Rapimento estatico.

Calma, calma. Non vogliamo certo denunciare di essere stati rapiti da una giovane biologa e dagli scagnozzi di mio zio. E non voglio certo denunciare le susseguenti telefonate al nostro webmaster per ottenere la pubblicazione di articoli dai titoli bislacchi o roba del genere… Il rapimento estatico di cui parlo è ovviamente la nostra reazione d’innanzi alla faccia tosta di chi riesce ad essere autocontradditorio nel giro di pochi giorni.

Lo spunto per queste riflessioni proviene dall’ultimo capolavoro firmato Carlo Di Pietro. Un vero “capolavoro” di precisione chirurgica: non sapremmo come altro definire l’abilità principale del Maldestro, cioè il taglia-e-cuci. Imbastisce un intero articolo attingendo da qualsiasi fonte possibile, vaneggiando di “Magistero Infallibile” e concludendo il suo pastone con una deliziosa e capziosissima chiosa. Andiamo con ordine.

L’articolo esordisce attraverso un incipit in cui il Geniale Webmaster si dilunga richiamando l’emerito (quindi virtualmente farneticante) Bertoldo, le relative ed opportune interviste, le critiche a De Mattei ed il solito tarlo: l’omosessualità. Quindi le parole, scolpite nella pietra:

Non per tornare sempre sugli stessi argomenti, ma per essere in tema con il problema denunciato dal Santo Padre sul cosiddetto “analfabetismo religioso”, quindi in pieno spirito di apologetica cattolica e di correzione fraterna, ci tengo a ribadire, in un clima di relativismo imperante e di grande confusione per i cattolici meno indottrinati, che le affermazioni di Monsignor Bertoldo oltre ad essere sacrosante Verità, devono essere divulgate e rese note a tutti.

Parliamo di Sacra Scrittura e della retta interpretazione che è fondata sul consenso unanime dei Padri. Come tutti sappiamo, queste sono verità assolute, immutabili, eterne e, sempre grazie alla retta interpretazione affidata alla Chiesa cattolica da Cristo, la Scrittura gode del dogma dell’inerranza e la relativa retta interpretazione, fornita dai Padri, ci indica prescrizioni che hanno valenza e validità sempiterna.

Notate l’attenzione con cui Carletto ha evitato accuratamente di citare (come invece ha fatto nell’incipit), il Magistero Infallibile. Ci gira attorno, parla di “inerranza”, di retta interpretazione, parla dei Padri, parla di validità “sempiterna”. Non lo scrive esplicitamente (perchè sa bene di non poterlo fare) ma induce nel lettore l’impressione che il contenuto del suo articolo sia “infallibile”, al pari delle scritture che eSSo stesso cita e per una misteriosa proprietà transitiva secondo la quale assemblando ed impastando componenti infallibili si ottenga nuovamente qualcosa di infallibile.

Partiamo con un chiarimento fondamentale: non tutto il Magistero è Infallibile. E la distinzione non è neppure semplice. La Cathopedia può venire in nostro soccorso. Vi rimando all’opportuna pagina dove troverete una prima distinzione tra il “Magistero ordinario”, il “Magistero infallibile” ed il “Magistero autentico”.

http://it.cathopedia.org/wiki/Magistero_ecclesiastico

In sintesi, si può affermare che il potere “magisteriale” (cioè di insegnamento, di educazione) si tramanda direttamente da Gesù, che si autoproclama Magister in Gv13,13, per poi trasmettere questo incarico agli apostoli (Lc10,16 Mt28,19). In questo modo il potere magisteriale arriva fino ai Vescovi ed al Papa. Come distinguere, a questo punto, il Magistero infallibile da quello non infallibile? Ci viene in soccorso don Mauro Gagliardi, ordinario di teologia dogmatica al Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma.

http://www.veritatis-splendor.net/DocumentiVS/MagisteroChiesa.pdf

Cerco di sintetizzare il discorso, molto lungo ed articolato, attraverso la citazione di alcuni passi del Gagliardi:

  1. Per quanto riguarda il magistero infallibile ex cathedra del Sommo Pontefice, rientrano in questa categoria solo alcuni insegnamenti del Papa, che di norma non ricorre a questa forma particolarmente impegnativa della sua autorità magisteriale.
  2. Riguardo al magistero infallibile espresso in definizioni dogmatiche di concili ecumenici, bisogna annotare che, anche in questo caso, non solo deve essere manifesto il carattere di insegnamento definitivo, ma bisogna anche rilevare il carattere di ecumenicità del concilio stesso, affinché la definizione dottrinale sia valida
  3. Un caso più difficile è costituito dal magistero ordinario universale. Questo magistero è infallibile quando vi sia una convergenza esplicita su una dottrina che il collegio episcopale ritiene definitiva.

Già: all’interno del Magistero infallibile trova posto anche il magistero ordinario universale (il complesso degli scritti dei Vescovi e dei Padri della Chiesa), ma non tutto il magistero ordinario è infallibile. Al punto che il Gagliardi (ribadiamo, docente di teologia dogmatica, non webmaster o demonologo) chiude la vicenda con la seguente frase.

  • Il punto difficile sta nel reperire effettivamente il consenso del collegio episcopale e dei teologi su una dottrina di magistero ordinario universale. Per questo, riteniamo che di fatto solo il Papa sia nella posizione ed abbia l’autorità per poter effettivamente rilevare e dichiarare l’esistenza di simile convergenza magisteriale, convergenza operata dallo Spirito di verità, il quale non permette che la totalità dei fedeli (universitas fidelium) possa sbagliarsi nel credere (cf. LG 12)

Ci pare molto chiaro il concetto: non basta citare “alla pene di segugio” brani di AT, NT, Padri della Chiesa e Vescovi emeriti per ottenere automagicamente l’infallibilità. Anche stante la presunta “convergenza” su certuni argomenti, manca la dichiarazione esplicita di questa convergenza magisteriale.

Se pensate che tutto questo sia fonte di sufficiente vergogna per il Maldestro, state a vedere come continua il Geniale:

A tale proposito riporto l’opinione della Dott.ssa Patrizia Stella (dottore in pedagogia del comportamento) come risulta da una sua lettera pubblicata sulla rivista Teologica, N. 20 – marzo/aprile 1999, indirizzata alle autorità religiose e civili ed alle riviste, alla cui lettura integrale rimando quanto interessati.

Come commentare la scelta del Geniale di citare una psicologa tra le sue fonti di materiale infallibile da impastare per ottenere articoli infallibili?

Estigrandissimiquarzissimi!

A questo punto leggiamo come si conclude il rigurgito omofobo del nostro demonologo preferito:

Ho qui riportato solo alcune delle migliaia di citazioni contenute nel Magistero della Chiesa cattolica circa l’omosessualità e la sodomia.

E’ fondamentale ribadire che questo articolo non è omofobo, ma riporta solo individuate verità di fede, contenute nel Magistero che è infallibile.

Si può scegliere se intendere il presente in spirito di correzione fraterna o se scagliarsi come belve contro la Chiesa, dunque, contro Cristo.

Bugiardo!

Qui, dunque, casca l’asino!

Scivola inciampando fragorosamente negli insegnamenti di un docente di teologia dogmatica che smentisce la tanto pretesa infallibilità del Magistero intero, come invece ci fanno credere i Pontifessi. Scivola e rovina a terra, mostrandosi nella sua nuda vacuità. Scivola e si rende ulteriormente ridicolo. Scivola e si mostra, al solito, omofobo oltre che presuntuoso, pretendendo di parlare a nome dell’intera Chiesa, mentre eSSo non ha alcuna credibilità (ricordiamo il pensiero di Padre Lombardi sull’intero sito Pontifex.Roma: non autorevole, fonte inadeguata per comprendere le posizioni della Chiesa Cattolica su argomenti complessi). La Chiesa può avanzare la pretesa di essere rappresentante di Cristo. Carlo Di Pietro non rappresenta nessuno. Nulla. Zero.

All’inizio del nostro articolo abbiamo parlato di autocontradditorietà del Maldestro. Le prove? Lampanti. Il giorno 19, replicando ad un commento che riportava una serie di aberrazioni (robaccia tipo “mangiare i crostacei”) riportate nell’AT, Carletto scriveva:

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/10630-19-febbraio-2012-modena-come-sodoma-e-gomorra-migliaia-di-gay-in-marcia-contro-il-martire-della-fede-giovanardi#comment-9426

Dunque, leggendo qui sopra, si intuisce che l’AT deve essere interpretato. Quando invece fa comodo, l’AT è parte del “Magistero che è infallibile”. Vile e volgare doppiopesismo!

Abbiamo dunque concluso la disamina dell’ultima prodezza del Maldestro. Che si conferma per quello che è: maldestro. Maldestrissimo!

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/10758-turpe-vizio-della-sodomia-dalla-scrittura-alle-citazioni-tratte-dal-magistero-infallibile

5 pensieri su “Rapimento estatico.

  1. admin Autore articolo

    L’infallibilità stessa del Pontefice, stanti le opinioni di alcuni sacerdoti (non di eretici lefebvriani o geniali webmaster: teologi) sarebbe fonte di confusione dottrinale.

    Il sacerdote cattolico August B. Hasler rivelò, circa le ambigue modalità secondo le quali fu congegnato il dogma dell’infallibilità papale, che: «La vaghezza dei concetti consente sia un’applicazione estensiva del dogma in modo da aumentare il potere del papa, sia un’interpretazione più ristretta che, di fronte a errati insegnamenti del passato, possa sempre permettere di sostenere che essi non rientrano nel cosiddetto “magistero infallibile”». Inoltre il pericolo – aggiunge lo storico e sacerdote cattolico Ernesto Buonaiuti – «poteva nascere dal fatto che la genericità della formula adoperata dal Concilio poteva offrire il destro, ad apologisti sconsigliati, di far passare per definizioni infallibili decreti in realtà rivedibili. L’intransigenza gesuitica si sarebbe largamente avvalsa, dal 1870 in poi, di questa ambiguità e di questa incertezza».

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  2. Karl "the Kazzar"

    a me fa ridere leggere idiozie come “verità di fede” e “magistero infallibile”…
    la verità si dimostra con un’equazione, con la fede si dimostra l’ignoranza…
    il magistero è frutto d’interpretazione, soggettivo… karl magari uno dei tuoi amici l’ha interpretato alla quatso… più che infallible è un EPIC FAIL!!

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    1. simone

      La verità è un concetto molto delicato tanto in ambito teologico/filosofico quanto in ambito matematico/epistemologico e non andrebbe trattato con tanta superficialità…

      E’ vero che la verità si dimostra con un’equazione? Direi di no… qualche matematico dice addirittura che non esistono le equazioni…

      Nei primi anni del Novecento, Kurt Godel (uno dei più grandi logici matematici di sempre ed il più grande dell’ultimo secolo) ha dimostrato (con i suoi teoremi di incompletezza) che esistono necessariamente degli enunciati che, pur essendo veri, tale verità non può essere dimostrata: si tratta della cosiddetta incompletezza dell’aritmetica.

      Respingo con forza affermazioni del tipo “con la fede si dimostra l’ignoranza”, non fosse altro per il fatto che matematici e logici di prim’ordine nel panomara mondiale del passato e del presente non hanno mai fatto mistero della loro fede.

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      1. admin Autore articolo

        I primi del 900 ci hanno consegnato una crisi generalizzata delle “certezze”. Questa crisi ha colpito ogni aspetto del sapere. La letteratura, la scienza, la matematica, la fisica… Una vera rivoluzione paradigmatica. La filosofia era già pronta a questa rivoluzione. Le scienze hanno dovuto chiedere aiuto alla filosofia per ritrovare un orizzonte dopo il crollo di tutte le certezze. Gran bel periodo l’inizio del XX secolo! 😀

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