Diario di viaggio: l´Inferno

La Chiesa è nel caos. Il Signore non si decide fra le fiamme, la neve o il terremoto. La confusione è grande e il massone Monti continua a confondere le anime con le sue azioni. Lo scandalo è aumentato e dal sacro soglio si apprende di una smentita del Vaticano a Padre Amorph.Tutto complotta contro i veri cristiani che ancora si raccolgono intorno al nostro sito non secolarizzato. Nessuno crede più al demonio, nessuno ha più paura. Continuando così finirà che le persone saranno costrette a credere solo perché lo vogliono. E cosa ce ne facciamo di tutti quei paramenti, orpelli, ammennicoli, breviari, acquasanta, aspersorio?Li dobbiamo tutti regalare a Ollivod (vade retro)?

Consapevoli del triste momento e del pericolo che corre la Chiesa un manipolo di arditi ha deciso di dimostrare scientificamente la esistenza dell’inferno. Dopo avere studiato con attenzione le mappe elaborate dal dotto Cacasenno, studiato le coordinate descritte con precisione dal beato Virgilio, notato con pazienza la Divina Commedia illustrata dal Dorè (quelle senza le parole, solo figure) sono saliti sulla loro trivella magnetica PFESS II e si sono diretti verso la Siberia.

Tre eroi. Un capitano di fregata, cuore impavido e gran scalatore di pali azzurri,un prete picchiatello pronto a scrivere tutto (365 giorni con i ghiacci siberiani), un giornalista col vizietto del bicchierino di fegato frullato. Una trivella, benedetta dal trattore da Abravocicc, frutto di santi studi meccanici che ha in punta il ritratto dell’odiato GPII raffigurato con una palla al piede, costruita dal capitano nella sua officina con i pezzi del meccano. Ricca di congegni elettronici di ultima generazione (mangiacassette di musica polifonica, tavoletta ouja, crema solare informatizzata, aifon con app exorcism incorporata), meraviglia di tecnica crociata conduce i nostri eroi martiri ai confini del conosciuto. Abbiamo il resoconto del loro viaggio. Potrebbero essere anche tutte stronzate, ma noi lo scriviamo lo stesso, tanto quello che conta è che ci clicchino.

“Eravamo in tre, da molti giorni sotto la tormenta di neve. Mario Monti ci vessava e noi, per passare il tempo avevamo già fondato tre confessioni religiose, scomunicandoci a vicenda. Il capitano cuciva bianchi abiti da sposa, il prete parlava con gli angeli (meglio e più a lungo dopo adeguate libagioni), il giornalista spiaccicava fegati dappertutto. L’umore era nero. Neanche le migliaia di preghiere e il ricordo delle battaglie combattute e vinte aiutavano a passare il tempo. La lontananza dalla tastiera era inquietante. Lontani da Roma (ma anche da Bari, Potenza, Campagna) le orde di Satana si scatenavano sul mondo e nessun post che le rimettesse al loro posto. I santi del giorno erano bloccati da una settimana e i nostri lettori continuavano a chiamare i loro figli Scolastic@ quando, nel pieno della notte dell’anima arriviamo in un punto segnato da una gigantesca SS e cominciamo a scavare. Il contatto della brutta faccia della palla al piede con il ghiaccio ci faceva fremere di piacere. Giro dopo giro la mente si liberava e quando l’orologino magico delle Giovani Marmotte dello scalatore azzurro ha segnato meno quattordici chilometri abbiamo avuto un sobbalzo. Il fegato cominciava a liquefarsi, dimostrando che la temperatura era ormai a oltre 2000 gradi. Molto strano! Ci siamo tolti il giubbotto pesante e sudando e sbuffando abbiamo messo fuori il magnetofono delle patatine PAI per registrare gli eventi. Il prete ha smesso di levitare e ha ordinato al capitano di tirare fuori l’arma segreta. Il capitano, tremante, ha messo gli occhiali a raggi X, quelli dell’Intrepido, mai usati per vedere le donne nude e dunque intonsi, scostando la i pesci liofilizzati e la radio spia. Anche il suo cuore crociato non ha retto alla visione. GPII e PVI che giocavano a ramino con Lutero. Il posto vuoto occupato da una foto di Mario Monti. Ragazze che si bruciavano il piede mentre con tutto il resto del corpo copulavano. Anime dannate che cercavano di raggiungere il buco fatto dalla trivella per venirci a rompere i maroni con la storia che l’inferno esiste. Il capitano era colmo d’angoscia per quelle visioni, ma, spirito razionale e scientifico, ancora non voleva credere che quello fosse realmente l’inferno. Abbiamo tirato dentro il magnetofono e abbiamo ascoltato l’orrore. Urla di dannati che urlavano straziati “è per te ogni cosa che c’è ninnana ninnaeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee” “goodbye Norma jeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeean”. Non c’erano dubbi. Era l’inferno. Sono pronto. Tolgo anche la canottiera. Prendo il microfono.

Davanti a me il dannato Castellucci, creatore di opere teatrali blasfemiche, strumento di Satana (vade retro), parafulmine di terremoti e castighi divini (ha anche fatto nevicare a Roma!), possibile membro onorario della segreta congiura giudaicomassonica nonché legionario al soldo della potente lobby omosessualistica . Esco.”

E allora? Chi aveva ragione????

Gianluigi/ Pao  ):D

 

 

 

 

 

 

 

11 pensieri su “Diario di viaggio: l´Inferno

  1. admin

    Come sempre, semplicemente strabiliante! Pare uscito dalla penna di Foxy. Descrive perfettamente i tre loschi figuri. Chissà che in futuro si riesca a realizzare un vero e proprio fumetto, con i volti stilizzati di Carletto (volto ben noto, anche dopo l’operazione con cui ha ridotto la sua canappia) e Strazy … Certo, sarebbe utile poter mostrare anche la caricatura di Foxy, ma credo che il gerarca con il volto di volpe è più che adeguato. 😉

    Spettacolare la benedizione di Abramocicc! Well done! 😀

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  2. pao Autore articolo

    A chi ancora dubita e si chiede “ma sto inferno dové?”
    rispondo:
    – l´ articolo titolato “Ricercatori registrano gli urli dei dannati”sul periodico finlandese “Ammenusastia”
    – WOT agenzia di rating dei siti che mette in guardia famiglie, studenti e minori da Pontifex, é finlandese
    – Le renne di Babbo Natale, figura pagana e blasfemica, sono finlandesi

    Solo coincidenze? Meditate..gente, meditate

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    1. Andrea Laforgia

      “Ricercatori registrano gli urli dei dannati”
      Hanno rettificato: pare che gli schiamazzi arrivassero da uno scantinato di Villa San Martino, in Arcore.

      Rispondi
  3. pao Autore articolo

    aehm, Satana, che non dorme mai, ha cercato d´impedire che vi rivelassi l´esatta posizione geografica dell´Inferno, per questo ci sono un paio di mancanze …

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  4. faunita


    Sarà un caso che nel medesimo Paese che tu citi, Pao, vi sia pure gran copia di belle donne che inducono i maschi in tentazione facendoli così peccare (come disse la madonnina di Fatima ad una bimba di 6 anni o così vuole la leggenda, povera stellina…)?

    Ti faccio la serenata al ritmo di “Transmission”….

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  5. pao Autore articolo

    La madonnina di Fatima ce l ha con le finlandesi??? Oppsala´– vabbeh dai, ricambio la serenata con ice age, giusto per non turbare la psiche di quelle dead souls…. ):D

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