portandoli alla dannazione”

“I pagani sono brutti, cattivi, puzzano e adorano il demonio”

Ecc. ecc.

Quando una religione è primitiva ha l’abitudine di sottomettere i popoli con la forza e la violenza fisica.

Per fortuna la religione dei PontifeSSi è più “civile”, e si esercita solo nell’arte del pettegolezzo e della diffamazione.

Ma guai a diffamare il diffamatore! Non sarebbe nè giusto nè corretto.

In compenso immagino sia argomento interessante e perfettamente pertinente parlare delle abitudini sessuali di qualche bergamasco. Decisamente in tema con l’argomento buddhismo.

Come ha già osservato l’utente Mosconi prima di me… l’argomento preferito da chi è a corto di argomenti.

Potrei sempre essere accusato di non conoscere e capire la cultura e la religione cattolica. Va bene, sono pronto ad ammetterlo.

Ma quanto è disposto Carlo ad ammettere di non capire e non conoscere niente della religione buddhista? Forse lui l’ha mai studiata e vissuta in prima persona?

Chi è il presunto “ex buddhista” che Carlo usa come argomento di “autorevolezza” delle proprie argomentazioni?

Come se poi bastasse…. Devo forse ricordare che anche Sant’Agostino era un ex manicheo? E con questo? Chi può affermare che Sant’Agostino avesse capito uno solo iota della vera essenza di quella complessissima religione? Non a caso il manicheismo, una religione del “chiaro-scuro” non da meno di qualsiasi religion orientale ancora oggi in occidente è male etichettata come la religione dell’estremizzazione tra bene e male.

Io ho il sospetto che Sant’Agostino avrebbe descritto anche il taoismo nello stesso erroneo modo se lo avesse sperimentato.

Seguire un percorso spirituale non significa comprenderlo per forza. Se così non fosse, non sarebbe forse impossibile per un cattolico cadere in “eresia”, giusto?

Quindi quanto conta l’esperienza di un ex buddhista che parla male del buddhismo?

Perchè invece, per descrivere il contenuto reale del buddhismo, non si citano le fonti originali di questa fede? Perchè non si cita nessuno studio autorevole su di esso ad opera di pubblicazioni autorevoli sull’argomento (possibilmente non scritte da qualche assai poco imparziale “eresiologo” cattolico, da qualche studioso che dedica il proprio studio alla comprensione del fenomeno, e non fin dall’inizio all’obiettivo ideologico del ridicolizzare/demonizzare)?

Carlo Di Pietro cerca di “spiegare” la reale sostanza del buddhismo citando passi di Vangelo e ammonizioni bibliche. Questo è già sufficiente a chiunque per capire che Carlo non abbia mai aperto un singolo libro serio per informarsi sull’argomento. E perchè dovrebbe? Carlo non è interessato a conoscere il contenuto della fede buddhista. Il suo unico obiettivo è ridicolizzarla e screditarla a priori, come farebbe un qualsiasi politico impegnato a far vincere il proprio partito ridicolizzando e screditando tutti i possibili concorrenti e/o avversari: non importa che vi sia qualcosa di realmente sbagliato in quella fede diversa dalla propria… l’importante è creare scandalo a priori, così che nessuno dia il proprio “voto” ad una fede diversa dalla propria.

Certo, ovviamente io sono un “cattofobico” se rimprovero al cattolicesimo questo suo atteggiamento ostile e “pettegolo” nei confronti delle altre religioni che vivono benissimo da secoli senza rivolgere l’attenzione a questo loro “pettegolo” vicino… ma sicuramente quello che scrive Carlo non è in qualche modo “xenofobo”… visto che lui stesso afferma che

— Converrete con noi cattolici che, se è vero (uso il condizionale solo per voi) quello che dice la fede cattolica, le altre dottrine sono ingannevoli e come minimo pericolose per l’anima di chi ne segue i dettami.

Se è vero (uso il condizionale solo per voi) quello che dice la fede cattolica, le altre dottrine sono state “ispirate”, suscitate, volute, provocate da Satana, “padre della menzogna”, per tendere “insidie” alla famosa stirpe della Donna di cui nella Genesi, appunto per indurre in errore. —

Che dialogo “scientifico” e “accademico” è possibile avere con qualcuno che afferma che tutte le altre religioni diverse dalla propria sono ispirate da “Satana” e quindi “malvage” e dedite al “male” o a fuorviare le anime?

La propria religione può portare a credere ciò che si vuole per “fede”, anche che la Terra sia piatta e creata in 7 giorni.

Ma invito gentilmente ad astenersi, con simile povertà di argomenti che affondano radici solo nella propria fede e nella propria cultura, dal “salire” in cattedra come persone che affermano di capire e conoscere veramente altre religioni ed altre fedi.

Con questo io chiudo la discussione.

Sono disposto a ritrattare qualsiasi mia argomentazione sul buddhismo, a patto che mi vengano citati studi autorevoli (NON ad opera di cattolici di parte) e ancora più preferibilmente le parole e gli insegnamenti reali del Buddha.

In particolare vorrei citazioni dirette delle scritture buddhiste che neghino che:

– il buddhismo NON cerca la glorificazione dell’ego, ma al contrario parte dal presupposto che l’io sia una illusione. Ergo che qualsiasi ricerca di glorificazione personale è del tutto vana e infantile.

– che nel buddhismo il distacco dalle passioni serva solo come forma di illuminazione e saggezza, e non per fuggire dal mondo, dato che poi molti “buddha” nelle tradizioni rimangono nel mondo come “bodhisattva” per aiutare anche il prossimo a raggiungere l’illuminazione e la pace

– che la nota non violenza e compassione buddhista hanno ben poco di “satanico” e che di certo non portano chi le segue a qualche “satanica” forma di male, ergo il buddhismo non è socialmente cattivo e “malvagio”.

Tutto il resto l’ho già espresso nel mio articolo precendente A CUI CARLO NON HA DATO RISPOSTA PERTINENTE AI TEMI TRATTATI. [ Carlo Di Pietro e l’ignoranza in cattedra che parla di “buddhismo” ]

Se si desidera darmi una risposta “convincente”, invito Carlo a citare delle fonti autorevoli sul buddhismo, piuttosto che fare la casalinga pettegola che ha “maturità spirituale e dialettica” solo sufficiente ad interessarsi alle abitudini sessuali di questa o quella persona in una discussione che lo chiama in causa su temi completamente diversi. Coraggio Carlo, sono sicuro che con un poco di impegno riuscirai a darmi una risposta che c’entri almeno una virgola con il tema centrale di questa discussione che, provo a ricordartelo, è il buddhismo e non con chi è fidanzato Pino o Gino o se a Mario piace di più il gelato al pistacchio o alle mandorle… Prova per una volta a trattare un argomento che non sia pettegolezzo da bar…

Gianfranco Giampietro

Fonte dell’ultima risposta da parte di C.D.P: DUE CATTOLICI RISPONDONO AD UNO STRANO BUDDHISTA, AL SOLDO DI UN DIVERSAMENTE ETEROSESSUALE

6 pensieri su “Carlo Di Pietro e l’ignoranza in cattedra: nuovo episodio e la saga continua

  1. admin

    In compenso immagino sia argomento interessante e perfettamente pertinente parlare delle abitudini sessuali di qualche bergamasco.
    GG la domanda principale però rimane sempre la stessa. Ma di chi parla? Ma si è bevuto il cervello a colazione prima di scrivere l’articolo? Perchè non mette nomi e cognomi? Perchè non è mai chiaro ma è sempre mefiticamente misterioso e criptico? Poi, ancora, scrivi i tuoi articoli in collaborazione di un bergamasco? Bah … Io non l’ho proprio capito Carletto … 😀

    Rispondi
    1. Giux

      comunque che ha qualcosa contro i bergamaschi???
      Mo mettiamo la sua foto su un bel cartellone al prossimo raduno a pontida , con tanto di:
      “We, terun! Và a scuà ‘l mar!”

      Rispondi
      1. admin

        Ma ha farcito il suo articolo di riferimenti ad un bergamasco informatico diversamente eterosessuale (se ricordo bene)… Incomprensibile. Semplicemente incomprensibile…

        Rispondi
  2. Caffe

    Essendo i lapponi occupati nella lotta per la sopravvivenza, se non vuoi farti capire da resto del mondo, non resta che ricorrere ai nobili dialetti bresciani e i bergamaschi; la gente di quelle valli soltanto il Bossi ha saputo capirli, e fregarli…

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