Volpe non ha il senso dell’Humor. Ma dai?

 

rappresentazione didascalica dell'Humor-Sense PontifeSSo...

Se non avessi il senso dell’umorismo mi sarei suicidato molto tempo fa.

Mahatma Ghandhi

Ed ecco che Volpe per l’ennesima volta se la prende con Crozza. Dimostrando per altro di non aver per niente colto la reale critica sull’ICI e Don Verzè. Ma ormai a questa malafede del tutto volontaria (non mi stupirei se ciò sia stato fatto solo per ottenere altra visibilità) ci dovremmo aver fatto il callo.

Gli articoli sulla vicenda sono due. Di cui uno è un’intervista al solito sconosciuto e l’altro è un editoriale Tout -Court.

Accade che in “Italialand”, Crozza ha dato il peggio, del peggio, del peggio di sé stesso. In una squallida, penosa, inutile esibizione, ha imitato il Papa, con tanto di Basilica Papale alle spalle e guardie svizzere. Biascicava, facendone anche la voce, “le strade del Signore sono inaspettate” e simili baggianate. E’ possibile scorgere in questa volgare messa in scena l’offesa a Capo di Stato estero ed a simboli religiosi (ormai i pazienti cattolici ci sono abituati), Crozza imiti Maometto e si prenda burla della “Pietra Nera” (che gli islamici sostengono leviti, ma se ti avvicini per constatare ti sparano su due piedi) se ha il coraggio.

Ovviamente il fatto che l’imitazione vertesse per buona metà sull’ICI non l’ha nemmeno sfiorato “Eh. lo zcetch è kome kwello di Napolitano zolo ke io non defo inkoiare rospen… non defo vero?” “Emh: veramente Sua Santità ci sarebbe da pagare l’ICI” “Oh, l’ICI. Ezzì: qwesto ezzere rospen…”. Al solito poi svia dall’argomento. Naturalmente visto che come ha dimostrato ha un senso dell’humor da render Padre Jorge un Boccaccio Provetto. Ma continuiamo:

Ma come al solito, dal vescovo di Genova, intento più a battagliare sull’Ici, nessuna parola.

To’: forse perché appunto la satira verteva su quello e su tutti gli affari ecclesiastici inerenti al denaro? Ma in fondo chi è il vescovo per vietare la satira: siam forse nell’Alto Medio Evo?

Siamo davvero messi male, se i valori ed i segni cattolici (che hanno reso civile il mondo intero), sono dileggiati ed offesi da questi menestrelli. Ecco a che cosa ci ha portati la laicità.

Come si può notare, il campanilismo, per non dire etnocentrismo, è sbandierato come fosse una cosa del tutto comune e normale. Come se il Papa avesse ancora il potere che gli era tributato dal 1200 indietro. Il tutto con un palese disprezzo per la Costituzione secondo la quale, fino a prova contraria, sancisce che lo Stato e la Chiesa Cattolica sono ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

Il Papa è il dolce(!?) Vicario di Cristo in terra, è papà di tutti noi esseri umani, dunque merita rispetto anche da chi non crede.

Appunto. Spiacente per Volpe ma sin’a prova contraria il Papa è riconosciuto tale solo e unicamente dai Cattolici e da nessun altro. E per inciso: il fatto che sia Capo di Stato estero non lo salva, visto che la satira è anche politica (vedasi le imitazioni sempre di Crozza sulla Merkel e Sarkozy).

I cattolici questa volta si facciano sentire, dimostrino la loro indignazione e prendano posizione.

Armiamoci e partite! 🙄

Di Crozza, ormai preda di impulsi satanici (perché come previsto dal Rituale Romano di Esorcismo, manifesta palese e prolungata avversione al Sacro), non ne possiamo più.

Bisogna fermarlo con tutti i mezzi legali a nostra disposizione. Evidentemente, se ne è infischiato di un’alluvione.

Volpe al solito non sa distinguere tra opinione personale e fatto oggettivo, e come un infante viziato e isolato pretende che gli altri agiscano come lui vuole che agiscano prendendo le sue posizioni come dato di fatto. Purtroppo questo Post Hoc Ergo Propter Hoc non è un dato di fatto, così fosse anche i recenti fatti nelle cattolicissime Filippine varrebbero presumibilmente come prova. Ma chissà perché ho la netta sensazione che a cagione di quest’ultimo dettaglio le parole di Volpe saranno trattenute.

Passiamo poi alla nota notabile dell’intervista a un’emerito cui onestamente m’interesso poco o niente. Concentriamoci insomma sulle parole del vescovo chiamato dal caro Bruno lasciando perdere quelle propriamente sue (ammesso e non concesso non siano realmente sue):

“Quando sarà vecchio e prima di salutare questa vita o sarà ammalato, si ricorderà che un giorno aveva insultato il Papa”, lo dice Monsignor Arduino Bertoldo, vescovo emerito di Foligno, parlando di Crozza e la sua parodia del Pontefice. Eccellenza, che cosa pensa della trovata di Crozza? “chi fa queste cose si commenta da solo. Il dileggio non è neppure critica, è volontà di offendere e attaccare un simbolo religioso. Pochezza esistenziale”.

Come volevasi dimostrare, nessuno di quello cui Volpe è a conoscenza delle reali parole del comico. Il che è strano. Non mi risulta che in nessuna parte dell’imitazione sia stato dileggiato il pontefice, eccezion fatta forse per la voce (dettaglio invero di poco contro, visto che Crozza accentua gli errori e le stranezze vocali di tutti i suoi imitati).

Precisa: “adesso, quando sono giovani e forti, sono baldanzosi, se la ridono. Quando, poi, si avvicina la morte, quando la vecchiaia cammina, o la malattia li assale, si domandano: io un giorno avevo insultato il Papa. Dio non giudica, ma a volte qualche schiaffone capita e allora si impreca, ci si chiede, perché ho fatto queste cose?”. Dice il Vescovo: “Dio è bontà infinita, ma talvolta l’uomo si mette nelle condizioni di meritare la sofferenza. Questo Crozza fa ancora in tempo ad evitare l’Inferno, si penta, non è mai troppo tardi. L’Inferno è tanto brutto e non vale la pensa caderci facendo il ridicolo su commissione, perché di questo si tratta”.

Il fatto che la morte arriva comunque ovviamente non fa testo. Allo stesso modo, il fatto che non si può essere esenti dal giudizio e schiaffeggiatori per amor altrui (cosa che implica per forza di cose un giudizio) oltreché che giudici ultraterreni nel contempo passa sotto silenzio.

Da notare i soliti ritriti appelli al sentimento: ciò di cui non si può far persuadere con la ragione, perché a ben vedere s’accorge d’aver torto, si può fare con un po’ di insano terrore.

Ha mai visto gente simile cambiare idea?

“succede, succede. Ma spesso questo capita nel momento della difficoltà, del bisogno. C’è paura nel toccare il Papa, fa terrore. Oggi mi credo inattaccabile e brillante, ma chi commette queste azioni, spesso si domanda, nel giorno in cui le cose girano contro: mi tocca oggi qualche cosa di grosso e insopportabile perchè ho bestemmiato il Papa. Ricordi, che la calunnia è un peccato molto, ma molto grave.

Di nuovo la Brunelliana (e sottolineo Brunelliana ove non parla Bruno) confusione tra opinione personale e fatto. Il tutto innestato in un canonico Post Hoc Ergo Propter Hoc. Il fatto che anche prima che il papa potesse essere “insultato” ci si ammalava ugualmente anche questo viene passato sotto silenzio.

Crozza, cambi idea, si converta, Dio è misericordioso e non giudica in vita (ma sopra non aveva lasciato intendere il contrario?), ma alla fine. Tutti, anche il Papa saremo giudicati dalla sua infinita giustizia, ma si converta o chieda perdono.

Gli ricordo che tutti quelli che come lui deridono il sacro e il Papa soffrono doppio e all’Inferno, come le dicevo, non ci sono panni tanto pesanti per coprirsi dal freddo della condanna. Bene o male, costui pagherà, se non rimedia, il fio di quello che combinato e da quanto sento, non è la prima volta. Chi si abbandona a queste azioni, peraltro, lo fa sempre su commissione”.

E alla fine di tutta questa manfrina vediamo cosa ha realmente detto Crozza:

 

Insomma: Volpa parla al suo solito senza sapere…

 

Fonti: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/spettacolo/9823-crozza-umilia-e-offende-il-papa-fermiamolo-e-preda-di-impulsi-satanicihttp://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/9825-mons-bertoldo-crozza-quando-stara-male-si-ricordera-di-aver-insultato-il-papa-tocco-il-papa-e-se-mi-succedesse-qualcosa-di-pesante

8 pensieri su “Volpe non ha il senso dell’Humor. Ma dai?

  1. francesco t

    si chiama satira. non vedo alcuna offesa in un imitazione, considerando poi che le imitazioni dei capi esteri sono all ordine del giorno. poniamo per esempio “gli sgommati”. il papa appare pure li.
    che povero essere becero…non il papa , eh!

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    1. admin

      Probabilmente i suoi (di Volpastren) limiti gli impediscono di distinguere la satira dagli insulti. Abituato come è lui ad usare solo gli insulti spacciandoli per satira, proietta sugli altri i suoi metodi ed i suoi strumenti.

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  2. Gianfranco Giampietro

    Ma quando parlano di tutto quel “si pentiranno quando saranno vecchi e avranno questo e quell’altro” non è che per caso provano a gufare? Sperano che l’artrosi o il mal di schiena lo colpiscano in vecchiaia (cosa per la quale non è nemmeno molto necessario l’intervento divino) ? 😀

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  3. Compagno Z

    “Siamo davvero messi male, se i valori ed i segni cattolici (che hanno reso civile il mondo intero), sono dileggiati ed offesi da questi menestrelli.”

    A parte il fatto che bisognerebbe spiegare a Foxy le differenze
    a) fra un autore di satira ed un menestrello (non mi risulta che Crozza declami in pubblico madrigali cortesi),
    b) fra “segno” e “simbolo”, termine più appropriato vista la tesi che il Volpastro stava cercando di sostenere (fallendo come al solito),
    possiamo sapere in quale epoca è avvenuta questa presunta civilizzazione ad opera dei segni (!) cattolici?
    Perchè la Storia a me l’hanno insegnata in maniera un tantino differente…

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    1. Uffa

      Forse per Foxy qualche milione di poveri disgraziati indigeni amerindi convertiti a forza e sterminati è segno di civilizzazione, o forse è segno di civilizzazione mettere al rogo ‘gli eretici’ per qualche secolo… 😀

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