L’Entropia PontifeSSa: maggiore la serietà che l’articolo si vuole dare, maggiore il caos dello stesso

CREAZIONISTI: niente da dire...

Alcuni scienziati affermano che l’idrogeno, poiché sembra essere ovunque, è la sostanza basilare dell’universo; non sono d’accordo. Io dico che c’è molta più stupidità che idrogeno, e che quella è la vera sostanza costitutiva dell’universo.

Frank Zappa

Che bello: un’altro articolo su Darwin. Era da tanto tempo che non si vedevano: e allora bando alle ciance e partiamo subito

Mi domando come mai il testo “Genetic Entropy & the Mystery of the Genome [*]” di John C. Sanford non solo sia snobbato dal mondo della scienza pilotata(!), ma addirittura l’autore nell’ottobre del 2005 dovette stamparlo in proprio usando la sua Fondazione (delle pecorelle smarrite). Ultimamente se ne apre la discussione più spesso e comincia ad esserci qualche ristampa, anche ad opera di piccoli editori sicuramente molto temerari. Il problema è che John C. Sanford non è uno qualsiasi ma è uno dei più importanti genetisti viventi, quindi, perché tutte queste difficoltà nella stampa e nella diffusione del testo? 

Notare come parta già al suo peggio: difatti qui inizia già col confondere la fama con un’autorità assoluta che non gli compete (che anzi non compete a nessuno, stanti i più basilari ragionamenti logici). Difatti non si capisce perché uno non si possa sbagliare. Al più che il sopraccitato è sostenitore della teoria della Terra giovane e simili amenità giustamente scartate da qualsiasi ricercatore del settore.

John Sanford, il cui curriculum è di altissimo gradimento agli evoluzionisti stessi, da 25 anni alla Cornell University, è uno dei maggiori esperti mondiali di ingegneria genetica, con molti brevetti tra i quali tre dei più importanti metodi di manipolazione genetica:1) la resistenza patogeno – derivata; 2) l’immunizzazione genetica; 3) il processo  biolistico (“gene gun”) col quale sono prodotti la maggior parte degli organismi transgenici.

Il fatto che il suo campo fosse principalmente quello botanico, cioè quello dove le modifiche erano fattibili sin da Mendel il caro CdP non lo considera.

Per gran parte della sua vita Sanford ha cercato di ignorare i suoi dubbi circa l’adeguatezza dell’evoluzione per spiegare la genetica, ma alla fine non ha più potuto vivere l’inganno dell’evoluzione e ha riconosciuto la mano di un Progettista Intelligente nel DNA che ha ricercato per tutta una vita[1].

Sono io o sta tentando di confondere il lettore tra idee particolari e generali? Ma leggiamo la sua fantastica confutazione:

Sanford era un evoluzionista convinto e molti dei suoi brevetti sono tuttora utilizzati da tutti i ricercatori del mondo che, come noto, sono quasi tutti evoluzionisti; in pratica credono che l’uomo derivi dalla scimmia

Aspe’ aspe’: fermiamoci qui. Brunello sta prendendo granchi su granchi. Se prima non sapeva distinguere tra autorità e logicità ora come ora accusa di incoerenza gli studiosi che di per sé non ragionano per assoluti: poco importa se usi il metodo di X per tale disciplina, se X sosteneva anche idee palesemente errata (come vedremo più avanti)   essi per praticità terranno solo le idee rivelatesi vere.Così fosse, tutti coloro che usano il Teorema di Pitagora dovrebbero credere nella reincarnazione.

Da notare poi l’ignoranza crassa: l’uomo non deriva dalla scimmia ma ha un antenato in comune con essa. Così difficile da capire?!!

Ma qui si raggiunge l’apice:

alcuni sostengono che prima ancora ci fosse un brodo primordiale e da lì scaturì un anfibio, “padre” del regno animale.

MA COSA S’È LETTO CARLETTO PER SCRIVERE TALI CRETINATE!!!? Si nota che non ha la seria intenzione di confutare alcunché ma solo di dare (darsi) l’impressione: secondo la Teoria del Brodo Primordiale non sono usciti direttamente rettili ma semplicemente protozoi ecc. semplicemente perché si tratta di abiogenesi non di evoluzione. Facile e semplice. Eppure il Nostro non sembra capirlo.

ma il passaggio dopo è ancora più sfizioso:

Insomma, si fa fatica a credere a certe fesserie; anche se fossi ateo, preferirei sapere di essere discendete di un uomo ed una donna e non di un “ramarro”.

E ciò lo rende incontrovertibilmente vero. Come no:

Include: Pio desiderio

Descrizione di Ricorso alle conseguenze di una credenza

Il Ricorso alle conseguenze di una credenza è un errore che si presenta secondo i seguenti schemi:

  1. X è vero perché se la gente non accettasse X come vero, allora ci sarebbero conseguenze negative.
  2. X è falso perché se la gente non accettasse X come falso, allora ci sarebbero conseguenze negative.
  3. X è vero perché accettare che X sia vero ha conseguenze positive.
  4. X è falso perché accettare che X sia falso ha conseguenze positive.
  5. Vorrei che X sia vero, quindi X è vero. Questo è conosciuto come Pio desiderio.
  6. Vorrei che X sia falso, quindi X è falso. Questo è conosciuto come Pio desiderio.

Questa linea di “ragionamento” è fallace perché le conseguenze di una credenza non hanno influenza sul fatto che la credenza sia vera o falsa. Per esempio, se qualcuno dicesse “Se gli unicorni viola con sedici teste non esistessero, allora io sarei un miserabile, quindi devono esistere.” sarebbe chiaro che questa non è una buona linea di ragionamento. È importante notare che le conseguenze in questione sono le conseguenze che risalgono dalla credenza. È importante distinguere tra una ragione razionale a credere (RRC) (prova) e una ragione prudenziale a credere (RPC) (motivazione). Una RPC è una ragione per accettare la credenza a causa di qualche fattore esterno (come la paura, un pericolo, o un beneficio o danno che possono provenire dalla credenza) che è rilevante rispetto a quello che una persona stima ma non è rilevante rispetto alla verità o falsità dell’affermazione.

La natura dell’errore è specialmente chiara nel caso del Pio desiderio. Ovviamente, il solo volere che qualcosa sia vero non lo rende vero. Questo errore differisce dal Ricorso alla credenzaperchè il Ricorso alla credenza significa prendere l’affermazione che la maggior parte della gente creda che X sia vero come una prova che X sia vero.

Esempi di Ricorso alle conseguenze di una credenza

  1. “Dio deve esistere! Se Dio non esistesse, allora tutte le basi per la moralità verrebbero perse e il mondo sarebbe un posto orribile!”
  2. “Non potrà mai capitarmi. Se credessi che potrebbe, non riuscirei mai a dormire tranquillamente di notte.”
  3. “Non credo che ci sarà una guerra nucleare. Se ci credessi, non sarei in grado di svegliarmi la mattina. Come sarebbe deprimente!”
  4. “Lo so che non ho nessuna argomentazione a favore dell’esistenza di Dio. Comunque, ho un grande desiderio che Dio esista e che esista la vita dopo la morte. Quindi io accetto che Dio esista.”

http://www.linux.it/~della/fallacies/ricorso-alle-conseguenze.html

Nel suo libro Sanford dichiara che “l’assioma primario dell’evoluzione è sbagliato.” I meccanismi genetici non spiegano l’origine dell’informazione nel genoma; nemmeno come si possa conservare. La vita non è attualmente in fase né di progresso né di conservazione, ma di degenerazione, al punto che l’estinzione del genoma umano appare tanto certa e deterministica quanto l’estinzione delle stelle, come riconosciuto da altri genetisti delle popolazioni [2].

Notate anche voi il ricorso all’Ipse Dixit? Orbene, peccato che, pur con tutti i suoi meriti, lo scienziato in questione non sappia due piccoli dettagli:

  1. L’informazione è relativa, in quanto la sequenza ATCG (adenanina, timina, citosina e guanina) non ha alcun valore ipso facto lo acquista unicamente all’interno del DNA. In breve: una base azotata da sola non ha alcuna informazione.
  2. Lo studioso ritiene sotto le righe già eo facto una parabola scendente dell’informazione – termine già mostrato come fuorviante di per sé -, in breve ritiene che l’evoluzione proceda in linea retta invece che ad albero come più volte mostrato
  3. Confonde l’Abiogenesi con l’Evoluzione in sé. Esattamente come Carletto: un caso che eSSo abbia proprio scelto costui?
  4. Per via del punto 2 non gli sta proprio bene l’idea di deriva genetica. Eppure uno scienziato dovrebbe essere imparziale di fronte ai dati di fatto. Dico bene?

In sostanza, se il genoma degli animali complessi sta degenerando, allora nel passato aveva meno errori e quindi all’inizio deve essere stato perfetto.?

Qui il Nostro gioca con le fuorvianti parole dello studioso cui sopra innestando un Non Sequitur. Ponendo anche conto che degenerazione si riferisce unicamente a una sequenza genetica questo non implica che più questa sequenza è senza sbavature più l’essere sia perfetto. Al più che in natura la perfezione non esiste: esiste l’adattabilità, ma anche quella ha il suo limite: arrivato a un tot si smette di essere adattabili.  Detto ciò: una sequenza caotica non presuppone né prima né dopo una ordinata perché anche ponendo che sia esistito o che esisterà nulla toglie che un gene disordinato (vedi ad. anemia mediterranea) dalla stessa natura sia poi avvantaggiato da essa come invece non potrebbe fare uno ordinato (l’anemia salvava chi l’aveva dalla peste)… ma evidentemente l’idea di una natura lunatica e menefreghista al Nostro non va proprio giù.

Ma qui si raggiunge il top di questo paragrafo:

questa estrapolazione è legittima ed è creazionista

Dici? Secondo me è indice unicamente della scarsa immaginazione dell’articolista. Poniamo sia vero: da dove viene la perfezione:

  1. Ipotesi uno: l’universo contiene a tratti una perfezione intrinseca che va via via disgregandosi per il semplice fatto che perfezione è indice di immobilità laddove l’universo è movimento
  2. ipotesi due: la sequenza perfetta deriva da una serie di probabilità espresse da Lachesi
  3. ipotesi tre: son stati gli Dei del Walhalla
  4. ipotesi quattro: la perfezione è solo un errore dell’universo caotico che degenerandola protegge sé stessa: son gli dei/dio che han/ha paura dell’uomo e non il contrario

E così via. Come da un solo fatto possa venire una sola ipotesi eziologica da prendere eo facto come vera lo sa solo Brunello.

da qui ne deriva il concetto molto noto anche agli stessi “darwinisti” dell’entropia genetica e, gli stessi, sono mai stati in grado di smentirlo con dati scientifici, forse lo faranno fra 100 o 200 anni, potrebbe anche esserci un oggettivo limite temporale nelle ricerche.

Spiacente ma non esiste un limite di tempo per le ricerche in quanto ricerche…. proprio no.

Nel suo testo, Sanford afferma che le mutazioni sono classificate come dannose, benefiche o neutrali. Quelle benefiche sono rarissime (come nell’esempio degli insetti senza ali: conferiscono un vantaggio solo in specifiche condizioni ambientali). A dimostrarlo sono i dati dell’osservazione. Quelle dannose tendono ad essere eliminate dalla selezione naturale. Invece quelle neutrali sono le più numerose e più facilmente si fissano nel genoma. Il risultato netto dell’accumulo delle mutazioni neutrali è la lenta e progressiva degenerazione del genoma. Una perdita d’informazione genetica che assomiglia all’aumento dell’entropia, chiamata da John Sanford “entropia genetica” [3].

Ai livelli di Sanford non può certo essere ritenuto Giuseppe Sermonti, che comunque è scrittore, saggista, già Professore Ordinario di Genetica all’Università di Perugia (perché essere professori è indice di infallibilità. Come no). Sermonti sostiene, facendo leva sul secondo Principio della Termodinamica, riconosciuto anche dai “darwinisti” e da tutti gli scienziati del mondo, che l’entropia, o principio di Carnot, anche noto come principio di evoluzione […] ha vari enunciati. Secondo Tait, Perrin e Langevin il principio dichiara che “un sistema isolato non passa due volte dallo stesso stato (irreversibilità)”, quindi un ordine perduto non si ricostituisce più spontaneamente. Altrimenti asserisce che ”è impossibile trasportare calore da un corpo freddo su uno caldo”.

Tralasciamo che in fisica l’unico sistema isolato accertato sia l’Universo stesso?

Ciò corrisponde all’affermazione che i corpi tendono ad una temperatura uniforme, cioè alla cosiddetta “morte termica”.

Più in generale l’entropia esprime la tendenza dei sistemi alla uniformità, al disordine, alla perdita di forma e complessità, alla morte. Per metafora, un castello di sabbia tende ad essere raso al suolo e mai si ricomporrà spontaneamente (pessimo paragone: è più corretto dire che un palloncino in mezzo al vuoto più assoluto non prenderà mai una forma definita).

L’entropia è principio di scomposizione, di degradazione, di decadenza di ogni sistema isolato 

Già: si sta ripetendo.

 La mutazione – che per definizione è un errore di copiatura del testo genetico, un accidente puramente casuale – è un fenomeno degradativo, tendente al disordine, al caos. In virtù di essa una popolazione non può mai tornare a una condizione precedente: si tratta dunque di un processo “irreversibile”. La selezione è un processo riduttivo, censorio, che tende ad eliminare le novità, la biodiversità, a livellare la popolazione. Liberata da tutti i suoi elementi estranei, romantici(!!!!!) e teleonomici, l’evoluzione torna ad assumere l’asciutto volto dell’entropia. Diviene un processo dissolutore, una condanna alla perdita delle forme, una “fine delle specie”, quasi in contrapposizione al titolo darviniano “L’origine delle Specie”. Entropia e evoluzione vengono ad identificarsi non solo lessicalmente, ma anche concettualmente, come comune analisi pessimistica dell’esistenza, fisica o vivente [4].

Un appello ai sentimenti. Ah ah: bell’argomentazione come. Per un infante però.

In sostanza il “ramarro” o la scimmia non può diventare uomo, viceversa potrebbe verificarsi scientificamente il contrario, se Dio lo permettesse.

No: significa che c’è semplicemente la probabilità che una scimmia ottenga un pollice opponibile successivamente sviluppato per semplice mutazione, e che un’uomo potrebbe perderlo con altrettanta facilità.

Allo stato di fatto ci troviamo attualmente in una situazione di reductio ad absurdum, perché i genetisti di tutto il mondo utilizzano i brevetti di Sanford che non sono 3, ma decine, gli stessi “darwinisti” non sono in grado di smentire la teoria dell’entropia genetica (forse non ne hanno ancora avuto il tempo materiale)

Peccato che l’incapacità di smentita non sia indice di ragione: io affermo che esiste un cane invisibile, impalpabile e non udibile né percepibile in alcun modo. Per il semplice fatto che pongo come non smentibile la mia ipotesi questo significa che sia vera?

e, fino a prova contraria, il dna non manipolato degenera, invecchia, peggiora e non migliora. Ecco la dimostrazione indiretta per cui si nota che gli evoluzionisti e le tesi da loro sostenute sono assurde; vale a dire che l’evoluzionismo è in contraddizione con l’entropia creazionista, e sono gli stessi “darwinisti” e genetisti ad utilizzare brevetti del Sanford basati anche sulla legge di entropia, quindi indirettamente gli danno ragione. A me questo stato di cose sembra davvero una reductio ad absurdum.

No: è solo la tua mente contorta che fa sragionamenti a lei consoni.

Come già detto: il fatto che si utilizzi il Teorema di Pitagora significa che si sia sostenitori della reincarnazione?

Che cosa dice l’evoluzionismo?

Per evoluzionismo possiamo affermare che si intende quell’ipotesi bestemmiatrice (se intesa filosoficamente), perché contraria al dogma del monogenismo, dalla quale il cattolico deve rifuggire altrimenti manifesterebbe pubblica eresia; ipotesi non confermata dalla scienza (come no!), che sostiene che l’origine dei viventi sia da attribuire ad una sorta di processo casuale di derivazione genetica da uno o più tipi primitivi, secondo i criteri concepiti dai vari naturalisi eretici che la “puntellano”.

Notate come confonda base etica e base scientifica? Inoltre nessuno e dico Nessuno impedisce a Brunello di vedere nella probabilità di una possibile mutazione l’intervento di un qualche dio. Ciò però non toglie che tale ipotesi sia tutto meno che scientifica. ma per quel che passa il convento dovrebbe accontentarsi…

Diciamo che l’evoluzionismo, per voler essere buoni, se contenuto nei limiti di una pura ricerca scientifica, astrae dal problema della Causa Prima del fatto, e si fonda su dati positivi messi a disposizione casomai dalla paleontologia o dall’anatomia comparata.

E dalla genetica, e dalla geologia….

L’ipotesi, discussa in campo filosofico, affronta invece il problema metafisico e lo risolve in senso materialistico (ateo) o spiritualistico, che implica per il credente un Dio Creatore e Legislatore della natura.

Come già detto: nessuno impedisce a Brunello di vedere un dio che agisce indirettamente, purché non alteri i dati di fatto.

Come uomo, anche il credente potrebbe accettare per chicchierare l’ipotesi scientifica; mentre, se fedele ai principi dell’essere, deve respingere l’evoluzionismo filosofico, inteso in senso materialistico, apertamente assurdo e contrario all’inerranza biblica (altro dogma fondamentale).

Non mi risulta che l’inerranza biblica sia cosa proprio cattolica: http://it.wikipedia.org/wiki/Inerranza_della_Bibbia

Detto ciò: tentare di impedire ad un altro obtorto collo delle idee perché altrimenti sarebbe scomunicato non è proprio quel che si dice corretto, anzi: oltre che infantile trattasi di una vera e propria intimidazione.

Semplificando: per conversare la bar si può anche parlare di evoluzionismo, ma mai condividerne le “verità” o nozioni filosofiche, in quanto apostate.

Proviamo a spiegare a Brunello una cosa: il Rasosio di Occam.

Abbiamo una Genia, notiamo che tale genia cambia il proprio DNA nel corso del tempo in base all’ambiente tramite una selezione di diversi caratteri. Da cosa possono venire tali caratteri?


«
 A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire »(Guglielmo di Occam)
Logico: allora che si fa: Ma Dio è la più semplice. Però aspetta…
« Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. »

(IT)

« Non moltiplicare gli elementi più del necessario. »

oppure

(LA)

« Pluralitas non est ponenda sine necessitate. »

(IT)

« Non considerare la pluralità se non è necessario. »

oppure ancora

(LA)

« Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora. »

(IT)

« È inutile fare con più ciò che si può fare con meno. »
Orbene: dato di fatto: data una genia, un ambiente e una variante nel gene della prima non abbiamo bisogno di dati aggiuntivi. Dio è proprio uno di questi. Come disse Laplace: non ho avuto bisogno di questo di questa ipotesi. E tanta pace.
Segue una descrizione palesemente sbilanciata, non per niente il finale è un palese Falso Dilemma, del creazionismo. Notare come insista sulla dottrina e non sulla scientificità:
Per creazionismo intendiamo quella dottrina filosofico teologica, confermata dalla Rivelazione e dal Magistero […] è dogma di fede [5] […] A livello scientifico il creazionismo si basa sempre sulla concezione filosofica o religiosa che attribuisce l’origine del mondo a un libero atto creativo compiuto da Dio. 
e solo dopo parli del lato “”””””scientifico””””””:
 In una prospettiva meramente scientifica, il creazionismo è la sapienza che nega l’evoluzione delle specie viventi, sostenendo che esse sono state create da Dio così come sono e tali sono rimaste attraverso i secoli [10]
A questo punto leggiamo una delle domande più esilaranti che vale l’articolo intero:
Scegliete voi, io sono creazionista, altrimenti se facessi mio un principio filosofico apostata, mi dovrei confessare perché in stato di peccato mortale, quindi privo di Grazia santificante
E chi sene frega? Fatti tuoi: ciò prescinde dal fatto scientifico…
 sarei anche obbligato a credere di discendere da un brodo o da un “ramarro” / scimmia, oppure che al mio cane dovrebbe crescere il collo se collocassi sul frigorifero la sua ciotola di crocchette 🙂 …
Una parola? Ignorante irrecuperabile e fiero di essere tale. Non ho altro da aggiungere.

10 pensieri su “L’Entropia PontifeSSa: maggiore la serietà che l’articolo si vuole dare, maggiore il caos dello stesso

  1. admin

    CdP e la logica sono un ossimoro. Nulla di nuovo sotto il sole. La sua disonestà è pari solo alla sua maldestra capacità di infilarsi in gineprai inestricabili. Ad esempio ci ha promesso 11 puntate sul pensiero del brutto Bruti (quello che si pone a metà strada tra Lombroso e Nicolosi)…. Io ho traccia solo della prima puntata. Chi avesse prove dell’esistenza delle altre puntate è pregato di segnalarle 🙂

    Rispondi
  2. Dario

    @FSMosconi: non ho ancora letto tutto l’articolo, ma già a metà ti confermi il degno erede di Spaghetto Volante.
    Tu da allora hai fatto progressi, io nemmeno uno.
    Il brutto di invecchiare senza crescere.. 😛

    Rispondi
  3. francesco t

    ma quindi i dinosauri che poi si sono evoluti in uccelli? tutta robaccia?
    e il fatto che non ci sia NESSUNA traccia dell uomo sapiens sapiens prima , appunto, della nascita dell uomo sapiens sapiens?

    e poi è ridicolo dire che la scienza non può confutare il creazionismo.
    può eccome: due soli soggetti che ripopolano un pianeta?ah!
    non basterebbe tutta la vita di un uomo a ripopolare una città!
    e l incesto che ne scaturirebbe? tutto sano e legittimo, nonostante esso tra umani possa causae malformazioni al feto? e la mancanza di scambio di variabilità genetica, che impedisce l evoluzione delle difese immunitare e dello sviluppo della specie? e il fatto che se eva è nata da una costola di adamo questo fa si che essa sia una sorta di gemella(pertanto incestosissimo)?
    e il fatto che le nazioni del pianeta non erano tutte in comunicazione tra loro,e pertanto non ci srebbero potute esser migrazioni prima del tempo?
    e il fatto che certi uomini abbiano caratteristiche estremamente diverse (razza,colore,fisionomia,ecc) , cosa che , nel caso di incesto continuo, non accade?

    cioè, dai.

    Rispondi
  4. pao

    “sarei anche obbligato a credere di discendere da un brodo o da un “ramarro” / scimmia, oppure che al mio cane dovrebbe crescere il collo se collocassi sul frigorifero la sua ciotola di crocchette 🙂 …”

    da scimmie e ramarri no Cidippino… sono animalucci intelligenti, ma che discendi dal brodo é assolutamente probabile!

    Rispondi

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